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Autore: Moony_911    19/05/2015    0 recensioni
"Ore 11, riunione urgente Rescue Team. Sala 2. Assolutamente vietato mancare. Massima priorità. Harry.
Che diamine era successo stavolta da richiedere l’immediata mobilitazione del Rescue Team? D’accordo, erano pur sempre l’elite del ministero, un concentrato di talenti da far invidia forse anche a Priscilla Corvonero, ma l’attivazione così, di prima mattina, lasciava spazio a ipotesi catastrofiche degne della Cooman degli anni migliori."
Prendete il meglio del meglio del dipartimento Auror, aggiungete una richiesta di intervento decisamente fuori dagli schemi, un pizzico di amicizie consolidate, amicizie che stanno nascendo, agitare ma non shackerare con una spolverata di rivalità e accoppiate improbabili,alla fine la vera domanda è: quanto sei disposto a metterti in gioco per riuscire a toglierti di dosso le etichette che ti sono state affibbiate fin da quando eri un bambino?
Benvenuti ad Hogwarts Conferences, allacciate le cinture gente, il viaggio ha inizio!
-FanFiction creata in collaborazione con Queen Cassiopea e la pagina FB Dramione FanFiction Italia-
https://www.facebook.com/DramioneFanFictionItalia?fref=ts
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna) | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Neville
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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2.


Quando uscirono dalla sala riunioni, la confusione regnava sovrana.
Ognuno dei componenti del team stava cercando di rimettere in ordine le idee, chi parlando coi colleghi scambiandosi opinioni cercando di sciogliere i dubbi e chi cercando di fare chiarezza in autonomia.
L’unica conclusione alla quale arrivarono fu che non rimaneva che aspettare l’incontro con la Preside, sperando che non fosse troppo ispirata, così quando finalmente arrivò il tanto atteso sabato pomeriggio l’ansia si tagliava con un coltello.
Si presentarono ai cancelli di Hogwarts trovando Hagrid ad accoglierli pronto per scortarli fino in Presidenza e per un istante, ad ognuno sembrò di essere tornato indietro nel tempo, quando erano ancora studenti e non giovani uomini e donne che avevano ormai imboccato la loro strada.
Hagrid li accolse con un sorriso ma quando si ritrovò davanti ad Harry ed Hermione, non esitò ad abbracciarli stritolandoli un pò.
“Ragazzi, che bello vedervi come state?” chiese poi allentando la presa e lasciandoli respirare.
“Bene Hagrid,” rispose Hermione “Tu?”.
“Tutto bene Hermione, siete qui per la riunione con la Preside?”.
“Si Hagrid, sai dove si trova la professor...ehm, preside?”.
“Oh ma certo che lo so, ce l’ho detto io che era bello vedervi tornare come quando eravate a scuola!Mi raccomando però, non fate i soliti casini eh?!”.
Tutto il gruppetto Grifondoro scoppiò a ridere e per un momento dimenticarono che la preside li attendeva.
Fu un colpo di tosse proveniente da dietro le loro spalle che li fece  voltare interrompendo il momento.
“Sfregiato, Mezzosangue, Piattola…” esordì Malfoy simpatico come suo solito “mi dispiace interrompere il quadretto romantico ma abbiamo da fare, non vorrei farci notte se non è chiedervi troppo!”.
Hermione dovette trattenersi dal rispondergli male, ma un sorriso divertito le comparve sulle labbra quando vide Ginny avvicinarsi al Furetto e minacciarlo con la promessa di una fattura orcovolante da manuale.
Oh si, non c’erano dubbi. Adorava Ginny e le sue reazioni fulminee made in Weasley.
“Sai Malfoy, per una volta ti converrebbe farti gli affaracci tuoi e magari strozzartici con quella lingua biforcuta che ti ritrovi!” gli rispose per le rime la signora Potter.
“Che c’è Piattola, ti sei svegliata dal lato sbagliato questa mattina?”.
“Che ti aspettavi, sapendo che dovevo incrociare te, potevo forse avere reazione diversa?”.
- Uno a zero palla al centro!- pensarono i presenti che intanto erano stati raggiunti anche dal resto del gruppo richiamati dal baccano.
Fu Blaise, paciere come suo solito, ad accostarsi all’amico e cercare di richiamarlo all’ordine sedando il contrasto prima che sfociasse in un duello in piena regola.
“Draco, per tutte i mutandoni leopardati di Morgana, la pianti per piacere?”sbottò il moro.
“Andiamo dalla preside, sentiamo cosa vuole e poi, solo al termine della riunione,sia ben chiaro potrete scannarvi in santa pace quanto vi pare e piace senza farci perdere altro tempo!”.
Draco seppur sbuffando si ritrovò a seguire l’amico imprecando contro Merlino ed il suo pessimo senso dell’umorismo che lo aveva portato a dover condividere una buona parte della giornata con i Grifondoro.
 
