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Autore: Ofeliet    21/05/2015    1 recensioni
La bambina è seduta sulle sue ginocchia, le sopracciglia aggrottate nel tentativo di leggere il testo che si presentava davanti ai suoi occhi. Un’impresa difficile per la sua età, contando che il libro riguardava la psicologia infantile ed era scritto in complicati kanji che la bambina non conosceva affatto.
Kuroko inizialmente non se ne capacita; Naomi preferiva sempre aggrapparsi alle spalle di Kagami-kun durante la serata – e la cosa finiva puntualmente con una lotta sul tappeto – oppure finire i compiti che ha glissato durante il pomeriggio. La bambina non aveva mai fatto mistero di chi fosse il suo genitore prediletto, e Tetsuya se n’era fatto una ragione. D’altronde, il genitore che parla poco ed è quello più avvezzo ad istituire le regole da rispettare avrebbe sempre ricevuto un ruolo di comparsa nelle successive memorie infantili.

{ parent!Kuroko | Original Character | post!canon }
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tetsuya Kuroko
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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親心
oyagokoro



La bambina è seduta sulle sue ginocchia, le sopracciglia aggrottate nel tentativo di leggere il testo che si presentava davanti ai suoi occhi. Un’impresa difficile per la sua età, contando che il libro riguardava la psicologia infantile ed era scritto in complicati kanji che la bambina non conosceva affatto.
Kuroko inizialmente non se ne capacita; Naomi preferiva sempre aggrapparsi alle spalle di Kagami-kun durante la serata – e la cosa finiva puntualmente con una lotta sul tappeto – oppure finire i compiti che ha glissato durante il pomeriggio. La bambina non aveva mai fatto mistero di chi fosse il suo genitore prediletto, e Tetsuya se n’era fatto una ragione. D’altronde, il genitore che parla poco ed è quello più avvezzo ad istituire le regole da rispettare avrebbe sempre ricevuto un ruolo di comparsa nelle successive memorie infantili.
La bambina pare essere sangue del sangue di Kagami-kun, tanto gli è simile nel comportamento. Una perfetta figlia della tigre. Se doveva essere sincero, quando l’ha presa con sé, non l’avrebbe mai detto. Naomi gli era parsa un piccolo uccellino sperduto, e tale sarebbe sempre rimasta ai suoi occhi. Se doveva essere davvero sincero, non pensava nemmeno che gli si addicesse la paternità. Aveva quasi voluto rifiutare, quando il suo insegnante gli aveva proposto di lavorare in un orfanotrofio per guadagnare crediti.
Questa sera è diversa dalle altre.
Naomi è imbarazzata, quando lo fissa con insistenza, in attesa di un immaginario permesso. Solo quando Kuroko le fa palesemente notare di essere conscio della sua presenza Naomi decide di sedersi sulle sue ginocchia. Il ticchettio dell’orologio scandisce il tempo, accompagnato dal rumore delle padelle in cucina. La cena sarebbe sempre stata puntuale.
« Otou-san. » inizia allora la bambina, piegando la testa per fissarlo decisa. Tetsuya decide che il suo libro può attendere, visto che la figlioccia sembra piuttosto seria. Spera solo che non si sia nuovamente accapigliata con il figlio di Akashi-kun – ormai ha perso il conto di quante volte sia successo, e quante volte ha dovuto porgere le sue scuse – e che quell’atteggiamento serio sia solo una sceneggiata per farsi perdonare più velocemente.
« Dimmi, Naomi. » le labbra rosate della bambina si contraggono un poco, segno di una bruciante esitazione. Naomi abbassa lo sguardo nocciola, decidendo forse che il gioco non valeva la candela. « Naomi. » la voce seria di Kuroko pare riscuoterla, facendo piombare l’infantile testolina nuovamente in confusione. Tetsuya quasi legge il caos che vortica furiosamente nella mente della bambina.
