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Autore: pillina28    21/05/2015    9 recensioni
- Sei mia Kagome e lo sarai per tutta la vita - mi dice roco all'orecchio, facendo scendere mille brividi lungo il mio corpo.
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Per Kagome, sposare InuYasha No Taisho è stata la realizzazione di un sogno.
Lui è tutto ciò che una donna può desiderare: è bello, sexy e disgustosamente ricco e, tra le mille donne di classe che avrebbe potuto avere al suo fianco, aveva scelto proprio lei.
Per sei mesi, il loro è stato un matrimonio da favola… finché un giorno, lei non viene a conoscenza di un segreto, che avrebbe distrutto il suo matrimonio.. e l’uomo che ama più della sua vita.
Decisa a far in modo che lui non scopra mai la verità, fugge lontano, lasciandosi alle spalle la sua vita da favola, ormai andata in pezzi.
Ma suo marito non è del suo stesso parere: lui è determinato a non perdere la donna della sua vita, a qualunque costo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutte! Grazie per come avete accolto questa storia, sono felice che sia piaciuta e, ho deciso di aggiornare in fretta!
Una piccola precisazione che mi è stata fatta notare nelle recensioni: la storia è ambientata ai giorni nostri e Inuyasha e tutti i personaggi sono umani, anche se io ho descritto Inu con i capelli neri ma con gli occhi ambrati, perché mi piaceva cosi xD.
Buona lettura.

 
 
 
1 capitolo
 
Poco dopo mi ritrovo sul marciapiede che costeggia il locale, con Inuyasha che mi tiene aperta la portiera della sua macchina, elegante e costosissima.
<< Non potremo fare due passi? Io preferirei camminare >> dico, cercando di evitare di chiudermi in macchina con lui.
<< Non mi interessa che cosa vuoi tu! Si fa come dico io! >> ribatte lui arrogante, facendomi cenno di salire in macchina.
Non ha mai usato un tono simile con me e la cosa mi ferisce immensamente e mi scatena una grande rabbia:
<< Tu non puoi darmi ordini! >> sibilo io a denti stretti, fortemente alterata:  << ho chiesto il divorzio, quindi non hai più diritti su di me, lo sai! >>.
<< Chi se ne importa dei diritti! Non ho mai permesso ai diritti di impedirmi di avere ciò che voglio, anche se per tua sfortuna io non ti voglio più. Tutto ciò che provo per te è disprezzo, sappilo! >> afferma crudele.
Certo avevo pensato che magari mi avrebbe odiato, che mi avrebbe dimenticato.. ma il suo disprezzo mi pugnala il cuore.
<< E allora perché sei venuto a cercarmi? >> chiedo, con una nota disperata nella voce.
<< Sono qui perché tu sei ancora mia moglie.. e non ti permetterò di andartene senza prima aver ottenuto una spiegazione! Adesso chiudi la tua bella bocca tentatrice  e
sali, andiamo a fare un giro >> mi intima lui, con tono iroso.
Poco dopo, mentre lui guida tranquillo lungo le strade circondate da aperta campagna, lo guardo di sottecchi.
Guardo il suo profilo deciso, il naso diritto e i capelli neri come la pece. Il corpo è massiccio e muscoloso, le sue spalle sono ampie e le mani sono grandi e forti, sempre curate.
Mentre lo guardo, penso che quel viso mi ha colpito da subito, fin dalla prima volta che l’ho incrociato. Lo stesso viso che ha invaso i miei sogni in questi giorni, dopo la mia fuga.
Non smetterò mai di amarlo..
Lo vedo svoltare per una stradina secondaria e accostare la macchina proprio di fronte ad un parchetto poco frequentato.
Si volta a guardarmi e mi fredda con un’occhiata gelida:
<< Adesso mi dirai tutta la verità fino alle fine. Hai capito? Tutta la verità. Non ti libererai di me finché non saprò perché sei impazzita così all’improvviso! >>.
La verità?
Non potrei mai rivelargli la verità.
Non sopporterei di vedere la compassione riflessa in quegli stupendi occhi ambrati,
e insieme la disperazione perché, per una volta, non è in suo potere controllare questa particolare situazione. Non sopporterei di vederlo distruggersi nell'agonia dell'attesa. No, ho fatto la cosa più giusta lasciandolo, e adesso, in qualche modo, devo riuscire a confermare la mia decisione.
Ma come posso fare? Come posso guardarlo e affermare di non provare più nulla per lui? Come posso dirgli di non amarlo più e convincerlo che questa è l’unica verità?
