Fumetti/Cartoni americani > M.A.S.K.
Segui la storia  |       
Autore: Curleyswife3    17/05/2015    0 recensioni
[M.A.S.K.]
[M.A.S.K.]Variazione sul tema della puntata "Eyes of the Skull", con al posto del teschio di cristallo una statuetta di Lilith, la peccaminosa prima signora Adamo. Le conseguenze imprevedibili di un'asta al rialzo metteranno a repentaglio la salute di alcuni personaggi. E la virtù di altri.
Ci saranno: fantasy a volontà, rituali di esorcismo, un bel po' di gelosia e le improbabili mises notturne dei nostri eroi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo sesto

Faccia a faccia 


 “Quindi quella cosa era Lilith?!” strillò Gloria.
“Già, penso proprio di sì” ribatté Bruce “Non potevo esserne sicuro ma, dalla descrizione che ho letto nel libro di Crowley - una donna bellissima con lunghi capelli rossi - ho pensato che potesse essere lei e, quando l’ho chiamata per nome e lei è scomparsa, ho capito che avevo visto giusto!”.
La ragazza rivolse ad Alex uno sguardo truce e sbottò: “Ragazzi, ditemi che non c’entra niente con la statua che Matt ha appena comprato. VI PREGO: ditemi che è soltanto una stranissima coincidenza…”.
“Andiamo, calmati” rispose lo zoologo, tentando di mantenere una certa compostezza mentre, in realtà, se la stava facendo sotto dalla paura.
“Dobbiamo cercare di capire perché questa creatura ce l’ha tanto con te: cosa può mai volere?”.
Gloria ci rifletté qualche istante e poi, d’improvviso, impallidì e cacciò un grido.
“Ci sono! Ma non capite?” urlò con rabbia all’indirizzo dei due, che ancora la fissavano allibiti “Bruce, ricordi quello che il battitore ha raccontato a cena, la sera prima dell’asta? Di come Lilith vaga di notte a tormentare gli uomini?”.
I due agenti, interdetti, si scambiarono ancora un’occhiata e non replicarono.
“Insomma, è chiaro!” insisté lei, ormai sull’orlo di una crisi di nervi “Non vuole me, vuole Matt! Ha cercato di uccidermi perché è gelosa e voleva togliermi di mezzo ma adesso, dato che non le è riuscito, sarà andata da lui…”.
Bruce a Alex seguitarono a fissarla interdetti, con l’aria di chi si è appena reso conto di essersi perso qualcosa di molto molto importante. 
La ragazza premette con mano tremante il pulsante del comunicatore che portava al polso, pregando con tutte le sue forze che Matt si sbrigasse a rispondere, ma l’orologio  rimase silenzioso nonostante tutti i tentativi di chiamata che lei e Alex fecero nei minuti successivi.
Allora afferrò il telefono e compose frettolosamente il numero della stanza dell’amico; udì un paio di squilli e dopo le parve di sentire il segnale di risposta, però niente… niente, nessuna risposta.

***

Non puoi resistermi, Baali” mormorò di nuovo Lilith contro le labbra, ormai aride, del milionario “Nessun mortale può”.
Coloro che mi hanno amata sono ormai cenere, le loro ossa polvere, ma i loro desideri rivivono in te: sono potenti, io riesco a sentirli… tu non vuoi resistermi” bisbigliò insinuante mentre con le mani lo percorreva, lo esplorava, facendo tremare la fibra stessa della sua anima vacillante.
Il trillo del telefono posato accanto al divano fece ripiombare Matt, che ormai brancolava tra le nebbie di civiltà perdute da innumerevoli ere, nella San Francisco del 1985.
Lilith mormorò un’imprecazione incomprensibile per quella interruzione inopportuna e fissò l’uomo che tentava, con le mani che gli tremavano, di raggiungere l’apparecchio e rispondere.
Ora, ho buone ragioni di ritenere che Agrat bat Mahhat non avesse mai visto un telefono, né possedesse la benché minima idea dell’uso di quel molesto oggetto trillante; fatto sta che il demone della lussuria non tollerava di essere interrotto - men che meno da un fastidioso rumorino metallico -  e quindi con un solo sguardo tramutò l’innocente apparecchio in un guizzante serpentello, così che Matt istintivamente lo scagliò lontano sul pavimento ove quello, riacquistata la sua forma originaria, terminò la sua breve e infelice esistenza con un tonfo secco.

