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Autore: chiara_raose    21/05/2015    2 recensioni
PruAus
Gilbert sbirciò in quella immensa libreria, fin quando non fu attirato da una copertina priva di titolo: un libro con poche pagine ingiallite e che al loro interno rivelarono le parole "Caro diario".
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA • Eccoci di nuovo qui! Chiedo venia per il ritardo ma, quando una persona decide di scrivere, il mondo si coalizza contro, come sempre ù.ù
Volevo ancora ringraziare Rapidash per l'ultima recensione e tutti quelli che recensiranno o leggeranno in seguito, sperando che sia di vostro gradimento per quanto l'abbia scritto un po' velocemente e a tratti questo breve capitolo T.T!





Quell'albino è davvero insopportabile.
Nonostante l'alleanza, non pare cambiare assolutamente nulla tra noi. È snervante tutto ciò. Speravo che, vista la situazione, un minimo di accordo lo avremmo trovato; invece, come al solito, il dialogo è sbocciato in una discussione che mi ha lasciato come unico ricordo un fortissimo mal di testa.


Quelle parole pesavano come macigni e, guardando fuori dal finestrino del pullman sopra il quale ti sei precipitato, non pare esser cambiato nulla neanche nel paesaggio. Nuvole e cielo che promettono pioggia rendendo cupa anche una città come Vienna ed i suoi mille palazzi d'altri tempi. La testa che si poggia contro il vetro freddo, pesantemente, mentre lo sguardo ricade sul diario e la data che porta in cima, in un angolo: 21 aprile 1792. Analizzi in silenzio il tratto della penna e dell'inchiostro, il modo curioso in cui curvava sull'uno e l'eleganza del sette: la tua mente, però, vola al giorno prima di quello stesso anno, quando fu creata la prima coalizione antifrancese, a seguito della dichiarazione di guerra nei confronti del Sacro Romano Impero Germanico. Non puoi negare, effettivamente, che trovarsi nella medesima stanza con Arthur, Antonio, Sud Italia, Portogallo e l'austriaco non aveva prodotto grandi risultati al di fuori della coalizione stessa. Anche quella volta vedesti sul volto dell'austriaco la medesima espressione di odio e devastazione in seguito alla vostra ennesima discussione, prima di vederlo fuggire, allontanarsi cercando di fare l'oggettivo. Conosci ormai bene com'è fatto lo stitico quattrocchi: fugge dalle liti, dalle discussioni, dalle urla e da parole grosse; fugge quando le ferite iniziano ad esser troppo grandi per poterle nascondere dietro una montatura sottile come quella.
Il nodo alla gola inizia a farsi sentire, il masso al petto capace di bloccare anche lo stomaco pure. Ti sei sentito ferito a tua volta dal suo modo di fare e non ti aspettavi che Roderich cedesse così in fretta alla permalosità. Quella volta, in quel lontano giorno d'aprile, avevi detto anche di peggio e lo rammenti con una crudeltà dilaniante anche per la tua stessa memoria. La tempia ha lasciato la sua orma sul vetro mentre la luce del giorno inizia ad abbandonare anche la coltre di nubi che la cela... e tu osservi l'aereo che passa. È lì che stai dirigendoti, è là dove ti immergerai in cerca di una risposta a tante cose, forse proprio tra le pagine di quel diario che sei riuscito a rubare. La fantasia vola ad immaginare l'austriaco che lo cerca per tutta casa con la disperazione ed il terrore di chi pensa a quali mani lo stiano stringendo in quel momento; quali dita stiano custodendo i suoi possibili segreti ed i suoi ricordi. Chissà se avrebbe scritto qualcosa anche d'oggi.


[…] Non so se rimanere più scioccato o interdetto dinanzi a lui. Non riesco a dimenticare quel che mi ha detto un po' di tempo fa. Non penso possa esistere nessuno capace di distruggermi con una parola al di fuori di questo fastidioso nemico/amico. Fa male e non riesco a capire il perché. Fa male e la cosa mi spaventa. Lo osservo tra le carte mentre discutiamo di strategie e colloquiamo con una tranquillità che pare irreale. Fa male, forse per l'abitudine, ma fa male pensare che sia addirittura così tremendamente piacevole. Non riesco a ricordare un'altra volta dove abbiamo collaborato in questa maniera io e lui. Non riesco a ricordare un momento dove l'ho visto diverso dal solito guerrafondaio egocentrico e megalomane. Davvero può essere tutto così facile tra noi? Davvero è fattibile una collaborazione?

Caro diario, ho paura di quel che sto arrivando a pensare.
   
 
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