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Autore: Role    17/05/2015    4 recensioni
John diede una rapida scorsa al paragrafo, per un breve ripasso.
"L’osmosi indica la diffusione di un solvente attraverso la membrana semipermeabile dal compartimento a concentrazione minore di soluto a quello a concentrazione maggiore. Sebbene gli altri tipi di diffusione operi- "
Il biondo interruppe la lettura, distratto da qualcosa di ben più interessante.
Una nota, scritta in una calligrafia elegante e flessuosa, accompagnava la definizione.
Errato. Sono compartimenti a minore o maggiore potenziale chimico idrico, è improprio definirli in base alla concentrazione. Idiota.
[Raccolta di Flashfic] [AU]
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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4.

 

Nella settimana successiva all’interrogazione di biologia, John Watson non ebbe ulteriori contatti con il suo misterioso salvatore.

Non avrebbe dovuto esserne sorpreso, lo sapeva.

Quel contatto che per lui era diventato un mistero, degno di interesse e riflessione, probabilmente, per il suo interlocutore non aveva rappresentato niente.

Soltanto uno stupido ragazzino del primo anno, incapace di prendere appunti sull’acido ribonucleico.

Eppure, il ragazzo non riusciva a lasciarsi alle spalle quella questione.

Negli ultimi sedici anni, la sua vita era stata infinitamente piatta.

Nulla era stato capace di scuoterlo come quella questione.

Ogni volta che quel sarcastico individuo commentava i suoi appunti, una scarica di adrenalina sembrava pervaderlo.

Facendo quei pensieri, non poteva fare a meno di sentirsi come una ragazzina in calore.

Fatto sta, però, che quella situazione andava risolta.

Non poteva andare avanti così.

Avrebbe scoperto l’occupante di quel banco.

A qualunque costo.

                                                                 ***

In effetti, il prezzo era più caro di quanto si potesse immaginare.

Ascoltare Mike Stamford che gli snocciolava le sue pene di cuore era quasi peggio del dolore fisico.

Eppure, l’amico era nel consiglio studentesco.

Non c’era modo migliore per sapere precisamente quale classe transitasse in quell’aula e, per giunta, e a quale orario.

Solo la prima usava il suo stesso libro, ergo, era quasi certo che il ragazzo del mistero si trovasse lì…

Si, decisamente, un giorno avrebbe dovuto darsi all’investigazione.

Dopo circa un’ora di vaneggiamenti di Mike su una certa Betty che, per la cronaca, non sembrava per niente interessata al ragazzo, John ottenne l’agognata informazione.

Poté così appuntare, dettagliatamente sul suo quadernetto, l’orario di biologia dell’altra prima.

Era fatta.

Il giorno seguente avrebbe svelato l’arcano.

 

Con passo baldanzoso, già dalla prima mattina, si era recato a scuola impaziente.

Le prime due ore erano sembrate interminabili.

Sentiva l’aspettativa crescere lentamente dentro di lui.

Poteva essere chiunque…

Nel cambio d’ora, aveva osservato il volto di chiunque incontrasse, alla ricerca di un indizio rivelatore.

Non sapeva cosa aspettarsi.

 Questo non faceva che incrementare l’adrenalina dentro di lui, rendendolo irritabile con gli altri e completamente assente durante le lezioni.

Quando una ragazza, durante matematica, gli aveva chiesto una matita, lui le aveva quasi ringhiato contro, per poi scusarsi per tutto il resto dell’ora.

Quando finalmente, ignorando del tutto la lezione di letteratura su John Donne, chiese di andare in bagno, sembrava quasi che un peso gli si sollevasse dal cuore.

Percorse i corridoi, sentendosi come una ragazzina al primo appuntamento.

Dio, a volte era un idiota.

Era un essere un umano, provava emozioni come lui.

Avrebbe solo dato una sbirciata passando davanti alla porta, per poi tornarsene in classe, felice e contento.

Quando, però, trovando la porta chiusa, si trovò costretto a guardare dal buco della serratura, avrebbe dovuto capire che la cosa non sarebbe andata a buon fine.

 

Vediamo, la seconda fila a sinistra…

Non riusciva a vedere bene, c’era una ragazza a coprirlo.

Dai, andiamo. Spostati. Non ho tutto il giorno…

Poi, qualcuno aprì la porta.

 

John avrebbe dovuto vagamente ringraziare che non si aprisse verso l’esterno, altrimenti avrebbe potuto dire addio a mezza faccia.

Eppure, l’essere trovato in quella posizione, sulla porta di una classe, non era esattamente ottimo per la sua reputazione.

-John? Hai bisogno di qualcosa? – Chiese il professore vagamente perplesso, alzando gli occhi dal testo.

-N-no, signore…ero solo…caduto. –

Era arrivato a quel punto, ormai doveva portare a termine la questione.

Seduto al suo posto, intento ad osservarlo con i suoi penetranti occhi blu e un sopracciglio alzato, c’era Sherlock Holmes.

Il freak della scuola.

 

 

 

Angolo autrice.

Ci siamo u.u il primo “incontro”. Questo capitolo è arrivato un po’ in ritardo, ma la scuola sta uccidendo la povera autrice u.u XD chiedo venia.

Come al solito, vorrei ringraziare tutti quelli che seguono, leggono o recensiscono u.u siete meravigliosi.

Ah! ricordatevi che per aggiornamenti o prendermi a parole ( e so che, prima o poi, sentirete il bisogno di farlo) c'è la magica pagina fb https://www.facebook.com/RoleEfp

                                                                                                                                Alla prossima, Role.

  
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