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Autore: _ Arya _    17/05/2015    5 recensioni
Cosa succederebbe se la principessa Emma Swan - una principessa non comune, ma audace e pronta all'avventura - , rapita dal pirata Barbanera, fosse salvata da Capitan Uncino?
-Spin off del capitolo 3 di One Year of Our Life-
"-Volete un goccio di rum? Allevia il dolore, ve lo assicuro.- mi domandò Hook, porgendomi la sua boccetta.
-Capitano, una principessa che beve il rum? Sarà abituata a baci e abbracci per il dolore, dubito beva!- intervenne Smee, e alcuni risposero con una risata.
In risposta li incenerii con lo sguardo, ed afferrai la boccetta per poi mandare giù ben più di un goccio." [dal primo capitolo]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Light, darkness and strenght: the key
 





HOOK POV

Diedi una veloce occhiata alla finestra, ma a giudicare dal fatto che il sole non fosse ancora sorto del tutto, dovevano essere le sei e mezza circa.
Ero sveglio ormai da mezz'ora, ma non avevo voglia di alzarmi. Per l'ormai ennesima volta, Emma si era addormentata tra le mie braccia, e io mi ci stavo abituando.
Era stato molto dolce vederla timorosa, per la prima volta. Aveva pensato che avrei approfittato della situazione... del letto grande e caldo, del fatto che fossimo in stanza da soli, e che lei fosse facile da spogliare. Ma per quanto il mio desiderio nei suoi confronti fosse forte, non ci avevo neanche pensato. Sapevo bene che quello non era né il luogo né il momento.
Fortunatamente era stato facile rassicurarla, si era data della stupida da sola per aver pensato che avessi secondi fini, e poi era scoppiata in una risata liberatoria che aveva contagiato anche me.
Si era sciolta così tanto che mi era montata a cavalcioni, torturandomi sia le labbra che il collo, e mi aveva permesso di approfittare delle sue gambe scoperte, che tanto avevo bramato di sfiorare fin da quando l'avevo vista con quella camicia da notte corta e leggera.
Era stato decisamente piacevole, oltre che inaspettato da parte sua. Non avrei immaginato di vedere quest'audacia così presto, non a letto.
Infine ci eravamo addormentati, ed era stato naturale per me farla accomodare sul mio petto, e poi stringerla baciandole la fronte per darle la buonanotte.
Abbassai di nuovo lo sguardo verso di lei, nonostante nell'ultima mezz'ora non avessi fatto altro che guardarla, studiare ogni tratto del suo viso.
Aveva delle leggere occhiaie che negli ultimi giorni si erano attenuate, ma le avevo notate fin dalla prima volta. I sei mesi di prigionia dovevano averla stremata, nonostante non se ne fosse mai lamentata molto; aveva sì accennato che non era stato piacevole, ma senza soffermarcisi. In realtà mi ero aspettato di trovare una persona molto più psicologicamente provata e anche un po' instabile dato ciò che aveva passato... invece lei era stata estremamente forte, fin dal principio. Ed ero felice di questo, ovviamente; non ero certo che avrei saputo come comportarmi con una ragazza fragile e disturbata.
Anche il suo sonno era tranquillo, segno che la sua serenità non era apparente. Le sue labbra, come sempre, erano leggermente socchiuse, e le lunghe ciglia nere le sfioravano le guance. I capelli erano leggermente arruffati, e un ciuffo le ricadeva dalla parte opposta rispetto a quella da cui iniziava.
Sorrisi, e glielo rimisi a posto cercando di far piano per non svegliarla. Quella ragazza mi aveva catturato come nessuna aveva fatto dai tempi di Milah, e nonostante le mie paure sempre presenti, non riuscivo a pensare di svegliarmi senza di lei al mio fianco. Forse Tiger Lily aveva ragione, forse un lieto fine lo meritavo anch'io... e forse sarebbe stata Emma a darmelo.
Però, stavolta, l'avrei protetta. Non avrei mai più commesso l'errore di abbassare la guardia, e farmela portare via da sotto il naso. Non sarebbe andata come con Milah, Emma sarebbe vissuta a lungo felice, con o senza di me. Al momento però era con me, e avrei fatto di tutto per far sì che continuasse a essere così.
Le accarezzai lentamente la guancia, e fu allora che emise un sospiro, e si strinse più forte a me. Era bellissima, semplicemente perfetta.
-Splendore, siete sveglia?
-Mhmh...- borbottò lei, senza aprire gli occhi.
Decisi di lasciarle tutto il tempo per svegliarsi come si deve, e continuai ad accarezzarle la guancia, poi la fronte.
Alla fine la guardai stiracchiarsi, andando così a sbattere con le mani sul muro dietro di noi e imprecò con paroline poco adatte a una principessa.
-Parolacce di prima mattina, tesoro?- ridacchiai, mentre apriva gli occhi per lanciarmi un'occhiata torva.
-E' un problema per voi, mister buona educazione?
-No, no. Anzi! Le vostre imprecazioni sono meglio del canto degli uccellini... allora, dormito bene?
Lei annuì, e si avvicinò per darmi un veloce bacio a stampo, poi si lasciò ricadere sul cuscino.
-Dobbiamo alzarci?
-Sì. Alle 7 dovremmo fare colazione... ovvero tra una decina di minuti.
Annuì ancora, e dopo aver tirato via le coperte si alzò, raccogliendo i suoi vestiti ancora assonnata. Rimasi a gustarmi la scena di lei che cercava di non inciampare nei suoi stessi piedi mentre usciva dalla stanza per dirigersi probabilmente in bagno, e solo quando sparì dalla mia vista mi alzai per sistemarmi anch'io.

