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Autore: Baileys    19/05/2015    2 recensioni
Cinque anni sono troppi?
Questa era la domanda che la piccola Zoe si poneva, ogni volta che Harry sorrideva. Secondo il riccio sì, erano troppi. Cinque anni erano il muro che li divideva. Magari un giorno anche Zoe se ne sarebbe convinta.
Eppure, forse non subito, Harry sarebbe tornato sui suoi passi. Forse non subito, ma a Zoe sarebbe passata.
Forse non subito, ma i ruoli si sarebbero invertiti, Harry avrebbe fatto il bambino e Zoe l’adulta.
Forse non subito, ma Harry avrebbe conosciuto la vera Zoe, avrebbe guardato oltre la sua età e apprezzato tutte le sue piccole cose.
Ma tante cose cambiano in tre anni.
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Ti ho guardato a lungo l'altra sera. Forse i nostri cuori sono davvero così simili, conservano il dolore all'interno. Ti ho guardato a lungo e ho comparato la tua calma apparente alla mia apparente spensieratezza e adesso so che siamo come natura e artificio. C'è una metropolitana che ti passa attraverso, ed un fiume in piena che mi scorre dentro.
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«ci sono diciassette cose che puoi fare, prima di baciarmi, ed io partirò fra due mesi esatti»
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=lBBoujxpbXE
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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(Parte seconda)
Give me one reason to stay
and I'll turn back around
Give Me One Reason - Tracy Chapman

 
XVII: Sigarette.
     Zoe era stranamente di buon umore, quella mattina. Saltellava giù dalle scale ancora in pigiama, un calzino si e l’altro no, e Brandy alle calcagna dello stesso umore.
Canticchiava Tracy Chapman danzando per casa, fino ad entrare in cucina.
«Come siamo allegre stamattina» scherzò Julie, guardando la figlia.
«Dici? » chiese la mora, sorridendo a trentadue denti, andando a prendere la scatola del latte nel frigorifero. Ne versò un po’ in una tazza e andò alla ricerca di qualche biscotto.
«Mutty – la richiamò Zoe – mi dai una sigaretta? »
«Fumati le tue» la rimproverò sua madre, mentre nonostante il rimproverò gli lanciò il proprio pacchetto sul tavolo. Zoe ne prese una e se la mise dietro l’orecchio, per poi iniziare a mangiare. Fra un biscotto e l’altro guardava il pacchetto di sigarette della madre.
«Che schifo di sigarette» affermò, guardando la marca.
«Allora fuma le tue» la rimproverò di nuovo sua madre. Zoe rise «è più divertente prenderle dalle tue»
Terminati i biscotti e bevuto il latte, Zoe si alzò e con un colpo d’anca colpì la madre, giocosamente, che a sua volta le lasciò un bacio sulla guancia, mentre Zoe si accendeva la sigaretta dentro casa.
Era ben poco che Julie lasciava fumare i suoi amati figli in casa, circa quattro mesi. E Zoe ci aveva subito preso l’abitudine, soprattutto a scroccare le sigarette in giro.
Scavalcò il divano del soggiorno e si sedette al fianco di Dennis, che stava guardando la tv. «Dede» lo salutò lei, aspirando il fumo di sigaretta.
Dennis gli fece un cenno di saluto, per poi continuare a guardare la televisione.
I fratelli Hooker erano rinomati per il loro tatto, soprattutto durante film che almeno teoricamente dovevano far piangere. Ecco, loro erano particolari, erano la coppia di fratelli che al momento in cui il Titanic stava affondando avevano preso a ridere e gridare «Guarda come cadono! Sfigati! »
«Che guardate? » chiese sua madre, sedendosi sul divano. 
«Film di merda – rispose Dennis – ho bisogno di aria fresca»
«Dammi una sigaretta» disse Zoe.
«Fumati le tue » rispose Dennis, poi gliene diede una.
«Che schifo di sigarette» si lamentò Zoe, accendendola.
«Ho bisogno di aria fresca» continuò Dennis.
«Le finestre sono aperte» rispose Julie.
Dennis sbuffò.

~×~×~
 
Zoe tornava dal conservatorio di Manchester, dove era stata fino a quel momento a suonare e a risolvere questioni come quella del trasferimento. Era stata la sua ultima lezione in quell’aula e non poteva essere più triste di così.  Dopotutto c’era cresciuta lì dentro, assieme ai suoi compagni di corso e al suo insegnante.
Avrebbe avuto bisogno di rallentare un po’ i ritmi, forse. Nella sua vita, tutto era sempre andato a velocità supersonica.
 
Da: Amanda, 18 giugno ore 17,01
Appena arrivi ad Holmes Chapel vieni al bar!
 
Zoe sorrise, non aveva proprio voglia di tornare a casa e le faceva bene stare in mezzo ai suoi amici, in quel giorno così triste.

