Il sole inondava la foresta. Gli
uccelli cinguettavano allegramente, ricordando agli abitanti del luogo
che erano le quattro del pomeriggio. In lontananza, una sagoma scura,
altissima e frastagliata si stagliava nell’orizzonte. Era
Hogwarts. Accanto, non molto distante dall’entrata del bosco,
c’era la capanna di Hagrid. Ad un tratto, un urlo disumano
infranse l’aria fresca, producendo più decibel del
dovuto e creando onde sonore udibili solo dai pipistrelli.
Cos’era? Un qualche animale in pericolo? Un Mangiamorte nella
foresta, forse? Un lupo mannaro? Una creatura del Lago?
No, niente di tutto ciò. Era solo Hermione.
- Non toc-car-la!!-
cominciò Alexander, brandendo un tronco spezzato verso
Malfoy, che teneva tra le braccia il corpo della giovane. Disgustato,
come se si fosse accorto in quel momento di abbracciare una
Mezzosangue, la lasciò cadere malamente su una radice. La
ragazza gemette al contatto con la terra.
L’Elfo e il biondo si guardarono con disprezzo, poi il primo
si chinò e sollevò con grazia la sorella,
facendola levitare sotto gli occhi sbalorditi del nemico.
- Se ci spiavi, dovresti aver capito di cosa siamo capaci -
cominciò il quindicenne, provocatorio.
- Non mi ero ancora abituato all’idea che la sorte di una
stirpe fosse in mano a dei sangue sporco, scusami tanto se non te ne ho
reso - rispose l’altro, glaciale e tagliente come una serpe.
La bocca di Alex si allargò in una O di stupore, poi si
preparò a replicare da coraggioso Grifondoro qual era; ma il
tempo che ci mise a ideare una battuta soddisfacente fu sufficiente per
far scappare a gambe levate Malferret.
Infondo era un codardo, tutti lo sapevano, e ciò che aveva
visto non era da tutti i giorni. Ma da quanto li spiava? Aveva reso
partecipe qualcuno di quel segreto? Alex sperò con tutto se
stesso in una risposta negativa, anche se in cuor suo sapeva che non
era affatto così…
***
- Cretino - fu la sentenza di Pansy
Parkinson al racconto dell’amico.
- Eh, ma che è oggi, la giornata del “torturiamo
Draco”?? Ok, mi hanno scoperto, ma non è colpa
mia! Sono stati gli alberi che l’hanno avvertita... tu mi
credi, vero Blaise?? BLAISE!
- Uh? Quoto con Pansy - borbottò l’interpellato,
risvegliandosi dal suo stato catatonico e lasciando il mondo dei sogni,
nel quale regnava il primo piano di Potter.
Draco si lasciò cadere su una sedia, sconfitto. Dalla prima
volta che aveva visto i Granger compiere magie, non aveva esitato a
raccontarlo agli amici, che avevano seguito con sommo interesse tutte
le vicende.
- Avrebbe potuto tornarci utile - incalzò Pansy,
imperterrita – seguirli senza farci scoprire. Del resto tuo
padre ha detto che Voldemort
cercava questi ultimi esemplari per portare a compimento i suoi
piani…
- Ma si! Vuoi anche infilare il dito nella piaga adesso? Ho capito, mi
hanno scoperto…- qui si sentì un “ti
sei fatto scoprire” dalla postazione di Zabini, che Draco prontamente
ignorò - ma ora non possiamo consegnarli a Vol…
-Perché no? - lo interruppe l’amica - anche se per
colpa di qualcuno,
siamo stati scoperti, possiamo sempre rimediare.
Draco si sentì strano. Sarebbe parso debole, da parte sua,
dire che gli sarebbe dispiaciuto consegnare i Granger al Signore
Oscuro? Ma poi avrebbero pensato che… e lui non voleva che
pensassero che…
-Allora?
- No –scandì. Poi, davanti agli sguardi
interrogativi, aggiunse - e niente domande!!