 

EMMA POV

Stava diventando una piacevolissima abitudine svegliarmi tra le braccia di Hook, e le sue carezze. La notte precedente ci eravamo divertiti molto, anche senza fare sesso. A ripensarci mi sentivo ancora stupida per aver creduto che lui volesse farlo in quel momento... a casa della sua amica. Però, fortunatamente ero riuscita a lasciarmi andare per passare comunque un'oretta molto piacevole, tra baci, carezze, e brividi in tutto il corpo.
Cercai di riscuotermi e mi sciacquai il viso con l'acqua fredda, poi mi pettinai faticando un po' per riuscire a sciogliere i nodi che si erano formati durante la notte.
Tolsi la camicia da notte ed infine mi rivestii, non molto contenta di rimettere il corsetto. La sera prima, avevo avuto modo di constatare che i dolori alla schiena erano passati, però stavo ugualmente più comoda senza quell'affare a comprimermi la milza.

Una volta in cucina trovai tutti già lì, e dopo aver dato il buongiorno andai ad occupare il posto che mi avevano lasciato tra Hook e Trilli.
La fata aveva preparato un succo di vari frutti spremuti insieme, e delle frittelle che non mangiavo da moltissimo tempo, insieme alla marmellata di fragole.
-Allora, come intendiamo procedere Hook?- intervenne lei -Io posso trasportarci tutti fino a circa cinque miglia dalla Skull Rock. Purtroppo lì parte un incantesimo di protezione, e il sentiero si può percorrere solo senza magia.
-Sì, andrà bene. E poi?
-Sulla costa c'è una barca, prenderemo quella. L'isola del teschio non è molto distante dalla riva, ci vorrà circa un quarto d'ora. E poi... poi non lo so, non ci sono mai entrata.
-Bene, lo vedremo sul momento. Entreremo solo io e te, comunque. Emma rimarrà fuori, insieme agli uomini.
-Sì, è la miglior soluzione. Pan vuole che lei entri, quindi non entrerà.- annuì la ragazza.
In realtà non ero molto felice di quel piano, perché trovavo un po' ingiusto non poter vivere anche quell'avventura insieme a lui, ma capivo che era la cosa migliorare da fare. Non potevamo permettere che il ragazzino ottenesse ciò che voleva, qualunque cosa fosse.
Mi tranquillizzava un po' anche il fatto che Hook non sarebbe stato solo, ma con una fata che all'occorrenza avrebbe potuto fare ricorso alla magia se ci fosse stato qualche pericolo.
-D'accordo, ognuno si prenda qualcosa da mangiare... se tutto va bene torneremo entro il tramonto, quindi potremo cenare qui. Ovviamente se qualcuno volesse rimanere, non è un problema. Non serviamo tutti dato che non verremo attaccati.
Mi voltai a guardare gli altri, ma nessuno diede segno di voler rimanere: come me, tutti volevano seguire il Capitano fino alla fine di quella missione. Era davvero grande la lealtà che li legava all'uomo, e comprendevo il motivo: nonostante fosse un pirata, era un capitano leale nei confronti della sua ciurma.
Finita la colazione, come Trilli aveva suggerito mi infilai nella sacca un panino con della carne, poi riempii la boccetta d'acqua e la fiaschetta del rum.
-Ehi, Emma... posso farvi una domanda un po'... intima?
-Eh? Oh, sì certo...- mi voltai verso la fata che era appena comparsa al mio fianco, con un sorriso.
-Voi siete una principessa, e lui è un pirata... lo so che è più di questo, ma siete cresciuti in mondi diversi... cosa vi ha spinta a voler stare con lui? Voglio dire, ehm... solitamente lui è stato con donne durate sì e no una settimana, e ora... con una principessa.
-Beh... io non lo so. Cioé, probabilmente voi avete la classica immagine delle principesse, che sposano i principi... però... io non sono il tipo. Io non ho pregiudizi, il mio primo ragazzo era un cacciatore. E Hook... mi piace la sua forza, il suo temperamento. Poi è... lui è stato tenero con me, e non solo... immagino sappiate che intendo, lo conoscete. Ha tante qualità.
-Già. E vi ha provocata spudoratamente fin dal primo istante suppongo- sorrise divertita, ed io annuii ripensando al nostro primo incontro. Erano passati soltanto vari giorni, ma a me sembravano ormai mesi. Mi sembrava di conoscere Hook da una vita.
-Sono contenta. È un brav'uomo, e sinceramente lo trovavo sprecato ad accontentarsi di qualche sgualdrina...
-Sì, beh, non si sa mai... aspetta che passi una settimana, non è detto io faccia eccezione...- sorrisi amaramente; nonostante fosse dolce e premuroso, oltre che passionale, nessuno mi assicurava che tra noi sarebbe durata.
-Oh non dite sciocchezze! Lo vedo come vi guarda... sarei pronta a scommettere su voi due! Ah, e tranquilla, lo terrò d'occhio io nella grotta, d'accordo?
-D'accordo! Grazie Trilli!
-Non c'è di che! E riguardo alla vostra natura... per lui non sarà di certo un problema!- mi fece l'occhiolino lasciandomi di sasso, per poi andare dritto verso la porta e richiamare tutti in cerchio per poterci teletrasportare fino il più vicino possibile all'isoletta rocciosa.
 

 

