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Autore: _piccolascrittrice_    17/05/2015    9 recensioni
Questa fan fiction è il sequel di "Il risveglio".
Ambientata tra la seconda serie -More blood- e la terza -Dark fate-,
i capitoli allacciano la mia fantasia con alcuni passi della trama originale.
Cosa, o meglio, chi dovranno affrontare Yui e i fratelli Sakamaki?
Davvero la morte del Capostipite non avrà ripercussioni su di loro?
Sarà necessario fare una scelta, che segnerà profondamente ogni vampiro.
Una scelta che deciderà le sorti delle famiglie Sakamaki, Mukami e anche gli Tsukinami.
Lasciando svelare la vera essenza di Yui Komori.
Dunque, vi invito a seguirmi in questi nuovi capitoli,
che illustreranno risposte e porranno altri temi, culminando con la fine della storia.
Ma secondo voi...sarà un lieto fine?
...O finirà tutto in un bagno di sangue?
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 26 Angolo autrice:
Salve, miei carissimi lettori. Vi scrivo in ritardo, e di questo mi scuso. Per quanto possa essere impegnata o meno, ci tengo a rispettare la scadenza di una settimana
, e quindi condividere con tutti voi ciò che mi frulla in testa a proposito di questi amanti diabolici **, per cui scusatemi ancora una volta x).
Domenica scorsa, quando mi ero messa in testa di pubblicare il nuovo capitolo, devo aver manifestato il cosiddetto "blocco dello scrittore": per quanto mi spremessi le meningi, non riuscivo a scrivere una sola frase del finale alternativo di Subaru che non fosse stupida o dotata di un acciacco. Solo verso sera, quando ormai mi ero arrangiata a rimandare la stesura del testo a
non-so-manco-io, ho improvvisamente inteso che volevo descrivere il finale di Shu. Non saprei come spiegarvi, ma dovevo decidere se inventare una conclusione per un vampiro o per l'altro, e di colpo mi è saltato in mente il viso di Shu, nient'altro! Insomma, spero che le fan di Subaru non me ne vogliano, ma qui intendo lasciare lo spazio unicamente al primogenito <3 Credetemi, fosse unicamente per il mio piacere di scrivere e riuscire ad emozionarvi, farei tanti capitoli quanti sono i vampiri rimanenti, ma le vacanze estive iniziano tra meno di un mese e con loro si avvicinano due esami molto importanti per me. Del resto, sono sicura che anche voi bramate come me di prendervi una pausa da tutto, soprattutto dalla scuola!
...Okay, sono logorroica ed essenzialmente questo angolino potrebbe non interessare a nessuno, perciò buona lettura e grazie di tutto, ma proprio tutto cuore alle mie amiche.



***
Profondo blu

Shu osserva relativamente da lontano la scena, tale è il distacco fisico e morale che prova rispetto a quella situazione. O forse no, forse quello che lo immobilizza è rabbia. Cieca, sorda, profonda. Forse è solo lui a non essere abituato a percepire un'emozione intensa come quella. Inconsciamente, deve essersi ingessato in una sorta di impassibilità che reprime come può il suo istinto primitivo di sfondare il cranio dei fratelli di Heinz con le sue stesse mani.
Colpito da quella nuova e quanto mai plausibile consapevolezza, il vampiro si ritrova a chiedersi quali, e quanti, altri sentimenti abbia mai trattenuto -mentre i suoi occhi registrano, in un angolo recondito della mente, l'accasciarsi al suolo di Shin-.
Come se solo analizzando il rapporto con lei possa rispondere alla sua domanda interiore, Shu fissa lo sguardo sulla fanciulla legata al trono.
Vederla in quello stato lo devasta. -Ecco, ecco, cos'è questa sensazione? Per quale ragione percepisco questa fitta allo sterno? Perché mi sento sormontare dal bisogno di soccorrerla?-. Riflette, con il palmo della mancina premuto contro il torace, quasi possa lenirne il dolore che lo strazia. Il fatto che lei -con il suo bel viso dall'aria sbattuta- non accenni a voltarsi nella sua direzione, ad accorgersi della sua presenza, lo fa sentire ancora più male. In fondo, è rimasto in quella catacomba solo per lei: gli Tsukinami sono morti, Kanato è morto. Per quanto gli riguarda, non avrebbe più senso restare. Da nessuna parte, forse.
Se non fosse che un bavaglio sta per soffocare quella dannata ragazza.
Prima che se ne renda conto, il vampiro guarda i fratelli con aperta ostilità. -Quanto ci metteranno a togliersi dai piedi?-, si domanda tra sé e sé. L'attimo dopo, credendo che Subaru abbia intercettato il luccicchio astioso nei suoi occhi, Shu ritorna a fissare intensamente in direzione del trono. Il movimento delle labbra della fanciulla attorno al fazzoletto gli fa sgranare impercettibilmente le palpebre. D'istinto, si sbottona il colletto della camicia inamidata. Deglutisce rumorosamente, il suo pomo d'Adamo guizza verso l'alto, ma, d'improvviso, quella visione conturbante viene ostruita da due iridi verdi che lo squadrano con indifferenza. E' Ayato.
Lui soffoca uno sbuffo d'irritazione. -Dovresti aiutare Raito a cercare il corpo di nostro fratello.-. Gli viene detto, in un tono vagamente dispotico che lo innervosisce ancor di più. -Non hai capito niente. Yui deve prestare attenzione esclusivamente a me.-. Pensa lui, replicando freddamente: -Sì, lo immaginavo.-. Il vampiro rossiccio non aggiunge altro, mima un'espressione di approvazione, dopo di che si presta ad aiutare Ruki a trascinare via il corpo massiccio di Karla.
 