Lilith tornò a fissare l’uomo con lo sguardo di un leone che sta per saltare alla gola di una gazzella e si passò la lingua appuntita sulle labbra tinte di rosso.
Tu mi vuoi, Baali, come potrebbe essere altrimenti?” sospirò, sensuale e dolce come il miele.
P-perché stai facendo questo?” mormorò lui, ormai prossimo a perdere il controllo.
“Perché ne ho bisogno” rispose la Regina di Zemargad, fissandolo con i suoi occhi di velluto cremisi “Perché ho bisogno di te e perché sei tu a volerlo”.
Lasciati andare, mio Signore: vedrai, sarà meraviglioso”.

***

“Lui è lì dentro con la meretrice di Babilonia e tu mi dici di stare calma?” tuonò Gloria Baker aggrappandosi con tutte le sue forze alla porta della stanza di Matt; aveva tentato ripetutamente di aprire ma, per qualche inspiegabile ragione, la serratura era bloccata dall’interno e non c’era riuscita.
Lo chiamò, in preda al terrore ma anche a una gelosia furibonda.
I due agenti si fissarono senza sapere bene cosa fare, ma la ragazza rivolse loro un’occhiata omicida: “Vi giuro che la uccido! Anzi, prima uccido lei, poi uccido lui e infine quello stramaledetto battitore…”.
“Ehm… tecnicamente, Gloria” rispose Alex, in evidente imbarazzo “Lilith è un demone, quindi non è possibile ucciderla”.
“Vuoi scommettere?” ribatté lei, con uno sguardo che lo fece rabbrividire: occhi sgranati, guance paonazze, labbra tremanti. Lo zoologo non ricordava di averla mai vista tanto fuori di sé.
Bruce deglutì e guardò la porta, inesorabilmente chiusa: cosa ancora peggiore, le loro M.A.S.K. non possedevano armi adatte alla situazione. Se ci fosse stato lì Buddy, col suo Penetrator, non avrebbero avuto nessun problema a oltrepassare l’ostacolo… ma così, Lifter, Aura e Jackrabbit non si rivelavano di alcun aiuto.
“Forza, fate qualcosa!” insisté lei, gli occhi velati di lacrime e pestando i piedi per terra “A quest’ora quella cosa potrebbe… loro potrebbero già aver… Maaaaaatt!”.
Alex si scagliò con tutte le sue forze contro la porta, ottenendo solo di finire in ginocchio e con una spalla dolorante.
Gloria allora sbuffò, si lanciò a sua volta contro l’uscio e lo sfondò, facendo schizzare le schegge della cornice di legno dentro la camera; senza aspettare i due si precipitò oltre la  soglia come una furia, mentre gli altri due agenti si scambiavano uno sguardo tra l’esterrefatto, l’ammirato e il terrorizzato.
“Ricordami di non far mai arrabbiare Gloria” bisbigliò Alex all’amico.
L’altro annuì ed entrambi, scavalcando ciò che rimaneva della porta, seguirono la ragazza nella stanza.
“Ehi tu! Metti giù le tue luride zampacce da lui!” ringhiò Gloria non appena mise piede nella camera in penombra.
Per tutta risposta Lilith si sollevò dal divano con un gesto flessuoso, si passò un dito sulle labbra scarlatte e poi si voltò verso la nemica, fissandola con aria di aperta sfida: irritata e furiosa, furiosa con una mortale nonostante la sua natura di demone o forse proprio a causa di essa.
Ho sbagliato per troppe volte con te” disse con un sorriso crudele, senza distogliere dalla giovane donna i suoi occhi fosforescenti “Ma il mio potere è in aumento e non commetterò altri errori!”.

(Continua nel prossimo capitolo)

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > M.A.S.K. / Vai alla pagina dell'autore: Curleyswife3