<< So che per venire qui, ti sei affidata ad un tuo amichetto che ti ha aiutata a trovare la casa dove alloggi ora. L’investigatore che ho assunto per cercarti ci ha messo un po’, ma ha fatto un buon lavoro >> mi informa serafico << purtroppo non ho avuto ancora modo di incontrarlo, altrimenti gli avrei già dato una bella lezione >>.
<< E perché vorresti parlare con Koga? >> ribatto io, perplessa.
<< Non fare quella faccia! Piuttosto da quanto tempo lo conosci? Da quanto va avanti la vostra storia segreta? >> continua lui implacabile, mentre io spalanco la bocca scioccata.
<< Storia segreta?!  Ma sei impazzito per caso? >> chiedo io indignata. Ma come si permette di dire che io l’ho tradito?
<< Lui non è affatto il mio amante segreto, lui è .. >> ma non riesco a concludere, che lui mi si rivolta rabbiosamente.
<< Morto! Sarà morto appena gli metterò le mani a dosso. Gli farò rimpiangere di averti conosciuta! >> dice, con tono che fa spavento.
<< Inuyasha, guarda che Koga è solo un amico, non centra nulla con tutta questa storia >> ribatto io cercando di farlo ragionare; << io e lui siamo sempre rimasti in contatto, anche se più di rado durante il matrimonio, a causa dei suoi frequenti viaggi di lavoro. E quando.. sono andata via, avevo da poco ricevuto un messaggio dove diceva che sarebbe rimasto a casa un paio di mesi e cosi.. non sapendo a chi rivolgermi, l’ho chiamato. Mi ha aiutato a trovare la casa.. la mia vicina è una amica di sua madre e.. >>
<< Basta! Non mi interessano queste sciocchezze. So per certo che voi vi incontrate regolarmente quindi, non credere che io sia uno stupido! >>
Avrei forse dovuto fargli credere di essere innamorata di Koga? Avrebbe funzionato?
<< Il rapporto che io ho con Koga non ha nulla a che vedere con te >> ribatto perciò neutra.
<< Questo lo dici tu! Cara la mia piccola traditrice, ti ricordo che sei mia moglie ancora! E io non ti permetto di tradirmi e di farla franca! E quando metterò le mani su di lui.. >> minaccia, guardandomi dritto negli occhi.
<< Sei ridicolo, a cosa servirebbe far del male a lui quando è con me che ce l’hai.. >> dico io, cercando di spostare l’attenzione su di me.
Non è giusto che Koga venga accusato di qualcosa che non ha fatto e mai ha pensato di fare.
<< Prendertela con lui non servirà; io non tornerò indietro con te >> dico, pregando che mi lasci in pace e che se ne vada, prima che io commetta una sciocchezza, tipo avvicinarmi a lui, baciarlo e dirgli tutta la verità, trascinando entrambi nell’oblio.
<< Ascoltami bene! Tu non hai alcuna possibilità di tornare indietro. Tu sei solo merce usata e io sono abituato ad avere il meglio! E comunque, quando avrò finito con lui, non so ancora se riuscirai  a starci insieme .. >>.
Merce usata?!
Merce usata…..
<< Scendo.. qui dentro non riesco a respirare >> dice rudemente, scendendo dall’auto.
<< Aspetta >> dico disperata, seguendolo << Inuyasha.. ti prego tu devi ascoltarmi.. io.. >> ma lui si volta e mi blocca con lo sguardo.
<< Devo ascoltarti dici?! Tu non sei più niente, solo spazzatura. In queste settimane avrei tanto voluto prenderti e darti una lezione. Non essendo tu un uomo, non avrò la soddisfazione di vendicarmi alla mia maniera.. ma un modo per fartela pagare lo troverò vedrai. >>
<< Perché non mi dimentichi,mi concedi il divorzio e te ne vai? >> chiedo io ormai totalmente disperata.
Dio mi sta uccidendo..
<< Tranquilla, alla fine avrai il tuo divorzio.. >> dice con tono e sguardo imperscrutabile.
Si guarda per un attimo intorno pensieroso, per poi tornare a volgere lo sguardo su di me: e in quel momento rivedo l’uomo di cui mi sono innamorata e che amo ancora con tutta me stessa: il suo sguardo ora è dolce, tenero..comprensivo.
È da questo sguardo, che non riesco a difendermi.
<< Che cosa ci è successo Kagome.. eravamo così felici >> dice, stringendo i pugni tanto da far sbiancare le nocche << pensavo fosse tutto perfetto.. e allora perché?! Perché!? >> mi grida contro rabbiosamente: << la tua era una recita vero? Una stupida commedia e io sono stato un vero coglione a crederti! >>
A stento trattengo un gemito.
