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Autore: Bomboletta    17/05/2015    12 recensioni
BRITTANA!
Siamo nella Foresta Amazzonica.
Santana Lopez è una zoologa impegnata in un progetto di ricerca,lavora con gli animali,studiandoli nel loro ambiente naturale,e vive in foresta insieme al suo team di ricercatori,in una base scientifica circondata dal verde.
Brittany è la più brillante del suo corso,e ha vinto un concorso per diventare assistente su campo di una famosa zoologa,nella Foresta Amazzonica.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SALVEEEE!

Stavolta l'attesa e' stata lunga,lo so. Purtroppo la colpa e' tutta dell'universita',ma spero di riuscire a farmi perdonare in questo modo.

Godetevi la lettura e ditemi cosa ne pensate!

 

B.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La convalescenza di Blake fu lunga e complessa. E in seguito al suo risveglio,le fasi di recupero della sua gamba,furono lente e articolate. Naturalmente,la sua riabilitazione divenne la priorita' assoluta di Santana,che mise in pausa tutto il suo lavoro e i suoi progetti,per potersi dedicare a tempo pieno al suo amico peloso.

 

 

Questo fermo' anche Brittany e Holly,che si ritrovarono a girovagare per la base,mendicando un po' di lavoro da Quinn,Sam o Kurt,e che finivano per passare giornate intere al computer,senza davvero fare qualcosa.

 

 

Blake richiedeva cure a tempo pieno. All'inizio non riusciva quasi a muoversi,e Santana doveva procurargli del cibo,proprio come farebbe una madre con il suo cucciolo,e portarlo alla base.

 

 

 

Quando dieci giorni dopo,la piccola scimmia riusci' a mettersi in piedi,nonostante l'arto fasciato,zoppico' malamente attorno alla radura,senza riuscire ad arrampicarsi.

 

 

Fu un processo maledettamente lento.

 

 

Non solo doveva recuperare sensibilita' alla gamba per tornare a usarla correttamente,ma doveva riprendere a procacciarsi il cibo da solo,cosa non tanto semplice,vista la sua giovane eta' e i numerosi pasti facili che aveva ottenuto grazie al suo incidente.

 

 

Passarono tre settimane.

 

 

L'unica cosa positiva di quell'inconvenevole,era il rapporto di Brittany e Holly,che dalla serata trascorsa insieme in terrazza,era notevolmente migliorato. Si erano trovate diverse volte a chiaccherare amichevolmente per ore,di esperienze passate,di lavoro,di strane teorie contorte,e persino di vita privata.

 

 

 

Brittany colse l'essenza delle parole di Quinn,che mesi addietro le aveva assicurato che il tempo aiuta ad amare Holly. Era la verita',e si stava manifestando a lei in un modo che mai si sarebbe aspettata. Da una parte era quasi una madre,attenta ad ogni dettaglio,in grado di capire fin troppo anche con un solo sguardo. Ma dall'altra parte era un'amica.

 

 

C'era una complicita' forte,un rapporto saldo fatto di risate nei momenti piu' sbagliati,di cattivi umori risollevati da un'idea improvvisa. Poteva ufficialmente confessare di essersi sbagliata su quella donna,e di grosso anche. Holly era una vera amica,almeno quanto lo era Quinn.

 

 

Naturalmente l'accaduto non sfuggi' a Santana,che piu' volte,mentre stava seduta per terra,nella radura,a nutrire Blake,aveva alzato lo sguardo verso la terrazza e le aveva viste a ridere a crepapelle,o a parlare fitto tra di loro. Questa cosa la sorprese. Era piu' che certa che a Holly non andasse giu' Brittany,e che Brittany non avesse stretto alcun tipo di rapporto con Holly.

 

 

Che diavolo succedeva all'improvviso?

 

 

Non lo avrebbe chiesto a nessuna delle due,questo era sicuro.

 

 

Non aveva voglia di impicciarsi in affari che probabilmente non la riguardavano. Se Holly e Brittany avevano deciso di dessere amiche,buon per loro. Meno tensioni alla base,senz'altro.

