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Autore: KiarettaScrittrice92    17/05/2015    3 recensioni
- Buona notte fanciulla...
- Buona notte mio Angelo...
- Ladri per sempre...
- ...bianchi e liberi!
- We can...
- ...do magic!
Questa storia è molto importante per me, ci ho messo tutta me stessa a scriverla parecchio tempo fa ed ho deciso solo ora di pubblicarla qui, per questo motivo sarà strutturata in modo diverso dalle mie altre fanfiction.
Innanzi tutto sarà divisa in tre parti (ossia tre grandi storie) che ovviamente avranno un filo conduttore che le unisce come se fossero una il sequel dell'altra.
Poi per ogni capitolo metterò l'angolo dell'autore (di solito non lo faccio con le long, ma con questa ci tengo a farlo) e lo metterò ad inizio capitolo non alla fine, pregherei tutti di leggerlo (ma se non volete pazienza).
P.S. Tutto quello che leggerete qui è strettamente collegato alle trame di Gosho, ma non sempre le seguirà alla lettera. Quindi se vedete delle incongruenze sono volute apposta (soprattutto nella storia del passato di Kaito), inoltre tutti gli spoiler della saga di Bourbon non esistono.
Per concludere il raiting giallo è messo solo per un singolo capitolo, quasi alla fine della storia, ma è tranquillamente raiting verde.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Kaito & Kiaretta'
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Angolo dell'autrice:
Questo capitolo darà altre risposte a Shinichi e Ran, e soprattutto a voi lettori. Inizierete a capire che è sul serio tutto collegato.
A fine capitolo torneremo a visitare il centro di Torino (anche se il pezzo forte sarà nel prossimo capitolo!)
Non ho molto da dirvi quindi vi lascio al capitolo...
Grazie ancora di cuore per i bei commenti!
Buona lettura ^-^

La rosa rossa



Il Girasole e il Dente di Leone
 

I ragazzi avevano appena svoltato in una traversa laterale quando, qualcuno chiamò l’italiana.
«Ehi Kiaretta...» disse un ragazzo nella lingua del paese dall’altro lato del marciapiede, stava su una sedia a rotelle e Shinichi notò che non poteva avere meno di venticinque anni.
«Ehi Jake, ti unisci con noi a mangiare?» disse lei indicando i due ragazzi, che ovviamente non capivano niente di cosa dicevano.
«Volentieri.» rispose lui.
Il gruppo si zittì finché non entrò nel locale. Era una piadineria, molto piccola e piena di gente.
«Vedrete, – disse la ragazza in giapponese – questa non si trova facilmente in giro... vi prendo io un classico e poi mi dite com’è!»
Quando finalmente, dopo una lunga fila, toccò a loro, la ragazza ordinò a un simpaticissimo ragazzo.
«Quattro piadine squacquerone e prosciutto crudo, e quattro bottigliette d’acqua naturale.»
Offrì lei per tutti e si misero in un angolo ad aspettare le loro piadine. Shinichi che fino a quel momento non aveva parlato, si rivolse alla ragazza, con quella domanda che gli premeva sulla bocca da quando l’avevano incontrata.
«Kiaretta, ma come mai ci cercavi?»
«Me l’ha detto Kaito.»
«Vuoi dire che sei tu, la persona che Kaito ci ha messo dietro per controllare che vada tutto ok?» domandò stupito lui, esattamente come Ran.
«Esatto... Io nel mirino del Giardino dovrei essere il loro futuro Girasole.» disse la ragazza con un sorriso.
Ran guardava dispiaciuta il ragazzo sulla sedia a rotelle, che giocherellava con la bottiglia, osservando prima l’uno e poi l’altro interlocutore.
«Ran, non ti preoccupare, non trascuriamo Jake, capisce il giapponese, ma non lo riesce a parlare.» disse la bruna per tranquillizzarla.
Il ragazzo italiano sorrise e poi probabilmente fece una battuta perché Chiara si mise a ridere.
«Comunque anche Jake era del Giardino... – a quelle parole i due ragazzi sgranarono gli occhi – Era il vecchio Dente di Leone, solo che un giorno era in Giappone e si rifiutò di andare avanti nel piano, dicendo che avrebbe mollato tutto. Il giorno dopo una Porche nera d’epoca lo investì. Venne portato subito all’ospedale e si salvò ma perse l’uso di entrambe le gambe.»
«Vuoi dire che Gin l’ha investito?» chiese Shinichi sconvolto.
«Per ordine di Light, o meglio per ordine del boss che era un membro del Giardino, fortunatamente Jake è tornato in Italia e così il Giardino lo crede morto, credo sia successo poco prima che tu diventassi Conan.»
Ran che aveva sentito tutto, non riusciva a parlare, era sempre più terrorizzata da quest’organizzazione.
Poco dopo però il simpatico ragazzo, chiamò le loro piadine e i ragazzi degustarono quella prelibatezza, dimenticando tutto il discorso di pochi minuti prima.