Mentre guardo i capelli neri di lui, accarezzati dai raggi del sole, capisco che sto vivendo la peggiore esperienza della mia vita.
Il futuro, che si presenta come un incubo, non mi appare doloroso quanto la morsa che mi serra l’anima in questo momento.
Per me non ci sarebbe più stata gioia o felicità, ma solo agonia. E amo troppo Inuyasha per trascinarlo con me nel baratro.
Lui almeno avrebbe avuto la possibilità di riprendere a vivere. Lui almeno, avrebbe avuto la possibilità di guarire.
Mi avrebbe dimenticata presto, e decine di donne sarebbero state disposte ad aiutarlo in quel processo.
<< E’ accaduto e basta >> ribatto io con voce incolore e con occhi totalmente asciutti.
La mia pena è troppo grande per versare altre lacrime.
Non ne ho più.
<< C’è dell’ altro >> dice lui scrutandomi attentamente << cosa mi nascondi Kagome? Cosa c’è che non vuoi dirmi? >> .
Dannazione, lui è troppo intuitivo e se non mi invento qualcosa, potrebbe capire la verità.
<< Non ti basta quanto ti ho detto? Non ho scheletri nell’armadio Inuyasha.. dovrai odiarmi per quello che sai >> affermo sicura.
Lo vedo guardarmi fisso per qualche secondo, cercando di sondare le mie emozioni probabilmente.
<< Per un attimo ho pensato che.. >> inizia per poi interrompersi e scuotere la testa.
<< Non importa. Sali in auto ne ho abbastanza >>
Durante il tragitto non dice nulla e, quando poco dopo si accosta di fronte al locale, dice una semplice parola senza neanche guardarmi in viso:
<< Addio.. >> la sua voce è atona, lontana.
<< Addio >> faccio eco io, con il cuore straziato, mentre scendo dalla macchina e,dopo un ultimo sguardo alla sua auto che freccia via, rientro nel locale.
 
Quella stessa sera, dopo una cena breve con la padrona di casa, mi ritrovo sdraiata sul letto nel buio della mia stanza.
In quelle settimane, avevo sperato contro ogni logica che, quando l’avrei rivisto,perché sapevo sarebbe successo, tutto sarebbe andato a posto, come per magia.
Speranza vana.
In tutto ero stata con lui per quasi un anno. E per sei mesi ero stata sua moglie. Avevo pensato di vivere in paradiso, di esser stata baciata dalla fortuna, finalmente.
Di aver trovato l’anima gemella…
Avevo appena compiuto ventidue anni quando ci eravamo conosciuti..ero giovane e inesperta e lui era un uomo di mondo, un trentacinquenne ricco e selvaggiamente bello.
Avevamo trascorso la nostra luna di miele ai caraibi, godendoci pace e relax, dimentichi di tutto, intenti solo a scoprirci l’un l’altro.
Poi tutto è cambiato.. la scoperta della mia condizione ha cambiato tutto. Ha distrutto la mia felicità e tutte le mie speranze per un futuro felice… o semplicemente per un futuro.
Ho fatto bene a lasciarlo.. ho fatto bene..
Dio, dammi solo la forza per andare avanti senza di lui, ancora un po’..
 
                                                                                                      ****
 
<< Buongiorno Kagome >>
Sono in procinto di uscire dalla cucina, quando una voce ben nota mi giunge alle orecchie, facendomi immobilizzare.
<< Cosa ci fai qui? >> chiedo stupidamente, beandomi della vista di lui in jeans e polo.
<< Mangiare.. se non è chiedere troppo >> risponde sardonico e si accomoda ad un tavolo poco più avanti.
<< Senti Inuyasha.. non capisco perché tu sia venuto proprio qui >> .
<< Per mangiare cara, non ricordi? Faccio tutto ciò che fa un comune essere vivente.. alcune cose con maggiore godimento rispetto ad altre >> ribatte, sottolineando le parole con uno sguardo carico di significati.
<< Sai benissimo cosa intendo! >> ribatto, stufa dei suoi giochini; << Ci siamo detti tutto, eppure sei ancora qui! >>.
<< Adesso smettila. Dobbiamo discutere di cose molto importanti io e te, quindi smettila di recitare la parte della stupida perché non lo sei. Inoltre, quello che io faccio non ti riguarda. Non hai diritto di pormi certe domande. Quindi ora portami un menu e fai il lavoro per cui credo tu venga pagata >> conclude arrogante.
