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Autore: Sabira    16/05/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Ryota continuava a ripensare alle parole di Maya, lo spettacolo deve continuare...
Le cose stavano iniziando ad evolversi e a diventare sempre più complicate...
-Sono pronto- in quel momento arrivò Seb. In pochi minuti furono tutti attorno allo zio David e al suo strano apparecchio.
-Pronto zio?- chiese Maya, e non era una semplice domanda, lei voleva sapere se era pronto a  rivedere la sua sposa...
-Pronto- sorrise.
Un secondo dopo erano nel salotto della casa della zia.
Un rumore...una tazzina che si rompeva. Gli occhi di Mey sgranati e fissi sul piccolo gruppo.
-ZIA- Aya le fu addosso in un battibaleno, l'abbracciò con affetto.
-Mi sei mancata, zia...
-Oh cara, ci sei riuscita...li hai riuniti tutti- Maya si stacco da lei che fece scorrere lo sguardo sui giovani, fin quando non incontrò gli occhi del marito...erano lucidi e incredibilmente dolci. Si avvicinò a lui, incredula gli accarezzò il viso.
-David- pronunciò. Poi lo strinse in un dolce abbraccio, lasciando che le lacrime sorressero sul suo viso. Lo zio le passo una mano sui capelli, ricambiando l'abbraccio e  dandole un tenero bacio sulla fronte. Lei si discostò leggermente, riportando lo sguardo sui mezzosangue lì riuniti.
-Ragazzi, siete qui per essere addestrati, e io sono colei che lo farà. Il mio nome è Mey, sarò il vostro comandante, la vostra madre, la vostra amica e il vostro incubo. Dovrete sviluppare i vostri poteri al massimo, non vi darò tregua.
Ci fu silenzio inizialmente, poi Ryo fece un passo avanti.
-Bene, io sono pronto- Maya lo affiancò immediatamente posandogli una mano sulla spalla, ma continuando a guardare la zia, -Anch'io lo sono.
-Sono pronta- intervenne Say.
-Potete contare su di me- continuò Jo.
-Se non ho altra scelta- rise Seb.
-IN GAMBA- urlò il piccolo Ji- IO CI STOOOO
Scoppiarono tutti a ridere per l'entusiasmo del bambino.
-Bene...penso di dover cucinare molto oggi... da quant'è che non mangiate decentemente?
Maya la aiutò insieme a Say, mentre il genere maschile, ovviamente, se ne stava a guardare la partita...
-Vedo che ti sei ampliata- sorrise May mentre tagliava le carote.
-Sì...con Ryota...
-Si sono baciati- sottolineò subito Sandra e Maya, come al solito, avvampò.
-Noi. Non. Ci siamo. Baciati!!! sono stufa di ripeterlo, cos'è che non capite della parola “incidente”????
-OK,ok...
-Ragazze, forza, finitela di spettegolare e iniziate a tagliare le cipolle...
-Blea- fece la nipote disgustata -Che schifezza...
Intanto in salotto, per la precisione sul divano davanti alla TV, era in atto un'accesa discussione, a causa della partita.
Isterico, Ryo decise di cambiare aria: troppa confusione in quella stanza. Si diresse quindi verso la cucina, dove trovò una scena alquanto buffa: Maya e Sandra tagliavano le cipolle mentre piangevano ridendo (scena che lascia alquanto a desiderare), mentre la zietta stava cantando, usando come microfono la punta di una carota...
“Ok” pensò “sto impazzendo”, ormai pensava che era lui il malato mentale.
-Ryo- lo chiamò Aya con voce allegra mentre piangeva.
-Mi puoi spiegare cosa sta succedendo?- si avvicinò con sguardo interrogativo.
-Stiamo cucinando...
-Ed è così che cucinate?
“Stiamo tagliando le cipolle e non possiamo far a meno di piangere, però la zia ci fa ridere...” gli spiegò.
“Non è normale questo” borbotto nella sua mente e in quella dell'amica, ritornando dagli altri.
Quella sera cenarono tutti insieme, come una grande famiglia riunita, andarono a dormire presto, dato che il giorno dopo avrebbero dovuto sostenere l'allenamento.