 
A: Amanda, 18 giugno ore 17,04
Aaaarrivooo
 
Solo pochi minuti dopo Zoe correva verso l’Old Red Lion, con il violino nella mano destra e il sorriso sulle labbra. E sempre sorridendo rallentò vedendo le figure di Amanda, Camille, Will e Harry. «Eccomiiii» urlò Zoe, con un sorriso a trentadue denti, poggiando il violino alla destra di una sedia. «Com’è andata? » chiese Camille.
«Di merda, stavo per piangere» rispose Zoe, scoppiando poi a ridere mentre si sedeva e si guardava attorno per richiamare Ronald.
«Ma dai» rise Amanda, scuotendo la testa.
Harry guardava la ragazza sorridere, mentre ordinava una bottiglia d’acqua e anche se – a quanto pareva – stesse per piangere, riusciva a riderci su. E questo non faceva che accrescere la sua stima e sì, la sua attrazione, per la mora.
Perché ormai lui lo sapeva, che era attratto da lei.
«Da quanto suoni il violino? » chiese Harry.
«Da cinque anni, più o meno» sorrise Zoe.
Harry si stupì, non sapeva questa cosa, eppure tre anni prima lei già lo suonava il violino.
Zoe prese la custodia dello strumento «vuoi sentire? » chiese, sorridente, prima di aprirla, prendere lo strumento, tirare le corde dell’archetto e alzandosi in piedi iniziò a suonare nell’esterno del locale. Doveva essere una canzone di Bach, o almeno così presumeva Harry. Non era mai andato pazzo per la musica classica, la considerava noiosa.
Tuttavia Zoe era bravissima, e sentirla era un vero onore.
«Bourée, non è vero? » sorrise Will, riconoscendo la canzone. Zoe sorrise, annuendo.
«Ma come faccio io senza di te cinque anni? » piagnucolò Camille, quando Zoe ebbe finito di suonare.
«Ritieniti fortunata! – scherzò Amanda – io la dovrò sopportare per altri cinque! » Zoe le fece il verso, mettendo lo strumento a posto nella sua custodia.
«Se non mi vuoi come coinquilina te ne trovi un'altra» ribatté Zoe.
«Ti voglio bene» rispose Amanda, mandandole un bacio volante.
Harry osservò lo scambio di battute, poi aggrottò le sopracciglia «coinquiline? » chiese, curioso di saperne di più.
«Oh sì! – esclamò Zoe – cinque anni a Cambridge! » esultò, felice di aver ottenuto una borsa di studio per un università così prestigiosa.
Anche Amanda esultò, contenta a sua volta di essere stata ammessa, e anche se le dispiaceva staccarsi da Camille, aveva ancora Zoe.
«Siete delle merde mi lasciate sola ad Oxford» si lamentò Camille.
«Sei tu in minoranza» si giustificò Zoe, alzando le braccia.
«Quando partite? » si intromise Harry, con gli occhi serrati dallo stupore.
«Io fra dieci giorni» rispose Camille.
«Noi a settembre» concluse Amanda.
E il mondo di Harry crollò, un pochino. Aveva sperato fosse il momento giusto, con Zoe, ma a quanto pareva, per loro non ci sarebbe stato un momento giusto.
«Zoe tu resti stasera? » le chiese Will.
«Non posso, ci sono gli amici di Mutty a casa»

 
~×~×~
 
«Dammi una sigaretta» disse Zoe.
«Fumati le tue» rispose Dennis, e poi gliene diede una.
Era la solfa di tutte le serate in casa fra fratelli. Zoe che chiedeva una sigaretta, Dennis che rifiutava e poi gliela dava lo stesso.
Era diventato quasi noioso.
Gli amici di sua madre erano tutti in giardino a ridere e scherzare, mentre i due fratelli si tenevano in disparte davanti alla tv, alternando a colpi di tosse piccole richieste, come quella delle sigarette.
 
Da: Amanda, 18 giugno ore 20.09
Ho da dirti una cosaa
 
Zoe osservò il messaggio di Amanda. Sospirò, ed aspirò del fumo, per poi rispondere.
 
A: Amanda, 18 giugno ore 20,10
Dimmi
 
Da: Amanda, 18 giugno ore 20.13
Will mi ha detto che piaci ad Harry
 
Zoe aggrottò le sopracciglia, rilesse il messaggio, una, due, tre, quattro volte.
Niente, rimaneva lo stesso.

 
A: Amanda, 18 giugno ore 20,17
Scherza di meno stronza hahah
 
Non poteva essere che uno scherzo, insomma, Harry che si interessava a lei?
 
