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Autore: Willows    18/05/2015    2 recensioni
E Mackenzie convinta di essere tanto diversa dalla sorella non l'ha ancora capito che in realtà sono uguali.
No, non uguali, ma speculari ecco, sono due facce di una stessa medaglia, parecchio arrugginita e malconcia, se permetti. Sono entrambe altamente distruttive, ma in maniera opposta.
Mackenzie è esplosiva, come un'eruzione, un tornado, uno tsunami, distrugge tutto ciò che tocca, tutto che che incontra, che ama. Perché questo è l'unico modo che conosce per potere sopravvivere, per poter andare avanti: prendere tutto ciò che ha davanti e distruggerlo fino a ridurlo in briciole. Solo cenere e macerie.
Mentre Ffion, beh lei è implosiva, la distruzione il caos, le avviene tutto dentro. Paradossalmente l'unico modo che conosce di sopravvivere è quello di distruggere se stessa, di annientarsi e annullarsi completamente, fino a ridursi ad un inutile cumulo di pelle, ossa e sangue.
Sono uguali, ma opposte ed è difficile dire chi delle due sia messa peggio.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inside out
 
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Oggi è il primo giorno nella scuola nuova e a Mackenzie tutto ciò è piuttosto indifferente. Si è svegliata in ritardo di dieci minuti al suono delle urla del padre che le intimava di alzarsi o sarebbe salito a prenderla per i capelli. Si è subito fiondata in bagno per farsi un doccia veloce ed è tornata in camera sua per vestirsi, saltando più che volentieri la colazione visto che di mattina non ha mai particolarmente fame. Mentre fruga negli scatoloni non ancora completamente svuotati- Kenny è pigra e adora procrastinare fino all’ultimo, inoltre spera di poter cambiare stanza il prima possibile- si rende conto di non essere nemmeno un po’ agitata o emozionata. Non le interessa più di tanto perché sa già che si troverà bene, che si farà degli amici e che si divertirà in un modo o nell’altro, del resto Kenny ha sempre avuto la capacità di adattarsi ad ogni tipo di ambiente, o meglio, di fare in modo che gli altri si adattino a lei. È una ragazza carismatica e sicura di sé, che piace senza bisogno di far niente, solitamente infatti sono le persone che vanno da lei, che la seguono, che vogliono essere suoi amici- sempre che non siano troppo intimoriti dal carattere esuberante della ragazza- e a lei va bene.
Va bene perché lei è così com’ è, non cambia per nessuno se non per sé stessa.
Si veste di fretta, mentre Ffion fuori dalla stanza le urla di muoversi, che non possono fare tardi fin dal primo giorno di scuola. Indossa un paio di skinny ripped jeans neri, una maglietta a maniche corte nera e il suo giubbino di pelle, al collo porta la collana con la piccola busta dorata come ciondolo, quella che non toglie mai. Si trucca poco e di fretta, giusto un po’ di correttore per le occhiaie e una veloce passata di mascara, infine raccoglie i capelli in uno chignon disordinato e esce dalla sua stanza.
«Non porti nulla?- le domanda sua sorella, ferma in cima alle scale- libri o quaderni?»
«Ma se non so nemmeno che materie avremo- mormora stringendosi nelle spalle- comunque ho tutto quello che mi serve in borsa»
«Pensi che avremo gli stessi orari?» è sempre Ffion a parlare, mentre scendono le scale e salutano la madre che è troppo presa dal sistemare la cucina per rispondere. Max è già andato al lavoro, ha trovato un posto come capo-magazziniere in una ditta che si trova un paio di città dopo Wellstone, quindi si è dovuto svegliare presto quella mattina e Kenny ne è davvero felice, perché appena sveglia sopporta a fatica sua sorella, figurarsi suo padre.
«Cazzo sta piovendo, prendi un ombrello Fi non ho voglia di arrivare a scuola fradicia- le ordina ferma sulla soglia di casa- comunque non lo so, magari ci separano proprio perché siamo sorelle. A Stockbridge hanno fatto così.»
Camminano per qualche minuto in silenzio ognuna persa nei propri pensieri e Kenny scopre con sorpresa che il rumore della pioggia ha un effetto rilassante su di lei, infatti non sente quell’irrefrenabile voglia di urlare contro chiunque le stia parlando, camminando o anche solo respirando di fianco come succede ogni mattina.
