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Autore: Hunnie_94    18/05/2015    1 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Note:
Eccomi ritornata! Ho avuto un periodo un po' così, ma voglio mettermi in carreggiata u.u
Nuovo capitolo, nuovi avvenimenti. Cosa succederà? Vi avviso solamente che c'è una cosina mooooolto fluff (e io adoro le cosine fluff, quindi gne u.u).
Ci vediamo giù :)
Enjoy!


 
 
 
 
 Autore POV 
 
Quel giorno era venerdì, il che significava che Jongin stava finalmente per lasciare l’ospedale e tornare a casa per riposare. Dato che Minhee aveva promesso di restare con lui per tutto il giorno, le venne in mente di ricordare a Kyungsoo di prendere gli appunti per lei. L’esame finale era il prossimo venerdì, ed aveva studiato a malapena perché era “impegnata” con Jongin.
 
Da quando Jongin si era infortunato, la sua attenzione era concentrata tutta su di lui. Voleva semplicemente restare con lui fino a quando non fosse del tutto guarito.
 
Minhee era al dormitorio di Jongin e Kyungsoo e stava aspettando che ritornassero; si guardava in giro alla ricerca di qualcosa con cui poter ammazzare il tempo nell’attesa. La stanza era abbastanza disordinata. Dato che Kyungsoo era stato in ospedale con Jongin, nessuno se ne era occupato per loro. L’idea di pulire le balenò in testa, e decise di far risplendere quella stanza. Dopotutto, non c’era niente di meglio da fare.
 
Quando ebbe finito, si fermò a guardare la bellezza di fronte a lei. La camera era perfettamente pulita, nulla a che vedere con il disordine che c’era appena entrò: i vestiti sporchi erano nella lavatrice a lavare; i vestiti puliti erano perfettamente piegati nei cassetti, organizzati per t-shirt, maglioni e boxer; i piatti erano stati lavati e messi a posto ed aveva passato l’aspirapolvere per tutta la stanza.
 
Minhee guardò subito verso la porta appena sentì il suono delle chiavi. Immediatamente saltò dietro al divano, seguendo il piano che si era fatta.
Aveva pianificato di spaventare Jongin e Kyungsoo, dato che tutti e due non avevano idea che lei sarebbe andata al loro dormitorio così presto.
 
I due ragazzi si spaventavano facilmente, e Minhee lo sapeva per certo. Quando erano piccoli, era sempre stata un’idea sua giocare a nascondino al buio. I poveri Jongin e Kyungsoo rischiavano quasi sempre un infarto quando lei sbucava dal nulla e gridava “Boo!
 
Sentì la maniglia della porta girare lentamente e sbirciò dal lato dela divano per avere un visuale migliore sulla porta.
 
<< Già, ci puoi credere? >>, sentì la voce di Kyungsoo e vide la sua figura entrare.
La sua mascella crollò subito a terra appena entrò, osservando la sua stanza ora completamente pulita. L’ultima volta che vide quella camera, era un perfetto casino. Si aspettava di trovarla allo stesso modo quando sarebbe tornato, ma, con sua sorpresa, era perfettamente pulita.
 
<< Cosa stai guardando? >>, chiese Jongin, zoppicando dietro l’amico. Le si spezzò il cuore a vederlo in quello stato. Stava soffrendo molto, e sembrava così bisognoso d’aiuto.
Quando Jongin entrò, vide anche lui la stanza completamente pulita. Guardò la stanza in soggezione e prese un profondo respiro. << Qui c’è lo stesso profumo di Minhee. >>
 
Prima che i ragazzi potessero pensare o dire qualcos’altro, Minhee saltò fuori da dietro il divano e gridò: << Sorpresa! >>
Jongin lasciò uscire un forte e femminile gridolino e Kyungsoo cadde sul pavimento raggomitolandosi. Sentire l’urletto di Jongin, fece cadere sul pavimento Minhee a causa delle troppe risate, tenendosi lo stomaco. Delle lacrime si stavano formando nei suoi occhi e continuò a rotolare sul pavimento, sembrando un’idiota.
 