Dopodiché fece per compiere la sua elegante uscita di scena
(a grandi falcate con aria imbronciata…) ma evidentemente
qualcosa andò storto e cadde lungo disteso per terra con un
piede ancora impigliato nel tappeto. Citare ciò che disse
sarebbe sconveniente, ma bastò a renderlo molto buffo e a
procurargli un’occhiata sarcastica dalla Parkinson con tanto
di sopracciglio inarcato.
Blaise invece si limitò ad un sospiro rassegnato; poi,
lentamente, riportò la conversazione ad un punto
più discorsivo, ma non per questo meno doloroso della botta
violenta che Draco aveva subito all’osso sacro con quella
caduta da guinness dei pagliacci.
- Vedi Draco... quando tuo padre è un Mangiamorte pronto a
passarti il titolo, ci sono delle cose che non puoi evitare -
esordì con pacatezza, come se si stesse rivolgendo ad un
bambino piccolo - cose che non puoi negare, cose che non
puoi… omettere. E tu dovresti saperlo bene.
Malfoy alzò la testa di colpo, e i suoi occhi di ghiaccio si
scontrarono con quelli di zaffiro dell’amico, mentre tentava
una nuova tecnica di incenerimento basata solo sullo sguardo.
Blaise proruppe in una risata serpentina e altezzosa, del resto era
l’unica persona, o almeno una delle poche, in grado di tener
testa al biondo Serpeverde.
Quest’ultimo dalla sua posizione non poteva molto contro
l’amico, ma l’avrebbe volentieri pugnalato se ne
avesse avuto l’occasione.
- Cos’è, ti rode il fatto che la Granger sia
l’unica ragazza carina che tu non ti sia mai portato a letto
in tutta Hogwarts?
Draco afferrò un piede di Blaise e lo trascinò
giù dalla poltrona, facendolo finire steso a terra accanto a
lui; ma ormai nulla poteva più fermare quella lingua di
serpente…
- Dai che senza denti da castoro è migliorata!
Calcio sullo stinco, risata soffocata, osservazione:
- Però certo che è cresciuta bene!
A quel punto Draco era preparato:
-Ma non eri gay, tu??
Pansy stette a osservare la scena con una mano sul fianco e la
sigaretta in bocca, mentre quei due imbecilli si azzuffavano come
marmocchi.
-In fatti io dicevo per te, deficiente!
-Ah beh certo…mica sono io quello che sbava dietro allo
Sfregiato!
Si insultarono e si picchiarono ancora un po’, ma questa
volta ridendo e passandosi di tanto in tanto una bottiglia di Whisky
Incendiario.
Draco emerse dopo un bel po’, ovviamente ubriaco fradicio e
con un sorriso che non prometteva niente di buono sulle labbra rosee.
- Scenti, cervellone - cominciò, barcollando
pericolosamente e calamitando uno sguardo disgustato di Pansy -lo sciai
che hai ragione?- (risata isterica) -Conscegnerò i Granger e
le lodi del Scignore Oscuro andranno a me!!
Blaise, che aveva una sopportazione all’alcool decisamente
maggiore a quella dell’amico, questa volta annuì
vigorosamente e si voltò verso la mora.
- Certo che Draco giusto quando è ubriaco dice cose sensate
- fece acida lei, con una punta di inevitabile allegria. Del resto era
una Serpeverde, il sadismo era una peculiarità.
Risero insieme e si rotolarono sul tappeto, fino a quando un Theodore
Nott super eccitato non si fiondò come un razzo su di loro
scuotendoli con forza.
- Malfoy, Malfoy!! L’hai fatta grossa - esordì
gongolante.
- Mmmh che vuoi? - emerse la testa di Draco dal groviglio,
improvvisamente lucido. - Cacchio Zabini, finiscila, sai che odio il
solletico sotto la pianta del piede!
Ma Nott si fece improvvisamente serio:
- Nello studio di Silente, adesso.
- Cosa? E che vuole?
- Non lo so, Draco, credevo che ne avessi fatta una delle tue...
- Togliti.
Draco sentì qualcosa nel petto, una specie di fitta
inidentificabile (dato che MAI avrebbe ammesso di avere paura) e
spostò il Serpeverde con il palmo della mano.