 

 

Fu alla sera del ventiduesimo giorno,che approffittando della cena – la prima che si potesse definire tale,con l'intero team seduto in tavola e un pasto caldo,da non sapeva nemmeno quanto – si alzo' in piedi e si schiari' la voce prima di rivolgersi alla sua piccola platea:

 

 

 

“Vorrei dirvi due parole” inizio',e tutti le puntarono lo sguardo addosso “Sono state tre settimane difficili...interamente dedicate a Blake...e la verita'...e' che ci siamo fermati” sospiro' “Ne avete risentito tutti,alcuni di voi anche troppo,e mi dispiace se vi ho lasciati quasi con le mani in mano per tutto questo tempo...domani riportero' Blake in foresta,finalmente sta bene...ed e' tempo di ricominciare da dove abbiamo lasciato tre settimane fa,ragazzi...percio' prima di andare a dormire,voglio parlare con ciascuno di voi...riorganizzare il lavoro,stabilire cosa fare domani e nei giorni a seguire” sorrise,apparentemente elettrizzata.

 

 

E il fatto che il resto della squadra sorridesse tanto quanto lei,le diede coraggio.

 

 

 

“Finalmente si torna in foresta!” esclamo' un contentissimo Kurt.

 

 

 

“Finalmente Brittany e Holly si tolgono dalle palle!” ribatte' Quinn,che fu prontamente colpita da uno scappellotto,direttamente dalla primatologa.

 

 

 

L'umore della serata cambio' all'improvviso,le tensioni si sciolsero.

 

 

Quando un'ora dopo,Brittany si trovo' da sola nella sua stanza,sospiro'. E una serie di emozioni contrastanti si fecero spazio dentro di lei.

 

 

Da una parte era felice di tornare a lavoro,quelle tre settimane di segregazione alla base erano state strazianti e infinite. Non vedeva l'ora di tornare a respirare l'aria selvaggia dell'Amazzonia.

 

 

Dall'altra parte,pero',tornare in foresta significava tornare a lavorare con Santana. Sapeva che sarebbe successo prima o poi,ma da quella maledetta notte,tre settimane prima,non avevano piu' parlato. Poche frasi scambiate in fretta,quasi sempre in presenza di qualcun altro. Nessun pentimento o ripensamento,nessun accenno a quanto era accaduto prima della comparsa di Blake,nessun sorriso,nessun gesto,nessun contatto fisico. Nemmeno una mano sulla spalla. Niente di niente.

 

 

E in quelle tre settimane si accorse che faceva male. Era ferita,anche se all'inizio non se n'era accorta. Una ferita che bruciava,ogni volta che ci pensava.

 

 

Si era trovata sveglia molte volte,durante la notte.

 

 

E aveva desiderato un suo abbraccio.

 

 

Le sarebbe piaciuto vederla sorridere al suo indirizzo,sentirsi osservata mentre lavorava al computer,dormire accanto a lei.

 

 

Si odiava per questo.

 

 

Una parte di lei era ancora convinta di stare facendo un grosso errore,provando dei sentimenti per Santana. Non perche' fosse donna,ma perche' era il suo capo. E lei non voleva perdere cio' che aveva in Amazzonia,non era disposta a scendere a compromessi.

 

 

Fu con quel pensiero,che si addormento' quella notte,e quando l'indomani mattina Santana busso' alla sua porta alle otto del mattino,la trovo' gia' sveglia:

 

 

 

“Ciao” le disse dopo aver aperto.

 

 

 

“Ciao” rispose lei “Sono venuta a dirti che tra un paio d'ore riporteremo Blake in foresta,e vorrei che tu venissi con me...”

 

 

 

“Viene qualcun altro?” chiese la bionda,con indifferenza.

 

 

 

“No,nessun altro...la mia assistente sei tu,percio' andremo io e te”

 

 

 

“D'accordo” annui'.

 

 

 

Due ore dopo erano sul motoscafo,e procedevano a una velocita' piuttosto modesta. Brittany era seduta a prua,Santana invece guidava. Blake era arrampicato sulla sua spalla sinistra,e osservava la foresta come se la vedesse per la prima volta in vita sua. La sua espressione buffamente umana esprimeva timore,ma anche impazienza.

