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Autore: _Destiel    19/05/2015    2 recensioni
"C'era una volta, nel centro di New York, lontano pochi isolati da Central Park, un Istituto. Una scuola, possiamo dire, dove i giovani Nephilim, ragazzi che dedicavano la vita alla lotta contro il male e a distruggere ogni forma di demone presente in questo mondo, venivano istruiti, allenati, preparati alla vita lá fuori. Ogni istituto era aperto a tutti i cacciatori che chiedevano ospitalità, ma alcuni di essi ci vivevano stabilmente. 10 ragazzi, maschi e femmine, erano stati assegnati ad esso e potevano quasi definirsi quasi indipendenti. Le loro vite, la loro sopravvivenza, il loro mantenimento erano sotto la responsabilità del Conclave, ovviamente, ma rimanevano abbastanza autonomi. Il Conclave aveva deciso di provare a fare questa sorta di "esperimento", per assicurarsi che, al compimento della maggiore età, questi ragazzi fossero in grado di gestirsi da sé, di essere dei bravi cacciatori. E aveva affidato loro la gestione dell'edificio."
Questa storia non riguarda, non direttamente, i personaggi descritti nei libri di Cassandra Clare, perché riguarda la generazione seguente. Infatti alcuni dei protagonisti sono proprio i loro figli. Coinvolge sia i personaggi di TMI che di TDI, che sono contemporanei.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ONCE UPON A TIME - CAPITOLO SEI.

 

New York, Maggio 2013 - Pov Sam

 

Avete visto i voti, ragazzi?" Interruppe Sam, una volta che tutti si fossero seduti intorno al tavolo al proprio posto. A capo tavola vi erano da una parte la giovane Lightwood - Bane e dall'altra il ragazzo Morgerstern, affiancando a destra da Daniel e a sinistra Ella, seduta di fianco ad Adam. Tuttavia, Sam notò che non proprio tutti erano presenti. Travis ed Alaska non erano lì con loro.

"No, e non mi interessa." Rispose il suo caro fratellastro, prendendo un pezzo di pane dal centro del tavolo. Sempre il solito. Ma Sam lo ignoró, unendosi agli altri nella discussione in merito ai voti ricevuti: vi era chi era felice, e chi pensava di meritare di più. Ma a Sam andava benissimo il suo 8. Era più di quel che si sarebbe mai aspettata di meritare, e ciò significava che ora era a tutti gli effetti una dei 10 Nephilim e che nessuno avrebbe mai più messo in discussione la sua permanenza all'Istituto. Il pranzo proseguì a meraviglia, mentre tutti parlavano tra di loro, tra una vasta scelta di argomenti e dopo aver finito e sparecchiato, Sam si diresse nella sua camera. Tutti gli altri, appena la ragazza ebbe pronunciato le parole "Bisogna sparecchiare", si erano improvvisamente volatilizzati. La maggior parte anche con banali scuse, dal "Devo finire di disfare la valigia" di Lily al "Devo organizzare una spedizione su Marte" di Damon. Molto credibili, davvero. Dal giorno dopo le cose sarebbero cambiate. Sicuramente avrebbero dovuto fare una lista con i vari turni per sparecchiare e apparecchiare la tavola, cucinare, pulire e riordinare,  ma soprattutto sarebbe iniziato l'allenamento intensivo. 4 ore al giorno, tutti i giorni esclusa la domenica e il pomeriggio del sabato, nel quale si sarebbero allentati solo la mattina. E la durata di tutto ciò dipendeva solamente da solo, fino a quando non sarebbero stati capaci di gestirsi completamente da soli. Dopo aver salito le scale e percorso il corridoio, Sam aprì la porta di camera sua e subito notò per terra una busta. La aprì e iniziò a leggerla. La lettera recitava:
"Caccia alla bandiera. 18 Maggio 2013" Il giorno successivo, ovvero. "Tutti i presenti Nephilim dell'Istituto sono tenuti a presentarsi il giorno scelto alle 9 nel seguente luogo... "
E ci era scritto l'indirizzo di un parco, che la ragazza non aveva mai sentito nominare. "... per una nuova iniziativa. Nell'armeria potrete trovare tutte le attrezzature da portare, tra divisa e armi, a seconda della squadra a cui sarete assegnati in base al prospetto nella pagina seguente elencato. Buona fortuna a tutti e.... Che vinca il migliore! " Sam girò la pagina e, in effetti vi erano i loro nomi su due diverse colonne.

