Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: MaryCullen    02/01/2009    13 recensioni
"Era DESIDERIO. Desiderio puro di abbracciare quella fragile ragazza, di cui non conoscevo neanche il nome, e di baciarla a mia volta." E se il primo incontro fra Bella ed Edward fosse diverso? E se Edward per una volta si prendesse quello che vuole senza farsi le sue paranoie? Contiene citazioni e/o situazioni di tutti i 4 libri della saga, più midnight sun.
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Auguri a tutte!Passato buone feste? Io sì, anche se dovrò lavorare il doppio in palestra per smaltire tutto quello che ho mangiato… Aiuto! Prima delle vacanze qualcuno mi ha definita sadica (piccola Fin comincia a scappare… scherzo! XD) quindi… non vi deluderò. Un abbraccio e come sempre grazie per i commenti. Canzone di sottofondo: Say that you love me di Martin Nievera (su youtube la trovate).

******************************

BELLA POV

Era davvero rilassante stare insieme alle Cullen. Parlare con loro di argomenti leggeri prima di affrontare Carlisle era un toccasana.

“Beh, io preferisco di gran lunga Colazione da Tiffany, lo stile di quel film è assolutamente divino e…” mentre parlava, gli occhi di Alice si fecero vitrei, sembrava persa. Io ero terrorizzata, mentre Esme e Rosalie sembravano solo leggermente ansiose.

“Ma sta male?” chiesi con un punta d’isteria nella voce.

“No cara, sta solo avendo una visione” mi rispose Esme rassicurante.

Ah…” non mi accorsi neanche di Edward che era arrivato in un attimo, seguito da tutti gli altri.

Gli sguardi che si scambiavano i due però, non riuscivano a tranquillizzarci. Vidi Edward annuire impercettibilmente ad un segno della vampira minuta, probabilmente stavano avendo una conversazione quasi telepatica. Rose ed Emmett sbuffavano d’impazienza, mentre Jasper aveva silenziosamente passato un braccio intorno alle spalle della compagna, che sospirò e mi guardò triste.

Edward… che succede?”

“Andiamo di là amore, è meglio se ti siedi”, rispose prendendomi per mano e portandomi in salotto. Il terrore cominciava a farsi sentire. Cosa poteva essere di così grave? Qualcosa che riguardasse loro?

“Amore, Alice ha avuto una visione. Una visione su quei due.” Sentii i respiri dei vampiri presenti nella stanza fermarsi. Io, al contrario rimasi più o meno impassibile. Feci un respiro profondo per sicurezza, volevo evitare tremiti della voce e lacrime. Non volevo preoccupare la mia nuova famiglia più di quanto già non fosse.

“E cos’ha visto di preciso?” domandai calma.

Fu la diretta interessata a rispondere. “Credo fossero loro. Due ragazzi alti e robusti, coi capelli lunghi e la pelle scura, a bordo di un’Audi TT, che sorpassavano il cartello di benvenuto sulla statale.”

La loro auto perfetta. L’Audi nera. Spacconi. “Sono loro. Fra quanto?”

“Due settimane. Mi dispiace.”

“Il problema maggiore è che potrebbero anche cambiare idea, potrebbero ritardare la partenza; quindi qualunque soluzione escogitiamo potrebbe andare in fumo,” affermò Edward con rabbia.

“O anticiparla.” Risposi asciutta. Sentii immediatamente quattordici paia di occhi addosso. “Non ho mai parlato loro di Forks, non sanno che sono qui. Arriveranno, si rinchiuderanno nella loro stupida riserva e non li rivedrò.” Cercavo di convincere me stessa e i Cullen con quelle parole, sapevo che era necessario.

“Bellina potrebbe avere ragione,” disse Emmett con un sorriso enorme stampato in faccia.

“Infatti. D’altronde quello che ha visto Alice potrebbe essere semplicemente la strada che hanno attraversato per arrivare alla riserva. Non dobbiamo demoralizzarci.” Esme diede manforte al figlio, cercando come sempre di rassicurarmi.

Carlisle non era della stessa opinione. “Non avrebbe molto senso la visione di Alice se volesse avvisarci solo di un loro passaggio. A parte i tuoi familiari, qualcun altro sa che sei a Forks?”

Scossi la testa. “Nessuno..” poi una consapevolezza mi attraversò. “Nessuno a parte Kate, ma io l’ho pregata di non farne parola per un po’. Inoltre Jacob non l’ha più visto dall’incidente, non andava in ospedale per non stare peggio e… ”

Edward scattò in piedi. “Chiamala immediatamente e dille di non farsi scappare niente. Soprattutto con quello.