-Nostro fratello è morto. Perché ostinarsi con il suo povero corpo? Va lasciato in pace, ovunque sia finito.-. Riflette Shu, nauseato, mentre attende l'uscita di scena di Ayato e il leader dei Mukami. In contemporanea a loro, anche gli altri vampiri spariscono dalla sala cavernosa, diretti loro malgrado nelle carceri sotterranee. Scrutando la fanciulla dal suo angolo, si chiede come i fratelli abbiano potuto abbandonarla in quel modo. O forse è stato lui ad aver esternato piuttosto chiaramente il suo desiderio di possesso?
L'attimo dopo, scrolla le spalle. In fondo non gli interessa la motivazione, tanto non intende muoversi da quella sala.
Un piatto sublime e ricercato gli sta venendo servito su un piatto d'argento, perché lasciarlo raffreddare?

A quel punto, il viso ombrato da un sorriso ambiguo, il vampiro si materializza al fianco dello scranno regale, annunciando alla ragazza il suo brusco avvicinamento con uno spostamento d'aria che le scompiglia i lunghi capelli biondi.
-
Di cosa saprà il loro odore?-, si ritrova a pensare, segretamente affascinato, intanto che esordisce a voce alta: -E' ora di tornare a casa, Yui.-, con aria disincantata. Al fine di memorizzare ogni sua minima reazione, la studia con sguardo affilato, all'apparenza disinteressato, e pensa con fervore: -Piuttosto che parlare a sproposito, dovrei liberarla e portarla via-.
Gli occhi della fanciulla, difatti, guizzano alle corde di cuoio strette attorno ai polsi per poi volgersi su di lui, inarcando lentamente le sopracciglia. La sua espressione confusa e al tempo stesso satura di sarcasmo lo punge nel vivo.
Sicché, chinatosi su di lei, Shu le toglie rudemente di bocca il bavaglio, asserendo con voce annoiata, sormontato dall'acredine: -Dovrai darmi qualcosa in cambio per l'aiuto, neh-. L'istante dopo, lo sgomento dei suoi occhioni lampone si riverbera in lui come una fiammata. -Ma cosa vado dicendo?-. Riflette, a sua volta scioccato, ma d'impulso aggiunge: -Non sto scherzando.-. Questa volta Yui lo fulmina con sguardo torvo, facendogli ingoiare un groppo incandescente. Eppure, anche se è una sensazione che gli lacera il petto, Shu pensa che continuerebbe a provocare la fanciulla solo per provarla e riprovarla, perché è maledettamente...intensa. Profonda.

-Immagino che ora dovrei prenderti in braccio. Mi sembri troppo impedita per riuscire a camminare da sola-. La prende in giro, una volta slegato l'ultimo nodo. Il tono di voce sprezzante gli riesce piuttosto bene. -Guarda che nessuno ti costringe ad aiutarmi!-.
Lo rimbecca la giovane, ingenua e risentita, spingendolo via. A quel punto, trattenendo a stento un sorriso, Shu l'afferra per il bacino e se la carica in spalla, incidendo verso l'uscita con scioltezza. Yui sibila più volte di metterla immediatamente giù, però -sorprendendolo suo malgrado-, non scalcia né tenta di picchiarlo.
La loro bolla di spensieratezza, estranea alla desolazione e lo strazio che li circonda, scoppia non appena una mano trattiene il vampiro per il braccio destro, mentre il vento di fuori ingolfa i vestiti sdruciti.
-Avrei dovuto immaginare che l'avresti accompagnata tu alla villa.-. Mormora Subaru-kun con inaspettata gentilezza, ma dallo sguardo pare tremendamente infelice. Shu, fissandolo qualche secondo con freddezza spietata, si limita a replicare: -Già, avresti dovuto presumerlo prima.-. Allora si scrolla di dosso la sua mano ed avanza di un passo sul ponte elavatoio abbassato, venendo investito assieme alla ragazza dalla pioggia e le folate sferzanti.
Dopo di che, nell'intervallo di tempo in cui il vampiro ravvisa nell'oscurità del temporale una limousine parcheggiata su di un'altura poco distante, alle sue spalle Subaru, nascosto nel buio dell'anticamera del castello, sussurra nella loro direzione: -Buona fortuna, Adamo ed Eva.-.
Shu non ha modo di sentirlo, concentrato com'è sul profilo dell'auto laccata di bianco, ma Yui sgrana gli occhi, prendendo finalmente consapevolezza di ciò che succederà.