Ammutolita, gli lascio il menu e mi dirigo verso la cucina dandogli le spalle.
Ha in mente qualcosa, ne sono più che certa.. ma cosa? Vorrà vendicarsi? Tormentarmi? Già forse è questo.. perché mi aveva detto senza mezzi termini di disprezzarmi… invece è ancora qui.
Tornata al suo tavolo, in attesa che lui legga il menù e faccia la sua ordinazione, tengo gli occhi fissi sulla sua testa china..e mi colpisce un'emozione indefinibile.
Quante volte dopo aver fatto l'amore, ho affondato le mani in quella massa di capelli nera e lucente.
Quante volte con lui, mi ero sentita vibrante di vita, appagata e soddisfatta.
E’ stato un amante fantastico. Sensuale ed erotico, ma tenero e attento alle mie esigenze e, deciso a rafforzare il nostro legame, che di conseguenza è cresciuto costantemente, notte dopo notte.
È ovvio che lui non capisca perché l’ho lasciato.
<< Prenderò un minestrone e poi un'omelette, per favore >> decide.
Sobbalzo, colta di sorpresa dal suono della sua voce. << Sogni a occhi aperti? >> domanda lui,con tono tagliente.
<< Non ti chiederò chi è il protagonista delle tue fantasie, ma per il momento ti dispiacerebbe concentrarti sul tuo lavoro? >>.
<< Non è il caso di essere cosi sgradevoli.. >> ribatto io inacidita, mentre scrivo l’ordine sul taccuino.
<< Ancora non hai visto niente.. non sai quanto posso essere sgradevole.. ma lo capirai presto >>.
Torno in cucina con passo stanco.. e le mani che tremano visibilmente.
Perché continuo a sopportare le sue angherie? Perché non gli rivelo la verità e gli permetto di sopportare insieme l’angoscia?
Con la mente ritorno a quel giorno di cinque settimane fa, che ha cambiato la mia vita: ho fatto visita a mia sorella Kikyo.
Ricordo il suo viso.. segnato dal dolore.
Il suo corpo, che è divenuto una brutta caricatura di quello che è stato un tempo.
Come potrei sopportare lo sguardo di Inuyasha, di solito pieno di passione e di amore, posarsi su di me con tristezza e pietà?
Come potrei sopportare, la disperazione di sfiorire davanti ai suoi occhi, giorno dopo giorno, ora dopo ora?
<< Smettila >> dico a me stessa, con rabbia.
Basta autocommiserazione.
Non devo compatirmi.. devo solo vivere alla giornata.
Un passo alla volta.
Solo cosi posso andare avanti, solo cosi posso continuare a  vivere.
Perciò devo farmi forza..
Con passo risoluto, torno da lui con la sua ordinazione, poi mi dirigo verso una famiglia seduta al tavolo all’angolo. Converso coi due splendidi bambini, per poi prendere le ordinazioni e in tutto il tempo, sento a dosso lo sguardo di mio marito.
Quando più tardi, torno da lui con il conto, mi fissa per un attimo e poi mi chiede:
<< A che ora finisci il turno oggi? >> la sua voce è priva di inflessione.
<< Perché? >> chiedo io stordita, perdendomi nel suo sguardo.
<< Hai sentito bene >> dice lui con voce gelida << io e te dobbiamo discutere di importanti dettagli. Infondo non desideri liberarti di me il prima possibile? >>
Abbasso lo sguardo per impedire che lui mi scruti e capisca in parte i miei pensieri. Perché se solo lui sapesse che non l’ho mai amato con la stessa intensità con cui lo amo ora; che non ho mai sentito tanto la necessità del suo conforto.
Mi sento sola e indifesa, terrorizzata per ciò che il futuro potrebbe riservarmi.
Quanto vorrei perdermi nel suo abbraccio, stringerlo forte e lasciare che lui combatta la battaglia al mio posto!
<< Finisco alle undici >> .
<< Bene, alle undici starò qui fuori >> dice, poi paga il conto e se ne va, senza darmi il tempo di rispondere.
Per il resto del pomeriggio e della serata, vado avanti come un automa, servendo pietanze e prendendo ordinazioni, cercando di conversare allegramente con i clienti nonostante i mille pensieri che affollano la mia testa.
Mentre pulisco i tavoli, quando ormai il locale è quasi vuoto, ripenso ad alcuni eventi fondamentali della mia vita.
Ho perso i genitori che ero solo una bambina di cinque anni. Mia sorella ne aveva sette in più. Siamo state separate e affidate a due zie diverse e il distacco aveva minato il nostro rapporto già precario. Lei ha sempre provato una malsana gelosia nei miei confronti e io non ho mai capito, come possa essere possibile che una ragazza odi tanto la propria sorella.