***


Restammo in silenzio davanti a quella barchetta che non avrebbe mai potuto portarci tutti fino all'isola, ed era l'unica. Non avevamo decisamente il tempo di costruirne un'altra, e Trilli disse che non poteva far nulla con la magia per modificare l'ambiente circostante.
-D'accordo. Possiamo andare in tre, massimo in quattro. Andremo io, Trilli... e suppongo che Swan piuttosto che rimanere qui verrebbe a nuoto- fece il capitano voltandosi verso di me.
-Esatto.- confermai. Rimanere fuori potevo anche accettarlo, ma addirittura rimanere a riva no.
-Bene. Noi tre, e qualcuno che rimanga fuori con lei. Jack, verrai tu.
-Sì Capitano!- fece quello, e ci raggiunse, mentre gli altri rimasero in disparte.
Sarebbero rimasti lì ad aspettarci e assicurarsi che non arrivasse nessuno. In caso si fosse fatto vedere Pan o qualcuno dei suoi ragazzini, ci avrebbero mandato un segnale.
Quindi, finalmente salimmo sulla barca che non ispirava molta fiducia a nessuno, ma se non altro galleggiava.
Nonostante non dovesse essere facile con l'uncino, Hook non ammise obiezioni su chi avrebbe preso la guida, e quindi si mise ai remi. Mi offrii anch'io chiedendogli di provare perché non l'avevo mai fatto, nonostante non fosse vero, ma non servì a nulla, quindi lasciammo perdere.
Rimasi sorpresa nel vederlo andare piuttosto spedito e tranquillo, doveva davvero averci fatto l'abitudine.
-Che c'è dolcezza, pensavate non fossi capace?- alzò un sopracciglio voltandosi verso di me, ed io arrossii non aspettandomi che avesse notato il mio sguardo sorpreso.
-No. Cioé, non lo so... è che... come fate?
-Tutta questione di trovare la giusta angolazione per afferrare il remo, ed è fatta. È piuttosto semplice in realtà, quasi più che con la mano- spiegò lui, continuando ad andare avanti.
-Capisco. Mi dispiace, non volevo insinuare che non foste capace.
-Lo so tesoro, tranquilla. Ma io ho mille qualità, ve ne accorgerete... anche con l'uncino...- ammiccò, facendomi nuovamente arrossire. Se non avessi avuto paura di ribaltare quella barchetta già messa male di suo gli avrei volentieri dato una spinta o qualcosa del genere. Non poteva fare quelle battutine sporche davanti ad altri!
-Hook, la smetti di fare l'idiota?- intervenne Trilli in mio soccorso, colpendolo sul braccio.
-Uh voi donne vi scandalizzate per così poco...
-Zitto se non volete vi butti giù dalla barca. E sarà un bagno meno piacevole di quello nel fiume.- lo minacciai, ma ovviamente non fece altro che sghignazzare senza prendermi sul serio.
L'avrei davvero fatto, gli avrebbe fatto bene farsi una nuotata fino all'isola, ma mi fermai soltanto perché non era quello il momento di perdere tempo a bisticciare.