SQUADRA ROSSA
- Herondale, Daniel
- Lewis, Lily
- Lightwood - Bane, Lorax
- Morgenstern, Damon
- Outlaw, Alaska

SQUADRA AZZURRA
- Herondale, Ella
- Kingsmill, Adam
- Lewis, Max
- Lightwood - Bane, Sam
- Nightshade, Travis

"La combinazione delle squadre è puramente casuale. Non fate i bambini e non lamentatevi.

- Istr. Lydia Montclaire"

Squadra azzurra. Non male.

 

 

Pov Ella

 

Il pomeriggio era passato abbastanza tranquillamente, all'Istituto di New York. Travis e Alaska ancora non si erano fatti vedere; Daniel e Damon invece avevano trascorso quel tempo con lei e il suo nuovo amico, Adam, a parlare dei vecchi ricordi. Lily era probabilmente da qualche parte con il fratello, anche se nessuno l'aveva più vista dall' ora di pranzo, mentre i fratelli Lightwood - Bane erano ancora rintanati nelle loro camere. Dopo la cena, preparata nuovamente da Sam, la ragazza bionda distribuì i turni per la gestione dell'Istituto, che sembrarono a tutti abbastanza equilibrati. Anche a Travis e Alaska, rientrati dal loro tour per New York, del quale parlarono più o meno per tutta la sera, il cui argomento principale fu peró la caccia alla bandiera del giorno seguente. Alla fine quasi tutti si trovarono dello stesso parere: le squadre erano giustamente equilibrate e, soprattutto, la giornata seguente sarebbe stata davvero molto divertente.                                                                                                                                      Poco prima delle nove, Ella e Damon, sbuffando dopo aver salutato gli altri, si recarono in palestra per l'allenamento di "castigo" supplementare. Alla fine non si rivelò così pesante come i due ragazzi si aspettavano. Le solite cose, insomma: corsa di 5 kilometri, flessioni, addominali e altri esercizi del genere. Per Ella, per la verità, la cosa più pesante fu sopportare l'irritabile voce di Lydia, che continuava a lodare Damon e screditare lei. 'Stupida sgualdrina' avrebbe voluto dirle la ragazza, ma si limitò a far roteare gli occhi e guardare altrove. Verso le undici, i due ragazzi furono liberi di lasciare la palestra.

"Sei stanca?" Damon camminava con le mani nelle tasche. Era più alto di quel che pensava, onestamente, anche più di Daniel, ed Ella si sentiva anche terribilmente piccola in quel momento. Scosse la testa, sciogliendosi la coda e facendo ricadere i capelli sulle spalle. I due ragazzi proseguirono poi in silenzio, e in leggero imbarazzo, fino alla camera di Ella.

"Grazie di avermi accompagnato e... buonanotte, Damon" disse la giovane Herondale, sorridendo. Damon le fece un semplice cenno con il viso e si diresse verso la sua stanza, lasciando Ella ad osservarlo allontanarsi, per poi entrare nella camera e, per la prima volta a New York, dormire per più di tre ore di seguito.

 

Ella non ricordava di aver mai dormito così bene, quando si svegliò la mattina successiva. Sul serio, quel letto a due piazze era il paradiso e lei non avrebbe voluto alzarsi mai più. Tuttavia fu costretta, se voleva vincere la caccia alla bandiera e quindi, dopo essersi lavata e vestita, scese a fare colazione, preparata questa volta da Lorax, con gli altri altri ragazzi, tutti quanti impazienti come lei. Non vedevano l'ora di mettersi in gioco e, soprattutto, vincere. Due pulmini li aspettavano fuori dall'Istituto, uno guidato da Lydia, che stava col la squadra rossa, e l'altro guidato da un uomo che nessuno aveva mai visto, probabilmente il leader della squadra azzurra. I giovani Nephilim presero quante più possibili armi e indossarono le loro divise, che erano molto simili a quelle da cacciatori. La giacca e i pantaloni erano pressoché identici, neri e comodi. L'indumento che differiva era però la maglietta, di colore diverso, a seconda della squadra assegnata. Ella era con Adam, Sam, Travis e Max, persone che non le dispiacevano affatto. Il loro leader si presentò come Robert, l'allenatore che d'ora in poi avrebbe affiancato Lydia nel compito di allenarli. Era un uomo decisamente molto attraente, sui venticinque anni probabilemente, che si rivelò anche essere davvero simpatico. I ragazzi aveva il tempo della strada, circa trenta minuti, per elaborare un piano di gioco, cosa che non si rivelò per niente facile, non conoscendo neanche il campo e Robert li aiutò a mettere a punto i diversi ruoli. Alla fine, giunsero alla conclusione che Ella, Adam e Max avrebbero cercato di recuperare la bandiera avversaria, mentre Sam e Travis e  sarebbero rimasti a difesa della propria. Il problema sarebbe stato comunque trovarla, la bandiera azzurra, dato che entrambe erano già state nascoste dai due istruttori, senza che nessuno dei Nephilim conoscesse le loro ubicazioni. Sì, neanche della propria. Cosa che Ella non sembrava avesse un senso, e complicava solamente le cose.