<< Yah! >>, gridò Kyungsoo. La ragazza guardò tutti e due, osservando le loro espressioni. Le loro facce non avevano prezzo.
I due amici si stringevano il petto, inspirando ed espirando di sollievo.
 
<< Sai che mi hai fottutamente spaventato? Piccolo demonio, tu! >>, Kyungsoo gridò mentre si lanciava verso la ragazza. Se la posizionò in spalla e iniziò a girare su se stesso. Anche se Kyungsoo era piccolino e non era poi così forte e alto, era però capace di prenderla e portarla in giro quasi come fosse un giocattolo.
 
<< Mettimi giù Kyungsoo! >>, Minhee gli diede colpi sulla schiena. Lui non reagì, ma la buttò sul divano e le iniziò a fare la cosa più brutta che ogni persona può fare. Il solletico.
La ragazza iniziò a lamentarsi e guardò Jongin, che era in cucina. Stava cerando un po’ di succo nel frigo.
 
<< Jongin! Aiuto! >>, piagnucolò lei.
 
Jongin la ignorò di proposito. Era il suo modo di vendicarsi per come l’aveva spaventato prima, dato che non poteva prendere la situazione nelle proprie mani.
<< Kyungsoo, dov’è il succo? >>, chiese.
 
<< Jongin! >>, si lamentò Minhee. Di nuovo, fu del tutto ignorata.
<< Nel tuo apparato digerente. No aspetta, credo che è uscito tutto fuori dopo la gita al bagno di stamattina >>, rispose l’amico.
<< Ma voglio del succo! >>, replicò Jongin.
 
Zoppicò verso di loro, Kyungsoo stava ancora facendo il solletico a Minhee e lei, in risposta, agitava le gambe in ogni direzione, cercando di tirare un calcio in faccia all’amico che non la lasciava stare o qualcosa del genere. Praticamente scalciava in ogni possibile direzione, ma tranne in quella dove si trovava Kyungsoo.
 
<< Va bene, Kyungsoo. Credo che sia abbastanza >>, ridacchiò Jongin.
Kyungsoo smise di solleticarla. << Ecco la tua punizione per averci spaventati in quel modo. >>
Minhee stava ancora cercando di riprendere fiato, poi finalmente si sedette e gli tirò uno schiaffetto. << Idiota. >>
Lasciò apparire sul suo volto un sorriso innocente e si alzò. << Bene, voi due divertitevi. Io dovrei andare a scuola. >>
<< Kyungsoo aspetta! >>, la ragazza lo chiamò. << Prima che te ne vada, ho bisogno che tu prenda gli appunti delle cose da studiare per gli esami finali >>, gli sorrise di rimando.
Lui annuì. << Qualcos’altro? >>
Lei guardò Jongin, e quest’ultimo scosse la testa. Kyungsoo sorrise e li salutò con la mano. << Buona fortuna con Jongin, credo che sia la sua settimana del mese >>. Le ultime parole le disse praticamente sussurrando.
<< Minhee ha ragione, sei davvero un idiota >>, Jongin lo beffeggiò e gli lanciò un cuscino.
Il cuscino lo colpì dritto sulla testa, facendogli perdere un po’ l’equilibrio. << Aish, piccolo monello >>, mormorò Kyungsoo prima di uscire.
Quando il più grande andò via, Jongin concentrò tutta la sua attenzione verso l’amica. << Abbiamo le verifiche finali? >>, chiese.
 
Minhee girò la testa per guardarlo, notando quanto sembrasse stanco. Da una parte, voleva solo abbracciarlo e fargli le coccole. Ma aveva ancora la sanità mentale rimasta per capire che sarebbe stata una cosa strana.
 