Incrociai quindi le braccia al petto e rimasi in silenzio guardandolo remare, mio malgrado ammirata. Era affascinante nei panni del marinaio, sia che governasse la Jolly Roger, sia una barchetta malconcia.
Più ci avvicinavamo, più si poteva notare che l'isola era avvolta da una nebbia inquietante, che da lontano era invisibile. Mi vennero i brividi, ebbi come uno strano presentimento, il presentimento che quel luogo fosse malvagio. Certo, era solo un posto, non c'era nessuno, eppure...
Mi faceva sentire stranamente attratta, e allo stesso tempo respinta... ma a giudicare dagli sguardi degli altri non ero l'unica a percepire strane sensazioni.
Quando arrivammo a terra, fui la prima a mettere piede sulla sabbia color grigio spento, seguita da Trilli, Jack e infine Hook.
Ci guardammo intorno, e nonostante la nebbia riuscimmo ad individuare l'ingresso della grotta: era illuminato, forse da qualche magia o qualcosa del genere.
La luce sembrava fioca ed inquietante, come d'altronde era tutto l'ambiente.
-Statemi vicina Swan, potrebbe essere pericoloso- fece Hook afferrandomi una mano, continuando a scrutare i dintorni.
-Oppure volete che vi tenga la mano perché voi avete paura, Capitano?- lo presi in giro, stringendogliela anch'io.
Quello sogghignò, e mi trascinò cauto verso l'ingresso, che prima o poi avremmo comunque dovuto raggiungere, ed era meglio non perdere tempo.
Una volta arrivati, ci fermammo lì davanti a cercare di capire cosa ci fosse dentro: risultò inutile, nonostante la nebbia fosse meno fitta si poteva intravedere solamente un lungo corridoio roccioso.
-D'accordo. Jack, tu rimarrai qui con Swan. Occhi aperti. Noi entriamo, recuperiamo quell'affare... e torniamo. Cercheremo di fare in fretta.
-Attento Hook. Vedete di tornare tutto intero...- dissi attirandolo a me e dandogli un bacio breve ma intenso.
Per qualche strano motivo ero stata di nuovo invasa dall'inquietudine, sentivo che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato in quel luogo. Quindi volli ricordargli che io ero lì fuori ad aspettarlo e che doveva tornare a ogni costo.
-Tranquilla tesoro, sono un pirata con la pellaccia dura. E ho la mia amica magica... andrà tutto bene.
-Sì, lo so. Ok beh, andate- feci arrossendo leggermente notando gli sguardi degli altri due, e gli lasciai andare la mano.
A quel punto feci cenno a Jack che saremmo rimasti lì davanti, poi mi voltai verso Trilli e Hook che stavano finalmente per entrare.
Ma successe qualcosa di inaspettato: neanche il tempo di fare un passo dentro il covo, che furono scaraventati indietro come da una barriera respingente invisibile, e crollarono rovinosamente a terra.