 

«Mi ha fatto piacere vedervi – disse la ragazza salutandoli – A proposito... scommetto che alloggiate all’hotel Idea in via Gaidano.»
«Sì... come fai a saperlo?» chiese Ran stupita.
«È l’hotel fatto apposta per i viaggi organizzati e le gite scolastiche e ci vanno solo stranieri, quindi l’ho immaginato... Sapete che vi dico? Vi invito a cena sta sera!»
«A cena?» chiese Shinichi, quando svoltarono di nuovo l’angolo nella via principale.
«Sì... io abito a cinque minuti dall’hotel, i miei sono in viaggio per festeggiare l’anniversario, quindi la casa è libera... Vi passo a prendere all’hotel... che ne dite?»
«Va bene!» rispose Shinichi.
«Per le sette va bene?»
«Perfetto!»
Dopodiché si salutarono, congedandosi.

 

Arrivati di nuovo in piazza Castello i ragazzi continuarono la visita della città. 
Palazzo Madama era un edificio austero e allo stesso tempo magnifico. All’interno vi era esposta la famosissima opera “Madonna col Bambino” di Michelangelo. La professoressa spiegò ai ragazzi che ogni mese Palazzo Madama cambiava mostra e, dato che le mostre a Palazzo Madama erano gratuite, molti torinesi, orgogliosi della propria città, andavano sempre a vedere la mostra nuova.
Più tardi i ragazzi si spostarono al lato opposto della piazza verso la Chiesa di San Lorenzo. Era una chiesa molto semplice vista dall’esterno, l’unica cosa che attirava molto l’attenzione era la cupola che la sormontava, molto ben elaborata. L’interno, come ogni chiesa era fresco e silenzioso, ma, al contrario di come appariva fuori, era un piccolo gioiello architettonico, in autentico stile corinzio con molte parti placcate in oro e statue e affreschi che la decoravano in ogni sua parte. 
I professori iniziarono a sussurrare le loro spiegazioni a degli studenti incantati da quella bellezza. Dissero che quella era la chiesa dei Savoia ed era proprio per quel motivo che era così bella e maestosa, una volta c’era un passaggio che portava direttamente dal Palazzo Reale alla chiesa. 
Una nozione però attirò l’attenzione di tutta la classe.
«...ora guardate la cupola. Molti torinesi, dicono che nella cupola si può notare il volto di Lucifero, cosa assolutamente strana per una chiesa cattolica, ma se osservate attentamente, riuscirete a vedere le corna formate da due fasce della stella, gli occhi rappresentati dalle finestrelle e la bocca spalancata al centro.»
I ragazzi rimasero con il naso in su per un bel po’ di minuti, indicando vari punti della cupola e sussurrando.
Anche quel pomeriggio passò in fretta e, mentre tutta la classe si dirigeva alla cascina per mangiare:
«Che fate, non venite?» chiese Sonoko ai due ragazzi.
«No, abbiamo avuto un invito a cena da un’amica.» rispose Ran con un sorriso.
«Avete un’amica italiana?» chiese Sonoko sempre più incuriosita.
«Già...» fece Shinichi.
«Beh, allora buon appetito.» disse Kikuito prendendo la ragazza per il braccio e trascinandola via, mentre lei già cominciava a protestare.
«È strano vedere Sonoko comportarsi in quel modo con un ragazzo che non sia Makoto.» disse Shinichi.
«Kikuito le piace dalle medie, ma ha sempre evitato di provarci, non so perché... poi sembrava che con Makoto si fosse dimenticata di lui... ma è un po’ di giorni che la vedo di nuovo interessata.» spiegò Ran.
«Oh, eccovi!»
I ragazzi si girarono Chiara era lì di fianco a loro, i capelli corti lisci e un cappotto grigio. Si salutarono e si diressero verso casa della ragazza.
Ran non aveva mai passato una serata più divertente di quella. Avevano mangiato delle buonissime crêpes con panna e funghi. Avevano poi giocato alla Wii, facendo tornei a tre, provando praticamente tutti i giochi: scherma, bowling, tennis, ping-pong, wind-surf, paracadutismo, tiro con l’arco.
Chiara stava anche per proporre Sing-star, ma Ran la bloccò in tempo dicendo che non era il caso, spiegandole che Shinichi era stonatissimo.

  
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