 

 

Trascorsero venti minuti in barca,poi attraccarono vicino a una piccola rientranza e scesero per proseguire a piedi. Seguirono il letto del fiume,e Brittany si accorse che era un lato della foresta che non aveva mai visto. La corrente era forte e l'acqua parecchio torbida,in netto contrasto col cielo,blu e limpido. La foresta era fitta,ma loro non vi si inoltrarono.

 

 

Sembrava che Santana sapesse esattamente dove trovare la famiglia di Blake,e i sospetti della bionda furono confermati quando scorse in lontananza il piccolo gruppo di cebi cappuccini. Stavano raziando un albero carico di frutti. Santana sorrise mentre Blake si faceva impaziente:

 

 

 

“E' arrivato il momento,amico mio” disse piano,parlando alla scimmia “Sei stato davvero forte in questi giorni...ma adesso devi andare,i tuoi amici ti stanno aspettando!” l'animale la guardo' e sembrava quasi capire le sue parole.

 

 

Appoggio' la mano pelosa sul suo viso,e il movimento che fece,ricordo' a Brittany una carezza,che si protrasse per qualche secondo. Blake emise un verso.

 

 

 

“Ci vediamo in giro,Blake” aggiunse la mora,accarezzandogli la nuca. Lui si volto',dopo un ultimo sguardo,e con un agile balzo raggiunse il ramo piu' basso di un albero.

 

 

 

Sembrava aver ripreso tutta la sua energia,e in pochi secondi aveva gia' raggiunto il suo branco,che lo accolse con versi e schiamazzi.

 

 

 

Rimasero li' per qualche minuto ad accertarsi che Blake non avesse problemi a reintegrarsi con la sua famiglia. Santana lo guardava assorta,persa nei suoi ricordi. Gli occhi neri scrutavano il nulla,e tornavano presto a concentrarsi sulla piccola scimmia.

 

 

Brittany avrebbe tanto voluto sapere a cosa stava pensando. Il linguaggio del suo corpo era indecifrabile,ma tremendamente affascinante. E per quanto si sforzasse,non riusciva a non guardarla per piu' di un paio di secondi.

 

 

Fu proprio la sua voce a riportarla alla realta':

 

 

 

“Andiamo,Brittany...lasciamo Blake con la sua famiglia” le disse prima di incamminarsi “Abbiamo un bel po' di cose da fare,prima di tornare alla base”

 

 

 

“Ad esempio?” chiese la bionda,seguendola.

 

 

 

“Dobbiamo prendere qualche campione d'acqua al fiume per Quinn,in questa zona...e vorrei piazzare le fototrappole che ho portato con me giu' a valle...sono quattro,quindi ci metteremo un po'...” le spiego'.

 

 

 

“D'accordo” costeggiarono di nuovo il fiume,in silenzio. La forte corrente provocava un suono forte,abbastanza fastidioso. E fu proprio li' che Santana si fermo',tirando fuori alcune provette in vetro,vuote. Si sedette sulla riva e Brittany fece lo stesso.

 

 

 

“Se mi aiuti a riempirle,ci vorra' un attimo”

 

 

 

“Non dobbiamo entrare in acqua,vero?” chiese spaventata. E Santana rise.

 

 

 

“Ovvio che no,verremmo trascinate giu'...” prese la prima provetta e immerse il braccio in acqua,riempendola e richiudendola subito col tappo in plastica. Brittany segui' il suo esempio e ne riempi' un'altra.

 

 

Passarono forse cinque minuti a riempirle con l'acqua del fiume,e quando anche l'ultima fu piena,la mora le ripose accuratamente nel suo marsupio che richiuse con cautela,prima di alzarsi.

 

 

Brittany si tiro' su',ma proprio mentre si rimetteva in piedi,senti' il terreno franarle letteralmente sotto i piedi. La roccia si era sbriciolata,e prima di potere anche solo provare a fare un passo indietro,fu catapultata in acqua.

 

 

L'impatto fu terribile,e si accorse subito che la corrente era forte,la stava trascinando. Nuoto' con tutte le sue forze per riemergere,e quando ci riusci',prese una boccata d'aria disperata:

 

 

 

“Aiuto!” urlo',ma le mancava il fiato.

 

 

Era gia' molti metri piu' avanti rispetto al punto in cui era caduta.