«È proprio necessaria?- la riprende Ffion quando nota che la sorella si è appena accesa una sigaretta- siamo quasi arrivate e sul pullman devi spegnerla comunque»
«Si Ffion, una cazzo di sigaretta alle sette e mezza di mattina, fidati, è necessaria- replica in malo modo soffiando il fumo proprio in direzione della sorella- ti prego non iniziare a fare come la mamma adesso.»
Ed è ecco che tutta la calma e serenità che era riuscita a guadagnare sparisce in un colpo solo. Kenz di prima mattina odia parlare e odia ancora di più le domande stupide per le quali Ffion, oggi, sembra avere una grande passione, quindi non c’è da stupirsi se le abbia risposto male. Parlare a Kenny di mattina è un po’ come stuzzicare il leone che dorme, una volta può andarti bene, ma stai pur certo che alla seconda è già pronto a morderti. Salgono sul pullman in silenzio e in silenzio trascorrono la maggior parte del viaggio fino a scuola, che dura comunque non più di una decina di minuti.
«Senti nella pausa pranzo ci vediamo vero?» domanda Ffion a bassa voce prima di scendere dal pullman, si mordicchia un’unghia mentre nervosamente aspetta la risposta della sorella e Kenny si sente quasi in colpa per averle risposto male prima. Le sembra così piccola e indifesa mentre la fissa con le sopracciglia corrugate in attesa di una risposta, spaventata che la sorella possa dirle di no e risponderle nuovamente in malo modo.
«Certo Fi, la passiamo insieme- la rassicura sospirando, domandosi rassegnata quando la sorella si deciderà a crescere- se ci perdiamo basta che mi chiami al cellulare e io arrivo, capito?»
«Certo Kenny, grazie mille» risponde sollevata dirigendosi verso l’istituto.
Il primo giorno nella nuova scuola Ffion passa la terza e quarta ora chiusa in bagno. Non che stia bigiando sia chiaro, lei non è il tipo- lei non è Kenny- infatti ha seguito le prime due ore, entrambe di matematica, diligentemente, ascoltando l’insegnante, prendendo appunti e cercando con tutte le sue forze di ignorare gli sguardi curiosi dei compagni. Continuava a ripetersi che era normale, che Wellston è una piccola città dove raramente delle persone nuove si trasferivano, quindi era comprensibile la curiosità dei suoi compagni, tuttavia non poteva fare a meno di trovare tutta quell’attenzione fastidiosa e pesante. All’inizio della terza ora, mentre girava per i corridoi alla ricerca della classe S2 ha appreso da una bidella che la professoressa Dixon si era data malata e che quindi avrebbe avuto due ore buche. Sa che ne avrebbe potuto approfittare per esplorare la scuola, chiedere a qualcuno dei suoi compagni di corso di farle fare un giro o anche solo starsene in biblioteca a leggere, ma proprio non ci è riuscita. Il solo pensiero di dover parlare con le altre persone le ha fatto venire la nausea dall’agitazione, così ha fatto la prima cosa che le è venuta in mente e non appena ha visto il cartello con scritto Toilette vi si è fiondata dentro, chiudendosi in uno degli stretti cubicoli. Adesso, mentre è appoggiata contro il muro freddo del bagno- e cerca di non pensare a quanto possa essere sporco- sente addosso un’ansia che le toglie il respiro, che non l’abbandona nemmeno se prova a scuoterla via, nemmeno se fa dei respiri profondi e si ripete che andrà tutto bene.
Come può andare tutto bene, quando tutto è già andato nel peggiore dei modi possibili? Ffion sente di essere a tanto così da un attacco di panico e non ha la più pallida idea di cosa fare.