<< Il prossimo venerdì, hai studiato? >>, gli chiese.
Lui scosse la testa. << Sono stato in ospedale, ho una scusa per non aver studiato. >>
<< Sei troppo pigro per studiare, ecco tutto. >>
<< Vorrei veder studiare te, invece >>, Jongin la sfidò.
<< Bene, lo farò. >>
 
Minhee si alzò e cercò nella sua borsa, portava sempre il suo esercizioario con lei. Aveva preso quell’abitudine da Kyungsoo, entrambi erano i migliori studenti della classe con il perfetto punteggio per quattro anni di fila.
 
<< Aspetta, stavo scherzando. Yah, Minhee! E’ così noioso, non- ma mi stai ascoltando almeno? >>, Jongin incrociò le braccia e aggrottò la fronte.
 
Lei sorrise e scosse la testa, apri il libro e sfogliò le pagine.
 
<< Fammi studiare con te, almeno. >>
<< Sei sicuro che non mi distrarrai? >>, Minhee alzò un sopracciglio e lo guardò.
<< Lo prometto, non lo farò >>, lui sorrise e si accomodò vicino a lei. Le mise un braccio intorno e guardò il libro insieme a lei. Il cuore della ragazza batteva all’impazzata, erano vicinissimi e si sfioravano. L’ultima volta che erano stati così vicini, fu quella volta quando lui dormì da lei.
 
<< Questo distrae >>, disse mentre spostò il braccio di Jongin. Voleva veramente tanto che lui lo tenesse lì dov’era, ma doveva studiare.
Lui aggrottò le sopracciglia. << Cosa? Come? >>
<< E’ così, okay? >>
<< E’ un’abitudine, scusa >>, s’imbronciò.
Era così carino quando faceva quell’espressione mentre si scusava. << Il tuo vizio è mettere le braccia intorno alle ragazze? Ah, vedo che il mio migliore amico è diventato un puttaniere >>, lo stuzzicò.
Gli occhi di Jongin si spalancarono. << Yah! Non è affatto così! Aish, torna a studiare! >>
 
E lo fece appena l’amico glielo disse, guardando nuovamente sul libro. Lui le si avvicinò e lesse insieme a lei. << Minhee? >>, chiamò.
<< Sì? >>
<< Mi insegni come si fa questo? >>, puntando ad un’equazione scritta sul libro.
<< Non sei stato attento per niente a lezione? E’ così semplice. >>
<< Sono stato in ospedale, come posso ricordarmi tutto questo? >>, le regalò un sorriso innocente con degli occhi da cucciolo di cagnolino. Lei sospirò e mentalmente si fece un facepalm. Era fortunato che lei lo amasse con tutta se stessa.
<< Comunque… >>
 
Passò un paio d’ore cercando d’insegnare a Jongin la matematica nelle sue differenti formule e metodi, ma era inutile. Non sapeva che Jongin era messo così male in matematica, ma lo trovava tenero quando non era sicuro su qualche risposta.
Se gli diceva che era giusto, gli occhi gli si illuminavano come se avesse visto milioni di stelle nel cielo. Anche se Jongin andava male in matematica, c’erano materie in cui era un genio. Era un genio quando si trattava di Scienze, mentre i voti della ragazza, in Scienze, sarebbero stati sempre inferiori a quelli di Jongin di qualche punto.ma non era nulla di così particolare che un piccolo ripasso non potesse aggiustare.
 
<< Non capisco >>, Jongin si lamentò.
Lei digrignò i denti. << Jongin, mi arrendo. Sei troppo duro perché io ti insegni qualcosa. Abbiamo ripetuto questo metodo almeno sedici volte! >>
<< Beh, allora il metodo è sbagliato. >>
<< Il resto del mondo usa questo metodo, Jongin. >>
<< Allora tutti quanti usano il metodo sbagliato. >>
Lei gli scompigliò i capelli e sorrise. << Smettila di fare il bambino. >>
<< Solo se mi dai un bacio proprio qui >>, sporse la propria guancia verso di lei.
<< Ma che-? Perché?! >>, Minhee si sentì un po’ in imbarazzo a baciarlo, e non ne capiva il perché.
 
