Notte insieme
Lory entrò in casa,
un’espressione beata sul volto. Salutò
Silvye e salì in camera a studiare. Prese i libri e
cercò di concentrarsi sui
compiti. Fu tutto inutile. La sua mente non riusciva a non pensare a
Nick.
Arrossì ricordando i suoi baci, così dolci e
diversi da quelli vogliosi di Dan.
Chiuse gli occhi e sorrise. Si alzò e prese il blocco da
disegno. Si sedette
sul davanzale della finestra. Con la matita iniziò a
disegnare distrattamente,
tracciando il contorno del volto di Nick, chiudendo gli occhi per
ricordare le
fossette nelle guancie e la sua espressione dolce con cui
l’aveva guardata
prima che entrasse in casa. Un dolore alla spalla sinistra lo fece
smettere di
disegnare. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al muro,
sperando che il dolore
scemasse. Scese velocemente dal davanzale non appena il dolore si
estese al
braccio. Barcollando si diresse verso il cassettone e cercò
la siringa di
morfina che teneva lì per ogni emergenza. Le tremavano le
gambe. Chiuse gli occhi
e si accasciò dolcemente a terra.
Quando riprese conoscenza, la prima cosa che sentì fu il
dolore lancinante alla
spalla sinistra. Poi la mano calda che accarezzava la sua e la voce del
dottor
Cullen che spiegava qualcosa in francese. Aprì gli occhi e
il suo sguardo si
posò su Nick. Lui le sorrise. Lory batté le
palpebre una volta e disse: “Ciao”
Nick le accarezzò il volto e le
sussurrò: “Non parlare,
piccola.” Lei
annuì e chiuse gli occhi, concentrandosi sul rumore della
pompa per la chemioterapia
per non riaddormentarsi. “È
sveglia?” La
voce di Carlisle la sorprese. Non l’aveva sentito
avvicinarsi. Aprì gli occhi.
Il vampiro le sorrise. Le scostò i capelli dalla fronte e le
aveva accarezzato
la fronte. “Come ti
senti?” Lei fece
una smorfia e rispose: “Mi fa
malissimo
la spalla sinistra.” Carlisle annuì con
fare professionale. “Poi
nient’altro?” Lory chiuse gli
occhi. “Mi fa male
tutto.” Si
passò la lingua sulle labbra e volto verso
Carlisle. Iniziò a piangere. Strinse la mano calda di Nick
con la sua destra e
quella fredda di Carlisle con la sinistra. Sentì la mano
libera di Nick
accarezzargli i capelli. Cercando di trattenere le lacrime
sussurrò: “Perché,
io? Perché proprio io?” Nick
l’abbracciò, sedendosi sul letto bianco
dell’ospedale. La strinse forte e le
sussurrò all’orecchio: “Sei
incredibilmente fortunata, amore mio. Hai la possibilità di
continuare a
vivere...non è una cosa che si può avere come
noccioline.” Lory alzò lo
sguardo pieno di lacrime su Carlisle e sussurrò: “Carlisle...non posso diventare come te,
ora?” Sentì le braccia di
Nick stringerla forte a se. Carlisle si avvicinò alla porta
e la chiuse. Poi
silenziosamente tornò al letto di lei e le si sedette
accanto. “È una
situazione difficile, Lory. Avrei
bisogno che nessuno sappia cosa ti sta succedendo. Stavo parlando con i
tuoi
tutori a proposito dell’affidamento.” Lory
chiuse gli occhi, le lacrime
incontrollabili che le rigavano il volto, lasciandole tracce salate
sulle
guance e sugli angoli della bocca. Sentì la mano di Carlisle
accarezzarle i
capelli. “Non voglio che vengano
coinvolti anche loro. Sarebbe molto pericoloso. Devo riuscire ad averti
in
affidamento e poi dire che ti portiamo in una clinica
specializzata.” Lory
aprì gli occhi disperata. “Ma
ci vuole
troppo tempo! Le pratiche per l’affidamento sono troppo
lunghe! Potrei morire
anche domani!” Sentì la mano calda di
Nick coprirle le labbra, prima che la
sua voce raggiungesse un livello tale di decibel da insospettire
l’infermiera
che in quel momento passava nel corridoio. La abbracciò,
cullandola dolcemente.