***

-Shu-kun, che ci facciamo qui?-. Gli chiede la fanciulla, che non sembra essere più in vena di nascondere la propria mestizia. Essa è evidente nelle ombre che le cerchiano gli occhi, le palpebre pesanti, le ciglia impiastricciate dall'ultimo pianto e le gocce di pioggia, gli angoli della bocca screpolata piegati all'ingiù, le braccia abbandonate lungo i fianchi, le gambe che stentano a reggere il peso del suo esile corpo.
Giusto, perché ha deciso di portarla in quella stanza della villa? Solo per via del magnifico pianoforte collocato nell'angolo, il paesaggio visibile dalla porta finestra? O a causa dei ricordi che permeano le pareti, come ci fossero miriadi di schermi che replicano inquadrature sempre diverse dei loro vecchi sorrisi, sguardi, passi di danza..?
Sentendosi d'improvviso soffocare, Shu pensa che in quel momento dovrebbero trovarsi nella sua camera da letto, la pelle nuda accarezzata dalle lenzuola di lino, mentre lui..
-Shu-kun, suona qualcosa per me.-. Mormora la giovane di punto in bianco, avvicinandosi dirimpetto a lui, le mani debolmente intrecciate in segno di preghiera. Solo in quel momento, il vampiro inizia ad individuare le curve dei seni sotto la blusa sgualcita, delineare la sagoma dei fianchi morbidi in corrispondenza dei pantaloncini umidi di pioggia, osservare le gambe esposte e dalla cute vellutata, immaginare i lunghi capelli biondi scarmigliati inerpicarsi sul suo petto, le braccia, le spalle.
Indietreggia, spaventato

-No, non fare così, ti prego. Siediti al pianoforte e suona qualcosa.. suona qualcosa per Kanato-. Lo supplica la fanciulla, afflitta, ma non osa avanzare, né toccarlo. Lui capisce all'istante. -Lei sa a cosa sto pensando-, constata tra sé e sé, a bocca asciutta.
-Io la violerò per prendere il posto di quel mostro di nostro padre, e lei lo sa.-. Continua a riflettere, stravolto, voltandole bruscamente le spalle per dirigersi verso il pianoforte. -Kanato è morto affinché uno di noi altri prendesse il posto di quei tre mostri. E lei mi ha chiesto di suonare per mio fratello. Lei sa.-. Accarezza la superficie della tavola armonica nera, prima di lasciarsi cadere sullo sgabello di velluto rosso. Nella penombra della stanza, la tastiera attende il tocco delle sue dita esperte. Insieme a Yui, lo spirito di Kanato aspetta che lui ne rievochi la memoria con una melodia. "Scarborough Fair", l'unica che Cordelia facesse intonare al suo piccolo uccello canterino.
Così, Shu chiude gli occhi, ed inizia a suonare. Ben presto, due mani si posano delicatamente sulle sue spalle, ma lui non ha più paura. Il tocco di Yui ora gli infonde calore, e pace. Entrambi possono percepire la presenza di Kanato, in piedi dietro il vetro della porta finestra, mentre ascolta quella melodia dolce e lenta, malinconica e nostalgica.
La fanciulla inizia a piangere, facendo infrangere le gocce salate sui capelli e la camicia del vampiro.
Lui stringe le palpebre e rievoca l'ultima, bassa nota. Due sole lacrime stillano dai suoi occhi, ma gli rigano il viso come lame.