Era solo un bacio. Aveva già baciato qualcuno prima. La madre, il padre, il fratello, cugini, parenti, Kyungsoo… Qual era la differenza tra loro e Jongin? Oh, giusto. Era completamente innamorata di lui.
 
<< Se sono un bambino, ho bisogno della mia mamma ch mi baci e che mi ami. E, io ti bacio sempre la fronte >>, disse Jongin.
<< Non te l’ho chiesto io di baciarmi la fronte! >>, Minhee fece una faccia strana, facendolo ridere. Quella risata era così delicata e soffice, era bellissima.
<< Bene, quindi >>, Jongin tossì.
<< Dopo, okay? Promesso. >>
 
Jongin guardò altrove, incrociando le braccia. Questo fece ridere la ragazza. Questo ragazzo, davvero, mi da tante diverse emozioni.
 
 
*** ¤ ***
 
<< Ma che-? >>, esplose in un grido Jongin mentre l’amica gli diede uno schiaffetto.
<< Ah! Perdente! >>, sorrise in risposta lei, facendogli la linguaccia. Invece di studiare, Jongin l’aveva implorata di giocare ai videogiochi con lui; non aveva avuto altra scelta se non quella di acconsentire, dato che quel ragazzo non la finiva di scocciarla.
<< Ma se ti ho fatto vincere >>, Jongin mormorò tra sé.
<< Ma anche no, diciamo che sono un’esperta in questo gioco. >>
<< Mai quanto me. >>
<< Ah, quindi è per questo che ti ho battuto? >>
<< No, zitta! E’ la fortuna del principiante. >>
Tsk, la fortuna del principiante il cazzo! >>
<< Sei solo una perdente >>, Jongin aggrottò la fronte.
<< Correzione, sono una vincente. >>
<< E’ l’Opposite Day! >>, piagnucolò Jongin mentre si tappava occhi e orecchie. Minhee rise per quanto fosse infantile, stare con lui la faceva sentire come se non esistessero limiti o confini. Poteva essere se stessa, infintile e immatura oppure una giovane adulta.
<< Jongin >>, lo chiamò. Lui la guardò e si scoprì le orecchie. << Ti ho battuto! >>, e sorrise. Lui si coprì di nuovo le orecchie e questa volta iniziò anche a canticchiare una canzone ad alta voce. Minhee restò seduta per un paio di secondi, pensando che lui potesse ancora sentirla. << Cosa vuoi fare adesso? >>, gli chiese, ma lui continuava a canticchiare. Vide le labbra della ragazza muoversi, ma non ne carpì alcun suono; la ignorò volutamente e continuò con la canzone, il che la fece arrabbiare e dargli pizzicotti da tutte le parti. << Yah! Ti ho chiesto cosa vuoi fare? Rispondimi! >>, gli gridò quindi in un orecchio e mise il broncio.
<< Andiamo a fare una passeggiata >>, suggerì Jongin, scoprendosi per l’ennesima volta le orecchie.
<< Sembra bello, ma… >>, Minhee guardò i fianchi dell’amico, con la paura che il suo infortunio era troppo da gestire.
Jongin di accorse del suo sguardo e la rassicurò che sarebbe andato tutto bene.
La sua voce era rassicurante, ma in fondo lei era ancora in dubbio. << Va bene, ma vai a prendere i tuoi antidolorifici >>, gli ricordò.
<< Chi sei? Mia madre? >>, scherzò lui.
<< La tua migliore amica >>, lo corresse, un po’ delusa dal fatto che l’unico modo di chiamarlo era “migliore amico”.
 
*** ¤ ***
 
<< Ti sei sforzato troppo, Jongin >>, lo rimproverò Minhee quando lo vide zoppicare. Le si stava spezzando il cuore vederlo in difficoltà a camminare quando, ovviamente, sentiva dolore.
<< Mi dispiace, ho imparato la lezione >>, si scusò lui.
 