“Non lo dire nemmeno per scherzo,
piccola.” Lory affondò il volto nel
petto di Nick e sussurrò disperata: “Non
voglio morire, Nick. Non voglio
lasciarti.” Nick la strinse ancora di
più e le sussurrò tra i capelli: “Angelo
mio...non ci lasceremo mai...non
permetteremo che tu muoia...me l’hanno promesso
tutti...faranno il possibile
per farci felici.” Lory chiuse nuovamente gli
occhi e si lasciò cullare dal
lento respiro di Nick. Con voce roca e stanca domandò al
vampiro: “Quanto mi
resta?” Carlisle sospirò,
mentre le accarezzava ancora i capelli. Con estrema calma rispose: “Qualche mese...non di
più...il tempo per
finire la scuola e salutare tutti. Poi per un anno dovrai restare
lontana da
questo posto.” In quel momento una giovane
infermiera si affacciò nella
camera di Lory e disse: “Dottor
Cullen,
c’è sua moglie al telefono. Dice che si tratta di
una faccenda urgente.” Carlisle
si alzò sospirando dal letto e lasciò la stanza.
Nick ne approfittò per
stringere a se Lory. L’abbracciò dolcemente e le
prese il mento tra il pollice
e l’indice della mano. Le alzò il volto e la
baciò dolcemente. Lory si lasciò
baciare, inerme tra le sue forti braccia. Si strinse dolcemente a lui e
affondò
le mani nei capelli corvini del suo ragazzo. Scostò le
labbra da quelle di lui
e gli soffiò in faccia: “Nick...amore
mio...” Aprì gli occhi e vide Nick
sorriderle dolcemente, come se fosse la
persona più importante al mondo. La strinse forte a se e
sussurrò: “Sono qui,
Lory. Sarò sempre al tuo
fianco.” Iniziò a cullarla dolcemente,
distendendosi al suo fianco sul
lettino che sembrava troppo piccolo per lui. Con il pollice le
asciugò le
lacrime sul volto e la consolò con dolcezza. Lei chiuse gli
occhi e iniziò a tranquillizzarsi.
“Cosa voleva Esme?” Sentì
la voce di
Nick appena sopra la sua testa. Evidentemente Carlisle era tornato. “Alice ha avuto una visione.” La
voce
di Carlisle sembrava persa in qualche ricordo lontano. “E
chi riguarda?” Carlisle sospirò. “Non ne è sicura,
perché ci sei di mezzo anche te. Comunque riguarda i
Volturi.” Lory sentì Nick irrigidire le
braccia intorno a lei. La strinse a
se con dolcezza e sussurrò: “Dobbiamo
portarla via e il più presto possibile.” Carlisle
sospirò di nuovo e
aggiunse: “Non stanotte. Oggi deve
rimanere
qui.” Lory aprì gli occhi e
alzò lo sguardo Nick. Strinse la mano intorno
alla stoffa bianca della maglietta di lui e lo guardò con
aria terrorizzata. “Non
preoccuparti Lory, ci sarò io a
difenderti.” Poi le sorrise scherzoso. Lory gli
sorrise in risposta e
disse: “E chi mi
difenderà dal
difensore?” Poi rise serena. Nick rise insieme a
lei poi mormorando
dolcemente le disse: “Ora dormi
Lory.
Hai bisogno di riposare.” Lei annuì e
chiuse gli occhi nuovamente. “Rimani
qui…vero?” Nick le diede un
bacio fra i capelli e sussurrò: “Certo
che si, piccola.” Lory sorrise e si
addormentò.
Lo spazio della Asuka
(Ovvero me!!!)
Oddio raga, perdonatemi ç___________________________________ç
Invoco umilmente perdono dalle vostre anime pie…non impiccatemi e non mandatemi al rogo!!!ç___ç
Mi dispiace di aver aggiornato così tardi…mannaggia all’agitazione per il capodanno e internet che non funziona…mi dispiace tantissimooooooooooooooooooo!!!
Comunque sperò che vi piaccia il capitolo.
Thanks…
Ringrazio
quelle 4
amabili anime che mi hanno commentato il 4° Chappy, quelle 12
persone che hanno
aggiunto la mia stupidissima FanFic tra i preferiti e i 77 lettori
dell’ultimo
capitolo.
Graffieee!!!