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Autore: Undertaker_skull    16/05/2015    2 recensioni
"Perché piangi?", disse la ragazza divertita. "Aiutami ti prego" diceva il bambino... Piangeva, gridava, chiedeva aiuto... Tra le fiamme della sua casa, rannicchiato accanto ai suoi genitori, ormai bruciati dalle fiamme.
Lei guardò danzare affascinanti colori tra il rosso scarlatto e il giallo lucente... Ma poi si girò verso il bambino, annoiata.
"È inutile piangere, gridare o pregare, perché alla fine nessuno ti verrà a salvare..."
La ragazza, che si distingueva fra tutti quei colori, scomparve in una nube nera, mentre il bambino sconvolto continuava a lamentarsi.
La notte era buia, silenziosa e deserta; ma c'era ancora quella casa in fiamme che la illuminava.
Restò qualche momento ad ammirare quel 'panorama' e poi se ne andò, tra le strade del paesino.
"Bene bene, vediamo con chi ci dobbiamo divertire adesso." Disse con un ghigno divertito, mentre camminava e così si confondeva nella notte.
Genere: Avventura, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Che diavolo era quello?!" Chiese Tyler spaventato. Rik si stava alzando da terra e Irina stava ancora seduta guardando il pavimento indifferente.
"Mi avevi detto detto di averlo sigillato." Disse Rik confuso.
"Infatti... O almeno così credevo." Rispose Irina continuando a guardare per terra impassibile.
"Che fastidio." Continuò lei, alzandosi da terra, con un tono stanco.
"Allora, chi è?" Chiese Sophie.
"La penultima cosa che Irina vorrebbe vedere in questo mondo..." Stava dicendo Rik.
"Anche negli altri." Lo bloccò Irina.
"Abaddon." Disse lui infine.
"Abaddon?! Ho letto qualcosa di lui... Dovrebbe essere il demone del caos... Se non mi sbaglio." Disse Tyler.
"Sapevo che qualcuno lo aveva rinchiuso circa 3000 anni fa, ma non sapevo fossi tu. Perché lo hai sigillato?" Chiese Sophie rivolgendosi ad Irina.
"È inutile che chiedi, non mi ha mai risposto a questa domanda." Disse Rik.
"Ha ragione." Disse Irina con un pizzico di sarcasmo.
"E quindi... adesso che facciamo?" Chiese Tyler un po' confuso.
"Ma come? Non te l'avevo già detto?! Ovviamente si parte!" Disse Irina sorridendo divertita.

"Ma almeno ti ha detto Irina dove andiamo finalmente?!" Chiese Tyler preparando la valigia insieme a Rik.
"No, non ancora." Disse Rik. Tyler sbuffò mentre chiudeva la sua valigia.
"Vado a vedere a che punto sta Irina." Disse Tyler uscendo dalla stanza d'albergo, dirigendosi verso la camera di Irina. Lui bussò ma non venne nessuno ad aprirgli e cercò di aprire la porta, ed era aperta, quindi vi entrò.
"Irina?" Disse Tyler. Non rispose nessuno, ma lui continuò ad andare avanti. La trovò seduta sulla finestra del soggiorno che guardava la strada.
"Che diavolo fai?" Chiese Tyler. Irina senza muoversi di un millimetro, lo guardò, ma poi girò gli occhi nella posizione originale, e non rispose. Tyler la fissava intensamente e si sedette su una poltrona di fronte a lei.
"Sembra che qualcosa ti turbi... C'entra quel' Abaddon?" Chiese lui. Irina questa volta non fece niente, ma parlò.
"Sai... Io e lui abbiamo avuto dei precedenti." Incominciò lei.
"Che vuoi dire?" Chiese lui.
"Io e lui ci incontrammo circa 3500 anni fa, eravamo delle specie di partner." Disse lei.
"Come tu e Rik?" Disse Tyler.
"A quel tempo non mi interessava molto lottare per gli umani, come facciamo io e Rik... Io e lui eravamo dei veri e propri mostri... Distruggevamo ognuno che si metteva sulla nostra strada, creavamo caos in ogni dove. Adoravo fare tutto questo, io e lui ci divertivamo un mondo insieme. Avevamo il mondo in mano." Disse lei con un sorriso sadico ricordando quei momenti.
"E allora perché l'hai rinchiuso?" Continuò lui incuriosito. Lei si girò verso di lui guardandolo negli occhi, con un sorriso sadico.