HOOK POV

-Hook! Trilli!- ci volle un attimo perché Emma fosse china su di me.
-Tutto a posto?- mi domandò preoccupata, porgendomi una mano che afferrai per tirarmi su.
-Sì, sì. È stato solo... non lo so, strano. Trilli?- mi voltai verso la fatina, che aiutata da Jack a tirarsi in piedi e sembrava tutta intera anche lei.
Questo però non spiegava comunque l'accaduto: perché Pan mi aveva chiesto di recuperargli qualcosa da un luogo che teneva chiuso? Cosa pretendeva potessi fare, sfondare la sua maledetta barriera magica? Oppure sperava di ucciderci? Nel momento in cui avevo sfiorato il punto tra interno ed esterno, ero stato spinto via da un qualcosa di inspiegabile, come una porta elastica.
-E adesso cosa si fa? No Emma, ferma!- esclamai notando che fosse già tornata all'apertura della caverna, e vi aveva infilato una mano dentro.
-A me sembra tutto a posto... venite!- disse entrando, e facendoci cenno di seguirla.
Incerto, mi avvicinai, e per non rischiare di fare un altro volo cercai anch'io di infilare solo una mano: fui costretto immediatamente a ritirarla perché mi sentii come se avessi preso una violenta scossa elettrica.
Sconcertata almeno quanto me e gli altri due, la ragazza tirò fuori la mano, e di nuovo non successe nulla: riuscì semplicemente a farla passare senza ostacoli.
-Io... se voi mi aspettate qui, potrei entrare e recuperare quella dannata cosa...- propose, voltandosi verso il tunnel.
-No.- feci deciso: mai e poi mai le avrei permesso di andare da sola, era troppo pericoloso. E soprattutto Pan la voleva lì dentro, quindi era escluso.
-Avanti, sapete che posso farcela.
-Non da sola! Neanch'io entrerei da solo, non sappiamo quali pericoli ci siano. Uscite e basta.- le ordinai, afferrando la sua mano che ancora sporgeva.
Fu quando fece per ritirarla via e io non la mollai che metà del mio braccio entrò senza problemi, facendoci rimanere ancora una volta a bocca aperta. Che diavoleria era quella?
-Ok... forse... Hook, tenetemi per mano e cercate di entrare. Piano.
Annuii, e con passi molto lenti tornai per la terza volta a cercare di riattraversare la barriera, ma fu come se non ci fosse nulla. Entrai senza problemi, e mi ritrovai al fianco di Emma.
-Va bene. Allora andiamo... tutti? Trilli ha bisogno di entrare...
-Io posso rimanere fuori- mi interruppe però l'altro uomo -E' meglio che ci sia qualcuno a tenere d'occhio la barca, dato che non mi sembra il caso di tornare a riva a nuoto... non è l'ideale quest'acqua.
Annuii scambiandomi un cenno con lui, aveva ragione... non potevamo rischiare. Ed in più l'avevo scelto per venire con noi perché era giovane e scaltro, quindi ero certo che se la sarebbe potuta cavare anche da solo, era pur sempre un pirata.
-Vi aspetto qui. Non fatevi ammazzare da... qualcosa.
-Ci proveremo!- dissi con una risata, poi presi posto in testa al gruppo ed accesi la mia lanterna, essendo la luce piuttosto scarsa.
Era tutto davvero inquietante, dai rumori che provenivano alle strane ombre che ogni tanto comparivano. Probabilmente erano di piccoli animali, come topi o pipistrelli, eppure non ne vidi nemmeno uno.
Inoltre, dall'esterno il posto non era sembrato così grande, mentre ora la galleria appariva molto lunga, e non se ne vedeva la fine.
Alla fine la mente diabolica di Pan era riuscita a fare in modo che Emma entrasse, ma fortunatamente non aveva dovuto farlo da sola. Non volli dirlo ad alta voce, ma il posto mi metteva una strada inquietudine, come se fosse sbagliato. Come se non dovessimo trovarci qui.
Tuttavia non potevamo fare altrimenti, perché se mi fossi tirato indietro Pan mi avrebbe dato la caccia, e ovviamente non soltanto a me, il che era ancora peggio.
Diedi un'occhiata ad Emma con la coda dell'occhio, camminava poco dietro alla mia destra, ed era più curiosa che spaventata. Ero certo che se non avessimo trovato il modo per raggiungerla, sarebbe entrata da sola, senza curarsi dei pericoli. In altre circostanze non avrei temuto per lei, era una donna intelligente e forte... ma contro Pan non c'erano certezze per nessuno. Neanche per me, per quanto lo conoscessi meglio di tutti gli altri.