Il tempo era un po’ nuvoloso, e il cielo era grigio. Sembrava che stesse per mettersi a piovere da un momento all’altro, e Minhee aveva fretta di tornare al dormitorio.
 
<< Sarebbe meglio >>, lo derise mentre girò la testa dall’altra parte. Erano gli unici che erano al parco o, probabilmente, gli unici ad essere in giro.
Minhee stava iniziando a preoccuparsi ed aveva timore che Jongin potesse ammalarsi se avrebbe iniziato a piovere. << Torniamo al dormitorio, sembra stia per piovere >>, disse.
 
La ragazza si alzò e gli offrì una mano, lui la prese e lo aiutò ad alzarsi. Le gettò le braccia sulle spalle e l’amica lo aiutò a tornare verso il dormitorio. Grazie a Dio il dormitorio non era tanto lontano dal parco, perché Jongin era molto più pesante di quanto Minhee si aspettasse, ma era lì ugualmente per aiutarlo.
 
 << Hai freddo? >>, chiese lei. I suoi occhi sembravano preoccupati.
<< No >>, mentì lui.
<< Hai freddo? >>
Jongin annuì, << Solo un po’. >>
<< Questo è quello che ti spetta per aver indossato solo un maglioncino, dovreòdirti “te l’avevo detto” se ti ammalerai >>, lo rimproverò.
 
Minhee avvolse più strette le braccia intorno a lui ed entrarono nell’edificio, dirigendosi verso l’ascensore. Entrarono e la ragazza questa volta avvolse le braccia intorno alla vita di Jongin lateralmente, rannicchiandosi sul suo petto e mantenendo caldi tutti e due. Era come se avesse avuto l’istinto di abbracciarlo per tutto il tempo, ed ora che ci pensava, Jongin aveva sempre ricambiato i suoi abbracci. Stava iniziando a chiedersi quale posto effettivamente occupava nella vita del ragazzo. Era davvero solo la sua migliore amica?
 
<< Stai bene? >>, Jongin sorrise, guardandola dall’alto. La differenza di altezza tra quei due era enorme.
<< Smettila di preoccuparti per me, sì, sto bene >>, rispose lei, e lo abbracciò ancora più stretto.
Lui si mise a ridere, << Anch’io. >>
 
*** ¤ ***
 
Quando entrambi arrivarono al dormitorio, erano le 13:00. Il tempo passava piuttosto lentamente e Minhee si aspettava fossero almeno le 16:00. Probabilmente era il tempo cupo all’esterno che la faceva sentire strana, ed era probabilmente anche perché era abituata a stare a scuola a quell’ora. La ragazza decise di fare una doccia da Jongin, non era mica la prima volta. Quando uscì dalla doccia si guardò intorno. Non aveva vestiti puliti lì… Si avvolse un asciugamano intorno al corpo e si diresse verso la porta, facendo capolino dal lato. Jongin era seduto sul divano facendo zapping.
 
<< Fatto? >>, chiese lui.
<< Sì, ma… >>, rispose Minhee timidamente. Era davvero imbarazzata a chiedergli in prestito una sua camicia o comunque un suo indumento, dato che quella era più una cosa da fidanzati.
<< Non hai i vestiti, vero? >>, Jongin sorrise.
 
Lei scosse la testa e lui annuì. Si alzò zoppicando e raggiunse i cassetti nella sua camera da letto, alla ricerca di una camicia più piccola. Minhee lo guardò accigliata per il casino che stava facendo; aveva appena finito di mettergli a posto i vestiti piegandoli alla perfezione e lui stava rovinano tutto, ancora una volta.
 
