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Autore: Papillon_    20/05/2015    2 recensioni
Un incidente porta via a Blaine la persona con la quale aveva costruito una vita intera; suo marito, un uomo che amava dai tempi del liceo e con cui era pronto a costruire una famiglia. Devastato dal dolore, non permette a se stesso di credere che possa esserci una seconda possibilità per lui - almeno fin quando non conosce Kurt, un giovane uomo con un sorriso semplice e dolce, che sembra capire con uno sguardo ciò di cui Blaine ha veramente bisogno.
Piano piano, Kurt e Blaine cominciano a costruire la loro vita insieme, mescolandosi, imparando ad amare di nuovo, tutto da capo. E dopo del tempo Blaine crede che siano entrambi pronti per il grande passo.
Ma se c'è una cosa che Blaine non sa è che la vita spesso può essere imprevedibile, e dopo un avvenimento alquanto inaspettato si renderà conto che tutto ciò che stava costruendo insieme a Kurt non è così semplice come aveva immaginato.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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That fragile, little thing we call “us”

 

Blaine strinse forte le braccia attorno al proprio corpo – non c'era niente più da custodire in quel corpo vuoto, niente di niente, era tutto scivolato fuori insieme alla lacrime ma al contempo era come se ogni tipo di dolore si fosse annidato nel cuore. E lì sepolto. E poi come marcito. Non riusciva a liberarsene, come se si fosse impossessato di ogni piccolissima parte dei suoi nervi pulsanti.

Qualcuno gli mise una mano sulla spalla mentre la bara spariva sotto terra, ornata di rose bianche in grandi mazzi.

Aveva smesso di vedere. Aveva smesso di vedere ormai da metà funzione, ormai, quando il Sacerdote aveva elencato i motivi per cui Ryan andava ricordato. E Blaine si era lasciato andare. Aveva lasciato un respiro e chiuso forte gli occhi e desiderato che finisse ma al contempo avrebbe voluto che durasse per sempre, perché il dolore era l'unica cosa che gli ricordava che la sua vita andava avanti.

Come Ryan avrebbe voluto.

 

Sanno di fresco le tue labbra.”, sussurrò Ryan vicino al suo viso, prima di sorridere leggermente. Blaine gli cinse i fianchi con le mani, mordicchiandosi il labbro inferiore.

Forse dovrei baciarti ancora un pochino, allora.”, borbottò in risposta. E poi risero. Risero come due stupidi, come se il tempo non potesse portare loro via niente – e si baciarono ancora, e ancora, e ancora. E Blaine per un attimo dimenticò il sapore della sconfitta.

Fammi capire un po'. Siamo felici noi, giusto?”, chiese Ryan a quel punto, una ciocca di capelli dorata che scendeva ribelle sulla fronte. Blaine alzò un sopracciglio.

Mi pare di sì.”, ridacchiò. “Perchè?”

Non lo so. Stavo solo pensando, sai.”, soffiò appena Ryan, lasciandosi scappare una risata leggera. Le sue dita grandi e callose premevano sulla pelle dei fianchi di Blaine, e Blaine non potè fare a meno di notare che tremavano un pochino. “Perchè non mi sposi, signor Anderson?”

Blaine tentò di deglutire. Tentò di dire o fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma tutto ciò che riusciva ad immaginare era il suo primo bacio con Ryan, quando entrambi erano adolescenti e dell'amore sapevano poco ma credevano di sapere tutto, e poi la loro prima volta, e poi la prima litigata, i mesi di lontananza, il periodo in cui si erano lasciati e quel giorno di pioggia in cui avevano fatto pace, e semplicemente poi sbattè le palpebre e disse: “Voglio farlo.”

...ma?”

Nessun ma.”, borbottò Blaine. “E' che non pensavo pensassi che fossimo pronti.”

Nessuno è pronto, Blaine.”, sussurrò Ryan, baciandogli piano uno zigomo. “Però io- io voglio renderti felice. Voglio poter indicarti tra la folla e dire che sei mio marito. Dimmi che tu non lo vuoi fare e la smetterò di rendermi ridicolo.”

Non sei ridicolo.”, soffiò Blaine. “E ti voglio sposare. Certo che voglio farlo.”

 

Sam gli si avvicinò con la moglie accanto. Avevano le dita intrecciate e lei non riusciva a smettere di piangere, e Blaine vedeva quanto Sam si impegnasse per starle vicino; il modo in cui tendeva le mani verso di lei, o le sorrideva per farla sentire meglio, per esempio. Tutte cose che Blaine aveva in passato. Tutte cose che non avrebbe avuto mai più.

Sam lo strinse forte. Forte come quella volta in cui Ryan lo aveva lasciato perché era convinto di essersi preso una sbandata per un ragazzo che aveva conosciuto in una grande città. Forte come quella volta in cui Blaine era scoppiato a piangere tra le sue braccia dicendogli che lui e Ryan avevano fatto pace. Ancora più forte del giorno del suo matrimonio, quando Blaine ricordava a malapena come si faceva a respirare.