-Ehi Hook- intervenne la bionda riportandomi alla realtà -Guardate lì in fondo. C'è più luce... forse ci siamo quasi!
Alzai lo sguardo, ed effettivamente aveva ragione. C'era una strana luce più intensa, il che voleva dire che avevamo finalmente quasi raggiunto il cuore dell'isola, o quel che era.
-Va bene. Continuate a starmi dietro, non sappiamo cosa ci sarà.
Le donne non fecero obiezioni e si tennero dietro di me, una volta tanto. Più ci avvicinavamo, e più quella luce arancio-inquietante si faceva intensa, insieme alla mie brutte sensazioni. Se perfino un pirata come me era inquieto, pur abituato a luoghi bui e tetri, qualcosa doveva pur esserci davvero. Forse essendo questo il cuore di Neverland, l'oscurità più potente era tutta concentrata qui.
Arrivammo quindi finalmente al termine del tunnel, per trovarci in un'enorme spazio circolare, con al centro di essa un'enorme clessidra, che poggiava su dei teschi che sembravano piuttosto veri, se non che fossero dorati.
L'ambiente invece era illuminato da delle fiaccole sicuramente alimentate dalla magia dato che ero piuttosto certo durassero in eterno.
-Questo posto mi mette i brividi. È completamente oscuro... sento che la mia magia bianca qui è debole, se non nulla- disse Trilli, guardandosi attorno. Sembrava davvero più pallida del solito, probabilmente quell'oscurità era del tutto in contrasto con la sua luce, e la indeboliva. Sapevo che aveva bisogno di capirci qualcosa, ma non potevamo permetterci di rimanere troppo a lungo.
Mi voltai quindi verso Emma, che sembrava addirittura tranquilla, mentre studiava i dintorni. Passeggiava lentamente intorno alla grossa clessidra, come se cercasse di coglierne tutti i particolari.
-Swan, ehi. Non vi allontanate...- la ammonii, raggiungendola.
-Dove volete che vada. Qui si può solo girare in tondo.
-Lo so. Però non si sa mai. Siete dove Pan voleva che foste, quindi meglio che stiate all'erta.
-Sono sempre all'erta, lo sapete- disse sorridendo leggermente, e sfiorò lo strano vetro della clessidra.
La sappia già scesa, era di quantità molto superiore rispetto a quella ancora in alto, che sembrava essere piuttosto scarsa.
Mi chiesi cosa dovesse segnare... l'età di Pan? L'età dell'isola? Oppure qualcos'altro che ovviamente non avremmo mai potuto conoscere?
Nonostante la scarsità della sabbia rimasta, per la lentezza con cui questa scendeva ci sarebbero voluti anni prima che si esaurisse. Poi, probabilmente, sarebbe stata girata per ricominciare da capo.
-Pensate che distruggere questa clessidra potrebbe distruggere l'isola?- fece Trilli scrutandola, ma io scossi la testa. Ero piuttosto convinto che non fosse così facile, altrimenti Pan non ci avrebbe mai mandati qui.
-Maledizione, passerò tutta la mia vita qui senza riuscire a portare a termine la missione!- si lamentò quindi, contrariata.
-Ma Trilli, non te l'ho mai chiesto. Se è così difficile, perché la Fata Turchina ti ha affidato un compito del genere alla prima missione?
-Perché ho disobbedito per due volte ai suoi ordini. Tanto tempo fa, ho tentato di aiutare Regina a ritrovare l'amore. Ho dovuto scegliere tra il farmi togliere le ali e vedermi affidata una grande missione, che se avessi portato a termine avrebbe fatto di me una vera fata.
-Ma è una cosa crudele! Pensavo che la Fata Turchina fosse buona!- esclamò Emma -Insomma, io l'ho conosciuta. Non pensavo fosse... così.
-Ha le sue ragioni per essere dura. E non ha tutti i torti dato che Regina è stata una totale perdita di tempo... almeno se mi avesse dato ascolto ne sarebbe valsa la pena.
Vidi Emma annuire pensierosa, e nonostante fosse probabile che non conoscesse di persona Regina, era la più vicina a lei dato il trascorso dei suoi genitori, soprattutto di sua madre. Erano legate in qualche modo.