Ha passato la notte insonne, continuando a rigirarsi nel letto con troppi pensieri e preoccupazione per potersi addormentare o anche solo stare ferma. Alle sei spaccate si è alzata dal letto, è andata in bagno e tempo delle sette aveva cambiato outfit almeno cinque volte. Non che sia fissata con la moda, non particolarmente almeno, ma aveva sempre l’impressione che qualche indumento non fosse adatto: la camicia troppo elegante, i pantaloni troppo stretti o il maglione troppo sgargiante. Ci ha messo tre quarti d’ora, ma alla fine è riuscita a trovare un abbinamento che la soddisfacesse: skinny jeans chiari, maglietta bianca e blazer nero con le maniche risvoltate, in modo che non risultasse troppo elegante per scuola. Anche il viaggio in pullman è stato uno strazio, ogni minuto che passava sentiva l’ansia crescere dentro di sé. Cosa sarebbe successo se l’avessero separata da Kenny ? Come avrebbe fatto tutta da sola a scuola ad affrontare gli insegnanti e i compagni?
Alla fine, come fa sempre del resto, ha preferito rimandare, nascondersi in bagno e decidere di affrontare la vita in un momento successivo, in cui si sarebbe sentita meno insicura, più pronta.
La Blume è una troia recita la scritta con il pennarello rosso sul muro opposto e poi ancora Malik sei figo!!, 19/3/12, A+H amiche per sempre  Ffion si perde a leggere quelle scritte, si concentra su di esse pensando a quante persone devono essere passate per quel bagno e aver deciso di lasciare un segno. Tempo di venire a conoscenza che Marshall Reece ha degli addominali addominali da paura ma rimane comunque uno stronzo, scopre di essersi calmata notevolmente, le mani non le tremano più, riesce a respirare normalmente e anche la nausea è sparita. Proprio in quel momento si accorge che il cellulare contenuto nella tasca anteriore dei jeans ha iniziato a squillare.
«Pronto?» dice con la voce che trema, senza controllare chi la stia chiamando.
«Ffion dove sei?- urla sua sorella dall’altra parte- ti prego non dirmi che stai piangendo»
«Cosa? Ma va, ti pare che stia piangendo? - Dissimula schiarendosi la voce- perché mi cercavi, hai bisogno?»
«Oh ma ci sei? Sei tu che mi hai chiesto di passare la pausa pranzo insieme e sono dieci minuti che ti cerco, ma di te non c’è nemmeno l’ombra. Ho provato a chiedere in giro, ma la gente mi ha guardata con una faccia strana, credo che non abbiamo chiaro il concetto di gemelli.»
«È già iniziata la pausa pranzo? Davvero? Da quanto? Comunque sono nel bagno del secondo piano.»
Sente che la sorella domanda qualcosa a qualcuno che deve trovarsi vicino a lei e non appena ha ricevuto risposta riprende a parlare.
«Va bene, fatti trovare in corridoio che due minuti e passiamo a prenderti» le comunica prima di attaccare.
«Kenny aspetta, cosa vuol dire stiamo arrivando? Tu e chi altro?»
 
Mackenzie cammina per il corridoio affiancata da un ragazzo muscoloso e con i capelli castani, dall’aria vagamente familiare.
«Hey Ffion lui è Liam! Hai presente il ragazzo che avevamo visto nel giardino dei vicini?»
«Ciao Liam, io sono Ffion» sussurra la sorella, le sue parole sono a mala pena udibile sopra il caos che fanno gli altri ragazzi mentre camminano per il corridoio.
«Hey Ffion» risponde fissandola per qualche istante per poi riportare lo sguardo su Kenny, quasi incredulo.
«Ti prego non fare quella faccia! Non hai mai visto dei gemelli?- gli domanda Kenny facendolo arrossire, per poi scoppiare a ridere con lui- comunque Fi, ti stavo dicendo che io e Liam siamo nello stesso corso di storia e di biologia e ho scoperto che non è il figlio dei vicini, ma il nipote!»
Ffion fa un mezzo sorriso, fingendosi interessata, ma non appena arrivano in sala mensa si è completamente estraniata dalla conversazione, lasciando che Kenny e Liam ne prendessero il sopravvento. La mensa della Wellston High School è piuttosto piccola considerando che gli studenti non sono più di settecento e pranzano ad ore diverse a seconda dell’anno che frequentano. Il pavimento in linoleum grigio è rovinato e anche i muri, dipinti di un orribile azzurro chiaro, presentano i segni del tempo, i tavoli quadrati sono disposti praticamente ovunque nella stanza lasciando ben poco spazio agli studenti per poter camminare liberamente. Sul lato nord c’è il bancone in cui due signore sulla cinquantina con la divisa rosa e retina in testa servono il pranzo mentre, mentre quello est si affaccia sul giardino con delle grandi porte di vetro.