Da: Amanda, 18 giugno ore 20.13
Non sto scherzando
~×~×~
 
Non gli ci era voluto molto a convincere suo fratello a portarla ad Holmes Chapel, anche lui aveva voglia di uscire. Così mezzora dopo, Zoe si trovava all’Old Red Lion, ancora in pigiama – o meglio, già in pigiama – che andava incontro alle due migliori amiche.
«Come gasi stasera» scherzò Camille, vedendo arrivare la mora.
«è il mio pigiama» rise Zoe, osservando il suo completo da notte: pantaloni da basket del fratello e maglietta a mezze maniche extralarge.
«Dov’è Harry? » sussurrò poi la mora alle due amiche.
Le due si voltarono e lo indicarono con lo sguardo, stava appiccicato ad una biondina: Holly.
Doveva sempre stare in mezzo quella ragazza, ogni volta.
Zoe sbuffò «meglio, serata fra ragazze»
 
Gli ci vollero venti minuti buoni ad Harry per accorgersi della presenza di Zoe, tuttavia continuò a provarci spudoratamente con Holly. Non sapeva se sperava di infastidirla o stava provando a non pensare al fatto che presto sarebbe partita per Cambridge.
«Ti serve un passaggio? » chiese a Zoe, sul tardi. La mora lo guardò un po’, con gli occhi stralunati, poi scosse la testa «C’è mio fratello in giro, passa lui»
«Non sapevo avessi un fratello» rispose lui, seriamente stupito.
Era la seconda volta che sentiva una frase simile da parte di Harry, e iniziò a domandarsi perché.
Perché a lui piaceva lei, se non la conosceva affatto?
«Come faccio a piacerti se non mi conosci affatto? » chiese lei, di getto, guardandolo negli occhi.
Harry serrò gli occhi e scosse la testa, per poi aggiustarsi i capelli.
«Chi ti dice che mi piaci? » chiese lui.
«Me lo ha detto Amanda, che glielo ha detto Will»
Lui scosse la testa, non sapendo cosa dire, Zoe si aspettò una risposta, che però non arrivò. Il telefono della ragazza iniziò a squillare e sul displayer apparve il nome di Dennis. Era ora di andare.
«Scusa io devo proprio andare» disse lei, provando ad allontanarsi. «No.. hey.. aspetta! » la provò a fermare lui, prendendole un braccio e tirandola indietro «io.. » iniziò, per poi scuotere la testa e avvicinarsi a Zoe. Le labbra di Harry si stavano per posare su quelle di Zoe, quando la mora si scansò. «Hey, hey, hey, frena! » lo fermò, allontanandosi.
Harry la guardò, esterrefatto.
«Non voglio storie adesso, Harry, sto per partire»
Zoe guardò il riccio, che intanto si muoveva nervosamente per l’imbarazzo, e a denti stretti farfugliava qualcosa.
«cosa? » chiese lei.
«Non partire»
Zoe scoppiò in una fragorosa risata. Chi era lui, per tornare così, da un momento all’altro e chiederle di non partire? Di non partire per il suo futuro, di non partire per Cambridge, per studiare filosofia nell’università dei suoi sogni?
Eppure quell’idea passò fulminea, di non partire.
Di restare ancora un anno, prenderselo sabatico, stare ferma così.
Nella sua vita, tutto era sempre andato a velocità supersonica. Adesso avrebbe solo voluto rallentare un po’.
Fu per questo che smise di ridere e guardò quel ragazzo quasi con dolcezza, che così timidamente le aveva chiesto di restare.
«Facciamo così – iniziò lei – ci sono diciassette cose che puoi fare prima di baciarmi, e io partirò fra due mesi esatti»
Harry la guardò confuso.
«Convincimi a restare» disse lei, spalancando le braccia, per poi camminare all’indietro verso la macchina del fratello. Lui la guardò, e lei gli mostrò un sorriso sincero, prima di voltarsi e salire in auto, e partire, per tornare a casa.
Zoe sorrideva, era felice. Forse quello, poteva essere un segno, un motivo per fermarsi.
«Dammi una sigaretta» disse Dennis.
«Fumati le tue» disse lei, e poi gliela diede. 

 
.::
Buonasera!
Come state dolcine?
Ho notato che le recensioni sono leggermente aumentate
e questo mi fa un sacco piacere,
ho letto anche c
he mi avete consigliato di fare i capitoli più lunghi
ed io, ecco, ci provo!
Non vi assicuro nulla hahah
è abbastanza lungo?
Come vede
te,
contiene un sacco di informazioni
Zoe che parte per Cambridge assieme ad Amanda
Harry che dice a Will che gli piace Zoe
il quale lo dice ad Amanda, che lo dice a Zoe hahahah
Il ritorno di Holly, la vendetta dan dan DAAAAAN
e va beh, la proposta di Zoe, di convincerla a restare. 
Senza contare i pezzi di vita della sua strana strana famiglia
!
Per chi mi seguiva dai tempi di Ordinaria Follia, 
come vedete il rapporto fra fratelli è molto diverso rispetto a quello  della mia precedente ff
sono fratelli un po' più, normali, diciamo, che si scannano e si prendono a parole
e si rubano sigarette l'uno con l'altro
personalmente, lo preferisco, come rapporto.
Spero di sentirvi ancora tante, vi voglio un sacco bene!
Ciao Dolcine:3


 
  
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