“Ti giuro che mi dispiace.”, disse tra i suoi ricci. E Blaine lo sapeva. Lo sapeva e basta, tra amici quelle cose si sapevano e si comprendevano. “Dimmi cosa posso fare.”

Non poteva fare niente, però. Non poteva strappare il cuore di Blaine dal suo petto e impedirgli di soffrire, per esempio; non poteva curare ogni nervo teso e pulsante che sanguinava nel suo corpo. Sam non poteva, Blaine non poteva, nessuno poteva. Erano inermi, finiti. Smembrati.

“Vivi.”, mormorò Blaine nella sua spalla. “Compra tanti fiori a Mercedes e dille che la ami almeno due volte al giorno. Fa' l'amore con lei e imprimiti tutto dentro, Sam – sogna in grande e rincorrili quei sogni. Diventa padre. Non fermarti mai. Questo puoi fare, Sam.”

Fa' quello che non posso più fare io.

 

Lo vuoi togliere quel broncio?”, chiese Ryan, cingendo il corpo di Blaine da dietro e pressandogli sul collo scoperto un singolo bacio. Blaine fece per scivolare via dalla sua presa.

Guarda che sto benissimo.”

Mi vorresti sbranare.”

Beh, non è esattamente il giorno più bello della mia vita, Ry.”, borbottò Blaine. “Mio marito mi sta dicendo che non potrà essere con me il giorno del nostro secondo anniversario di nozze perché è in missione. Ottimo. Sono felicissimo. Chi sta meglio di me?”

Ryan alzò gli occhi al cielo. “Tesoro, se potessi scegliere resterei qui. Lo sai.”

Non mi sembra di saperlo più.”

Lo sai invece.”, insistè Ryan. “Sapevi che stavi per sposare un militare quando hai detto sì, o sbaglio?”

Lo sapevo.”, borbottò Blaine a bassa voce. “Ma alle feste avevi promesso di non mancare.”

E non mancherò, io...ti chiamerò Blaine. Troverò un modo per- per farti sentire che ci sono. Non farmi sentire in colpa. Per favore.”

Blaine alzò per l'ennesima volta gli occhi al cielo e fece qualche passo verso Ryan, facendosi più piccolo tra le sue braccia. “Ti odio.”

Ehy!”, lo rimproverò Ryan dolcemente, accarezzandogli la schiena.

Ti odio perché ti amo, scemo.”

Ryan ridacchiò “Ti amo anch'io. E mi dispiace da morire. Festeggeremo quando torno, ti porterò in quel posticino che ti piace tanto.”

Blaine sorrise piano lì, al sicuro tra le sue braccia. “Mi mancherai. Quanto starai via?”

Due mesi e mezzo. Massimo tre.”

Blaine lo strinse un po' più forte. “Vedi di stare attento.”

Sto sempre attento.”

 

Pam era sempre riuscita a trovare le parole giuste per consolare il proprio figlio – ma quel giorno non ne trovò nemmeno una, e si rese conto che sì, a volte può succedere. Di non essere abbastanza, di non sentirsi una buona mamma. Di vedere il proprio figlio andare a pezzi davanti ai tuoi occhi senza poter far nulla a riguardo.

“Puoi stare da me quanto vuoi.”, gli disse, abbracciandolo per l'ennesima volta. Blaine era sempre stato piccolo, ma in quei mesi lo era diventato sempre di più. Le sue guance tonde erano quasi scomparse e le sue braccia toniche erano ormai diventate secche. Blaine era sempre in grado di stringerla forte, però.

I suoi occhi erano ancora lucidi quando si staccò da lei. “Ho b-bisogno di qualche mese. Un paio, forse tre...n-non lo so. P-pagherò parte dell'affitto-”

“Tesoro.”, insistè Pam, passandogli una mano tra i capelli. “Tutto il tempo che vuoi.”

Blaine sembrò cedere, a quel punto. “Okay. Grazie.”

 

Come, vuoi rinnovare il contratto?”

E' un mese in più, Blaine. Non è così tanto.”

Dall'altra parte del telefono Blaine sentiva chiaramente il rumore degli spari delle esercitazioni. “...avevi promesso che-”

Lo so che avevo promesso. Ma Blaine, qui...non lo so, non tira una buona aria. Non posso tornare adesso.”

Blaine si morse forte il labbro inferiore. “Mi manchi.”

Blaine...”

D-da morire, io...ti penso sempre. Ogni notte mi addormento coi tuoi vestiti, e solo...ti voglio qui. Ti voglio sentire, ho bisogno di mio marito.”

Anch'io ho bisogno di te.”, soffiò Ryan. “Anch'io ho bisogno di te. Solo perché non lo dico spesso non vuol dire che non sia vero, Blaine.”

Entrambi sospirarono.

L'ultimo mese. Dopo mi dimetto, te lo giuro. Dammi un altro mese.”

Blaine sorrise appena. “Davvero?”

Davvero.”

Okay.”, borbottò Blaine. “Quando- quando dovresti tornare?”

