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Autore: Navy_    15/05/2015    0 recensioni
E se la storia di Cappuccetto Rosso esistesse davvero?
E se fosse completamente diversa da come la conosciamo noi?
Se il lupo cattivo non fosse come tutti lo descrivono?
E se Cappucceto Rosso invece di starne alla larga se ne innamorasse?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Aprì gli occhi svegliata da un ululato. Guardai la finestra e non filtrava neanche un po' di luce. Era ancora notte, aggiustai le coperte e richiusi gli occhi.

Restai nella stessa posizione aspettando che il sonno ritornasse quando spalancai gli occhi. Avevo sentito un ululato. Era il verso del lupo. Un lupo?

Mi misi seduta. E cercai di realizzare, avevo sentito un ululato, ma era impossibile. Qui non c'erano lupi, o almeno non c'erano lupi così vicini da sentirsi a casa mia.

Abitavo in un piccolo paesino dell'Ohio, Barnesville. Era un posto dove c'era molta natura, molti boschetti, ma non lupi.

Presi il telefono per controllare l'ora.

05:33.

C'era un messaggio, lo aprì per vedere di chi fosse.
Carter.

Sbuffai e lessi.

"Mi dispiace tantissimo, non so cosa mi sia preso. Sono un coglione, perdonami. Ti voglio bene."

Avrei dovuto essere arrabbiata con lui, ma quando lessi quel messaggio si formò un piccolo sorriso sulle mie labbra.

Non mi aveva mai detto "Ti voglio bene"

Ricordai la sera prima. Il bacio. Quanto avrei voluto baciarlo di nuovo.. Ma non potevo lasciarmi andare, non volevo essere come tutte le altre.

Poggiai i piedi a terra, rabbrividì quando il freddo pavimento entró a contatto con la mia pelle.

Indossai le ciabatte e mi diressi in bagno dove passai una buona mezz'ora.

Andai in cucina a preparare la colazione.

Era domenica, quindi niente scuola.

Avrei potuto passare tutto il giorno a casa a non fare niente.

Quando finì di fare colazione erano quasi le 7.

Sentì mia madre al piano di sopra, si stava preparando per andare a lavoro.

Mi poggiai con i gomiti sulla penisola in cucina e sbuffai, quanto avrei voluto vederla felice. Aveva sempre il sorriso stampato in faccia come a nascondere il suo stato d'animo, ma i suoi occhi erano stanchi, si vedeva. E faceva tutto quello per me.

Da un lato ero felice, ero orgogliosa di avere una mamma come lei. Ma dall'altro lato sentivo un peso sul cuore, perchè non meritava la vita che aveva.

La sentì scendere le scale e poco dopo spuntò dalla porta della cucina. Rimase sorpresa a vedermi lì.

《Jew, che fai sveglia a quest'ora?》mi chiese.

Feci spallucce e risposi《Non avevo sonno.》

Le sorrisi.《Ho preparato la colazione.》

《Grazie tesoro, ma sono in ritardo. Prendo solo un caffè.》

Bevve la bevanda e scappò via, dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.

Stavo per andare di sopra a vestirmi, quando la portà di casa si riaprì. Saltai in aria per lo spavento, ma vidi mia madre affacciarsi e dire《Jewels, puoi andare dalla nonna oggi? Mi sono dimenticata di riportarle il vassoio di ceramica, quello con la quale è fissata. E sai quanto diventa pesante poi.》disse alzando gli occhi al cielo.

Risi guardando la sua faccia《Va bene mamma, non preoccuparti.》

《Grazie mille. Ci vediamo stasera, scappo.》

Ebbi la conferma che fosse uscita quando sentì la porta richiudersi.

Salì finalmente di sopra per cambiarmi. Avrei approfittato di quel tempo per studiare un po'.

Misi una comoda tuta, mi legai i capelli in modo disordinato. Presi il libro di letteratura un evidenziatore ed ero pronta per la domenica mattina più emozionante della mia vita. Yee.