"L'azzurro è il colore fortunato degli Herondale. Li stracceremo" Disse Ella, determinata più che mai. Perché sí, era una ragazza anche abbastanza timida, ma quando si parlava di competizione, si trasformava completamente in un'altra persona. Alla fine, furono tutti d'accordo sul piano, anche se probabilmente l'improvvisazione sarebbe stata la loro migliore arma. Dovevano vincere, assolutamente. Convinti e determinati, i ragazzi scesero dal pulmino, per osservare il luogo in cui avrebbero dovuto giocare, che si rivelò essere un fitto bosco, in periferia della citta e a Ella sembrò anche di sentire un fiume scosciare. Lydia e i rimanenti ragazzi si avvicinarono alla squadra azzurra, affiancandosi a Robert.

"Avete esattamente cinque minuti ancora e poi si inizia. La partita termina solamente quando uno di voi prende la bandiera avversaria. In quel caso, farete scattare questo" E consegnò ad ognuno di loro un piccolo apparecchio, simile ad una radio, con un grosso pulsante rosso sopra. "Chi lo fa scattare inutilmente, prima di aver recuperato l bandiera avversaria, sarà squalificato " Lydia usava un tono di voce piuttosto alto e aveva sempre quello sguardo estremamente malizioso. "Ah, un'ultima cosa.... Cercate di non morire." E voltò le spalle, iniziando ad incamminarsi nel bosco, seguita da tutti gli altri.                                                                                Una linea orizzontale bianca era marcata sul terreno, che separava il campo della squadra azzurra da quello della squadra rossa e proseguiva tra gli alberi e il fogliame. I ragazzi si addentrarono nel bosco, subito dopo che Lydia ebbe emesso un forte fischio, iniziando a correre e dare inizio al gioco. Ella perse subito dì vista gli altri, rimanendo solamente con Adam, Max e la propria spada.

"Secondo te dove potrebbe essere la bandiera, rosso?" Rosso era il soprannome che Ella aveva dato ad Adam, al quale piaceva molto. Sicuramente più di 'sfigato'. I tre ragazzi camminarono per un paio di minuti, guardandosi intorno, quando improvvisamente Lily e Lorax sbucarono fuori da un cespuglio attaccandoli con la spada. Adam iniziò a combattere con il giovane Lightwood - Bane e Max con la sorella, mentre Ella,  incitata dal rosso, scappava alla ricerca della bandiera. Di sicuro c'erano in giro ancora Daniel e Damon ed erano loro il vero problema. Da soli già erano molto bravi, quindi insieme sarebbero stati sicuramente micidiali. Ella corse a perdifiato, sperando di non sentire improvvisamente il suono di uno degli apparecchi rimbombare, quando il rumore di un fiume si fece sempre più forte. Ella cercò di seguirlo, addentrandosi tra gli alberi, e ben presto lo raggiunse. Subito si avvicinò a bere un po' d'acqua ma, alzando leggermente la testa, notò una cosa che davvero non si aspettava di vedere. Una grande bandiera rossa, piantata nel terreno con una lunga asta di legno, al di là del torrente. Ella si guardò intorno e, dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno, entrò  nel fiume, l'acqua del quale le arrivava più o meno alle ginocchia, e lo attraversò. Giunta sull' altra sponda, si fermò un paio di secondi, sorridendo e prendendo in mano il dispositivo. Ma improvvisamente sentì una sensazione fredda sulla schiena, e qualcosa puntato contro. Una spada.

