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Autore: needacurlyboy    18/05/2015    1 recensioni
Genevieve, una normale ragazza di diciotto anni, da un giorno all'altro scopre che la sua vita non è quella che aveva immaginato e si ritroverà a dover scoprire cose, che credeva esistessero soltanto nei libri fantasy che leggeva.
Ma che cosa succederà, se a tutto questo, si mischiassero anche i sentimenti per uno dei Sette?
Riuscirà Genevieve a controllare i suoi poteri e riuscirà ad entrare nel cuore ghiacciato del giovane Luke?
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questo capitolo a una persona speciale,
che anche se molto lontana è sempre al mio fianco quando ne ho bisogno.
Ti voglio bene Elisa.
 
Capitolo Quattro.
-Non lo farò, First-
               
-Non ho tempo da perdere con un incapace-
 
-Devo perfezionare le mie tecniche, se voglio sconfiggere i Dolor-
 
Quelle parole si ripetono nella mia mente e ogni volta fa sempre più male. Second è stato irrispettoso e arrogante nei miei confronti, mentre Fourth si sta gentilmente occupando di me. È passata una settimana ed ho imparato a tirare pugni e calci –certo, non al suo livello ma ci sto lavorando-.
 
Ho continuato ad andare tutte le mattine nella serra con First e Sixth a imparare qualcosa di nuovo ed ho preso un paio di libri sulle erbe mediche per informarmi sulle loro proprietà. Ho scoperto anche che esistono erbe velenose che non possono essere assolutamente utilizzate, o toccate. 
 
Ho stabilito un buon rapporto con tutti i ragazzi, tranne che con Second e Third, che sono sempre schivi e m’ignorano; nel vero senso della parola. Non voglio avere a che fare con loro, non si meritano nemmeno di essere miei amici, ma vorrei tanto che Second smettesse di essere cattivo nei miei confronti –non ne ha motivo-. M’incuriosisce e non ne capisco il motivo.
 
Non ho notizie di Violet o mia nonna, ma la cosa che mi sorprende di più è che nessuno ha denunciato la nostra scomparsa. I vicini devono essersi accorti della mia assenza, per non parlare dei professori.
 
Verso il latte nella tazza, che ho riempito in precedenza di cereali e mi accomodo intorno al tavolo. Non c’è nessuno questa mattina; sono andata nella serra, ma di First e Sixth non c’era nemmeno l’ombra, Fourth e Fifth di solito sono in cucina a fare colazione a quest’ora e Second e Third, molto probabilmente, sono insieme. Ho notato molta intimità tra i due.
 
Continuo a leggere il libro davanti a me, mentre bevo il mio latte caldo e mangio i cereali fino a quando noto una ragazza entrare nella stanza, ignorandomi.
 
Third. Ignora una lunga e larga maglietta bianca e un paio di shorts, che le tengono scoperte le gambe. Canticchia qualcosa sottovoce muovendo i fianchi a ritmo, mentre cerca qualcosa nel frigorifero e, quando si volta verso di me, sussulta sorpresa.
 
-Seventh, che ci fai qui?- mi chiede inarcando un sopracciglio, chiudendo il frigo. –Credevo fossi in missione con gli altri- dice passandosi una mano tra i capelli ed io scuoto la testa.
 
-Non mi ha svegliato nessuno. Sono rimasta sorpresa anche io- alzo le spalle.
 
-Okay- borbotta. –Ora torno nella mia stanza, ho avuto una lunga nottata- dice maliziosa, rivolgendomi un sorriso maligno prima di darmi le spalle e oltrepassare la porta.
 
Sento la rabbia arrivarmi al cervello e mi alzo dalla sedia sbattendo le mani sul tavolo, in modo da attirare la sua attenzione. Perché provo rabbia quando parla delle sue avventure con Second –anche se non lo lascia intendere- e quando gli sta accanto? Non dovrebbe importamene, ma… È più forte di me.
 
-Third- la richiama alzando gli occhi su di lei, che mi guarda impassibile. –Voglio combattere contro di te- dico senza pensarci. Le parole sono uscite dalla mia bocca senza che me ne rendessi conto.
 
Con lei non ho speranza, dannazione.
 
Con nessuno di loro ne ho.
 
-Bene- sorride incrociando le braccia sotto il seno. –Tra un’ora, nella serra-
 
Annuisco decisa e torno seduta al mio posto.
 
-E, Seventh- parla ancora attirando la mia attenzione. –Non avrò pietà- dice prima di sparire dalla mia visuale.
 