<< Ecco >>, Jongin le diede la camicia.
Lei l’afferrò e sorrise. << Grazie. >>
 
Quando finì di vestirsi, uscì dal bagno. La camicia era davvero larga su di lei, ma era in grado di camminarci in giro; i suoi capelli erano ancora un po’ bagnati e la fecero rabbrividire un po’. Jongin lo notò e tornò nella sua camera, tirando fuori il suo giubbotto Hollister rosso. Gli occhi di Minhee erano incollati alla tv e non aveva idea che l’amico avesse lasciato il divano; lo notò soltanto quando sentì qualcosa avvolgerla. Guardò in alto fino ad incontrare il viso di Jongin che la guardava con un’espressione seria.
 
<< Non dirmi che non hai freddo >>, disse lui, zoppicando per tornare a sedersi vicino a lei. Tutti e due guardavano la tv. << Non vuoi cambiare canale? >>, le chiese questa volta, e le consegnò il telecomando. Minhee scosse la testa e si stese, alzando i piedi e lasciandoli poggiare sul grembo di Jongin.
 
Jongin sfogliò i canali, alla ricerca di uno specifico. Quando lo trovò, si girò a guardare l’espressione di Minhee. Gli occhi della ragazza si erano illuminati e un sorriso attraverso i volti di entrambi i ragazzi.
 
<< Non sapevo che fosse in onda adesso >>, Minhee sorrise, dato che il suo drama preferito era in onda.
<< Forse perché di solito sei sempre a scuola in questo momento >>, rispose Jongin.
 
La ragazza sorrise e si sistemò meglio per guardare la tv. Oggi era ufficialmente l’ultimo giorno in cui il drama sarebbe andato in onda, dato che era il finale di stagione. Se ne era completamente dimenticata, forse perché la sua attenzione si era concentrata su Jongin negli ultimi giorni. O anni.
 
*** ¤ ***
 
Minhee stava piangendo a dirotto quando l’episodio finì. Praticamente aveva dedicato tutta la sua vita a quel drama, e adesso era finito. Era anche un buon drama.
Jongin notò il rapido cambiamento della faccia dell’amica per tutto quello che stava succedendo. Trovava carino come Minhee era emozionalmente e ormonalmente (?) instabile quando guardava quella roba. Per tutto il tempo, invece di guardava il drama, Jongin guardava lei.
Erano le 14:30 e la ragazza era esausta. Stava ancora tirando su col naso e Jongin decise che era il momento di calmarla.
 
<< Va tutto bene Minhee >>, disse Jongin mentre con una mano le pattava una spalla e con l’altra eseguiva movimento circolare su tutta la schiena. Le ricordava come Kyungsoo le strofinò la schiena ogni volta che lei era preoccupata per Jongin in ospedale quel giorno.
<< Sembri davvero sconvolta >>, le disse ancora il ragazzo quando mise entrambe le mani sulle sue spalle. Iniziò a strofinarle e spremerle un po’, sempre delicatamente, il che la fece sentire molto più rilassata e tranquilla. Doveva ammettere che probabilmente in quel momento si stava innamorando 100 volte ancora di più di Jongin, se fosse stato possibile.
Minhee iniziava a sentirsi assonnata e si sdraiò; Jongin continuò a massaggiarla e quando si fermò, si era già addormentata. Il ragazzo sorrise fra sé e sé. Carina.
La prese in braccio stile sposina e la portò sul suo letto. Il rumore dei tuoni e della pioggia che colpiva il tetto erano le uniche cose che si potevano udire.
 
Minhee si svegliò quando Jongin si sedette sul letto. Immediatamente spalancò gli occhi. << M-mi dispiace. >>
<< Per cosa ti stai scusando? Ti ho svegliata io, giusto? Lo dovrei dire io “mi dispiace” >>, spiegò il ragazzo.
Il battito cardiaco della ragazza si sincronizzò con il picchiettare della pioggia sul tetto, e la camera era al buio. Poteva a stento vedere il viso di Jongin, ma sapeva che era perfetto e che quello era l’uomo del quale si era innamorata.
 