 

 

 

“BRITTANY!” Santana urlo' e inizio' a correre seguendo il fiume,nel tentativo di raggiungerla. La giovane la vide per qualche secondo,poi la corrente la trascino' di nuovo giu'.

 

 

Agito' freneticamente i piedi,ma sbatte' la testa contro qualcosa. Un masso,forse. Riemerse di nuovo,per miracolo.

 

 

La corrente era sempre piu' forte,e lei respiro' a fatica.

 

 

I muscoli erano indolenziti,la testa pulsava. Santana correva disperatamente,ma in qualche modo la corrente era piu' veloce di lei. Vedeva la giovane sballottata da un lato all'altro,la vedeva andare giu' e riemergere sempre piu' lontano.

 

 

 

“Tieni duro!” urlo di nuovo.

 

 

 

Brittany era terrorizzata.

 

 

Sentiva che avrebbe perso i sensi da un momento all'altro,e sapeva che se fosse successo,sarebbe stata la fine. Cerco' di nuotare contro corrente,ma era a dir poco impossibile.

 

 

Non riusciva piu' a vedere Santana,e quando riemerse ancora,e scorse la cascata in lontananza,capi' che era finita. Era impossibile sopravvivere a un simile impatto,cosi' come era impossibile riuscire a raggiungere la riva. Non avrebbe mai pensato di morire in quel modo,per una stupida caduta in acqua,cosi' lontana da casa. Sola.

 

 

Cosi' giovane e con tante esperienze ancora da fare,andava a trovare la morte li',in Amazzonia. Erano gli ultimi istanti della sua vita,e prego' che non facesse troppo male.

 

 

Poi chiuse forte gli occhi,mentre sentiva la corrente farsi ancor piu' forte,e sentiva il rumore della cascata,l'infrangersi di migliaia di metri cubi d'acqua al suolo.

 

 

 

 

 

Ed ecco il vuoto sotto di lei. Avvenne in fretta. Senti' qualcosa agganciarla per i polsi.

 

 

 

 

E quando apri' gli occhi si trovo' sospesa a mezz'aria,a venti metri d'altezza. La cascata sotto di lei. Alzo' lo sguardo e la vide,Santana,che la teneva forte,quasi ne valesse della sua stessa vita. Sospesa anche lei,i piedi agganciati al ramo di un albero che si protendeva sul fiume. Respirava affannosamente,e aveva il terrore dipinto negli occhi:

 

 

 

“Quante volte devo dirtelo,Pierce?” boccheggio' “Nessuno muore alla base! Tanto meno tu!”

 

 

 

Per un brevissimo istante si guardarono,in quella assurda situazione. Sospese a decine di metri d'altezza,a un passo dalla morte.

 

 

Santana reggeva il peso di entrambe,e si vedeva che stava faticando.

 

 

Brittany faceva fatica a restare cosciente,e non avrebbe saputo dire come fecero a scendere da li'.

 

 

Sapeva soltando che ad un tratto si trovava a terra,distesa e distrutta,completamente inzuppata,e che la mora,vicino a lei, cercava di riprendere fiato.

 

 

Tossi' forte e sputo' dell'acqua.

 

 

Quell'immagine divento' presto sfocata. Poi divenne buio,e perse i sensi.

 

 

Santana si concesse qualche minuto di riposo. Se l'erano vista davvero brutta. E il suo corpo era indolenzito. Ma Brittany era svenuta,bisognava portarla alla base. Aveva bisogno di cure.

 

 

Cosi' sirimbocco' le maniche e si tiro' in piedi. Poi la prese tra le sue braccia e la porto' da sola fino all'imbarcazione. Non era per nulla facile procedere in mezzo alla foresta con un simile peso addosso,ma lei non si lamento',non si fermo'. Strinse i denti e prosegui',passo dopo passo.

 

 

Quando raggiunse la barca,riusci' a salire per miracolo,e dopo aver appoggiato la sua felpa sul fondo,vi adagio' il corpo privo di sensi della giovane.

 

 

Mise in moto e parti' in direzione della base,sfrecciando sull'acqua come se ne valesse della sua vita,lanciando occhiate nervose alla sua assistente.