Prima di uscire dalla sala comune, però,
indirizzò uno sguardo a Blaise. Comunque sarebbe andata, il
Signore Oscuro l’avrebbe ringraziato per avergli fornito gli
Elfi, mezzi necessari per la distruzione di Potter e
dell’Ordine della Fenice.
Quando perciò mise piede di lì, ancora non
sospettava che presto avrebbe dovuto cambiare idea...
***
- Malfoy non deve venire con noi,
lui non è in pericolo- disse Hermione, stesa nel letto
dell’infermeria. Harry e Alex erano seduti accanto a lei,
meditando su dove andare per non farsi scoprire.
- Si, non è in pericolo perché è dalla
parte di Voldie, ma essendo dalla sua parte e avendolo a piede libero
siamo noi quelli in pericolo - osservò Harry.
-No, perché se noi scappiamo senza dire niente a nessuno
fuorché Silente, nemmeno lui saprà dove siamo e
di conseguenza non potrà rivelare la nostra posizione.
Anche il ragionamento di Alex aveva una falla.
-Beh, ma Voldemort non sa che gli ultimi Elfi sono i Granger; non
mancherà molto prima che Malfoy glielo dica, e per allora
avrà già sguinzagliato i Mangiamorte. Ci
troverebbe, ovunque andassimo.
Hermione aveva ragione, e, con riluttanza, riconobbe che anche Harry
era nel giusto. Per essere al sicuro, anche il Serpeverde sarebbe
andato con loro.
- Dobbiamo parlare con Silente - disse Harry, dopo qualche
minuto di silenzio.
- Ho un’altra soluzione: ammazziamo Malfoy - la battuta della
ragazza era stanca, dopo ore passate in infermeria, ma dietro vi si
scorgeva ancora una punta di sarcasmo. E se tutti sorrisero, fu per
quello.
-Sì, andiamo da Silente, la situazione sta diventando
veramente pericolosa… più persone sanno, peggio
è.
- Grazie della considerazione! - Hermione indicò con la
testa Madama Chips che si dava da fare a ingessare con la bacchetta la
gamba di un primino Tassorosso appena caduto dalla scopa. - Quatro ore
di…
- …osservazione, si, ce lo hai già detto -
interruppe Alex, con aria saccente (il sangue non mente! ;P).
Un “e allora perché me lo
chiedi…?!?” a mezza bocca fu la risposta della
ragazza, inacidita dalla sua immobilità.
-Abbiamo un problema - disse poi, per riempire il silenzio
momentaneamente creatosi.
Gli sguardi interrogativi la misero in condizione di porre spiegazioni.
- Siamo morti. Malfoy è un Mangiamorte... quando mai si
alleerebbe dalla nostra parte? - mormorò sconsolata. - E poi
io a quello neanche ce lo voglio! - si lamentò con aria da
bambina piccola imbronciata.
Ignorando l’ultima osservazione, che oltretutto entrambi
condividevano appieno, i due ragazzi furono costretti ad ammettere che
quella logica non era affatto sbagliata, anzi.
- Quattro ore non sono tante, dai. Intanto noi andiamo a parlare con il
Preside - tentò di consolarla Harry, prendendole la mano.
Ormai erano proprio come fratelli.
- Mh - annuì lei, tuffando la testa sotto le coperte per
godersi quelle ultime orette di sonno. Svenire era stancante, del resto.
***
Draco non era mai stato
nell’ufficio del Preside. E soprattutto era completamente
insolito per lui che una persona potesse tardare così a
lungo, per tanto una prerogativa di Silente (ma questo il Serpeverde
non poteva saperlo...).
Dopo istanti di noia che a lui parvero ore si divertì a
cercare di indovinare cosa fossero tutti quegli strani oggetti che lo
circondavano, insultandoli quando si rendeva conto di non conoscerli,
per non ammettere la sua ignoranza in quel campo.
“Sciocchezza” “Cretinata”
“Stupidaggine!”
“Cazz…” si fermò a
metà di un commento riferito al Pensatoio, del quale
ignorava completamente la funzione, per ammirare ammaliato la fenice
Fanny.