<< Ti fa male l’anca e mi hai portata in braccio, e io avrei dovuto prendermi cura di te. >>
<< Ehi, non ti preoccupare. Ci stavamo prendendo cura l’uno dell’altra, questo è quello che si fa quando si ama qualcuno, giusto? >>, Jongin sorrise. La parola “amore” si sentiva in tanti contesti diversi. Il suo cuore iniziò a correre. Questo cosa significava?
 
Si sistemò meglio sul letto e iniziò a giocare con i capelli dell’amica, facendola nuovamente addormentare. Minhee voleva che anche lui si sdraiasse e che si facessero le coccole, come quella volta quando lui dormì da lei.
 
<< Jongin? >>, disse debolmente la ragazza, le palpebre erano praticamente socchiuse.
<< Hm? >>
<< Puoi abbracciarmi? >>
 
Minhee era sicura stesse sognando perché non sentì alcuna risposta da parte sua. Credeva che dopo essersi svegliata da quel bellissimo sogno, lui sarebbe scomparso, e l’intera giornata sarebbe scomparsa. Lui era come un sogno. Quel momento era come un sogno, ed era così perfetto, proprio come lui. Era così sicura che se avrebbe fatto un qualsiasi insignificante movimento, avrebbe dovuto svegliarsi e affrontare la realtà.
Jongin si sdraiò accanto a lei e, senza dire una parola, fece quello che gli era stato chiesto. La avvolse nelle sue braccia e la tenne stretta, e chiuse anche lui gli occhi. Il dolore all’anca era tutto ad un tratto sparito e anche lui si sentiva come se stesse sognando.
Entrambi unirono le loro gambe insieme, e Minhee mise una mano su quella di Jongin che era avvolta intorno al suo stomaco. La ragazza girò la testa, vedendo la magnifica vista del ragazzo che dormiva di fronte a lei. Sollevò la testa e gli premette leggermente le labbra sulla guancia, facendogli aprire gli occhi.
Si voltò prima che lo vedesse con gli occhi aperti, e il suo corpo sussultò quando sentì il viso del ragazzo strofinare nell’incavo del suo collo. Jongin fede un respiro profondo pieno del profumo di Minhee, e lei lo sentì respirare contro la sua pelle.
 
<< E questo per cos’era? >>, mormorò lui sul collo dell’amica.
 
Lei sorrise quando sentì le vibrazioni della sua voce contro il collo, le diede i brividi su e giù per tutto il corpo. Il cuore le batteva più forte e più veloce e, ancora una volta, temeva che lui potesse sentirlo.
 
<< Ho promesso, ricordi? >>
<< Pensavo avessi dimenticato >>, Jongin rispose, ridendo un po’. Chiuse di nuovo gli occhi.
<< Sei stanco? >>, chiese lei.
<< Sì. >>
<< Anch’io. >>
<< Buona notte Jongin-ah >>, la ragazza sorrise.
<< Dormi bene Minhee >>, disse lui.
 
Passarono un paio di minuti, e proprio quando Minhee stava per addormentarsi, sentì le labbra di Jongin premere sulla sua mascella. Lasciò le sue labbra lì per almeno tre secondi, poi strofinò di nuovo il naso nella piega del collo della ragazza. Minhee sentiva le sue labbra sulla sua spalla. Era come se una scossa elettrica le avesse attraversato tutto il corpo e rabbrividì.
 
Non c’erano coperte sul letto, erano solo lei e Jongin che si mantenevano caldi a vicenda. La pioggia colpiva il tetto, e il pacifico suono di entrambi che dormivano tranquillamente e riposavano l’una nelle braccia dell’altro creavano un eco in tutta la stanza.
 
Minhee si sentiva in paradiso, e non voleva andare da nessuna parte. Non voleva lasciare mai quel paradiso e non voleva lasciare mai il suo angelo, Kim Jongin.



 
Note pt. 2:
Ebbene sì, i nostri piccioncini hanno dormito insieme... Quanto sono carini *.*
Allora? Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Se non vi è chiara qualcosa o avete qualche domanda, come sempre, fatemelo sapere :)
Alla prossima!
  
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