 

 

 

 

 

Quando Holly,Quinn e Sam,videro spuntare Santana nella radura,che reggeva a fatica il corpo esanime di Brittany e avanzava quasi per miracolo,si precipitarono di corsa in suo soccorso:

 

 

 

“Che e' successo!?” chiese Sam,quasi urlando.

 

 

 

“Aiutami!” rispose lei con voce strozzata,prima di lasciare Brittany tra le sue braccia,con un sospiro “Portala in camera sua e chiama Blaine!” ordino' per poi guardare Quinn “Tu vai con lui,ha sbattuto la testa,deve essere visitata da cima a fondo,non lasciarla da sola e chiamami appena si sveglia!” la ragazza annui' attenta,e lei e Sam andarono all'interno della base,con Brittany.

 

 

 

Santana li osservo' fino a quando non sparirono al secondo piano,poi sali' mollemente su per le scale,e si lascio' cadere su una sedia.

 

 

 

“Holly,ho bisogno di un po' d'acqua” sussurro' supplicante. La donna bionda corse in cucina e torno' subito dopo con l'acqua,che la mora bevve come se non bevesse da tre giorni.

 

 

 

“Tesoro,cosa e' successo?” chiese preoccupata alla giovane.

 

 

 

“Ha ceduto il terreno” disse guardandola “Brittany e' caduta in acqua,e la corrente l'ha trascinata...me la sono vista brutta,Holly...” si passo' una mano tra i capelli.

 

 

 

“Ti sei tuffata?”

 

 

 

“Non potevo! Sarei stata trascinata anch'io...ho corso come una matta,e la vedevo sballottata da una parte all'altra...andava giu'...e ogni volta pregavo che riuscisse a risalire...l'ho salvata per miracolo...”

 

 

 

“Come hai fatto?” Holly stentava a credere alle sue orecchie.

 

 

 

“C'era un albero,mi sono arrampicata...e sono riuscita a prenderla proprio quando stava per cadere giu',al bordo della cascata...non ho neanche avuto il tempo di assicurarmi all'albero con una liana o qualcosa...mi reggevo solo con i piedi,e ho rischiato di andare giu' anch'io...”

 

 

 

“Ma lei sta bene?” chiese la primatologa.

 

 

 

“Ha solo perso i sensi” spiego' “Era stremata,e si e' presa un grosso spavento...”

 

 

 

“Con Blaine li' dentro,stara' meglio in un paio d'ore” la rassicuro' lei.

 

 

 

“Gia'...” Holly si avvicino' a lei e la abbraccio'. Lei,in risposta,poggio' la fronte sulla sua spalla,ricambiando debolmente la sua stretta. Ebbe un fremito.

 

 

 

“Sei stata pazzesca,come sempre” le disse la bionda,all'orecchio.

 

 

 

“Ho avuto paura di non riuscire a salvarla...” rispose lei,con la voce tremante.

 

 

 

“Ma l'hai salvata,ed e' l'unica cosa che conta...” la strinse piu' forte.

 

 

 

Rimasero cosi' per un paio di secondi,poi la mora la guardo',con espressione stanca.

 

 

 

“Ho davvero bisogno di una doccia...vai a vedere come sta,e spiega a Quinn,d'accordo?”

 

 

 

“Tranquilla,ci siamo io e Quinn...tu vai a riposare per un paio d'ore...” la mora annui' e sali' la scalinata esterna lentamente,fino a raggiungere la sua stanza.

 

 

 

 

 

 

Quando Brittany riprese conoscenza,la prima cosa che avverti' fu un dolore lancinante alla testa. Se la massaggio' prima ancora di aprire gli occhi,e cerco' di capire dove si trovasse.

 

 

 

“Finalmente ti sei svegliata” la voce di Quinn la fece sobbalzare,e apri' gli occhi forse troppo velocemente.

 

 

 

Era nel suo letto,in camera sua. E subito le tornarono in mente le ultime ore prima di svenire. La caduta,la corrente,la cascata.

 

 

 

“Santana...” disse subito “Sta bene?” vide la bionda sorriderle.

 

 

 

“Sta facendo la doccia,tranquilla...” solo voltandosi vide che c'era anche Holly.