Io invece, ho sofferto molto per la separazione.
Gli zii mi trattavano bene, ma con distacco.
A scuola ero molto timida e facevo fatica a relazionarmi con gli altri bambini.
Ero una bambina molto sola.. e avrei avuto tanto bisogno del conforto di una sorella maggiore.
Crescendo, i miei zii hanno finito per accrescere le mie insicurezze, costringendomi ad una serie di regole severissime, al fine di soffocare la mia personalità e ha nascondere il mio aspetto fisico.
Mi hanno convinto di essere una persona inutile e priva di aspettative; che la mia eccessiva bellezza era una cosa di cui dovevo vergognarmi, non vantarmi, e alla fine, stupida e ingenua, avevo creduto ai loro giudizi.
Quando poi ho compiuto sedici anni, mi sono recata a fare visita a mia sorella Kikyo, cercando di riallacciare un minimo di rapporto con lei.
Ma lei mi ha messa alla porta senza tanti complimenti e così, mi sono rassegnata all’idea che mia sorella mi odiasse e che non l’avrei mai più rivista.
E poi a distanza di anni, proprio sei settimane fa, ho ricevuto una sua lettera.
Inuyasha ha rivoluzionato la mia vita: mi ha restituito la gioia di vivere e la felicità; usando logica e affetto, ha risanato tutte le mie ferite.
Mi ha aiutata a riacquistare sicurezza e fiducia in me stessa.
E così.. alla fine, mi sono fatta forza e ho risposto alla sua lettera, scrivendole di volerla incontrare per cercare di risolvere una volta per tutto e mettere una pietra sul nostro passato doloroso.
Se solo non l’avessi fatto..
 
Un’ora dopo, esco dal ristorante e per un attimo penso che forse Inuyasha non verrà a prendermi come ha detto e in me, si fa largo una sensazione di delusione mista a sollievo.
Poi, sento chiamare il mio nome da una voce inconfondibile e lo vedo spuntare dal buio di un vicolo.
<< Dov’è la tua macchina? >> chiedo io stupidamente.
<< Non serve, so che abiti a poca distanza dal locale, quindi ho pensato che avremmo potuto fare una passeggiata >>.
Afferrandomi per un braccio, mi trascina in direzione del cottage.
La pelle brucia nel punto in cui lui mi sta toccando e istintivamente ritiro il braccio cercando di allontanarmi da lui che, notato il mio gesto mi squadra con sguardo agghiacciante.
<< Non ho malattie contagiose >> dice aspro, scandendo bene le parole: << Un altro atteggiamento simile e non rispondo delle mie azioni. So che non vorresti essere qui con me, ma ora ci sono io e non lui, perciò vedi di piantarla >>.
Camminiamo per qualche metro, in silenzio, l’uno di fianco all’altro ma a distanza di sicurezza.
Mi sento indebolita e vacillante, a causa del digiuno e dello stress causatomi da tutte le mie inconfessabili paure. Mentre cerco di continuare ad avanzare, mettendo un piede dietro l’altro a fatica, Inuyasha mi afferra e mi stringe a sé.
<< Adesso ti faccio vedere io.. >> e prima che io possa capire che intenzioni abbia, sento le sue labbra sulle mie.
Il suo è un bacio punitivo, teso a farmi sentire la rabbia che attraversa il suo corpo.
Cerco di scollarmelo di dosso, di allontanarmi ma la sua è una morsa ferrea. Lentamente, smetto di lottare e, in quel momento, giunge alle mie narici il profumo famigliare di lui.
Nonostante io sia consapevole che per lui, questo bacio rappresenta un modo per dimostrarmi il suo potere, mi ritrovo a rispondere con tutta me stessa.
Il mio corpo è bisognoso delle attenzioni dell’uomo che amo da impazzire e che ora mi sta stringendo a sé.
Lui percepisce immediatamente la mia capitolazione e le sue labbra si
addolciscono appena, mentre alza una mano per appoggiarla sul mio
seno con possesso,causandomi una vera scossa elettrica in tutto il corpo.
Poi, inaspettatamente, si allontana di scatto, facendomi quasi perdere l’equilibrio.
Il bacio è durato solo qualche istante ma, mentre gli rivolgo una muta richiesta di spiegazioni, mi sento debole e scossa come se avessimo fatto l'amore per ore.
<< Non riesco a crederci! >> dice lui all’improvviso, con tono che dimostra sdegno e un’altra emozione, che non so definire e che sembra sconfinare nella disperazione.
