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Autore: summer_day    15/05/2015    3 recensioni
Salve a tutti!! Sono tornata con una nuova storia ma questa volta i protagonisti non saranno Sesshomaru e Rin, bensì Inuyasha e Kagome. Vi avverto, è ispirata ad un sogno che facevo molto spesso quindi sarà un po' strana...
Ma bando alle ciance ed eccovi un estratto dal primo capitolo:
"Mentre guardava il cielo stesa sul prato, vide con la coda dell’occhio una strana luce proveniente dalla pietra: invece di averne paura si sentiva attratta da quello strano oggetto, come se ci fosse stata una calamita che la stesse attirando a sé. Così si avvicinò lentamente e notò che in quella luce pian piano si stava definendo una strana sagoma."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Anima ed incubo

Inuyasha era lì davanti a lei, sorridente e con uno sguardo talmente dolce e caldo che avrebbe potuto sciogliere il più freddo dei ghiacci. Kagome non riusciva a crederci… il suo Inuyasha era lì, vivo e sorridente. Cercò di parlargli ma dalla sua bocca non usciva alcun suono. Allora cominciò a correre verso di lui, per poterlo abbracciare di nuovo, però nonostante corresse al massimo delle sue capacità sembrava non raggiungerlo mai, anzi le pareva di allontanarsi sempre più da lui, che rimaneva come congelato nella stessa espressione.
Improvvisamente lo scenario cambiò: Inuyasha era sempre davanti a lei, ma al posto di uno sguardo dolce e caldo c’erano due occhi freddi e vuoti, e dove prima c’era un sorriso affettuoso ora era presente solo un rivolo di sangue rosso che spiccava sulla pelle pallida.
Kagome si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore con le lacrime agli occhi. Ogni notte da quando il mezzo demone se n’era andato, precisamente due settimane, lei continuava a sognarlo, ed ogni volta al risveglio piangeva perché si rendeva conto che quello appena vissuto non era reale. L’unica cosa che poteva fare era attendere e credere nelle capacità di Inuyasha. Molto spesso la ragazza andava davanti la pietra e restava lì ad aspettare anche per ore in attesa anche di un segno, che non arrivava mai, che le facesse almeno capire in che condizioni fosse il mezzo demone.
La giornata per lei era priva di ogni interesse: non parlava con nessuno tranne che con Sango, ma nemmeno a lei aveva detto nulla di Inuyasha; a volte si stendeva per terra e restava a fissare il soffitto, oppure si metteva a disegnare soprattutto gli occhi del ragazzo, quegli stessi occhi che, nei sogni e nella realtà, la scrutavano fin alle profondità della sua anima.
Ormai non riusciva a pensare ad altro che a lui: era nei sogni di notte, nei pensieri e nei disegni il giorno, nel giardino profumato, nelle stelle luminose, in ogni canzone che lei ascoltava, era nella pietra che aveva permesso loro di incontrarsi, era una presenza costante al suo fianco.
Passavano così altre due settimane. La vitalità e l’allegria che Inuyasha amava tanto della sua Kagome erano come prosciugate, e il volto della ragazza non mostrava quasi alcuna emozione. Ogni sera si sedeva accanto la pietra e si lasciava andare alle lacrime finché non si addormentava, svegliandosi poi il giorno dopo all’alba delusa di non trovare Inuyasha, sorridente, che le diceva di non averla svegliata per non dare fastidio, o perché, come le disse la una volta, aveva un’aria davvero serena e lui non voleva interrompere il suo bel sogno.
Accadde una notte che Kagome era affacciata sul davanzale della sua camera, che si trovava sul lato della casa del giardino. Mentre osservava il cielo stellato, vide un leggero bagliore provenire da terra. In un primo momento pensò di avere le allucinazioni ed iniziò a strofinarsi gli occhi con forza. Pensava di essere impazzita a furia di sognare quel chiarore e l’apparizione che ne conseguiva, ma ora non si stava sbagliando. C’era veramente!