Un uomo, il solito uomo che dominava i suoi sogni, era accasciato per terra, immerso in una pozza di sangue, il suo corpo attraversato da ferite grandi e profonde, ciò nonostante un flebile sorriso gli illuminava il volto.
-Cos'hai da ridere?- ringhiò una voce rauca e crudele.
-Anche se ora sono stato sconfitto, sai benissimo che in realtà sono io il vincitore...La bambina è in salvo, tu non l'avrai, come non avrai gli altri. Una volta aver fatto il Voto, tu non potrai mai più avvicinarti a loro!
-Ora pensi di aver vinto, ma io riuscirò a trovare il modo di avvicinarmi ad uno di loro, magari proprio a lei...lo sappiamo benissimo che il suo sangue è quello più prelibato.  Ce ne sono sei a mia disposizione, basterà aspettare che nascano tutti...mi sembra ne manchi ancora uno...
-Non credere che lui non sarà protetto, il nostro Voto vale per tutti, che siano vivi o debbano ancora nascere. Loro si riuniranno per sconfiggerti!!!
-Io li renderò soli, non saranno il grado di capire di essere in pericolo!!!
-Il più grande, anche se ha solo cinque anni, sa già di voi...
Gli altri due hanno solo tre anni ma non vuol dire con non si riescano a difendere, mentre i due neonati sono in salvo e aspettano solo che qualcuno gli riveli la verità.
-Eppure li hai separati! Cresceranno senza una famiglia e non riusciranno a sfuggirmi- una risata crudele si scatenò dall'altro essere ignoto -Tu non rivedrai mai più quella bambina. Perché non riuscirai a vivere abbastanza- un liquido oscuro si formò dal nulla e colpì l'uomo, che urlò dal dolore.
Maya aprì di scatto gli occhi.
Il cuore le batteva forte. Cosa voleva dire tutto questo?
Sentì dei passi affrettati, poi la porta aprirsi di colpo. Un Ryota sudato e affannato le si presentò davanti.
-Cosa...succede?- domandò ansimando.
-Non capisco di che parli?
-Maya...ho sentito  dolore e paura dentro di te...cosa è successo?
Aya si zittì un momento. Riusciva davvero a percepire i suoi sentimenti? Cosa doveva fare?
“Devi parlarne con me”
-Smettila di leggermi nel pensiero, dannazione!!!
-Tu spiegami!!!
-Va bene. È da quando sono morti i miei che sogno l'incidente. Da quella volta a Parigi, però, ho iniziato a sognare un uomo. Nel primo sogno aveva un neonato in braccio e fuggiva da qualcosa...il secondo sogno l'ho fatto in Russia: abbandonava il bambino davanti ad una casa. Quella notte che abbiamo scoperto di poterci leggere nella mente non ho sognato niente. Pensavo fosse tutto finito, ma oggi ho sognato che l'uomo e un'altra persona discutevano...- iniziò a parlare del sogno, mentre l'amico la guardava perplesso...
-Mi sembra chiaro stessero parlando di noi- sostenne il ragazzo -Tutto coincide: il più grande è Jo, che ha cinque anni di differenza da noi, ciò spiega il fatto che noi eravamo neonati. Poi ci sarebbero Sebastian e Say, di due anni più piccoli di Joseph, quindi mentre lui ne aveva cinque loro ne avevano tre. Mentre Ji non era ancora nato...
-Ma quell'uomo cosa ha a che fare con noi?
-Non lo so, so solo che ci era amico e a quanto pare, era molto legato a te.
-A me?
-Sì, quell'altro nominava sempre una bambina ed essendo noi due gli unici neonati, allora lui si stava riferendo per forza a te.
-Non ci capisco niente...
-Ora torna a dormire, è ancora presto- fece per andarsene quando Maya lo fermò trattenendolo per un lembo della maglietta: -Ryo...puoi restare con me?- non aveva proprio voglia di rimanere da sola dopo quell'incubo. Lui le sorrise leggermente, tornò sui suoi passi e si sdraiò sul letto, la ragazza si accoccolò tra le sue braccia, così calde. Si sentiva protetta, si addormentò e l'ultima cosa che sentì fu il dolce profumo di Ryota.
N.D.A.
Salve a tutti!!!
Finalmente sta per iniziare l'allenamento...la battglia si avvicina!!!!!
Fatemi sepere cosa ne pensate...dimenticavo, scusate il ritardo è che mi sto preparando giorno e notte (nel vero senso della parola) all'interrogazione di greco,ma mi farò perdinare.
Voi recensite e continuate a seguire la storia...
A prestoooo

   
 
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