 

 

 

“Blaine ti ha appena visitata...” spiego' Quinn “Ti ha medicato la ferita sulla testa,non e' nulla di grave...e hai un paio di lividi sparsi un po' in giro...ma stai bene,Britt...un paio di giorni e sarai come nuova”

 

 

 

“Come sono arrivata qui?” chiese confusa “Ricordo solo di essere stata salvata...”

 

 

 

“Poi sei svenuta” inizio' Holly “E Santana ti ha portata fin qui...”

 

 

 

“Dovresti mangiare qualcosa,Britt...sei debole...” si intromise la biologa.

 

 

 

“Non ho fame...” protesto'.

 

 

 

“Ordini di Santana,almeno devi mangiare questo” le porse un piattino con dei pezzi di frutta.

 

 

 

“Non mi uccide mica,se non lo mangio...”

 

 

 

“No,ti uccido io” minaccio' Quinn. Lei roteo' gli occhi al cielo e inizio' a mangiare.

 

 

 

Per quanto detestasse ammetterlo,si senti' subito meglio,e dopo i primi bocconi avverti' anche la fame. Era stata una giornata di quelle che capitano una volta nella vita,e decisamente non in senso buono. Mangio' tutto e chiese a Holly di avere dell'altra frutta.

 

 

 

“Te la mando su' con Blaine,e' ora di cena anche per noi,ma suppongo che proporti un pollo arrosto sia troppo...”

 

 

 

“Ho la nausea solo a pensarci...la frutta andra' benissimo,andare pure a mangiare...”

 

 

 

Le due donne scesero al piano di sotto,e quando Blaine le porto' il piatto di frutta,si ritrovo' da sola a mangiare. Lo consumo' in fretta e si stese di nuovo a letto. Si sentiva debole e le faceva male ogni centimetro del suo corpo. La testa pulsava e si sentiva stanchissima.

 

 

 

Aveva rischiato di morire quel giorno,e lo sapeva molto bene. Se non fosse stato per la velocita' e il sangue freddo di Santana,certamente non ne sarebbe uscita viva. Aveva scoperto il lato letale dell'Amazzonia,e adesso sapeva che ne era terrorizzata.

 

 

Non aveva neanche avuto il tempo di realizzare che le era franato il terreno sotto i piedi,era gia' in acqua. E ogni volta che veniva trascinata sotto,aveva paura di non riuscire a risalire. In quei secondi interminabili,era certa che sarebbe morta.

 

 

 

Non sapeva per quanto rimase sola nella sua stanza,fino a quando la porta non si apri' piano. Lei guardo' verso l'uscio e vide che Santana era li'.

 

 

 

“Posso entrare?” le chiese.

 

 

 

“Si” sussurro' lei.

 

 

 

Indossava i suoi pantaloni a quadri leggeri,quelli del pigiama,e una canotta bianca. I capelli erano sciolti,il viso struccato. Si richiuse la porta alle spalle e la guardo'.

 

 

 

“Come ti senti?” domando'.

 

 

 

“Ho visto giorni migliori...” Santana sedette sul suo letto,accanto a lei,che era rimasta appoggiata.

Le mise la mano sulla sua,stringendola debolmente.

 

 

 

“Mi hai salvato la vita...” le disse piano. Lei ricambio' la stretta.

 

 

 

“Fa parte del mio lavoro” rispose,cercando di sminuire l'impresa.

 

 

 

“Se non fosse stato per te... io...” non riusci' a terminare la frase.

 

 

 

“Magari adesso inizierai a credermi,quando ti dico che nessuno muore alla base...” abbozzo' un sorriso.

 

 

 

“Ti ho sempre creduta...solo non pensavo che avresti dovuto salvare anche me da una fine orribile”

 

 

 

“Questa e' l'Amazzonia,Britt” la guardo' “Succede...pensi che non ci sia alcun pericolo,e all'improvviso ti trovi a scappare,a correre...a lottare per vivere...”

 

 

 

“Sei stata tu a lottare...io non ce l'avrei fatta...”