Essa sbatteva le ali inquieta, spandendo una strana polvere tutto
intorno. Draco non aveva mai visto niente del genere, e suo malgrado se
ne affascinò. Almeno fin quando l’uccello, giunto
a termine del suo ciclo, non esplose in un turbine di piume e di lei
rimase solo cenere. Esattamente nel momento in cui il ragazzo aveva
allungato la mano per toccarla, guarda caso.
-Stupido uccello - commentò sprezzante.
Proprio in quel momento, dalla scalinata d’oro scese il
Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
- Uhm, ehm… mi scusi… - balbettò
Draco, indicando con la punta dell’indice il
mucchietto di cenere della fenice.
Albus sorrise, e il ragazzo si diede dell’idiota seduta
stante.
“Come cacchio mi è venuto in mente di
scusarmi… con lui e quel suo stupido pennuto??!”
si rimproverò disgustato verso se stesso. Il Preside se ne
accorse subito, ma ebbe il buonsenso di non commentare.
- Su, accomodati Draco - indicò la poltrona di fronte a lui.
- Malfoy, prego.
-Certo, certo, come vuoi - sorrise bonario Silente, spolverando con la
lunga barba una delle lenti degli occhiali a mezzaluna. Se al posto di
quel presuntuoso Purosangue ci fosse stato Harry, avrebbe preso quel
gesto come familiare e rassicurante, non si sarebbe certo fatto
sfuggire quel solito tic del suo vecchietto preferito.
Ma lì non c’era
Colui-che-è-Sopravvissuto, bensì un altezzoso
Malfoy che non notò affatto la mano grinzosa.
Chissà, quando anche lui avrebbe imparato a guardare oltre
le apparenze, a guardare quei piccoli particolari che fanno la
differenza. Quando avrebbe imparato ad accontentarsi delle cose
semplici.
Probabilmente mai.
-Disagio? - domandò Albus, scrutandolo da sotto le lenti
appena lucidate. Tutti ormai sapevano che mentire con Silente era
inutile, aveva un che di talmente spontaneo che chi non possedeva
questa dote a sua volta non poteva far a meno di assecondare. Con lui
si era sempre se stessi.
- No - Grossa Bugia. L’eccezione che conferma la regola.
-Draco, ehm, Malfoy - esordì il Preside, come se lui non
avesse proferito verbo - bene, tu probabilmente non immagini il motivo
di questa visita, ma nel subconscio lo sai.
- Parli chiaro, per favore, non capisco quello che dice - tono freddo e
distaccato.
Ma ciò non impedì a Silente di sorridere ancora
una volta.
- Certa gente non riesce proprio a guardare oltre, eh? Tornando a
noi... non bisogna essere incatenati alle proprie origini, sai? Pensa
che mio padre voleva che facessi il Medimago - sospirò,
immerso nei ricordi.- No dico, ma mi ci vedi? Non sono un Medimago,
Draco, pardon, Mr.Malfoy jr.
- Se è quello che sta insinuando, non diventerò
Mangiamorte per scelta di mio padre, ma puramente mia- rispose brusco
il ragazzo, con un tremito nella voce.
L’espressione del suo interlocutore si addolcì.
- Vedo che il mio messaggio non ti è arrivato.
- So che vuole portare i Granger via da qui, e me con loro, ma non so
ancora dove e le rispondo subito: neanche morto. Io li
consegnerò a Voldemort.
- Grimmauld Place. La meta è la casa del defunto Sirius.
Un malcelato interesse si fece largo nello sguardo di Draco, sentendo
parlare della casa invisibile.
- Mi sono espresso chiaramente, ma è sordo?
- No, forse converrebbe dire che tu sei cieco.
- Ma come osa…
- Aspetta, fammi finire! Hai ragione, non posso darti un motivo valido
per seguire gli Elfi al sicuro da Voldemort; non posso offrirti soldi,
né vite altrui, né l’onore che tuo
padre nasconde nelle promesse non mantenute che ti fa. Non posso, ma
posso offrirti molto più di questo.
- Cosa?- chiese Draco scettico.