Probabilmente si chiedeva come me, cosa sarebbe successo se Regina avesse dato ascolto a Trilli a avesse trovato il vero amore. Sarebbe forse cambiato qualcosa? Non sarebbe mai diventata la Regina Cattiva, o sarebbe successo ugualmente? Ormai però nessuno poteva dire niente, la donna era in esilio e non avrebbe più potuto nuocere a nessuno. Avrebbe vissuto e sarebbe morta nella sua infelicità e solitudine.
-Hook! Guardate, credo che il teschio che vuole Pan sia questo!- esclamò improvvisamente, indicandomene uno in cima, più grande degli altri e con dei cristalli neri nello spazio per gli occhi.
-Sì, dev'essere questo. E quindi... dovremmo semplicemente prenderlo e portarglielo. Non riesco a capire. Non è... possibile. Non ha senso.
-Non per noi, ma forse ne ha per lui. Qualunque cosa sia questo oggetto, ne ha bisogno.
-Continuo a non fidarmi. Ha un foro in alto!- feci notare alle donne -Cosa diavolo dovrebbe avere di speciale un teschio bucato?!
-Forse per i diamanti incastonati?- tentò Emma, guardando le pietre nere.
-E' possibile che non possa prenderlo da solo, per qualche motivo. Ma se lo vuole, immagino non voglia noi morti. Quindi se lo prendo non dovrebbe uccidermi.- feci deciso, sperando di avere ragione. Sarebbe stata una belle fregatura vivere quasi 200 anni e farmi ammazzare dalla mente diabolica di un ragazzino.
-Se lo prendessi io?- propose Trilli, guardandolo. Emma non intervenne, e sapevamo tutti il perché: doveva essere lei a prenderlo probabilmente, e dunque non poteva accadere. Era già pericoloso che fosse entrata.
Scossi comunque la testa, ed afferrai con la mano intera lo strano oggetto, mentre le due rimasero col fiato sospeso.
Lasciai andare l'aria nel momento in cui mi resi conto che quello non mi fece alcun effetto strano. L'avevo toccato, e non ero né morto, né volato via, e né chissà cos'altro.
Cercai quindi di tirarlo fuori, ma fu lì che questo oppose resistenza. Sembrava incastonato tra gli altri; tirai nuovamente, con più forza, ma fu ancora inutile.
-Trilli, prova a gettarci un po' di polvere di fata. Potrebbe funzionare.
La ragazza annuì e scaturì dalla sua mano una leggere pioggia di polvere dorata, ma l'oggetto la respinse; questa scivolò a terra, come se uno strano scudo avesse protetto il teschio.
Continuai a tirare, sperando che con un po' di forza bruta sarebbe venuto fuori, ma mi fermai quando Emma posò la mano sulla mia spalla, e mi voltai a guardarla preoccupato.
-Avanti Hook, sappiamo cosa va fatto. Devo farlo io...
-Non posso permetterlo. Lui vuole che lo facciate voi e... se volesse punirmi? Se volesse uccidervi perché sa che tengo a voi?
-Avanti Capitano, vi credevo più intelligente! Voi gli dovete un favore, cosa ci guadagna a punirvi con la mia morte? No, deve avere qualche interesse, questo è certo, ma non vuole uccidermi.
Ci guardammo negli occhi per vari istanti, ed infine mi arresi e mollai la presa sull'oggetto. Forse Emma aveva ragione, non aveva senso che volesse ucciderla... probabilmente la mia capacità di giudizio era offuscata dalla paura che lei si facesse del male. E questa paura, negli ultimi giorni si era fatta sempre più forte... era cresciuta insieme al mio affetto per lei, insieme ai miei sentimenti nei confronti di quella donna forte, testarda, dolce e bella.
-Va bene Emma. Ma non appena lo tirate fuori lo date a me. È chiaro?
Lei annuì, e avvicinò la mano all'oggetto fino a toccarlo. I diamanti neri del teschio si accesero di una luce rossastra, probabilmente segno che quello non fosse più incastrato. Lei deglutì guardandolo, poi prese coraggio e lo tirò fuori.
Fu in quel momento che successe di tutto: una strana forza invisibile la spinse con violenza in aria, e il teschio le volò via di mano.
Prima che avessi il tempo di fare qualsiasi cosa, fu scaraventata violentemente a terra, e non seppi dire se fu più forte il mio grido, o la forza dell'impatto della sua testa e del corpo contro il pavimento roccioso.