"Non pensavi davvero che sarebbe stato così facile, giusto?" Tuonò la voce di Damon, provocando alla ragazza, ancora voltata di spalle, un'espressione di sfida sul viso.

 

 

Pov Damon

 

Allora ricapitoliamo. Io cercherò la nostra bandiera, rimarrò a sua difesa della e bloccherò chiunque cercherà di prenderla. Lily e Lorax, voi ispezionerete il campo a nord.  Daniel e Alaska voi invece a ovest. Tutto chiaro?" Disse Damon ai ragazzi, disposti in cerchio attorno a lui. La bandiera sarebbe stata loro. Appena sentirono il fischio di Lydia, i Nephilim iniziarono a correre nel campo avversario, mentre il giovane Morgenstern si addentrò nel proprio, alla ricerca della bandiera rossa da difendere. Trovarla non fu per niente difficile, dato che era abbastanza in bella vista, vicino alla sponda di un torrente che scorreva per il bosco. Damon si avvicinò e rimase lì, nascosto dietro un albero pronto ad intervenire in caso di necessità. Passò un buona mezz'ora, quando il ragazzo, sporgendosi appena, vide  qualcuno vicino alla sponda opposta: Ella. Ci sarebbe stato da divertirsi. Probabilmente ancora non si era accorta della bandiera, intenta a bere, ma pochi secodni dopo alzò lo sguardo e si illuminó. Damon sorrise maliziosamente, poggiando le spalle contro il tronco dell'albero ma,  appena Ella allungò la mano per prenderla, uscì dal suo nascondiglio e le puntò la spada contro la schiena.

"Non pensavi davvero che sarebbe stato così facile, giusto?" Esclamò il ragazzo. Ella si girò velocemente, battendo la spada sulla propria e attaccandolo. I suoi vestiti erano completamente bagnati, il viso sudato, ma lei era più carica che mai. Paró tutti i suoi colpi, ridacchiando ogni tanto. Tuttavia dovette ammettere a sé stesso che la ragazza ci sapeva fare, ma riuscì lo stesso a ferirla, provocandole un taglio sul braccio. Vide la ragazza stringere i denti ed allontanarsi leggermente, ma subito riprese a combattere più ferocemente che mai, fino a quando riuscì a metterlo alle strette. La spada puntata contro il proprio collo e la schiena contro un albero. Damon pensó che Ella stesse per colpirlo, ma quella si girò e corse velocemente verso la bandiera, come un leopardo. Tentò di inseguirla, ma oramai l'aveva già presa in mano. La vide schiacciare il pulsante rosso del suo dispositivo con il piede, buttato a terra quando si era ritrovata la spada puntata contro la schiena, sorridendogli vittoriosamente.  Subito un forte rumore, simile ad un antifurto, rimbombó nell'aria. In breve tutti li avrebbero raggiunti. Damon buttò violentemente la spada per terra, esclamando un "Per Satana!", come il padre, ma subito si avvicinò alla ragazza e tese la mano. Ella la strinse con la destra, tenendo nella sinistra l'asta della bandiere rossa.

"Bella partita, Herondale." Le disse, convinto di quelle parole. Gli altri giunsero in fretta da loro e, vedendo Ella con la bandiera in mano, alzata verso l'alto in segno di vittoria, gli azzurri la sollevarono, dando inizio ad un coro in suo onore. Daniel si avvicinò a Damon, dandogli una pacca sulla spalla e dicendogli: "Sarà per la prossima", mentre Travis esclamava "Stasera si festeggia!", alzando il pugno verso l'altro con euforia. Lydia e Robert si congratularono sia con i rossi che con gli azzurri e li ricondussero al pulmino, per portarli all'Istituto, dopo averli fatti festeggiare.  Ma Damon era comunque felice. Non aveva vinto, questo è vero, ma per la prima volta, dopo lungo tempo, si era davvero divertito.