- La libertà, Draco Lucius Malfoy. Questo ti libererebbe dai
pregiudizi di cui sei vittima e che, lo so, tu odi. Non sei un vero
Mangiamorte, perché per esserlo devi volerlo fino
all’ultimo centesimo di te stesso. – non
c’era risentimento, né voglia di corruzione,
dietro al tono di voce del Preside. Solo la sua solita
sincerità disarmante.
- Non devi rispondermi adesso- incalzò, vedendolo pensoso-
ma ti prego pensaci. Per una volta, fa qualcosa di diverso, solo
così...sarai te stesso. Oltre, Draco. Il segreto
è guardare oltre tutto ciò che vedi.
Il giovane Malfoy rimase spiazzato, e tentò invano di darsi
un contegno.
Ogni sua sicurezza crollò: quel vecchio Babbo Natale aveva
colto il segno, dopotutto; era abbastanza adulto e maturo da potersi
mostrare senza maschere, per una volta.
- La mia volontà ci sarebbe - disse dopo una pausa,
ripensando all’esitazione che aveva avuto quando non voleva
consegnare gli Elfi a Voi-Sapete-Chi.
- Ci vuole impegno. Non permettere che la tua pigrizia sia
più forte della tua forza; capisco che è
difficile.
Il giovane avrebbe voluto urlargli contro che no, lui non capiva nulla,
perché non era prigioniero di una lega di sangue che aveva
sempre finto di amare, perché non era costretto a odiare
della gente solo per il suo stadio sociale; eppure doveva fare
così, lui, perché era un Malfoy, che tirava
avanti senza pentirsi di ciò che faceva o diceva.
Perché anche se infondo era una persona debole, non si
vergognava affatto della corazza di disprezzo e insulti che era solito
portare per celare quella parte di sé. E ne era fieramente
consapevole.
Tutto questo avrebbe voluto urlarlo, ma non lo fece. Draco, in una
situazione assurda per uno del suo rango (sedeva di fronte al preside a
discorrere amabilmente…) se ne stette zitto.
-Pensaci.
-No, ho deciso, gliel’ho già detto. Ognuno di noi
ha un proprio destino...
-Ma ognuno di noi ha anche una volontà fatta per
contrastarlo.
Draco spalancò la bocca a corto di parole.
- Vai, ma non dimenticare quello che ti ho detto, anzi parlane ai tuoi
amici. Perché tutti quelli che sanno, devono fuggire.
Il ragazzo si alzò in silenzio, si spolverò i
pantaloni e fece per uscire, quando la voce penetrante di Silente lo
fermò un’ultima volta:
- Sai, quando ti ho visto accanto a Fanny, mi è venuto in
mente Harry; lo trovai nella stessa posizione, quella sua prima volta
nel mio ufficio.
Involontariamente, una smorfia di disgusto trasfigurò il
volto del bel Serpeverde.
- Ma poi, hai detto “Stupido uccello”- il Preside
rise sommessamente, una risata vecchia ma sincera - e allora non ho
potuto far a meno di pensare che sei proprio un Malfoy. Un Malfoy
diverso dagli altri.
E detto questo si dileguò misteriosamente, molto nel suo
stile, lasciando un perplesso quanto terrorizzato ragazzo dalla
cravatta verde e argento precipitarsi giù per le scale
dell’ufficio del Preside.
***
Due ore dopo, Sala Grande.
I tavoli erano deserti. Il manto del silenzio avvolgeva tutto.
Draco se ne stava con la sigaretta tra le labbra, seduto davanti alla
finestra, troppo stanco per pensare e troppo distratto per stancarsi.
- Ho parlato con Silente, qualche minuto fa- disse una voce femminile
alle sue spalle.
- Si, ma io non ho ancora deciso- Malfoy non ebbe bisogno di voltarsi
per riconoscere la Granger.
- Il tempo sta cambiando, e anche le persone cambiano- la sua voce
adesso era più vicina, le loro braccia si sfiorarono, e
Draco sussultò spaventato più che mai da quel
contatto.
- Non i Malfoy- disse lui.
