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Autore: GillianIsBack    15/05/2015    0 recensioni
Dodici anni dopo la fine della guerra contro Voldemort ci sono dei segreti che stanno per riaffiorare all'interno delle antiche mura della prestigiosa scuola di Hogwarts..
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Hermione Granger, Kingsley Shacklebolt, Minerva McGranitt, Poppy Chips, Rose Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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L’assegnazione alle Case
 
Gli alunni stavano riempiendo le quattro grandi tavolate che occupavano la sala da pranzo dell’antica scuola di magia.
Minerva entrò dal fondo ed attraversò con passo deciso ed espressione seria l’ampia sala, diretta verso la grande tavolata dei professori che dominava l’intera stanza dal lato apposto all’ingresso principale.
Nel percorrere quei cinquanta metri non si lasciò scappare l’occasione di riprendere qualche alunno maldestro che non le aveva lasciato strada e qualche gruppo di studenti troppo rumorosi.
Con sommo piacere notò che il cappello era già stato posizionato su una sedia per la cerimonia ed alla sua sinistra era stato allestito il podio. Nelle sue mani portava la pergamena con i nomi dei nuovi arrivati.
Il corpo docenti al completo aveva già preso posto e così, dopo aver scambiato qualche parola in merito all’organizzazione dell’evento con il suo vice, il professore Filius Flitwick, si voltò e posizionandosi dietro al podio lanciò un incantesimo per amplificare la voce ed iniziò dicendo: -Gentilmente signori prendete posto, se non siete ancora stati assegnati posizionatevi in piedi nel corridoio centrale. Tra cinque minuti inizieremo la cerimonia dell’Assegnazione alle Case.
Interruppe l’incantesimo e si girò nuovamente verso Filius per discutere altre tre questioni che le premeva definire prima di continuare.
Mentre parlava non poté fare a meno di notare che, seduta tra Poppy e Septima, vi era Hermione che vestiva la cappa da insegnante; una parte di lei avrebbe voluto sorridere, ma il pensiero fu velocemente dismesso quanto velocemente era apparso.

-Ben arrivati e ben tornati a Hogwarts. Per chi non mi conosce il mio nome è Minerva McGonagall e sono la preside di questa prestigiosa ed antica scuola di magia alla quale voi tutti state avendo la favolosa opportunità di frequentare. A voi chiederemo molto nel corso degli anni che trascorrete con noi ma ricordate- fece una pausa per enfatizzare quanto più possibile il concetto- Tanto chiediamo quanto poi la vita saprà restituirvi in soddisfazioni e successi. Non perdiamo dunque altro tempo, immagino che tutti sarete molto curiosi di conoscere in che casa tra le nostre prestigiose quattro il Cappello vi assegnerà.
Sorridendo, uno dei suoi rari sorrisi, iniziò ad elencare le quattro case e, mano a mano che procedeva dall’una all’altra faceva scendere sopra il tavolo della precedente gli stendardi della stessa, con somma sorpresa dei nuovi arrivati.
La lista quell’anno era lunga e nome dopo nome il Cappello assegnava alla propria casa l’alunno comprendendone inclinazioni ed aspirazioni.
-James Sirius Potter.- Chiamò Minerva osservando il ragazzino smilzo e moro che si stava avvicinando velocemente. Il figlio di Harry Potter, bambino che di fatto era il suo figlioccio e che in privato aveva avuto anche anni prima il permesso di chiamarla ‘zia’.
Il piccolo ragazzetto si sedette sulla sedia del Cappello e Minerva glielo mise in capo, dopodiché tutti ascoltarono: -Mmmmm… Un altro Potter! Grandi doti ti ha passato tuo padre: decisamente Gryffindor!
James si alzò giubilante e corse verso il tavolo della sua casa, per poi rendersi conto che correre era proibito e dunque rallentare tatticamente prima di essere ripreso.
Minerva avrebbe voluto sorridere davanti alla gioia del piccolo James ma sarebbe stato un favoritismo di qualche sorta e per cui si astenne.
Scorse nella lista e, ritrovato il punto, proseguì con l’alunno successivo che fu assegnato alla casa degli Hufflepuff.  
-Hugo Weasley!
Un ragazzino rosso di capelli e pieno di lentiggini, quasi la copia stampata del padre, uscì dal gruppo in attesa di assegnazione per avvicinarsi ed infine posizionarsi al fianco destro della sedia. Minerva, vedendo l’esitazione, lo invitò ad accomodarsi per poi posargli in capo il Cappello Parlante.
-Abbiamo anche un giovane Weasley- disse soddisfatto il Cappello –un ragazzo ancora timido ma di grande coraggio che dovrà far sbocciare con i suoi compagni nella casa dei Gryffindor!
Anche il piccolo Weasley perdette la timidezza e, con un enorme sorriso, si diresse a sedersi vicino all’amico James.
