Personaggi: Ariovisto (Magna Germania), Sacro Romano Impero Germanico.
Erano sporchi e rozzi -III-
C’era un piccolo Impero che ventava d’esser Sacro, che voleva farsi bagnare dalla *Bora e dallo Scirocco assieme e guardava Vati con occhi da brigante,
che aveva un corpo debole e viveva col sapore del sangue in bocca, ma che sapeva amare.
“Non reagisce”, e ad Ariovisto scricchiola la maschera fatta di nodi e fronde, di pini profumati, di bestie di fango- cigola prepotente sulla fronte e agli angoli della bocca, innanzi ai movimenti squilibrati d’un fagotto bianco.
“Non ha forza”, ed il Reiks portava le dita sulle piccole mani bianche, che a vederle parevano più esser piume, picchiettava insistente sui palmi minuti sperando che lo artigliassero ed avvolgessero e fossero ora l’edera rampicante di Freya** sui suoi guanti di pelle, e non secchi steli di paglia.
“Non è in grado di muoversi”, e la paura, terribile e ferina suscitata in eugual modo dai demoni dell’est***, lo portava nella sua foresta, a dilaniare scaglie di corteccia e fronde fresche che erano in verità i suoi figli- fendeva con l’ascia gli arbusti snelli, e li sentiva gridare indocili e pretendeva scuse, poiché avevano donato immensa vita a lui ed un misero germoglio secco al suo fragile erede.
S’addormentava quindi sfatto, pieno ancora dell’odore dell’erba e della bile e quando gli occhi verdi non brillavano più di rugiada fresca, accanto al piccolo e biondo neonato che pretendeva d’appartenere solo alle nubi.
Fu nel mese melodioso dei gigli in fiore che Ariovisto si svegliò storto, e non vide né luce né polvere sul legno dei suoi boschi, tantomeno le risate fresche del principe Bavarese- poiché quell’effimero impero gli strinse l’indice della mano arcera****, e lo fece con forza e irruenza ed impavida determinazione. Strinse tanto forte, il piccolo, che gridò tutto il suo sforzo, e lo fece sulla giovane primavera, sul riso del nonno.
Note:
*Molto più semplicemente, venti che provengono da Nord e Sud, ad indicare l'area "Romana" e quella Germanica.
**Freya, la dea norrena della vita naturale e per alcuni anche della bellezza, fecondità, fioritura. Gli dei dei miti norreni son personaggini interessanti, consiglio a tutti di dare loro un'occhiata!
***Occupazioni da parte degli Unni, o quantomeno popolazioni nomade dell'antica Asia entrate in contatto con popolazioni baltiche e germaniche.
****In breve, la mano usata per tendere l'arco, mano portante dell'arcere (la destra, per Ariovisto).
Per chiunque mi abbia chiesto riguardo a "Tempo Antico": causa studio ed esame e l'impegno che richiede la fic in sè vi sarà un po' di ritardo, ma in compenso aggiungo a ruota scenette che credo potrebbero piacere.
Ringraziamenti:
Grazie, lettore, per aver seguito la storia! Invito a recensire chiunque abbia appunti o richieste da fare, le accoglierò volentieri entrambe.
Grazie agli utenti che hanno inserito fra le seguite, preferite, ricordate, ed un Grazie speciale a Tsukiakari, che mi ha lasciato due bellissime recensioni. Un abbraccio!
Alla prossima, Blacket.