Una scia di brividi oltrepassa la mia schiena e mando giù il groppo che si è formato nella mia gola.
 
In che guaio mi sono cacciata?
 
 
Mi sono allenata duramente in questa settimana e, grazie all’aiuto di Fourth, ho imparato le tecniche basi del combattimento corpo a corpo, ma non sarò in grado di battere Third. Non l’ho mai vista combattere ma è sicuramente forte, in più conosce il suo potere, mentre io non ho idea di quale sia. Sixth dice che è molto conosce le tecniche mediche e che piano piano il mio potere si evolverà.
 
Ma, quando?
 
Voglio scoprirlo al più presto: in questo modo potremmo sconfiggere i Dolor, troverei mia nonna e torneremo nella nostra casa, dove troverei Violet arrabbiata ma anche felice di rivedermi.
 
Ho davvero tanta voglia di abbracciarla.
 
Una lacrima ribelle scivola lungo la mia guancia, ma subito l’asciugo quando entro nella serra, dove in piedi con la tuta nera trovo Third, che mi rivolge uno sguardo di rimprovero. Sono in ritardo, lo so. Non ero sicura di venire nella serra e combattere contro di lei, ma non devo essere codarda.
 
Devo essere forte e coraggiosa.
 
-Sei in ritardo- dice con voce gelida ed io sussulto.
 
-M-Mi dispiace- sussurro abbassando lo sguardo, mentre il mio cuore batte all’impazzata. Adrenalina, paura, forza… Per cosa?
 
-Cominciamo-
 
***
All’età di sedici anni sono andata via di casa ed ho dovuto imparare a cavarmela da sola, non avevo un posto fisso in cui dormivo, mangiavo in fast-food –o rubavo in qualche supermarket, senza essere scoperta- e non avevo nessuno, non un amico, non un parente e non un genitore che mi dicesse di smetterla, fino a quando sono venuta a conoscenza della congregazione dei Sette. Ho viaggiato per settimana per raggiungere New York ed ho incontrato First e Second, che mi hanno fatto sentire come a casa.
 
Poi sono arrivati Fourth, Fifth e Sixth: con loro mi comportavo in modo altezzoso, volevo essere considerata forte e non una debole, ma tutto cambiò durante l’ultima Guerra. Credevo di essere potente, ma senza di loro non sarei qui e ne è la prova la cicatrice che ho lungo la schiena.
 
Alcune settimane dopo la mia guarigione, il mio rapporto con Second ebbe una svolta. Aveva bisogno di una distrazione e mi chiese di fare sesso –perché è questo che facciamo-, ma a una condizione: non mi sarei dovuta innamorare di lui.
 
Richiesta stupida. Io ero innamorata di lui dal primo giorno che l’ho visto, ma ho imparato a nasconderlo con il passare del tempo.
 
E non permetterò che un nuovo membro della congregazione me lo porti via, anche se è una mia compagna di strada.
 
Lascio un’ultima occhiata al ragazzo semi-nudo steso sul mio letto, sorrido ed esco dalla stanza chiudendo piano la porta alle mie spalle. Sarei potuta restare qui e aspettare che si svegliasse, ma ho un conto in sospeso con Seventh.
 
Da quando è arrivata lei, qualcosa turba luke, anche se non vuole darlo a vedere. Gli chiedo di confidarsi, parlare ma lui non mi racconta niente, non mi mostra mai le sue emozioni, dopo la morte di Chloe. Quando stavano insieme, era diverso: sorrideva, scherzava, parlava…
 
Sospiro, entro nella serra e non vedo nessuno. Dov’è Seventh?
 
Abbasso lo sguardo sul mio orologio al polso e vedo che sono le dieci passate. Sarebbe dovuta essere già qui, che abbia deciso di non presentarsi?
 
Sento dei passi alle mie spalle, giro lo sguardo e vedo Seventh accanto all’entrata. Riduco gli occhi a due fessure, incrocio le braccia sotto il seno e mi deciso a parlare. –Sei in ritardo-
 
-M-Mi dispiace- abbassa lo sguardo. Delle sue scuse non me ne faccio niente.
 
-Cominciamo-
 
 
Ashton le ha insegnato le basi del combattimento corpo a corpo, ancora non è in grado di sfidare persone potenti e, di questo passo, non riusciremo a sconfiggere i Dolor.
 
Concentro le energie sulla gamba, la alzo e lei si protegge il viso con le braccia, ma la colpisco e finisce contro la parete. Difesa, ecco cosa ha imparato.
 
