Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Navy_    11/05/2015    0 recensioni
E se la storia di Cappuccetto Rosso esistesse davvero?
E se fosse completamente diversa da come la conosciamo noi?
Se il lupo cattivo non fosse come tutti lo descrivono?
E se Cappucceto Rosso invece di starne alla larga se ne innamorasse?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
《Jew scendi, la cena è pronta.》

mi chiamò mia madre. Spensi il computer e mi catapultai di sotto, stavo morendo di fame.

Era una delle cose più belle di questo mondo, il cibo. E poi mia madre era bravissima a cucinare. La trovai in cucina da sola, mio padre.. Beh, lo vedevo solo una volta al mese, quando ero obbligata ad andare da lui. I miei avevano divorziato 3 anni prima, quando io ero ancora quindicenne, non avevo mai avuto un buon rapporto con mio padre, lui non si era mai interessato molto a me. Quindi abitavo da sola con mia madre e dovevo dire che sia io che lei stavamo meglio così. Era una donna bellissima, solare e dolce. Mio padre era davvero stupido.

《Mmh, che profumino.》Inalai quel profumo mentre mia madre mi metteva il piatto sotto il naso.

《Mamma, mi sono dimenticata di dirti che domani sera sono stata invitata alla festa di Riley, non ti dispiace, vero?》le chiesi, non mi privava mai niente. Ma mi dispiaceva lasciarla lì da sola.

《Figurati Jew, vai pure.》 mi disse con quel suo sorriso dolce.

Finito di cenare sparecchiai e salì in camera mia.

Presi il telefono e controllai i messaggi.

Sorrisì notandone uno. Carter.

"Ehi Cenerentola, domani sarai alla festa, vero? :)"

Carter. Oh, Carter. Avevo una cotta immensa per lui, ma sapevo che non avrei mai avuto una possibilità con lui, almeno non nel senso che intendo io. Avevamo un bel rapporto, ma lui era il solito tipo che preferiva passarsi una ragazza al giorno piuttosto che impegnarsi. Giocava spesso con me ed io stavo al gioco, ma non mi sarei mai fatta usare da lui.

Anche se era bellissimo. Ah, Carter. Sorrisi e risposi al messaggio.

"Ma certo, ci saranno tanti bei ragazzi, sai?"

Aspettai qualche minuto finché non arrivò la risposta.

"Beh, se è un bel ragazzo che cerchi, ce n'è uno a tua completa disposizione ;)"

Risi leggendo la risposta. Poggiai il telefono sul comodino decidendo di non rispondere. Mi tuffai fra le coperte pensando alla conversazione appena avuta con Carter e chiusi gli occhi sorridendo.

《Mh, che palle.》 mormorai spegnendo la sveglia. "Devo andare a scuola" pensai. Molto perspicace, lo so.

Ero all'ultimo anno per fortuna, non che non mi piacesse la scuola, ma non mi andava proprio di ascoltare i professori parlare per cinque ore di fila. Ero brava a scuola, non ero una secchiona ma me la cavavo. E poi mi divertivo con Amber e Katie, le mie migliori amiche, durante le lezioni più noiose. Le conoscevo da quando avevamo 6 anni. Eravamo inseparabili, ma non avevamo un rapporto morboso. Eravamo semplicemente noi tre, Amber, Katie ed io, Jewels.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio, che spettacolo raccapricciante. I miei capelli rossi sembravano indomabili fiamme e i miei occhi verdi non volevano proprio aprirsi. Mi sciacquai la faccia e mi sistemai i capelli meglio che potevo. Non mi reputavo brutta, certo non ero una di quelle ragazze bellissime che quando passavano per strada tutti si giravano a guardare, ma avevo un minimo di autostima.

Arrivai a scuola e vidi Carter sulla sua moto, mi si bloccò un attimo il respiro, dio era bellissimo.

Mi vide e mi salutò con un sorriso alla quale io ricambiai con un cenno.

《Jewels!》

Mi girai e vidi una massa buttarsi su di me.

《Amber, buongiorno》

Mi guardai un attimo intorno,

《Katie?》Chiesi notando la sua assenza.

《Febbre》rispose lei semplicemente.

《Bene, oggi siamo solo noi. Pronta alla noia?》

Mi lanciò uno sguardo che poteva significare solo una cosa e infatti:《Dormirò tutto il tempo》

Risi entrando in classe. Pensavo che avrei fatto anche io la stessa cosa.