<< Come puoi farlo? Come puoi baciarmi cosi dopo tutto quello che hai fatto è?! Pensavo che niente mi avrebbe più stupito.. ma tu! Tu sei peggio di una sgualdrina!  >> mi grida contro con rabbia, ma io sento le sue parole lontane, ovattate, mentre le mie gambe sono scosse da forti tremori.
L’ultima cosa che sento, è il mio nome, pronunciato dalle labbra di Inuyasha, poi il buio totale.
 
Riprendo i sensi lentamente. La mia testa è piena di visioni tremende e per un attimo non mi rendo conto della realtà che mi circonda, finché non capisco di essere stretta ad un petto forte, mentre delle braccia grandi e muscolose mi circondano.
<< Inuyasha? >> chiedo io con voce strascicata, cercando di formulare una frase di senso compiuto, ma il mio cervello sembra rifiutarsi di collaborare.
<< Non muoverti >> mi dice lui con un misto di rabbia e di paura << sei svenuta, è meglio che non ti muovi >>.
<< Sono svenuta? >> chiedo io allarmata e cerco di tirarmi su; << lasciami, tranquillo sto bene. Non so cosa mi sia capitato. Probabilmente è a causa del pranzo che ho saltato oggi >> dico io, alzandomi e allontanandomi da lui.
<< Sei sicura che non hai niente da dirmi? Potrebbe benissimo trattarsi di qualcos’altro >> afferma insinuante e, per un attimo, ho il terrore che abbia scoperto la verità.
<< Non so di cosa stai parlando >> ribatto, cercando di calmarmi e di mostrarmi tranquilla.
<< Chissà perché, la mia mente ha elaborato il pensiero che tu possa essere incinta, magari del tuo amante! È per questo che mi hai lasciato? Per sparire e dare alla luce il figlio di un altro? >> la rabbia ha trasformato totalmente il suo viso, mentre io senza pensare alle conseguenze, gli tiro un grosso ceffone, con le lacrime che si affacciano ai miei occhi.
<< Come ti permetti di dire certe cose?! >> gli grido contro con rabbia e lui, mi afferra e mi spinge con la schiena contro un albero del viale, un po’ in ombra.
<< Come mi permetto io? Non è raro che accadano certe cose e tu te ne sei andata senza darmi una sensata spiegazione! Non hai nulla da fare l’offesa, hai capito? >> il suo tono non è troppo alto, ma il suo sguardo da i brividi.
<< La tua sfrontatezza mi lascia sgomento! Che cosa ne è della ragazza che ho sposato? Della donna innocente e pura che ho conosciuto? >> mi dice agguerrito, guardandomi negli occhi.
<< E’ morta >>  dico io atona, senza rendermi subito conto del significato di quella parola.
Qualcosa nel mio tono però, deve averlo allarmato, visto che mi guarda attento, studiandomi in ogni mossa.
<< Che c’è, il vero amore non è come lo avevi immaginato? Il tuo amante non ti concede tutto il suo tempo? Oppure è il fatto di essere tornata una donna povera che ha bisogno di lavorare per vivere, che non è molto eccitante? >> mi domanda con disprezzo. Sbalordita e ferita dalle sue accuse, cerco di colpirlo ancora ma lui afferra le mie braccia e mi tiene ferma, impedendomi di scappare.
<< Smettila Inuyasha >> dico io, cercando di ritrovare la calma, ormai stanca fisicamente e mentalmente per tutta questa situazione: << perché non dimentichi tutto e accetti che è finita?! >>.
<< Ti piacerebbe?! Estromettermi dalla tua vita come se io contassi meno di zero. Ma non è possibile. Tu sei ancora mia moglie, Kagome.. mia moglie. Quindi cerca di temermi perché la mia ira si è scatenata contro persone che avevano commesso peccati molto meno gravi del tuo >> minaccia serio ,lasciando volutamente la frase in sospeso.
<< Non ho paura di te, smettila di minacciarmi! >> ribatto a tono.
<< Prendila come vuoi, come minaccia o come avvertimento. Sai, ho saputo che domani il tuo amichetto torna qui in città. Forse ti conviene parlare con lui e metterlo in guardia.. >> dice con voce intimidatoria << e sappi che ho tutto il tempo del mondo a mia disposizione; ho preso delle settimane di vacanza e intendo sfruttarle come voglio. Questo posto infondo è alquanto rilassante >> dice, sorridendo di sbieco.
<< Non dire sciocchezze.. tu odi la monotonia, ti annoierai senz’altro in un paesino sperduto nella campagna >> .