Cammino verso di lei, che prova a rialzarsi in piedi, ma senza successo. Infilo una mano tra i suoi capelli, le alzo il viso e vedo del sangue colarle dal naso e dal labbro inferiore spaccato. Con la gentilezza non imparerà niente.
 
Alzo una mano per darle uno schiaffo, ma riesce a bloccarla con la sua. Sento uno strano calore sul punto in cui tiene stretto il mio braccio e noto lo spacco sul suo labbro sparire. Spalanco gli occhi e riesco ad allontanarmi dalla sua presa.
 
Come ha fatto a fermare il mio colpo?
 
Non stava guardando, i suoi occhi erano e sono ancora chiusi.
 
E quel calore?
 
-Come ci sei riuscita?- urlo, ma lei non si muove. –Stronzetta- intorno alle mie mani compare un’aura azzurra e le alzo nella sua direzione.
 
Ora vediamo se riesci a schiavare questo.
 
-Aqua- non riesco a finire di pronunciare la mia mossa, che Luke compare davanti a Seventh, proteggendola. –Spostati!- urlo.
 
-Sei pazza!?- chiede ed io stringo le mani in dei pugni, facendo diventare le nocche bianche. –Vuoi ucciderla?-
 
***
Osservo Third combattere contro Seventh, ma quest’ultima non riesce a far niente se non difendersi. Ashton è troppo gentile negli allenamenti, mentre Third le sta mostrando le tecniche da usare durante un vero combattimento corpo a corpo. Ma forse sta esagerando.
 
Si avvicina alla ragazza a terra, che prova ad alzarsi in piedi, le alza il viso stringendole i capelli, sta per darle uno schiaffo ma succede qualcosa d’inaspettato. Seventh stringe il braccio di Third tra le dita e vedo la ragazza davanti a lei spalancare gli occhi, per poi allontanarsi.
 
Come ha fatto a bloccare l’attacco?
 
Era stesa a terra senza forze.
 
-Come ci sei riuscita!?- urla Third, ma Seventh non risponde. –Stronzetta- borbotta e alza le mani, sulle quali compare un’aura azzurra.
 
Non può farlo.
 
-Aqua- sta per pronunciare il suo attacco, ma io sono più veloce e mi paro davanti a lei. –Spostati!-urla. I suoi occhi sono pieni di rabbia.
 
-Sei pazza!?- le chiede alzando il tono della voce e lei stringe la mani in dei pugni, facendo diventare le nocche bianche. –Vuoi ucciderla?-
 
Non ricevo risposta alla mia domanda, ma l’aura intorno alle sue mani scompare ed io tiro un sospiro di sollievo. Mi volto verso la ragazza stesa inerme a terra, pongo un braccio sotto le sue ginocchia, uno sulla sua schiena e la stringo a me.
 
Rivolgo un’ultima occhiata glaciale a Third, che abbassa lo sguardo e cammino verso l’uscita. –Resta qui e rifletti su ciò che stavi per fare- dico, prima di lasciare la serra.
 
Voleva davvero usare l’Aqua bullam* su Seventh, una sua compagna di squadra?
 
-Perché?- chiede la ragazza tra le mie braccia in un debole sussurro.
 
-Mmh?- inarco un sopracciglio continuando a camminare.
 
-P-Perché fai così? Prima-Prima mi tratti come una persona i-inutile e ora mi salvi d-dall’attacco di Third?- chiede aprendo gli occhi ed io sospiro. Non ha tutti i torti, ma lei è importante per i Sette, non potevo lasciare che una mossa stupida di Third le facesse del male.
 
-Parli troppo, Seventh. Devi riposarti e Sixth non è qui per aiutarti- dico aprendo la porta della sua stanza. Mi avvicino al letto, alzo le lenzuola e la stendo sul materasso, per poi coprirla.
 
Sto per andarmene, ma mi afferra una mano stringendola forte tra le sue dita e mi giro verso di lei con uno sguardo confuso.
 
-Resta- sussurra guardandomi con gli occhi socchiusi e qualcosa dentro di me si scalda. Che cosa faccio? Non dovrei stare accanto a lei, ma…
 
Sospiro rassegnato e mi accomodo accanto lei, che non accenna a lasciarmi la mano e mi rivolge un piccolo sorriso, prima di chiudere gli occhi e addormentarsi tra le braccia di Morfeo.
 
Perché mi sento così debole al suo fianco?
 