Le prime tre ore passarono tranquille. Ma le ultime due ore di letteratura non avrei potuto sopportarle, la professoressa quando iniziava a spiegare non la fermava nessuno. E non l'ascoltava nessuno. Ognuno si faceva i fatti suoi. C'era chi giocava al cellulare, chi dormiva, chi parlava e chi scarabocchiava le ultime pagine del quaderno, come me.

Finalmente arrivò la fine anche di quelle due ore.

Non vedevo l'ora di tornare a casa. Mi diressi verso l'uscita e vidi sulle scale Carter, con una ragazza. Una bionda, alta e con un fisico da modella. Avrei dovuto esserci abituata, eppure ogni volta che lo vedevo con una ragazza diversa avevo una fitta allo stomaco. Feci finta di niente e continuai il mio percorso verso casa.

Quando arrivai salì le scale e entrai in camera mia, mia madre ancora non era tornata dal lavoro. Era una madre single e faceva un sacco di sacrifici, come lavorare tutti i giorni dalle 9 di mattina fino alle 7 di sera.

Io le davo una mano in casa, avevo proposto di trovarmi un lavoro, ma lei si era rifiutata dicendomi di pensare alla scuola.

Mangiai un boccone e mi infilai in bagno, erano le 15 e alle 19 sarebbe venuta Amber a prendermi per andare alla festa. Aprì l'acqua della vasca e aspettai che si riempisse, avevo voglia di un bagno lungo e rilassante. Quando la vasca era ormai piena mi calai dentro e chiusi gli occhi.

Pensai a Carter, e sospirai. Perchè dovevo innamorarmi proprio di lui?

Era la persona più sbagliata. Se ne passava una al giorno ed io venivo divorata dentro ogni volta che lo vedevo con una diversa. Alla fine avrei dovuto ritenermi fortunata, con nessuna di loro aveva un rapporto al di fuori di quello sessuale tranne che con me, ma era questo il punto, noi eravamo amici. Ma io non volevo essere solo una sua amica, la friendzone colpisce ancora.

Mi risvegliai dai miei pensieri dopo quasi un'ora che ero in quella vasca. Uscì dal bagno ed indossai una tuta dopo aver asciugato i capelli.

Andai in cucina e iniziai a cucinare così che la mamma trovasse pronto una volta tornata dal lavoro.

Quando finì erano ormai le 17:30. Andai in camera mia e sezionai tutto l'armadio per cercare qualcosa di adatto.

Alla fine optai per un vestito bianco con una fascia blu in vita.

Andai a stirare i capelli, mi truccai in modo molto semplice e finì di prepararmi nell'esatto momento in cui Amber mi fece lo squillo dove mi avvisava che era appena arrivata, misi le mie scarpe e presi la borsa. Salutai mia madre e uscì di casa.

Arrivate alla festa notammo subito che c'erano un casino di persone, sono una persona a cui piace la calma, non tutto quel casino. Restai per un po' tra quella gente ma poi uscì, andai in giardino e mi sedetti sul piccolo dondolo.

《Ehi, eccoti. Ti stavo cercando, sei sparita》

Il mio cuore iniziò a battere fortissimo.

《Carter, mi stavi cercando?》Chiesi un po' sorpresa.

Sorrise e si sedette di fianco a me.

《Cosa facevi qui tutta sola?》

Lo guardai, in quella poca luce riuscivo comunque a notare tutti i dettagli del suo bellissimo viso.

《Non lo so, avevo bisogno di un po' di pace》finì con un sorriso.

《Va tutto bene?》chiese un po' preoccupato.

Ero felice del fatto che fosse preoccupato per me.

《Certo, tranquillo》Gli sorrisi.

Ci fu qualche attimo di silenzio quando:

《Jewels..》Mi voltai verso di lui e lo guardai confusa.

《Dimmi.》

Lui non rispose, si avvicinò a me e prima che potessi rendermene conto poggiò le sue labbra sulle mie. Le farfalle nello stomaco svolazzavano felici, era da una vita che aspettavo questo bacio, ma tuttavia..

《Carter, non prendermi in giro, almeno non farlo con me》dissi staccandomi da lui.

Non rispose, abbassai lo sguardo e me ne andai via, con le lacrime agli occhi.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Navy_