 

-Interessante- fece il ragazzo, guardando l'immagine che la sua ombra gli stava proiettando -La sua magia bianca è troppo potente, è andata in contrasto col potere dell'alimentatore. Eppure è riuscita ad entrare. Solo chi possiede la magia nera può attraversare l'ingresso della grotta, e tirare fuori quell'oggetto.
Rimase per un po' in silenzio e pensieroso, mentre guardava il corpo della ragazza contorcersi e schiantarsi con gran violenza e velocità sulle rocce.
-Ci siamo. Manca un ultimo passo: liberare la sua magia nera, renderla alla pari o più forte di quella bianca. Le ceneri del suo cuore all'interno dell'alimentatore daranno la vita eterna a me e a quest'isola. E niente, niente potrà più fermarmi. Nessuno sarà più forte di me. Ora tocca solo vedere se sarà abbastanza forte da sopravvivere.
La sua risata gelò l'aria, e rimbombò all'interno del suo covo, grande e sfarzoso.
Se la ragazza fosse sopravvissuta a quell'incidente, sarebbe stato perché il suo cuore era abbastanza forte da non cedere: avrebbe creato quindi la combinazione perfetta per accendere di vita eterna Neverlan e Pan.
Forza, Luce, Tenebre.
































 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Ecco l'ultimo capitolo che avevo già pronto... il prossimo è a buon punto, ma posterò prima l'altra FF, martedì o mercoledì, quindi questa dovrà aspettare giovedì o venerdì.
Tra Emma e Hook va sempre meglio, si sentono sempre più legati e si sono anche divertiti nel letto pur senza spingersi troppo oltre xD
Il piano di Pan ha funzionato, ed è stato piuttosto semplice... gli è bastato fare in modo da aprire la grotta soltanto a chi possiede una grande oscurità... anche se Emma e gli altri ancora non lo sanno.
Stessa cosa per il teschio, che si è capito essere l'alimentatore principale della vita di Neverland... e serviva proprio a questo, a capire se il cuore di Emma sarebbe stato adatto.
E ora... c'è solo da vedere se sarà abbastanza forte da sopravvivere... in tal caso, Pan ha già un piano perfetto per far uscire la sua oscurità!
Un abbraccio, e alla prossima :*


Capiamoci: non è passata neanche una settimana dal finale di stagione, ma a me sembra passato un mese! Di sto passo, fino a settembre creperò ç_ç
   
 
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