 

 

Pov Adam

 

"Sei stata incredibile, Ella!" Esclamò Adam, stringendo la ragazza in un'abbraccio, mentre entrambi si stavano dirigendo verso il pulmino. Ella aveva potuto tenere la bandiera come premio, mentre la loro, quella azzurra, era rimasta ancora nel loro nascondiglio, legata ad un albero. Mentre Ella era corsa a cercare la bandiera, lui era rimasto ad affrontare Lorax, che gli aveva provocato un taglio sulla guancia, ma anche lui gli aveva lasciato dei bei lividi ricordi. Ma alla fine, i tagli non erano un grosso problema: vi erano sempre gli iratze, le rune di guarigione.
Da quanto avevano detto Sam e Travis, nessuno dei rossi si era avvicinato troppo alla bandiera, che loro avevano trovato dopo un bel po' di tempo, essendo nascosta dai rami e dalle foglie. La ragazza mora, Alaska, ci era quasi riuscita, ma il suo fidato amico l'aveva messa KO in tempo. Adam aveva poi combattuto con il fratello di Ella, Daniel, in uno scontro molto violento che li aveva impegnati finché entrambi non avevano sentito il suono di un dispositivo, e interrotto il duello senza un vincitore. Era stata davvero un'avventura entusiasmante e la vittoria non aveva fatto altro che aumentare l'adrenalina. Saliti sui rispettivi pulmini, i ragazzi tornarono in fretta all'Istituto e , dopo aver pranzato, tornarono velocemente nelle proprie camere a riposarsi. Verso le 23 i ragazzi iniziarono a vestirsi in vista della serata. Adam non aveva la minima idea di cosa indossare ma , dato che a quanto pare sarebbero andati in un locale,  alla fine decise di andare sul classico, e si mise un paio di jeans  e una semplice camicia bianca. Prima di scendere dagli altri, passò dalla camera di Ella a bussare, ma nessuno rispose. Sentì però aprirsi un porta e si voltò, e da essa, che si rivelò poi essere la stanza di Lily, uscì proprio la ragazza Herondale. Adam restò senza fiato. Ella rideva con Lily, e il suo sorriso la rendeva ancora più bella di quanto già non fosse. I capelli lunghi e neri erano sciolti e le ricadevano sulle spalle, coperte da una giacca nera. Adam si stupì del fatto che Ella indossasse un vestito rosa cipria molto semplice: la parte superiore di pizzo, e la gonna di velo. Ma ovviamente non mancava il suo tocco personale, dato che indossava le sue converse nere.  Appena la ragazza lo vide, gli sorrise e gli andò incontro, sventolandogli la mano davanti agli occhi.

"Adam, ci sei?" Il rosso scosse la testa, per poi borbottare un sí, mentre Lily ridacchiava. Anche lei era molto carina, con un vestito blu corto di paillettes e, ovviamente, i suoi soliti tacchi 12. Scesi di sotto, furono raggiunti da tutti gli altri e Adam si rilassó, notando che anche tutti gli altri ragazzi avevano un abbigliamento pressoché simile al suo. I ragazzi, dopo essersi assicurati di essere tutti presenti, si avviarono a piedi verso il locale scelto, non molto lontano da lì. Ella raggiunse, seguita ovviamente da Adam e Lily, il fratello, intento a commentare su tutto con Damon.

"Sei... strana, Ella" Disse Damon, guardandola. E il rosso notò lo sguardo leggermente perplesso della ragazza, che arrossì leggermente per poi borbottare un grazie. 'Lontano da lei, Morgenstern' pensava intanto Adam, guardandolo male. Ed ebbe come la percezione che Damon l'avesse notato. Sam, che si distingueva dalle altre, indossando un paio di pantaloncini in jeans e una semplice maglietta bianca, indicò l'insegna del locale, il 'Pandemonium'. I ragazzi riuscirono ad entrare senza problemi, dando inizio a quella che sarebbe diventata la prima delle molte serate che i dieci ragazzi avrebbero passato insieme.

All'interno, il locale era molto grande e vi era un grande massa di gente, al centro della pista, che ballava. Adam notò anche un paio di Nascosti, ovvero tutti i vampiri, licantropi, stregoni e fate. Prese la mano di Ella per portarla a ballare, la quale accettó molto volentieri, mentre vide Damon trascinare l'amico Daniel verso il bancone degli alcolici. Da quando aveva conosciuto Ella, Adam si sentiva molto più sicuro di sé, perché le sembrava di conoscerla da una vita. Ma aveva paura che, una volta che le avesse svelato il suo segreto, lei lo avrebbe allontanato. Adam scosse la testa, per distogliere quel pensiero, e continuò a ballare ancora per circa un'oretta. Ella, stanca e assestata, si andò a sedere un attimo e Adam la vide prendere da bere probabilmente un alcolico. Tuttavia, non la seguì continuando a ballare con una ragazza lì vicino, che doveva essere una vampira. Lei lo prese per mano e Adam, leggermente intontito dal fumo che riempiva la sale e non riuscendo a liberarsi della sua forte stretta sul suo polso, fu costretta a seguirlo. Ma dove lo stava portando?