Immediatamente la ragazza corse giù per le scale, rischiando anche di cadere svariate volte. Una volta arrivata fuori in giardino notò che la luce si era fatta ancora più forte, ma la figura che si stava delineando non era la solita a cui Kagome era abituata: questa sagoma era molto grande e massiccia, una montagna insomma. Più il bagliore si affievoliva, più la ragazza si rendeva conto che a comparire non sarebbe stato Inuyasha.
…Inuyasha…
Faceva male anche solo pensare quel nome. Se fino a quel momento Kagome era riuscita a resistere era per la speranza che una di quelle notti il ragazzo sarebbe comparso con un sorriso smagliante sulle labbra, esattamente come lo aveva sognato lei, che le avrebbe detto che tutto era risolto, che era riuscito nella sua impresa e che ora potevano restare insieme quanto volevano. Ma ora, invece di Inuyasha, dalla luce stava uscendo un mostro: un enorme essere viola con corna ed artigli lunghissimi, occhi iniettati di sangue senza pupilla e zanne aguzze che gli spuntavano dalla bocca, insieme ad uno strano liquido verde che emetteva vapori, e che sembrava ribollire tra le labbra della creatura. Questa emetteva versi raccapriccianti, che facevano rabbrividire la ragazza come se improvvisamente si fosse trovata nel bel mezzo di una tormenta di neve, e l’acido verde gocciolava a terra, lasciando solchi nel terreno ed un intenso odore di bruciato nell’aria. L’orrore pervase Kagome che non riusciva a fare altro che fissare, tremante come una foglia, quell’essere che intanto aveva girato la mostruosa testa verso di lei e la stava scrutando minaccioso.
“E così sarebbe per questo che quel bastardo di un mezzo demone ha attaccato me e ha ucciso mio fratello?! Tutto per un misero essere umano tremante!” disse la creatura con voce sprezzante e talmente raccapricciante che la ragazza avrebbe preferito strapparsi le orecchie pur di non ascoltarla.
“La sola vista di un essere così infimo mi dà la nausea!” urlò il demone preparandosi a colpirla con i suoi artigli. Kagome allora si risvegliò dal suo torpore per evitare il colpo dell’Oni e correre con tutte lo sue forze verso un rifugio.
“Ma dove posso nascondermi?! Anche se riuscissi a trovare un riparo lui distruggerebbe tutto per scovarmi!” pensava terrorizzata. Intanto il demone continuava a sferrare i suoi attacchi con ferocia e con il preciso obbiettivo di colpire la ragazza.
“Impartirò a quel lurido mezzo demone una lezione che non dimenticherà mai: ti ucciderò lentamente e dolorosamente con i miei artigli, e quando quel bastardo arriverà troverà le tue membra sparse ovunque. Allora comincerà la mia vendetta… gli toglierò tutto eliminandoti, e la cosa migliore sarà che lui saprà sempre che è solo sua la responsabilità se tu sei morta!” gridò con la sua voce orribile il mostro. Kagome inorridì e cercò di correre ancora più velocemente: non gli avrebbe permesso di farle questo né avrebbe permesso che Inuyasha soffrisse…
 

Salve a tutti!! Si lo so che avrei dovuto aggiornare la settimana scorsa ma, credetemi, il mese di maggio a scuola mia è infernale... il demone che compare nel giardino di Kagome in confronto è un orsacchiotto coccoloso. Ma tralasciamo le mie mirabolanti disavventure scolastiche e passiamo ai ringraziamenti.
Un grazie immenso a chi legge e/0 recensisce e/0 ha messo la storia tra le preferite, davvero grazie! In particolare vorrei ringraziare KagomeNoTaisho che mi sostiene sempre e mi sopporta, e informarla che questo capitolo è tutto per lei!
Beh ancora grazie a tutti.
Baci zuccherosi dalla vostra Summer_day <3
   
 
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