L’ufficio che ospitava la Presidenza non era cambiato di una virgola.
C’era ancora il gargoyle a guardia della scala che arcigno chiedeva la parola d’ordine per poter accedere, c’erano ancora tutti gli ammennicoli appartenuti a quella buon’anima di Silente ma ad uno sguardo più attento, si notava che c’era qualcosa di diverso, un tocco femminile.
La scrivania era stata allungata con un incantesimo  in modo da poter ospitare tutti quanti i convenuti, un bollitore stava scaldando dell’acqua, una scatola con filtri di the aromatizzati di vario genere stava in mezzo ad un vassoio con attorno tazze di porcellana pronte per essere usate.
“Ben arrivati, ragazzi miei,” esordì la Preside “Accomodatevi pure!”.
Ognuno degli ex studenti prese posto, e dopo pochi minuti anche il Ministro fece la sua comparsa andando ad occupare la sedia di fianco a quella della preside.
Minerva si sfregò le mani cercando di trovare un modo corretto per introdurre il discorso ed arrivare al nocciolo della questione senza tanti preamboli e si preparò al putiferio che sarebbe scoppiato di lì a qualche minuto.
“Ragazzi, come vi avrà già annunciato Kingsley, ho richiesto io  la vostra presenza qui a scuola per un motivo ben preciso che esula in parte da quelli che sono i principi costitutivi della vostra squadra…” cominciò la preside.
“Sai che gioia…” sibilò Draco a bassa voce.
“Abbiamo deciso di tenere un ciclo di incontri orientativi per i ragazzi del settimo anno che sono ormai prossimi al diploma e con il resto del corpo docenti abbiamo pensato che non avrebbe senso chiamare illustri professori che rischiano di farli addormentare alla prima parola…”.
“Per quello basterebbe seguire una lezione di Vitious” commentò Ginny seduta vicino ad Hermione che seguiva preoccupata l’evolversi del discorso della preside. Qualcosa le diceva che di lì a poco, l’inghippo sarebbe saltato fuori.
“Per questo, abbiamo pensato a voi, l’elite del dipartimento Auror del Ministero, quasi coetanei degli studenti che possono rendere testimonianza diretta su quelle che sono le scelte che si troveranno ad affrontare una volta usciti dalla scuola. Non mi interessa che i ragazzi scelgano o meno di diventare Auror, non è questa l’intenzione con la quale abbiamo pensato all’iniziativa” continuò la preside “ quello che vorremmo passasse ai ragazzi è che non importa quale etichetta ci sia stata affibbiata durante gli anni di scuola, non importa se la famiglia della quale facciamo parte ha avuto idee più o meno a favore di Lord Voldemort, non è questo che deve delineare chi diventermo, e lasciatemelo dire, voi siete la dimostrazione vivente che il bene può vincere sul male, che mettere in moto il cervello e decidere autonomamente del proprio futuro non è mai una cattiva idea!”.
“Mi scusi preside” intervenne Luna che nonostante l’aria perennemente svampita, sapeva cogliere dei dettagli forse insignificanti tra le righe meglio di tanti altri “che cosa dovremmo fare in pratica?”.
“Oh, mia cara signorina Lovegood, è molto semplice… il ciclo di conferenze durerà cinque settimane,pensavamo come data di inizio il rientro dalle vacanze di primavera così avrete modo di organizzarvi a dovere anche coi vostri impegni personali. Ci saranno due incontri a settimana e le persone che le terranno sono invitate a soggiornare per l’intera settimana a scuola in modo che possiamo presentarvi ai ragazzi ed abbiano modo di trovarvi nel caso avessero bisogno di ulteriori chiarimenti. Detto ciò, vorrei davvero che le vostre eventuali divergenze personali” e qui la preside indirizzò uno sguardo eloquente verso Malfoy e Potter, senza sapere che in realtà, le divergenze tra i due si erano trasformati col tempo, in prese di giro amichevoli fatte più per abitudine che per schernire come avevano fatto in passato e che il testimone era passato alla sua alunna preferita “rimangano fuori dalle aule dove incontrerete i ragazzi. Siete adulti oramai e mi aspetto che vi comportiate come tali, intesi?”.
E vista l’espressione arcigna che aveva in volto quando finì il suo discorso, tutti quanti capirono subito che non stava scherzando e che non erano ammessi colpi di testa.