 

 

Pov Damon

 

">"Questa bibita fosforescente è davvero deliziosa!" Disse Daniel all'amico, sorseggiando la bevanda che lo stesso gli aveva suggerito di provare. Un paio di ragazze li avevano precedentemente invitati a ballare, ma loro le avevano respinte, preferendo il bere al ballare.
"Certo, Dan. Ormai conosco tutto di questo posto. Ci passo la vita, praticamente" Rispose Damon, buttando giù in un solo sorso la sua. Ed era vero; ultimamente Damon frequentava solo locali del genere. Quella sera però non aveva voglia di fare nuove conquiste, ma solo di divertirsi con i suoi vecchi amici. Ella era già sparita con quel pel di carota... Adam, sì Adam, che l'aveva trascinata via appena erano entrati nel Pandemonium. Dopo un'oretta, però, dopo che anche Daniel lo ebbe abbandonato per ballare con la bionda, Lily, vide l'Herondale sedersi al balcone e ordinare qualcosa. Passandosi una mano tra i capelli, iniziò ad avvicinarsi a lei e vide una cosa che non avrebbe voluto vedere. Il barman, che stava parlando con la ragazza, lasciò cadere qualcosa nel bicchiere e, prima che lui potesse avvisarla di non berlo, la ragazzi lo buttò giù in un sorso.
'Oh no, questo è un guaio' pensò Damon, prima di stendere il barman con un pugno e prendere Ella per un braccio e trascinarla verso l'uscita.

"Damon...Ma cosa fai?" Rispose quella, scoppiando a ridere e cercando, invano, di divincolarsi. Perfetto, era già andata. Ora Daniel l'avrebbe uccisa. O avrebbe ucciso entrambi. Damon riuscì a portarla fuori dal Pandemonium, ma lei oppose resistenza, aggrappandosi ad un ringhiera.

"Ma io non voglio andare a casa... " Continuò Ella, ridendo. Damon scosse la testa e la prese in spalla.

 "Andiamo a fare un giro al parco, forse è meglio" Rispose lui, sbuffando e prendendo a camminare verso Central Park. Situazione perfetta. All'una di notte, con un ragazza in spalla drogata, a Central Park. E le dodici bibite che si era scolato iniziavano anche a fare un certo effetto. Ella iniziò a canticchiare, ma quando Damon la mise giù, una volta arrivati al parco, la ragazza iniziò a correre, per poi sdraiarsi sotto un albero lì vicino. Damon camminó verso di lei, lentamente, e la raggiunse, per poi sedersi di fianco a lei, con la schiena appoggiata al tronco. Ella mise la testa sulle sua gambe, iniziando ad osservare le stelle. Lui non l'allontanò, dato il suo stato, e alla fine la situazione non gli dispiaceva nemmeno.

"Sono belle, non è vero?" Iniziò Ella, guardando il cielo. Damon sospirò, annuendo, ma la ragazza notò che qualcosa non andava e si mise a sedere, guardandolo intensamente negli occhi. Non aveva mai notato quanto Ella fosse diventata bella, completamente diversa da quando entrambi erano bambini. E alla fine cedette. I due rimasero così, a fissarsi per qualche minuto, quando Damon fece una cosa impulsiva, forse anche leggermente spinto dell'alcol. Prese il viso di Ella tra le mani e l'attirò a sé, posando le labbra sulle sue. E la ragazza, inizialmente stupida da quell'improvvisa azione, ricambiò intensamente, mentre le lucciole svolazzavano intorno a loro, illuminando quella scena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE
Saaalve a tutti. Spero che anche voi siate riusciti ad arrivare fino alla fine di questo nuovo capitolo che sì, è venuto abbastanza lungo. Volevo ringraziare davvero Iron_Man, che recensisce tutti, davvero tutti, i miei capitoli, rendendomi davvero felice, grazie a quelle belle parole.

Anche qui vi lascio di nuovo il link di Lydia e del nuovo personaggio, Robert.

 

 

 

Emma Stone as Lydia: http://www.phootoscelebrities.com/wp-content/uploads/2015/04/Emma-Stone-pics.jpg

 

 

Andrew Garfield as Robert: http://feelgrafix.com/924005-andrew-garfield.html

  
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