- Non i Malfoy- gli fece eco lei, e sorrise. - Grimmauld Place... non
ci avevo pensato, il che è strano.
-Perché mi stai dicendo questo? Vuoi che mi commuova e venga
con voi così da non consegnarvi a Voldemort? E’
per la tua salvezza che vieni qui?
- No.
Cioè, anche- rise lei- anzi, sì.
Il giovane rimase stranamente sorpreso da tanta schiettezza, e per un
attimo pensò che tutte le persone dovessero essere
così. Si girò lentamente, e incontrò
gli occhi della ragazza.
Lo scrutavano, non sembrava arrabbiata per la scena dello spionaggio,
più che altro voleva convincerlo a non portarli tutti al
patibolo. Lei, Harry e Alex. Draco ancora non sapeva perché
Lenticchia si fosse allontanato dal gruppo… forse se fosse
andato a Grimmauld l’avrebbe scoperto…
Poi la vide, negli occhi dorati di lei: era lì, stabile,
compassione. Non si può provare compassione per un Malfoy;
Draco Lucius Malfoy non ha bisogno della compassione di
nessuno…
-Sei solo una lurida Mezzosangue!!- gli urlò contro, furente.
La ragazza non si
scandalizzò, e con la sua solita tenacia da Grifondoro
girò i tacchi e se ne andò altezzosa, non prima
di aver replicato.
A Draco non gliene fregava nulla dei Granger, infondo; ma aveva sempre
avuto una grande paura. E quel giorno, per la prima volta, si
dimostrò fondata tramite le parole della Mezzosangue:
“Somigli proprio a tuo padre...non c’è
speranza!!”
Forse furono
proprio quelle parole a convincerlo del tutto.
To Be Continued…
Spazio delle autrici
Ciao
ragazze, noi speriamo, con
tutto il cuore, che abbiate voglia di perdono oggi, e
che (soprattutto) non vorrete voglia di linciarci per l'ENORME...
no... lo STRATOSFERICO
... nein... il MOSTRUOSO ritardo!!!
Noi ancora non capiamo con quale coraggio, voi, riusciate
a leggere, fino in fondo, le nostre schifezze!! GRAZIE
ANCORA!!!!!!
E ora i ringraziamenti.
Ai 5 Angeli che hanno recensito:
- elettra1991- Ciao! Beh... abbiamo pensato che tra i mali del "loro" e del "nostro" mondo, un po' di risate non fanno male! Ih Ih Ih! Per quanto riguarda Hermione e Ron... tra qualchè capitolo si scoprirà tutto, abbi un po' di pazienza! A presto aspettiamo notizie!!
- Giuly94 - Eh già! È proprio tempo di scelte! Il nostro Draco si trova in una situazione a dir poco ingarbugliata! Povero (Lo consolo io!! ndVergy)!! Certo Blaise non imparerà mai!! Ci dispiace ancora per il ritardo, ma la prossima volta non vi faremo fossilizzare!! Grazie ancora dei complimenti!! A presto.
- excel sana - Grazie Grazie!! Ci fai arrossire!! Comunque... vedrai, man mano che i nostri due piccioncini si avvicinano... chissà che succederà?! Facci sapere che pensi del nuovo cap.!!!
- cancerina92 - Ciao cavallerizza! Grazie dei complimenti e del consiglio! Proveremo a togliere tutti i nostri commenti...(sai com'è è + forte di me!!ndVergy)! Sklerate apparte! continua a recensire, che la minaccia aleggia su di te!! Ci sentiamo presto!!
- Tanny- Grazie mille per commmento e complimenti. Siamo contente che ti piaccia la storia. Riguardo a Malfoy... beh...noi lo adoriamo per questo!! Ih ih ih!! Aspettiamo una tua prossima recensione!!
Grazie anche ai 29 che hanno aggiunto la nostra Fanfic tra i preferiti; e grazie anche a chi la storia la l'ha solo letta!
Vi promettiamo (Giuriamo solennemente) di aggiornare entro 3 settimane... sapete, tra scuola e inferni varie... l'è dura!!
Baci Besos Kissen Kussen
_Vergessenes Kind_ und Oblivion96