“Naturalmente”proseguì dopo qualche istante “non sarò io a dirvi come gestire il calendario, come gestire le coppie, ma gradirei che non ci fossero divisioni troppo accentuate, dovete essere un esempio di collaborazione tra case quindi salvo casi eccezionali, sarebbe carino che le coppie fossero miste. Avete due settimane di tempo per buttare giù il calendario, per pensare come strutturare le vostre lezioni e per presentarmi una bozza del vostro progetto. Infine, non me ne sono dimenticata, anzi, ma per rispondere alla tua domanda, signorina Lovegood dovrete semplicemente fare un incontro che riguardi la vostra attività lavorativa, che non sia solo ed unicamente teoria ma anche pratica. Lascio a voi la decisione sul modo più idoneo per svolgere questo compito…”.
Non appena finito il discorso, il silenzio cadde sulla stanza.
Non per farla tragica, ma era anche peggio di quanto si aspettassero.
Certo,pensò Hermione, insegnare le risultava facile, in fin dei conti lo faceva già nel suo dipartimento ma da lì a pensare di dover vivere per una settimana a stretto contatto con uno dei suoi colleghi- che come vederlo, non sarebbero stati ne Harry e neanche Neville- c’era una bella differenza!
Fu Ginny Potter, nata Weasley a risolvere la situazione pratica come suo solito, ed Hermione, che solo un’oretta prima si era ritrovata ad adorare la rossa per il suo saper rimettere al proprio posto Malfoy,  di lì a qualche minuto le avrebbe volentieri tirato il collo.
“Beh, se per voi non è un problema, potremmo vederci domani verso le sei a casa nostra per fare una riunione rapida per la divisione dei compiti e delle settimane e poi cenare insieme, che ne dite?”.
Inutile dire che fossero tutti d’accordo, persino la reticente Daphne che di solito se ne stava sempre sulle sue accettò volentieri di trascorrere un pò di tempo a casa Potter.
Ad occhi estranei poteva risultare strano, ma da quando erano entrate a far parte del team come collaboratrici esterne, si era creata  una sorta di collaborazione cameratesca tra la rossa e le due ex Slytherin che non mancavano di vedersi anche fuori dal dipartimento per quattro chiacchiere davanti ad una tazza di tea.
Inutile dire che parte delle teorie della rossa signora Potter, riguardo alle liti tra Hermione ed il Furetto, fossero state elaborate in compagnia delle due colleghe, con le quali aveva addirittura indetto un giro di scommesse.
“Davvero ragazze, Harry è disperato, anche ieri sera è tornato a casa sembrava fosse stato pestato da un’orda di troll inferociti!” commentò Ginny suscitando le risate delle altre due.
Era un venerdì pomeriggio e loro si trovavano in un pub non molto lontano dal ministero a bere un drink e spilluzzicare salatini spettegolando come se non ci fosse un domani.
“Che hanno fatto questa volta?” chiese Daphne sapendo già chi fosse la causa dell’emicrania del capo Potter. Blaise stesso glielo aveva confermato la sera prima non appena era rientrato in casa.
“Che vuoi che abbiano fatto Daph? Si sono quasi tirati contro una serie di incantesimi neanche fossero al Club dei Duellanti e conoscendo Draco, come minimo non c’è andato giù leggero!”.
“Perchè, Hermione?” rispose Ginny “Credimi, le voglio bene ma se le gira male, sa essere delicata quanto un elefante in una cristalleria, non mi meraviglierei se uno di questi giorni ritrovassimo il Furetto polverizzato!”.
“No via, signore, qui la soluzione è una e una soltanto…” commentò criptica Daphne.
“E sarebbe?” chiesero le altre due in coro.
“Semplice, devono solamente capire che possono sfogare il loro disaccordo in una maniera molto più piacevole per loro e meno devastante per il dipartimento.” rispose come niente fosse.
Ginny la guardò con due occhi sgranati, non si sarebbe mai aspettata un’uscita di tale portata dalla compostissima Daphne mentre Pansy era ancora lì che stava rimuginando.
“Beh, in effetti” commentò Ginny assumendo un tono professionale “non sarebbe da escludere, quei due sono come una polveriera, se dicono di innescare la miccia come minimo viene giù tutto il ministero, però di sicuro avrebbe un effetto terapeutico!”.
“Beh,mettiamola così... almeno salterebbe in aria per una giusta motivazione!” concluse infine Pansy suscitando le risate divertite delle altre due.
 




Moony's corner
Buonsalve mie care fanciulle come state?
Mi scuso per il ritardo del capitolo, ma stamattina avevo un esame in facoltà e sono tornata da poco.
Eccoci giunti al terzo capitolo, che cosa ci aspetta al varco?
Lo scopriremo solo leggendo!
Grazie a chi segue, a chi legge e a chi lascia traccia del suo passaggio!
Appuntamento quindi alla prossima settimana con il nuovo capitolo!
Moony

 

 

  
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