«Hey cos’è tutta quella confusione?» domanda Kenny ad un certo punto, indicando un punto lontano della mensa in cui delle ragazze stanno guardando fuori dalla finestra e ridacchiando.
«Non lo so, ma se dovessi tirare ad indovinare direi Zayn Malik-risponde una ragazza sedendosi proprio di fianco a Liam- comunque piacere io sono Trudy, siete nuove vero?»
«Arrivate giusto la settimana scorsa- conferma Kenny annuendo-  io sono Mackenzie mentre lei è mia sorella Ffion»
«Sorella gemella!» replica Trudy con uno sguardo incredulo. Davvero cosa c’è di sbagliato negli abitanti di questa città e perché non hanno idea di cosa siano i gemelli?
«Stavi dicendo Zayn Malik? Chi è?» domanda Kenny, mentre mangiucchia la sua insalata, scartandone la maggior parte perché non le sembra verde abbastanza.
«Come chi è Zayn Malik?! Non l’hai ancora visto? È tipo il sesso che cammina, ma cento volte meglio.»
«Esagerata- la interrompe Liam- non è niente di che.»
«Non lo ascoltate, è solo geloso perché tutte le ragazze sbavano addosso a Zayn e non a lui- lo stuzzica Trudy- comunque è il pezzo grosso della scuola. Tutti sanno chi è Malik, girano parecchie leggende sul suo conto, sai?»
«Mmh leggende? Del tipo?»
«Si dice che se la faceva con un’insegnate, la Melville credo, e che ad una festa l’abbiano beccato a sniffare cocaina-risponde Liam scettico- per me sono tutte cazzate.»
«Basta parlare degli altri, ditemi, come mai  vi siete trasferite? Wellston non è una meta molto ambita, non credevo che avrei mai visto qualcuno trasferirsi qui di propria iniziativa» chiede Trudy rivolgendo la domanda a Ffion che era rimasta zitta fino a quel momento.
«Emh noi… cioè si noi abbiamo cambiato» balbetta presa in contropiede. Di solito nessuno le rivolge la parola se di fianco a lei c’è anche Kenny, quindi non si aspettava quella domanda.
«Non siete costrette a dirlo- interviene Liam vedendola in difficoltà- Trudy non sa mai farsi i fatti suoi»
«Max ha cambiato lavoro, quindi ci siamo trasferiti tutti» lo interrompe Kenny sorridendo con spontaneità, cercando di coprire la sorella. Queste persone sono poco più che degli sconosciuti e non hanno alcun diritto di sapere per quale motivo si sono trasferite.
«Max sarebbe nostro padre» chiarisce Ffion.
«Forte»
«All’inizio Wellston potrebbe sembrare un po’ un mortorio, ma anche noi sappiamo come divertirci! Sono sicura che vi troverete benissimo» le rassicura Trudy sorridendo prima di alzarsi con il suo vassoio e dirigersi verso l’uscita.
«Fa parte del comitato accoglienza?» chiede Kenny mentre la osserva andare via.
«Qualcosa del genere. Andiamo? La pausa pranzo è quasi finita e la Atkin è una fissata della puntualità»
Mentre i tre ragazzi si alzano per dirigersi ognuno nella propria classe Mackenzie ha un solo pensiero in testa: deve assolutamente conoscere Zayn Malik.
 


Ciao!
Ecco pubblicato il secondo capitolo di questa storia, scusate il ritardo! Iniziamo a capire qualcosa di più sul carattere delle due gemelle e due nuovi personaggi maschili fanno il loro ingresso: Liam e, anche se non fisicamente, Zayn! Spero il capitolo vi sia piaciuto e spero abbiate voglia di lasciarmi un commento, giusto per farmi sapere cosa ne pensate! Qusto è l'ultimo capitolo introduttivo perchè già dal prossimo entreremo nel vivo della storia.
Se vi va aggiungetemi su
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Buona serata Alessandra
 
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