La prima o la seconda settimana di Settembre, ma ti farò sapere.”

Spero la prima.”, borbottò Blaine. “Così ti vedrò prima possibile.”

Allora se riesco chiederò il permesso per la prima.”, mormorò Ryan. “Ti amo, Blaine.”

Ti amo anch'io.”

 

“E' stata colpa mia.”, sussurrò Blaine quel pomeriggio, quando ormai tutti gli ospiti se n'erano andati e lui era rimasto nel salotto da solo con sua madre. Pam si voltò verso di lui, le due tazze di tè caldo in mano.

“Tesoro.”, lo chiamò dolcemente. “Cosa dici?”

“Io gli ho chiesto di tornare prima, mamma.”, borbottò Blaine, passandosi una mano tra i capelli. “Continuo a pensare che è morto per colpa mia, che era su quel dannato aereo per colpa mia, che è rimasto coinvolto in quell'incidente per colpa mia-”

“Ehy, basta. Basta.”, disse dolcemente Pam, raccogliendo Blaine tra le braccia, lasciando le tazze di tè su un tavolino lì di lato. “Non è colpa tua, tesoro. Non dirlo mai più- non puoi davvero pensare che sia colpa tua.”

Blaine singhiozzò forte tra le sue braccia, sentendo il petto lacerarsi, proprio come se mille lame lo stessero colpendo. “Sono così arrabbiato.”, disse in un lamento. “Sarebbe dovuto tornare da me, lo aveva promesso, lui me lo aveva promesso e invece- no, cazzo, lui doveva sempre fare l'eroe, doveva sempre salvare persone e alla fine guarda cosa gli è successo-”

“Blaine, shhh.”, cercava di calmarlo sua madre. Ma Blaine era come un fiume in piena.

“Volevamo una famiglia. Eravamo- eravamo pronti, stavamo per firmare tutte le dannate carte per trovare un modo di diventare papà. E cambiare casa. Con un dannato giardino, e magari io avrei trovato un posto fisso e invece-”, un singhiozzo, e Blaine si fece ancora più piccolo. “Lo odio. Lo odio perché se n'è andato e così ha distrutto anche me, che cosa dovrei farmene adesso della mia vita, non la voglio, non-”

Pam smise di ascoltare e iniziò a piangere insieme a suo figlio. Non perché fosse debole, o perché non riusciva a calmarlo. Ma semplicemente perché spesso il miglior modo di comprendere il dolore di un'altra persona è prenderlo e farlo proprio, soffrendo insieme a lei.

 

Blaine accarezzò piano una delle foto più recenti che aveva di Ryan.

Avevi promesso.”, disse, ma una foto non poteva rispondere. Come un corpo freddo. Niente di niente.

Avevi promesso, Ry.”, disse di nuovo, lasciandosi cadere a terra e cominciando a piangere. La cornetta del telefono era ancora lì che penzolava vicino a lui – da lontano, l'eco del notiziario che davano alla tv con le immagini dell'incidente aereo.

Lì dentro c'era il suo Ryan.

Lì dentro c'era l'amore che lo aveva salvato da giovane, e a nessuno importava. Nessuno poteva fare niente.

Blaine gridò, e poi si spense, e ogni volta riprendeva conoscenza ed era anche peggio perché ricordava, così ricominciava tutto da capo: ogni nervo esplodeva di dolore che lo invadeva e lui, lentamente, ricominciava a morire.

.





 

.





 

.

Da dove cominciare per spiegare la nascita di questa roba qui? Uhm, non ne ho idea. Ma davvero, è nata dal nulla, e non so nemmeno se potrà piacervi, ma se avete voglia, datele una possibilità. Dal prossimo capitolo arriva anche Kurt, naturalmente ;)
Non è mia abitudine spoilerare i finali delle mie storie quindi non lo farò. Ma, perché c'è un ma. Cercate di fidarvi di me. Avvertimenti (se si possono chiamare così):
-Angst. Perché con me ci va a braccetto ormai.
-A un certo punto ci sarà una scena di tradimento (di nuovo, fidatevi). Ehy, notizia del secolo, non si fa! Con questo non voglio dire che io sia d'accordo con le persone tradiscano! Penso che comunque sarà tutto chiaro quando accadrà.
-Triangolo amoroso...? Non saprei. È meglio che però lo dica, perché ci sarà un momento dove effettivamente i sentimenti di una persona saranno divisi e contrastanti, quindi è giusto mettercelo. Ma di nuovo, abbiate fiducia in me.
Eccoci qui. Fatemi sapere se avete voglia di seguirmi anche in questa avventura. I capitoli sono tre in tutto, quindi avremo altri due aggiornamenti. Se come storia vi ispira fatemelo sapere e io vi do il resto, okaaaay? No a parte gli scherzi, credo che arriveranno a breve.
Un bacio,

Je <3

 

Alle ragazze della Sevensome, perché credono in me. E un po' di più a Paola, perché non so se si ricorda, ma era una delle poche che questa storia la voleva. <3 Spero di non deludere le tue aspettative.

   
 
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