Minerva sorrise segretamente ricordando quando al loro posto a quel tavolo erano appena arrivati i loro padri e, per Hugo, anche la madre.. ma quello ormai era un tempo lontano.
-Rose Weasley!
Minerva alzò gli occhi dalla pergamena e scansionò la sala per scovare l’altra figlia di Ronald e Hermione. Pochi instanti dopo la vide, rimase molto sorpresa nel non vedere una testa rossa, tratto tipico della grande famiglia Weasley, ma una capigliatura corvina formata da un mare di capelli mossi che ricordavano tanto quelli della piccola Hermione. La ragazzina era decisamente più alta del fratello ed aveva la pelle chiara senza lentiggini. Quando fu più vicina Minerva rimase sorpresa nel vedere un paio di occhi verde smeraldo incastonati nel perfetto volto della bambina.
Perplessa ma senza mostrarlo fece accomodare la piccola e le posò il Cappello Parlante in testa: -Per Merlino!- esclamò il Cappello, lasciando tutti gli astanti stupiti ed attenti –Se il sangue non mente qui siede una promessa per il futuro. Tante doti: coraggio e lealtà, diligenza e determinazione, potrei quasi quasi assegnarti ai Ravenclaws.. No, non sia mai che faccia arrabbiare la scozzese.- Minerva a quell’affermazione si voltò di scatto verso il Cappello che di conseguenza iniziò a ridere mentre veniva trafitto da uno sguardo che avrebbe potuto incenerire. Sogghignando ancora qualche instante il Cappello concluse: -Per sangue e per indole la giovane Rose è una Gryffindor!
La bambina si alzò e con un gran sorriso in viso andò con passo deciso verso gli amici James e Hugo. Minerva la seguì con lo sguardo per poi girarsi verso il Cappello Parlante che aveva ricominciato a ridere; si girò dunque verso Hermione che invece aveva il viso molto pallido mentre cercava di accennare un sorriso in direzione della figlia, si poteva facilmente capire però quanto nella realtà fosse molto scossa.
Minerva era perplessa: qualcosa di molto strano stava presagendo il Cappello. Sangue? Nulla togliere ai Weasley ma la loro genealogia non era certo una delle migliori o delle più nobili nel mondo magico, senza considerare che la stessa Hermione era di origini Muggle, pensò tra sé e sé la preside.
Inoltre, il Cappello l’aveva nominata: quel mascalzone aveva detto che ‘altrimenti la scozzese si sarebbe arrabbiata’… Minerva riguardò Rose ed incrociò nuovamente il suo sguardo. Una rivelazione le si rovesciò addosso come una doccia fredda. Strinse la mascella e si girò verso Hermione che ora la stava guardando con sguardo terrorizzato, rimase fredda, fece un profondo respiro e proseguì come nulla fosse nella cerimonia, quello non era il momento per indulgere in ulteriori indagini.

La cerimonia era finalmente conclusa e tutti gli alunni, scortati dai rispettivi prefetti, si stavano spostando dalla grande sala da pranzo alla sala comune della propria casa.
Minerva si stava attardando immersa in una discussione riguardante la nomina di altri due prefetti per confraternita con il vice Filius, diciamo che i due avevano divergenti opinioni.
Poppy invece stava parlando animatamente con Hermione ed insieme si stavano incamminando verso l’uscita laterale della sala mensa, quella riservata ai soli docenti ed al personale autorizzato.
Sul loro tragitto incrociarono preside e vice e furono fermate da quest’ultimo che, rivolgendosi a Hermione, esclamò: -Professoressa Weasley ha dei figli stupendi. Hugo è la copia di suo padre mentre la piccola Rose è una bambina di una bellezza unica.
Hermione arrossì vivacemente e, schiarendosi la voce per uscire dall’imbarazzo, cercò di rispondere: -La ringrazio professor Flitwick, sono due ragazzini molto uniti, speriamo che rimangano tali per sempre.
Poppy proseguì: -Mia cara Hermione, come già ti stavo chiedendo, perché non ce li hai mai presentati prima?
Davanti a quella domanda la giovane professoressa si trovò ad un punto morto. Già? Pensò.. Perché? La risposta era chiarissima nella sua mente ma purtroppo non poteva essere rivelata così, doveva trovare una bugia credibile, ma non era nella sua natura mentire così spudoratamente.
Non trovando risposta Poppy decise di proseguire nella sua linea di domande: -Il caro Harry ci ha portato più volte suo figlio James. Che caro cucciolo d’uomo il piccolo Potter! In ogni caso Hermione te lo devo proprio dire, la piccola Rose ha degli occhi stupendi, un verde così intenso e pulito. Sai, in poche persone ho visto un verde così cristallino e di ragazzini ne ho visti tanti..