<< Tu non mi conosci così bene cara mogliettina traditrice. Quindi smettila di sputare queste stronzate. Se mi conoscessi sul serio, non avresti mai avuto l’ardire di lasciarmi per un altro uomo. E non credere che io insista perché ci tengo ancora a te. Il motivo per cui voglio chiarire la cosa, è che tu sei ancora mia moglie e nessuno può rubare una mia proprietà e farla franca >>.
<< Una tua proprietà? Ma come ti permetti?! >> ribatto super incazzata, cercando di liberarmi dalla sua presa.
<< La terminologia che uso non ti è gradita? E allora tu come ti definiresti?  >> mi chiede guardandomi beffardo.
<< Sono tua moglie! Non una tua proprietà >> ribatto a tono, continuando a divincolarmi.
<< Oh.. alla fine ti è tornata la memoria quindi. Ora ricordi finalmente che sei mia moglie? Beh, meglio tardi che mai!  >>
E prima che io possa dire qualcosa, cala le sue labbra sulle mie, mentre io combatto con tutte le mie forze tirando calci e pugni.
Pur continuando a lottare, sono consapevole che è una battaglia impari.
Le sue labbra continuano a sollecitarmi, ferme ma sensuali, segno che lui sta cercando di persuadermi ad arrendermi a lui, senza usare violenza.
Ma a quale scopo? Che senso ha?
Lui ha specificato che non mi vuole più, che per lui sono soltanto merce usata.
<< Potrei ucciderti, per ciò che hai fatto >> lo sento dire roco, sulle mie labbra, mentre le sue mani liberano i miei polsi e prendono a vagare sul mio corpo, continuando a tenermi schiacciata al tronco dell’albero.
Non riesco ad impedire ai brividi di attraversare la mia schiena e non posso ignorare il piacere sublime che provo in risposta alle sue attenzioni.
Sapevo che dovrei approfittare della sua debolezza per scappare, so che mettere le mani dietro alla sua nuca e replicare con passione ai suoi baci, è una follia..eppure e proprio quello che mi ritrovo a fare.
La mia giacca è a terra, anche se non saprei dire come ci sia finita e, le mani di Inuyasha,si insinuano sotto alla mia maglia, per accarezzare la pelle nuda.
Quando lui china il capo, con la chiara intenzione di poggiare le labbra sul mio seno, sento di stare ormai per capitolare.. e la mia resa, si manifesta attraverso gemiti che non riesco più a trattenere.
Dio perdonami, non dovrei, ma lo amo troppo..
<< Kagome? Cara sei tu li sotto? Ho sentito dei rumori >> la voce della mia vicina e padrona di casa mi giunge alle orecchie e per un attimo, blocca ogni mio movimento.
Poi, rendendomi conto che mi trovo sul viale di fronte alla casa e che la signora Kaede avrebbe anche potuto vederci, sento il mio viso colorarsi di vergogna.
Che diavolo mi è saltato in mente!
Preso alla sprovvista dalla voce, Inuyasha rallenta la presa su di me e riesco a divincolarmi, afferrando la giacca e indossandola in fretta.
Po,i prima che lui possa parlare, scappo via, entrando nel vialetto di casa e fermandomi a rassicurare la signora affacciata alla finestra.
<< Non si preoccupi sono io.. >> dico, cercando di parlare normalmente ma, una voce viene in mio soccorso.
<< Tutto apposto signora, Kagome e io stavamo parlando, mi dispiace se l’abbiamo disturbata >> sento dire da lui, con tono zuccheroso.
<< E lei chi è? >> chiede l’anziana signora, squadrandoci entrambi.
<< Ecco lui è.. >> ma non riesco a finire, che mi interrompe ancora.
<< Sono suo marito.. anche se ci siamo separati qualche settimana fa. Dovevamo discutere di alcuni dettagli >> dice, sorridendo di sbieco e usando un tono da vittima, per far comprendere che non era stato lui ha prendere quella decisione.
<< Va bene. Questi non sono affari miei allora. Vuole prendere una tazza di tè ? >> chiede gentile e Inuyasha, non si fa certo scappare l’occasione, accettando con entusiasmo.
Qual è il suo piano?
Vuole far capire a tutti che io sono la moglie cattiva e traditrice che lo ha abbandonato, in modo che tutti pensino male di me?
È questo che vuole?
Distruggere il nido che con fatica mi sono costruita qui?
Mi ritrovo a studiarlo mentre, seduto sulla poltrona del salotto, di fronte alla signora Kaede, parla con lei utilizzando tutto il suo fascino.