Cercai debolmente di oppormi. “Bella, fallo adesso. Per favore. Ti scoccia mettere in vivavoce?”

“No.. certo che no. Non allontanarti. Ho bisogno di sostegno morale, credo.”

Sorrise posandomi un bacio sulla tempia e portandomi a sedere sulle sue gambe. “Certo. Non serve che tu lo chieda.”

Estrassi il cellulare composi il numero di Kate, che rispose quasi subito.

“Bella?”

“Ciao.”

“Ci hai messo un’eternità per richiamare.”

“Già, scusami, ma poi ho dovuto preparare il pranzo per mio padre, rassettare.. sai come vanno queste cose.” Vidi Edward alzare gli occhi al cielo e sorridere della mia bugia.

“Capisco. Allora vuoi sapere di Sam, no?”

Feci una faccia disgustata. “ Ehm, sì. Come sta?”

“Benissimo. Cioè in realtà non c’ho capito molto con tutti quei termini medici, comunque ha bisogno solo di riabilitazione e di riposo. Sei contenta?”

“Certo.” Cercai di imprimere tutto l’entusiasmo che riuscivo in quella parola.

“Non me l’hanno ancora fatto vedere, però. Dicono che per un paio di giorni lasceranno entrare solo i parenti più stretti. E per pochissimo. Anche Jake è riuscito a vederlo solo per…

La interruppi. Passasse per la compassione. Ma anche la mia sopportazione aveva un limite. E questo limite non contemplava sorbirmi le chiacchiere sul bastardo. “A proposito di Jacob. Sa che adesso vivo a Forks?”

“Stavo per dirglielo, per un po’ torneranno a casa, e visto che è molto vicina a dove stai tu adesso… poi anch’io pensavo di seguirli… sai.. I Fantastici quattro di nuovo insieme… Sarebbe splendido, no?”

Che cosa?

“Kate frena! Frena! Respira. Allora. Innanzitutto ti pregherei di non dire a nessuno dove sono. Tantomeno a quei due.

“Ma.. ma perché?”

Probabilmente avevo lasciato trapelare il disgusto che provavo. “Tranquilla” mi sussurrò Edward all’orecchio.

“Perché voglio fargli una sorpresa quando arriveranno. E non dargli neanche il nuovo numero. Ho sempre quello vecchio per loro. Se no sarebbe troppo complicato. E tu devi restare a Phoenix almeno per quest’anno. Credimi, non è facile cominciare a metà anno scolastico.”

Sospirò “Forse hai ragione. È che… voglio stare con lui.”

“Lo so. Ma non puoi lasciare i tuoi al momento. Lo sai.

“Sì. Abby sta bene adesso, ma ha bisogno di tutti noi. Le manchi sai? ”

Sorrisi al ricordo del piccolo uragano di cinque anni, che aveva sconfitto la leucemia. “Anche lei. Tanto. Appena posso vengo a trovarvi. ”

“O veniamo noi da te. Due piccioni con una fava. Oh!”

“Che c’è?”

“È arrivato Jake. Ehi bello! Indovina chi c’è al telefono?”

Mi irrigidii. Coprii la cornetta con le mani. “Non voglio parlare con lui. Non ce la faccio.” Bisbigliai al mio ragazzo.

“Se dovesse passartelo stai calma. Ci sono io.”

“Kate?”

Jake è una sorpresa. Tieni.”

Kate…sempre la solita. Pronto?”

Quella voce. Espirai rumorosamente.

“Oh Kate. Ma chi cazzo è?”

Ma… BELLA! PARLA! Capisco che tu sia emozionata, ma sai quanto il nostro Jake sia impaziente.”

“È Bella?” disse stupito.

“Sono Isabella per te. Anzi non sono proprio niente.” Risposi piccata.

Sentivo Edward ringhiare piano al mio fianco. Mi strinsi a lui, per cercare conforto e calmarlo. Anche gli altri Cullen erano furiosi. Gli occhi di Alice, Rose ed Esme mandavano lampi, le labbra erano strette, forse per trattenere ringhi ed insulti che stavano per scappare. Emmett fletteva i pugni in continuazione, mentre Jasper e Carlisle erano più calmi.

“Uh, ci siamo inacidite. E così te ne sei andata.” Lo aveva detto in tono strafottente.

“Già. Chissà perché. Hai qualche idea?” il mio tono era glaciale.

Lo sentii sghignazzare. Che rabbia. “Proprio no. Allora bellissima,come ce la passiamo?”