Hermione, se possibile, arrossì ancora di più e, abbassando il capo, rispose ritrovando la parola: -Si, è stata una sorpresa anche per noi, non avremmo immaginato che nostra figlia potesse avere gli occhi color smeraldo, ma Ron mi ha assicurato che il suo bisnonno aveva gli occhi di quel colore.
Mentre parlava poteva percepire fisicamente lo sguardo della direttrice cha ancora non aveva proferito una singola parola.
Poppy, imperterrita, proseguì: -Cara Minerva tu cosa ne pensi dei nostri nuovi tre Gryffindor? Saranno gli eredi provetti del Golden Trio?
Minerva, rivolgendo la sua piena attenzione alla professoressa Pomfrey rispose con tono glaciale: -Spero solo non cerchino di rivivere le avventure dei loro genitori inventando qualche impavida bravata. Di Golden Trio è meglio per tutti che ve figuri solo uno negli annali di Hogwarts, per più di una ragione.
Poppy ridacchiò, Hermione per un attimo ebbe il coraggio di rialzare lo sguardo verso la preside ma, non appena incrociò quello di lei, lo riabbassò immediatamente e rivolse la sua attenzione a Filius che ancora, dopo aver aperto il discorso, non aveva parlato. 
Il mezzo goblin infatti si stava accarezzando pensieroso il mento quando poi, come se stesse pensando ad alta voce, disse: -Stasera il Cappello Parlante si è comportato in modo singolare alquanto mentre sceglieva la casa per Rose. Ero sicuro che avrebbe voluto assegnare la piccola alla casa dei Ravenclaw ma poi.. –rifletté nuovamente –Poi ha deciso che ‘per non far arrabbiare la scozzese’- e si girò ad osservare la reazione di Minerva che già lo stava guardando con occhi freddi come l’inverno, che non lo fecero desistere dal proseguire anzi! –e per ragioni di sangue. Sangue di una casata potente lasciava intendere, era decisamente da destinarsi ai Gryffindor. Minerva non sei rimasta stupita anche tu?
Minerva quasi ringhiando rispose: -Sono sicura che dopo tutti questi anni vi sia la necessità di verificare l’incantesimo del Cappello Parlante perché non capisco proprio cosa abbia voluto dire con quelle parole e con quelle risate scapestrate.
Poppy stringendo Hermione in un piccolo abbraccio laterale intervenne: -Ma si il Cappello è strano, ha i suoi metodi ma si sa, lui legge ciò che noi non possiamo leggere così facilmente.
Filius e Hermione annuirono anche se il professor Flitwick ancora non era appagato, ma osservando il comportamento della preside, la scozzese McGonagall, ultima figlia di un’illustre stirpe di maghi che si diceva addirittura discendere da Merlino stesso, decise di tener per sé eventuali ulteriori commenti.
Hermione dal canto suo prese al volo quel momento di stallo per accomiatarsi velocemente dal gruppo e ritirarsi per la notte.
Minerva cercò di fare lo stesso poco dopo, voltandosi però nella direzione opposta per uscire dalla porta principale, ma una mano la fermò e fu così costretta a girarsi verso chi reclamava in modo così maleducato la sua attenzione.
Era la cara Poppy che, guardandola con espressione seria negli occhi, le disse: -Mia cara Minerva, il Cappello si riferiva a te quando parlava della scozzese, questo è chiaro a tutti. 
Minerva rispose con un impercettibile cenno del capo e guardò la strega medica come sfidandola a proseguir oltre. Ovviamente il loro rapporto era ormai decennale e la cara Poppy se doveva dire una cosa non era certo persona che se la teneva lì ferma sulla punta della lingua: -Prima ho mentito, quel verde è proprio identico alla tua tonalità di occhi, il che è molto strano. Non è forse frutto di una maledizione lanciata secoli addietro ai McGonagall da un clan rivale?
Minerva la guardò fissa, in silenzio, poi si voltò e scrutò anche Filius che pure la guardava intento in attesa di ricevere una risposta in merito.
Pensò e pensò velocemente e poi scrollando le spalle disse: -Si, ma questo non credo vieti che il fato o, come li chiamano i muggle, i geni possano ricreare in un essere vivente quello che per il mio clan è sempre stato un carattere distintivo, nel bene e nel male. In ogni caso non ricamerei troppo sopra ad un paio di occhi o sopra le parole di un Cappello. Detto ciò signori vi auguro una buona serata.
Senza attendere risposta si girò e si incamminò veloce lungo la navata centrale per poi sparire nella penombra del corridoio esterno.
Filius e Poppy, rimasti fermi ad osservare la scena si guardarono negli occhi e, quasi contemporaneamente, dissero: -Qualcosa di strano si agita sotto questa calma superficie.
Ed anche loro si augurarono buona notte, andando ognuno verso i propri alloggi e cercando di non porre troppa attenzione a quella strana situazione che si era venuta a creare.
   
 
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