Mi ritrovo a guardare le sue grandi mani, soffermandomi sull’orologio d’oro che porta al polso e sull’anello d’oro che io gli ho messo al dito il giorno delle nozze.
Tutti segni di grande ricchezza.. una ricchezza che in ogni caso non avrebbe potuto salvarmi.
La mia cara sorellina l’ha ben precisato:
<< Pensavi di aver avuto tutto vero? Persino un marito bello come il sole e ricco come Mida.. ma invece non hai nulla. Perché anche tu finirai nuda e fredda su un tavolo di marmo, proprio come accade a tutti i comuni mortali. La tua bellezza non resisterà Kaggy e il tuo bellissimo marito  non potrà fare nulla. Neanche il suo denaro ti salverà mai >> ha  detto ridendo amara, mentre i suoi occhi tormentati si erano posati su di me con odio: << Lui pensava di aver trovato una graziosa bambola da mostrare con i suoi amici e invece! Sai cosa avrà? Avrà un cappio al collo! Non è divertente? Infondo tu sei stata sempre la più bella, la più intelligente.. hai ottenuto tutto quello che volevi e ora godrò nel vederti mentre lo perdi >> la sua è stata una risata crudele, mentre io agghiacciata dalle sue parole, non sapevo cosa dire.
<< Tu.. sei pazza, non solo malata >> ho  mormorato, inchiodata da suo sguardo folle.
<< Io non sono pazza.. ma ti odio sorellina, ti odio! E ora guardami! Guardami bene e pensa a come sarai tu tra qualche anno! Sarai cosi, sarai ridotta come me e io, avrò la prova che la giustizia esiste >>
A quel punto sono fuggita via stordita e addolorata, con un dannato referto medico stretto tra le mani.
E pensare che sono andata li per cercare di trovare un’intesa, un punto d’incontro; mentre lei voleva solamente comunicarmi l’orrore della malattia che presto mi avrebbe distrutta.
Ho vagato per ore nella città, senza una metà, totalmente estranea a ciò che mi accadeva intorno.
Continuavo a ripensare alle sue parole, mentre la mia mente era sempre più sconvolta dall’orrore di ciò che avevo appreso.
Sarei morta.
Lentamente, molto lentamente, come aveva detto Kikyo, sarei morta,appassita.
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo
mese, le forze mi avrebbero disertata, i muscoli si sarebbero paralizzati e il
mio fisico avrebbe smesso di lottare, arrendendosi all'inevitabile.
Ho strappato il referto medico in mille piccoli pezzi, ma ogni parola è rimasta impressa in modo indelebile nella mia mente.
La voce di Inuyasha, che ringrazia cortesemente per il tè, mi distrae dalle mie riflessioni.
Mi guardo intorno, quasi non riconoscendo la modesta stanza e i vecchi mobili che mi circondano.
Sì, farò di tutto pur di mantenere il mio segreto, anche se questo significa che Inuyasha finirà per odiare anche il mio ricordo.
 




Angolo AUTRICE:
Eccomi qui!
Allora cosa ve ne pare del capitolo? Ora sapete, almeno in parte, cosa è accaduto. Ma le soprese non sono finite qui!
Volevo dirvi che, la storia sarà breve: sette o otto capitoli al Max. Alcune di voi poi, hanno chiesto anche i pov Inuyasha all'interno della storia: in realtà sono previsti due soli Pov belli sostanziosi; uno in cui lui racconta cosa è accaduto quando tornando a casa non l'ha trovata e poi un altro negli ultimi capitoli. Quindi sarete accontentante non so se nel secondo o terzo capitolo, con un pov di Inu ^^
Detto questo devo ringraziare immensamente tutte le persone che hanno letto la storia, siete tante tante! E poi un grazie speciale alle 10 persone che hanno recensito *-* sono rimasta senza parole! Grazie di cuore, spero continuerete a seguirmi!
E poi ringrazio commossa anche le persone che hanno inserito la storia tra PREFERITI - SEGUITE - RICORDATE!
Di solito scrivo storie nel fandm romantico, a breve ne pubblicherò una nuova, quindi vi lascio il link del gruppo facebook nel caso vogliate comunque farne parte :D  
https://www.facebook.com/groups/682770181739869/
Cosa farà Inuyasha? chi è Koga e quale sarà il suo ruolo? Cosa pensate di Kikyo? E soprattutto, resisterà la povera Kagome? Accetto commenti di qualsiasi tipo, naturalmente anche critiche costruttive!! ^^  Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo! 
Alla settimana prossima, baci baci :D
 
   
 
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