 

 

 

“Sono contenta che ce l'abbiamo fatta insieme” si stese accanto a lei,senza interrompere il contatto visivo “E sono contenta che tu sia viva”

 

 

 

“Grazie... per tutto” Brittany aveva ancora la paura negli occhi,e alla zoologa non sfuggi'.

 

 

 

“Vieni qui” la abbraccio' forte,e per quanto non se lo aspettasse,la bionda ricambio' l'abbraccio. Il silenzio duro' poco,e fu presto rotto dal pianto liberatorio della giovane.

 

 

 

“E' stato terribile” singhiozzo'. Santana la strinse piu' forte.

 

 

 

“Hey...” sussurro' “Non piangere”

 

 

 

“Ho avuto cosi' paura”

 

 

 

“E' tutto finito,Britt...ci sono io qui” disse dolce,baciandole la fronte.

 

 

 

“Non andartene” supplico' lei.

 

 

 

“Non me ne vado” la rassicuro' “Resto qui” aspetto' che smettesse di piangere,e quando i singhiozzi cessarono,si sistemo' meglio e attese di sentirla dormire. Brittany si addormento' cosi',stretta tra le sue braccia,e con in viso affondato nel suo petto. Ma non ebbe sonni tranquilli.

 

 

Ogni volta che chiudeva gli occhi e si addormentava,riviveva quei momenti. L'acqua che la circondava e la corrente che la trascinava. Non riusciva a respirare e nessuno veniva a salvarla. Urlava,ma non la sentiva nessuno.

 

 

E ogni volta che si svegliava,di soprassalto,Santana era li',e le accarezzava i biondi capelli,con delicatezza,fino a quando non si addormentava di nuovo.

 

 

Certe volte si addormentava subito,ma altre volte stava sveglia a lungo,forse per paura di chiudere gli occhi e vedere di nuovo il fiume.

 

 

Piu' stava sveglia,piu' Santana la stringeva forte e la accarezzava con quel dolce tocco. E forse era quello il motivo per il quale non voleva riaddormentarsi.

 

 

I suoi sogni erano dominati dall'acqua,dal fiume,e dal pericolo imminente. Vedeva la morte sempre piu' vicina,e ogni volta era piu' reale. La senzazione di essere trascinata sul fondo,l'acqua che le entrava nei polmoni senza alcuna pieta',la cascata che era sempre piu' alta.

 

 

La realta',in quel momento,era quanto di piu' rassicurante potesse esistere. Santana che la stringeva forte,il suo respiro che si infrangeva sulla sua testa,le labbra ad appena qualche millimetro dalla fronte. L'odore intenso di shampoo che sprigionavano i suoi capelli,mischiato a quello dolce e inconfondibile della sua pelle nuda. Quello era il motivo per cui non voleva che quella notte finisse.

 

 

E finalmente,a notte inoltrata,riusci' ad addormentarsi placidamente,esausta ma certa di trovarsi nel luogo piu' sicuro al mondo. Fu solo dopo aver avuto la certezza che Brittany dormisse,che anche Santana si lascio' andare tra le braccia di Morfeo.

 

 

 

Quando la mattina si sveglio' ancora stretta a lei,si concesse qualche minuto prima di alzarsi,e la guardo' dormire. La sua espressione era lievemente accigliata,ma finalmente serena. Il viso tempestato di lentiggini era fresco al tatto,le labbra dischiuse. I capelli biondi ricadevano disordinati lungo le spalle e la schiena. Le mani stringevano la canotta bianca della mora,giusto per assicurarsi che non andasse via durante la notte.

 

 

 

Sorrise piu' a se' stessa che a lei,e si sorprese dell'immagine bella e pura che si trovava di fronte. Sembrava un piccolo angelo biondo,e quando ripenso' che aveva rischiato di morire poche ore prima,tremo' nel senso letterale del termine. Le porto' i biondi capelli dietro l'orecchio,e le accarezzo' la gota col pollice. Poi,approfittando del suo sonno profondo,si avvicino' a lei e la bacio' piano sulle labbra,chiudendo gli occhi al contatto e dimenticando tutto il resto per una frazione di secondo.

 

 

Si alzo' attenta a non svegliarla,e lascio' la sua stanza.

 

 

Brittany era sveglia gia' da un pezzo,anche se lei non lo sapeva.

  
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