« Mmh… » borbotta lei, abbassando nuovamente il capo. Sembra esausta in quel rimuginare, tanto da appoggiarsi al petto del padre come per sostenersi.
« Naomi, lo sai che se ci pensi troppo su ti verrà la febbre. » ridacchia leggermente l’uomo, osservando Naomi imbarazzarsi. La bambina gonfia le guance, guardandolo irosa.
« Non è colpa mia se devo pensare a cose difficili! » esclama, piccata. Kuroko passa una mano tra i suoi capelli d’inchiostro, sorridendole incoraggiante.
« Allora, mi vuoi dire a cosa pensavi? » l’imbarazzo torna sulle gote di Naomi, che sospira affranta.
« Pensavo… a una cosa. » Kuroko rimane in silenzio, deciso a lasciarla parlare. « Ecco… pensavo che… s-se a me piacesse u-un maschio, come te o tou-chan. »
La sua voce tremula spaventa un poco Tetsuya, che ora è in avida attesa del proseguimento di quelle parole.
« S-se anche a me, piacesse. Mettiamola così. » Tetsuya le sorride leggermente, come per incoraggiarla. « Tu e tou-chan, mi vorreste bene? Lo stesso? » Kuroko vorrebbe ridere, ma grazie al cielo la sua natura stoica lo salva un poco. Naomi, con gli occhi sbarrati, è in attesa di una risposta.
Tetsuya vorrebbe tanto dirle che il suo comportamento, per la società, sarebbe stato considerato normale. Che quelli “strani” erano lui e Taiga-kun. Che non c’era niente di sbagliato, in lei.
« Ti vorremmo sempre bene, Naomi. Non dimenticarlo, per favore. » ed è quella la risposta che gli sembra più giusta, per il momento. La bambina pare essere più sollevata, tanto da sorridere radiosamente nella sua direzione. « E ora, se non ti dispiace, vorresti dirmi chi è questo “maschio”? » commenta poi, una scintilla di preoccupazione nella voce. Lui e Furihata-kun – e anche Mayuzumi-senpai, che indirettamente tifava per loro – stavano lavorando duramente per far andare le cose secondo i loro piani, e non gli serviva nessun altro maschio. Naomi si ammutolisce, e sembra quasi che si sia mangiata la lingua, tanto è divenuta muta. Kuroko, allora, la afferra sotto le ascelle impedendole di sfuggirgli.
« N-non è nessuno! » esclama all’improvviso lei, riacquistando un poco di colore. Tetsuya la osserva con cipiglio critico, facendola sudare freddo per lo spavento.
« Lo sai che non bisogna dire bugie. »
« N-non ho detto bugie! N-non ho detto che m-mi piace qualcuno! » Kuroko non sembra tanto soddisfatto della risposta, tanto da prendere a farle un poco di solletico. Naomi scoppia a ridere, una risata infantile che risolleva un poco l’animo stanco di Tetsuya.
Teme di non poter sempre essere un buon genitore per Naomi. Ha ancora più paura che lui e Taiga-kun non le basteranno, un giorno. Eppure, come ha detto, non smetterà mai di amare quella figlia che all’inizio non ha veramente compreso.
Naomi ride ancora, e per adesso Kuroko decide di sospendere la propria tortura. Si sono divertiti abbastanza.
La bambina scivola via dalle sue ginocchia, smaltendo dai polmoni le ultime risate. E’ solo quando è abbastanza lontana che Tetsuya si accorge che si è portata dietro anche il suo libro. Non può fare altro, allora, se non inseguirla.
Fare il genitore implicava anche quello, in fondo.





Amo scrivere di Kuroko come genitore.
Credo che lui sia perfetto per crescere figli. E' una sensazione che non mi ha mai abbandonata.
Per il resto, non trovo ci sia qualcosa in più da dire. Credo che, a volte, i bambini si pongono domande del genere "se mi piace, i miei mi vorranno bene lo stesso?".  La situazione di Naomi, poi, è abbastanza legittima per farsi certe domande.
E niente, see ya!

   
 
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