-Aspettami qui.-. Asserisce Shu, alzandosi dallo sgabello con tale foga da farlo rovesciare ai piedi di Yui, e corre via dalla stanza senza curarsi di chiudere la porta. Fende il corridoio a grandi passi, diretto alla sua camera da letto, e nel contempo si strofina gli occhi con energia, arrossandoli fino ad offuscare la vista. Raggiunta la sua meta, avvolto da un silenzio surreale, il vampiro spalanca con decisione l'uscio e accosta la sua branda, tirando via le lenzuola con veemenza. Sprimaccia i suoi tre cuscini e li raccoglie come può sotto un braccio, mentre con l'altro acciuffa i lembi delle coperte e se le trascina dietro. In tutta fretta, percorre il corridoio a ritroso, finché non si imbatte in Reiji. -Cosa stai facendo? Non mi dire che ti sei deciso a fare il bucato?-. Gli chiede quest'ultimo, stranamente pallido e stralunato, le mani immancabilmente guantate che stringono una tazza di tè ormai freddo. -No, non ancora. Reiji, visto che sei qui, vorrei chiederti una cosa..-. Inizia a dire lui, ma viene subito interrotto dall'altro che, sospirando, continua: -Ah, avrei dovuto aspettarmi una risposta del genere! Ma allora cosa ci fai con quelle coperte? Ti va di parlarne davanti a una tisana fumante?-. A quel punto, Shu sbuffa e replica: -Per ora ti consiglio di riscaldare la tazza che hai in mano. Ecco, a proposito di coperte: secondo te è inconcepibile addormentarsi sul pavimento, ma steso sul tuo cuscino?-. Il fratello pare ragionarci su qualche secondo. Alla fine proferisce: -No, non esattamente. Anzi, ipotizzo che si possa avere un sonno ristoratore-, sfoderando un sorrisetto che pare più una smorfia contrita. Sentendosi di colpo sollevato, l'altro gli assesta una pacca di gratitudine sulla spalla, prima di ritornare dalla sua Yui.

Non appena varca la soglia della stanza, Shu viene assalito dalla ragazza, la quale lo soffoca in un abbraccio ribadendo più volte di averlo aspettato e di non averci capito più niente. Lui, sormontato all'istante da un'emozione mai provata prima, che gli rode piacevolmente il sangue, getta a terra lenzuola e cuscini e solleva la fanciulla per il bacino, facendola volteggiare un paio di volte su sé stesso. In quel breve lasso di tempo, la osserva ridere concitata, e si sente invadere dal calore, come se nel suo petto arda una fornace che solo Yui sa come alimentare. Quando le pareti della stanza iniziano a vorticare troppo velocemente intorno a loro, Shu la fa stendere al suo fianco sulle coperte stropicciate, adagiate sul pavimento con i cuscini alla rinfusa. A quel punto non parlano, si limitano a fissarsi intensamente l'uno negli occhi dell'altra. Potendola scrutare da così vicino, Shu appura quanto sia bella. Rimembrare Kanato è servito loro a liberarsi dal rimpianto e dal tormento.
Perso un attimo in quel pensiero, il vampiro non si accorge subito del movimento delle gambe della fanciulla, la quale si siede a cavalcioni su di lui, guardandolo da sotto le ciglia chiare con un velo di rossore in viso.
Senza riuscire più a contenerla, la sua erezione inizia a premere contro il cavallo dei pantaloni, a contatto con l'inguine coperto di lei.
-Shu-kun...Mi baceresti?-. Gli domanda a mezza voce. Poi, d'un tratto dall'aria incerta, fa per discostarsi, ma Shu l'afferra per le anche -grugnendo e baciandola a fior di labbra- e sovverte fluidamente la loro posizione, sovrastandola.
-Per te, questo e molto altro-. Le sussurra con voce roca ad un orecchio, scorgendo i brividi di piacere che le scuotono il corpo.
Poi, come se l'eccitazione la rendesse veramente spigliata e audace, Yui si sfila i pantaloncini con rapidità, dopo di che gli toglie la cintura e abbassa i pantaloni. Innaturalmente bisognoso d'aria, Shu scalcia via i calzoni con il respiro corto, mentre lei si morde il labbro e arrossisce in un modo che lo fa impazzire.
Da lì a pochi attimi, il vampiro sprofonda dentro di lei, così delicatamente da farla gemere appena di dolore. Poi, aspettando il muto consenso dei suoi occhi, inizia a muoversi, incurante delle mani che gli stanno artigliando la schiena, o del sangue che avviluppa lentamente le coperte. Ci sono solo loro, le sue iridi lampone, i suoi gemiti di piacere, le sue gambe cinte a lui. C'è quella sensazione di meravigliosa e profonda completezza ogni qual volta entra dentro di lei. No, non c'è più solo il sangue, non intende più sottrarglielo in alcun modo. Anzi, Shu capisce di amare come quel fluido sublime le imporpori le gote. Shu capisce di amarla.
Pervaso da quella pura e semplice verità, profonda e intensa emozione, accelera il ritmo delle spinte e grugnisce. Yui lo asseconda, divaricando ancor di più le gambe, e grida di piacere. Consumano il loro primo atto, sprofondando l'una nell'altro.
Solo per un singolo, effimero secondo, si domandano entrambi perché abbiano aspettato tanto a scegliersi, ed accettare i ruoli di Adamo ed Eva. 


 




 





 











   
 
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