3000 anni prima
Due demoni mostruosi stavano uno difronte all'altro, entrambi con un'espressione di odio e rabbia reciproco. Si trovavano tra un mucchio di macerie, che probabilmente prima era un villaggio.
"Perché l'hai fatto?" Chiese uno dei demoni.
"Asmodeo, credi veramente che io volessi dividere 'il mondo' con te?!" Disse l'altro demone ironico. Asmodeo rise divertita.
"Senza di me non sei niente, Abaddon." Disse lei.
"Mi hai tradito, e hai cercato di sigillarmi... Tu mi avevi detto che eravamo fratelli!" Disse Asmodeo furiosa.
"E tu lo credevi veramente?! Umani, demoni, tutti mentono!" Disse lui.
"No... Ti sbagli. Io non sono come loro o come te!" Disse iniziando lei infuriata.
"Io non mentirò mai! Lo giuro su Lucifero!" Disse lei infine furiosa. E a quel punto si sentì un tuono.
"Hai giurato sul nostro signore, adesso tu non potrai più rompere la promessa." Disse lui.
"Lo so." Disse lei iraconda.
"E adesso che vuoi fare? Vuoi sigillarmi?" Disse lui con una punta di sarcasmo.
"Esattamente." Disse lei con un sorriso sadico.
"Ma, dopotutto, sono tuo fratello." Disse Abaddon cercando di calmarla.
"No! Tu non sei e non sarai mai mio fratello! Io non darò mai più una seconda possibilità a nessuno!" Disse lei ancor più furiosa, facendo muovere il vento attorno a se, creando una nube nera.
"Cosa dovrei dirti adesso? Ah giusto... Addio." Disse lei con una finta calma. Dopo di che la nube nera andò attorno ad Abaddon coprendolo interamente.
"No, no... NO!" Continuava a dire lui. Dopo qualche minuto la nube si ritirò e dentro di essa non c'era niente.

"Tutto qui." Disse infine Irina.
"Ma non bastava semplicemente... Cioè... Voglio dire..." Stava dicendo Tyler.
"Ucciderlo? È proibito tra demoni superiori." Disse lei seria.
"Ma una persona può farlo, giusto?" Chiese lui.
"Certo, ma nessuno fino ad oggi è mai riuscito ad uccidere uno di noi." Disse lei.
"Quindi è impossibile..." Disse Tyler. Si alzò pensieroso.
"Ma non capisco ancora una cosa..." Disse lui e Irina lo guardò in viso.
"Tu mi hai detto che eravate come fratello e sorella, stavate sempre insieme... Insomma, alla fine non ti importava niente di lui?" Chiese lui. Irina lo guardò perplesso per qualche secondo.
"Non lo so, e sinceramente in quel momento pensavo solo a vendicarmi. Se lui mi ha fatto un torto, io gli farò un torto ancora peggiore... È così la mia logica, non importa quanto io ci tenga a quella persona. Chiunque tradisca la mia fiducia la prima volta, subirà la mia ira." Disse lei convinta.
"Hai la mentalità di quel re babilonese Hammurabi, pazza e insensata, con la legge del taglione!" Disse lui incredulo. Stava uscendo dalla stanza ma...
"Oh bè... Tanto per la cronaca, secondo te chi è stato a dargli lo spunto?" Disse lei ironica.

"Ne hai messo di tempo! Allora, a che punto sta?" Disse Rik quando Tyler entrò nella stanza.
"Ha detto che doveva andare da Sophie." Disse lui, mettendo la valigia di Irina sulla poltrona.
"Ti ha detto perché?" Chiese Rik.
"No..." Disse Tyler.
"Ok..." Disse Rik, poi però guardò la valigia di Irina.
"Suppongo che dovrei portare io il suo bagaglio in auto." Disse lui esasperato, prendendolo, mentre Tyler rideva.

"Allora? Quando iniziamo?" Chiese Irina.
"Ok... Possiamo iniziare." Disse Sophie, prendendo un amuleto.
"Mettiti difronte a me." Continuò lei. E Irina obbedì.
"Quale tipo di magia userai?" Chiese Irina.
"Userò 'l'espressione', è una magia molto potente." Rispose lei.
"Vitto Brosche Tarem Car Manifesto Fen, Vitto Brosche Tarem Car Manifesto Fen..." E così continuava a ripetere. Irina chiuse gli occhi per qualche minuto.
"Visto qualcosa?" Disse Sophie smettendo di fare l'incantesimo. E Irina riaprì gli occhi sorpresa e infastidita.
"Una serpe."

-#spazioautrice
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima!
  
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