***
-Ridammelo, è mio!- prego il bambino davanti a me tra singhiozzi. Mi sono trasferita a New York da qualche giorno e non ho fatto amicizia con nessun bambino della scuola, mi fanno tanti scherzi ed io piango sempre. Nonna mi ha portato al parco, è andata a prendermi un gelato e un bambino –probabilmente più grande di me- si è avvicinato, ha preso il mio orsacchiotto ed ha cominciato a tirarselo con un suo amico.
 
-Sta zitta, orfanella. Noi facciamo quello che vogliamo!- mi urla contro facendomi piangere più forte. Perché i bambini in questa città sono cattivi con me? Non ho fatto nulla per meritarmelo.
 
-Ehi, voi!- urla qualcuno in lontananza, ma non presto attenzione. Voglio mia nonna. –Datemi quell’orsacchiotto e andatevene, non voglio più vedervi intorno a questa bambina!- sento i bambini correre via e noto dei sandali da bambina davanti a me.
 
Alzo lo sguardo e incontro quello di una bambina dai lunghi capelli marroni e gli occhi dello stesso colore. La conosco: frequenta la mia stessa scuola e mi ha difeso un paio di volte dai bambini cattivi.
 
-Sei Genevieve, giusto?- mi chiede sorridendo ed io annuisco, con le lacrime che rigano il mio viso. –Ecco a te- mi porge l’orsacchiotto e lo prendo subito, stringendolo a me.
 
-Io sono Violet, ricordi? Abito a un paio di isolati da te- dice sorridendo ed io annuisco. –Non parli tanto, vero?- chiede dolcemente.
 
Abbasso lo sguardo e le lacrime ricominciano a scorrere sul mio viso.
 
-Ehi, non piangere- posa un dito sulla mia fronte, costringendomi ad alzare lo sguardo. –Sorridi, sei una bella bambina-
 
Mi asciugo le guance con le maniche della maglietta e le rivolge un piccolo sorriso, che lei ricambia.
 
-Vuoi essere mia amica?- mi chiede.
 
Lei c’è sempre stata per me, sin dall’inizio.
 
Lei mi ha sempre difeso dalle grinfie dei bambini cattivi.
 
Lei mi è sempre stata accanto, quando piangevo per colpa della mancanza dei miei genitori.
 
Lei è l’unica amica che per Natale si travestirebbe da Babbo Natale per rendermi felice.
 
Lei è speciale.
 
-Davvero, speciale?- chiede una voce a me sconosciuta, facendomi sobbalzare.
 
Chi-Chi ha parlato?
 
Il mio sogno si sposta in una stanza, più scura.
 
Dove sono?
 
Ora sono tornata alla mia età attuale. Mi guardo intorno e in lontananza vedo una persona, corro verso di lei, ma mi blocco quando la riconosco.
 
Violet! Le mie gambe riprendono la corsa, ma si fermano da sole. Cosa sta succedendo!?  Ha le braccia legate alla parete, lo sguardo basso, i vestiti strappati e le caviglie legate, in modo da non muoversi e il angue le scivola sulla candida pelle del suo corpo.
 
-Hai una settimana, o la tua amica morirà-
 
Occhi ghiaccio, è questo ciò che vedo.
 
 
-Aaah!-
 
*Aqua bullam: Bolla d’acqua.
 
A/A
Buonasera a tutte lettrici!
Lo so, avrei dovuto aggiornare mercoledì, ma proprio quel giorno (quando si parla di fortuna) mi finisce la promozione sulla chiavetta e non avrei potuto pubblicare il capitolo e avreste aspettato il sei giugno, perché ho gli esami. Perciò ho pubblicato ora, dopo essere stata sui libri di economia per due ore. Domani aggiornerò la mia fanfiction ‘Heart to Heart’ per chiunque la seguisse. (:
Spero con tutto il cuore che questo capitolo vi piaccia. Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto. Anche voi lettrici silenziose fatevi sentire, mi fa piacere conoscere le opinioni di altri e così mi faccio un’idea se continuare o meno. Non ho visto molte recensioni negli scorsi capitoli e la mia voglia di pubblicare diminuisce sempre di più.
In questo capitolo c’è il primo punto di visto di Third, dove spiega un po’ della sua adolescenza e nei prossimi capirete maggiormente che cosa le è successo. Second salva Seventh, che cosa succederà tra i due nei prossimi capitoli? Riusciranno a stare l’uno lontano dall’altro? E il sogno di Genevieve? Secondo voi Violet sta bene o è una trappola? Di chi sono quegli occhi ghiaccio che vede nel finale?
Ora vado, ho parlato anche troppo.
Buonanotte, needacurlyboy. x
p.s. non riesco a pubblicare il banner.
  
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