William Shakespeare nasce nel 1564. È considerato il più grande scrittore inglese. Le prime opere di Shakespeare vennero scritte seguendo lo stile dell'epoca. La poesia si basa su estese ed elaborate metafore e il linguaggio è spesso retorico. Ben presto, però, Shakespeare cominciò ad adeguare lo stile tradizionale ai propri fini, riuscendo a coniugare.. Bla bla bla.

Erano ore che studiavo, mi facevano male gli occhi. Guardai l'orologio e vidi che era quasi mezzogiorno.

Misi da parte il libro di letteratura e decisi di mangiare qualcosa.

Quando ebbi finito andai di sopra a cambiarmi per andare dalla nonna.

Misi dei jeans e una felpa larga. Mia nonna abitava in un posto più isolato e faceva abbastanza freddo lì, mi infilai le scarpe e andai a cercare il famoso vassoio.

Quando lo trovai lo misi in un sacchetto di carta e dopo aver chiuso a chiave la porta mi incamminai.

Casa sua distava circa 20 minuti a piedi da casa mia. Mentre camminavo controllavo un po' il telefono non facevo molto caso a quello che avevo intorno, finchè non mi sentì chiamare.

《Ehi.》mi guardai intorno ma non vidi nessuno e iniziai a preoccuparmi quando risentì quella voce ridacchiare.

《Sono qua sù.》alzai lo sguardo e vidi un ragazzo, più o meno della mia età, seduto sul ramo di un albero.

《E tu chi sei?》chiesi un po' spaventata.

Lo vidi saltare giù e atterrare con facilità. Se lo avessi fatto io mi sarei trovata con il naso verso dentro.

Si avvicinò a me ed io lo guardai meglio. Era alto, molto alto, e aveva un fisico che... Beh, un bel fisico. I capelli gli cadevano sulla fronte e i suoi occhi erano di un bellissimo blu.

《Non essere aggressiva.》disse con un mezzo sorriso.

《Ascoltami, non ho tempo da perdere, stavo andando da mia nonna. Quindi ciao.》feci per andare via ma mi tenne ferma per un polso e mi avvicinò a se.

《Cappuccetto rosso. Non avere paura del lupo cattivo.》rise. E si allontanò da me.

《Come ti chiami?》mi chiese.

《Tu?》

《L'ho chiesto prima io.》disse con un sorriso.

《E sarai tu il primo a rispondere.》

Rise. Era bellissimo.

《Mi chiamo Xander. E tu?》richiese guardandomi con un'espressione divertita.

《Jewels.》

Continuava a guardarmi ed io facevo la stessa cosa.

《Ok Gioiellino, facciamo un gioco.》

Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò. 《Io prenderò questa strada e tu prenderai quella. Chi arriva prima vince. Se vinco io.. Voglio un tuo bacio.》sorrise e si allontanò. Avevo dei brividi per tutto il corpo.

《Smettila di fare lo stupido. E dimmi cosa vuoi.》

lui mi guardò dubbioso.

《Non voglio niente Gioiellino. Solo fare amicizia. Sai, sono nuovo, non conosco nessuno..》

Sbuffai.

《E quale modo migliore se non far spaventare le persone chiamandole da sopra un albero per fare amicizia.》dissi ironica.

《E comunque non chiamarmi in quel modo.》

lui rise. 《Mi piaci. Sei simpatica Gioiellino.》Sbuffai ancora una volta.

《Io devo andare. Ciao.. Xander.》non aspettai la sua risposta e ricomincia a camminare.

《Ciao Jewels, ci si vede.》urlò allora lui.

Dio, ma da dove cavolo era uscito? Era un pazzo maniaco o cosa?

Bello era bello, ma un po' inquietante..

Arrivata a casa di mia nonna decisi di non pensarci più. E non lo feci.

Ma non durò molto.

  
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