Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Midnight Writer    16/05/2015    3 recensioni
Cari lettori, questo è il progetto più grande su cui mi sia mai imbarcata. Perché? Perché come dice il titolo, ho intenzione di scrivere una raccolta di 365 capitoli, tra one-shots, flashfics e drabbles. Partiranno dai prompt più disparati, pertanto saranno diverse l'una dall'altra.
A questo punto cos'altro posso dire?
Be', buona lettura!
[Le specifiche di ogni storia saranno scritte direttamente nel capitolo]
[Il rating può variare, ma comunque non salirà mai sopra l'arancione]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice
Allora
Io questa non volevo pubblicarla per due motivi:
1) perché secondo me è brutta
2) PERCHÉ È TROPPO TRISTE
Però alla fine ho deciso di pubblicarla comunque... Unitevi a me nella depressione estrema.
 
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Personaggi:  Levi
Pairing: LevixPetra
GenereAngst
ContestoGenerale
Come hai trovato il prompt? Diciamo che in questi giorni mi sono un po' fissata con questa canzone, quindi...
 
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What I've Done 
 
Non era la prima volta che andava a trovarla. Aveva infatti anche perso il conto di quante volte si era inginocchiato davanti a quella lastra liscia e triste, che falliva clamorosamente nel tentare di mantenere vivo il ricordo di quel suo sorriso così dolce, capace ogni volta di sciogliere persino il ghiaccio dei suoi occhi. Non riusciva a credere come dell'unica donna che avesse mai amato fosse rimasta solo una misera pietra nera con delle lettere di bronzo. 
“L'unica cosa che ci è concessa è credere che non rimpiangeremo la scelta fatta.” 
Ne era così convinto mentre lo diceva, eppure adesso gli appariva un consiglio così difficile da seguire, perché nonostante le mille bugie che diceva a sé stesso per giustificare la morte di Petra, in realtà era solo questione di tempo perché venissero tutte brutalmente invalidate dalla verità. E la verità è che aveva l'anima macchiata del sangue della sua amata, e non poteva evitare di farsi cullare dalle feroci mani del rimpianto. Ogni gesto che faceva conteneva una forte incertezza, in così poco tempo radicata nelle più remote e dimenticate parti della sua anima. Le sue mani, le guardava e le vedeva sempre insanguinate. Aveva già ucciso in passato, tanti cuori avevano cessato di battere per causa sua, ma per la prima volta si abbandonava al rancore per la dipartita di qualcuno. Si era sempre perdonato di aver ucciso. Ma per lei no. 
Non se lo sarebbe mai perdonato.
Questo era ciò che pensava, e di cui era fermamente convinto. Dovette tuttavia dissuadersene quando, per un suo misero errore, la vita lo stava abbandonando. 
Con quelle poche forze che gli restavano si guardava intorno. Era attorniato dal color cremisi del suo stesso sangue, e tutti si stavano adoperando per salvarlo, con gli occhi offuscati dalle lacrime e la consapevolezza che non avrebbero più potuto far nulla. 
Il dolore lo attanagliava su ogni millimetro del corpo, ma ormai non gli importava più, perché finalmente aveva capito. Aveva capito che aveva donato la sua vita per una causa più nobile di quanto lui fosse mai stato. Aveva capito, per sorprendendosi di arrivare a tali conclusioni, quanto i suoi compagni lo avevano voluto bene, e quanto avrebbero pianto la sua morte. Aveva capito che sarebbe rimasto nella memoria di tutti, per sempre. 
“Grazie.” 
Fu l'ultima cosa che riuscì a dire a coloro che si stavano così adoperando per continuare ad averlo tra loro, poi chiuse gli occhi. Finalmente aveva perdonato tutti, e soprattutto se stesso. 
Adesso si trovava in un luogo, che in realtà nemmeno credeva fosse un luogo fisico, caratterizzato da una luce perenne e una pace estrema. Vide davanti a lui un angelo dai capelli e gli occhi color miele; la riconobbe subito e capì che non era un angelo qualunque: lei era il suo angelo, la sua Petra. La guardò. Stava sorridendo, eppure dai suoi occhi scendevano lacrime copiose
“Sei arrivato troppo presto.” 
Gli disse. 
E così anche il soldato più forte dell'Umanità se ne andò, con il sorriso sulle labbra e, per la prima volta nella sua intera vita, la pace nel cuore. 
   
 
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