“Non penso ti riguardi. E non chiamarmi in quel modo. Non te lo permetto.”

“Sai che io e Sam ti vogliamo tanto bene, vero?”

Capivo che non poteva sbilanciarsi con le parole, visto che Kate era vicina.

“Certo. L’ho visto, quanto mi volevate bene.”

Rise. “Beh, è colpa di quel bel caratterino che ti ritrovi.”

Chiusi gli occhi ed espirai piano. “Tu dici? A me sembra che ve lo siate meritato.”

“Certo. Ma la prossima volta andrà meglio. Non sbaglieremo. Ci conti, no?”

Un forte ringhio sfuggì ad Edward. Sobbalzai. Accorsero subito Carlisle e Jasper, che tenendolo per le spalle lo fecero rimanere seduto.

“C’è qualcuno con te? Nuovi amici?

Sentii invadermi da una strana sensazione di calma.

“Non sono fatti tuoi. Comunque no. È solo un cane. E se fossi in te non conterei sul fatto che ci sarà una prossima volta.”

“Io invece ne sono certo.”

“Potrebbe finire male. E non per me.”

“Vedremo. Tanto per il momento c’è Kate.”

No. Kate no. “No. Non la toccherete. E lo sai anche tu.”

“Ne sei certa?”

“Sì. Non bluffare con me. Non farete la stessa cazzata per due volte nello stesso posto, con due amiche per giunta. Non so se la passereste liscia stavolta, anche con tutti i soldi di papino e zietto. Non vorrete mica sollevare un altro polverone come quello del Tennessee, vero?”

“Come lo sai?” bisbigliò roco.

“Ho le mie fonti. E c’è parecchia gente che non spera altro che in un’altra vostra mossa falsa per levarvi dalla circolazione. Quindi voi non toccherete Kate.”

“No. Ma forse potremmo dirle come è successo tutto.”

“Non farai neanche questo. Anche se lei è innamorata del tuo degno compare, crederebbe a me. Sono la sua migliore amica da sempre, e farebbe due più due. Saprebbe chi mente e chi no”. Non ne ero molto sicura. Kate mi voleva bene, ma quando si innamorava si faceva abbindolare facilmente. Ma dovevo rischiare.

“Allora dovrai pagarlo tu lo scotto.”

“Vedremo. È finita la farsa? Puoi ripassarmi Kate?”

“Certo, porgerò i tuoi saluti e gli auguri al vecchio Sam. Ci vedremo presto. Lo prometto.

Kat?”

“Stupenda! Sempre i soliti voi due, eh? Vi siete punzecchiati tutto il tempo.”

“Infatti. Senti ora vado. E dovresti andare a casa anche tu. Abby non può stare sempre con la tata. E siamo d’accordo, vero? Non dirai nulla.”

“No. Certo che no. Però promettimi che filmerai l’incontro.”

“Logico. Bene, allora a presto.”

“Sì. Ti voglio bene.”

Cercai di ignorare la morsa che mi attanagliava il cuore. “Anch’io.”

Chiusi la comunicazione e abbracciai stretta Edward.

“È terribile doverle mentire. È la mia migliore amica. Una sorella per me.”

Mi accarezzò la testa. “Lo so, amore. Ma lo fai per lei. E poi tra poco starà di nuovo bene.”

“Lo spero.”

Poi mi accorsi che io ero avvinghiata ad Edward mentre tutta la sua famiglia era presente. Mi staccai, cercando di ricompormi.

“Non immaginavo fosse così viscido” fece Alice.

“È un bastardo, sarà una soddisfazione spaccargli le ossa e farlo a polpette” ghignò Emmett.

“Il problema è che la troveranno, lo sai anche tu Edward. Purtroppo lo faranno. E sapere che lei è vicina sarà ancora più allettante per loro. Dobbiamo pensare a qualcosa.” Rosalie aveva parlato con rabbia, lo sguardo di fuoco.

“Io non voglio crearvi problemi. Avete già tanto a cui pensare…

Carlisle mi interruppe. “E tu sei fra queste. Basta. Resta una sola cosa da fare.”

Vidi Edward annuire.

“Ossia?” chiese Esme.

Fu Edward a rispondere. “Ci serve un piano.”

******************************

È poco dire che è stata una soddisfazione riversare tutto il mio astio su Jake. Mi fa sentire bene. Meglio del tapis roulant. Ah, se vi chiedete da dove pesco certe canzoni… non lo so manco io… ma se sei appassionata dell’Asia… ti trovano loro! Un abbraccio!

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaryCullen