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Autore: addict_with_a_pen    22/05/2015    1 recensioni
Frank e Mikey erano amici inseparabili da anni ormai e col tempo aveva anche stretto un buon rapporto con suo fratello maggiore Gerard, il suo punto debole... Era bellissimo, Frank aveva avuto una cotta per lui per diversi mesi e ancora adesso vederlo sorridere era un supplizio per il suo povero cuore. Era quel genere di persone che non può non piacere e Frank era addirittura arrivato a pensare di essersene innamorato... Ma che assurdità! Per fortuna che adesso era “perfettamente guarito”...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Piccola nota inutile*
In questo capitolo la demenza di Gerard toccherà davvero il fondo, Frank sarà sempre più confuso e Mikey fottutissimo ahahaha. Spero vi piaccia :*



“Un giorno è passato Gerard, come procede la situazione?” Chiese Mikey la sera mentre erano a tavola. Gerard lo guardò malissimo, alzando lo sguardo dal piatto e fulminandolo con gli occhi.
“Taci Mikey.” Il fratello rise e gli fece segno di sei con le dita, mentre loro madre li guardò in modo confuso e perplesso.
“Quale situazione?” Chiese, ma Gerard non rispose.
“Niente di che mamma, solo che Gerard nonostante la sua veneranda età non è ancora capace di dire a Frank che è innamorato perso di lui, non è triste come cosa?” Gerard era a bocca aperta, con gli occhi spalancati ed immobile.
Che bastardo!
“Frank il tuo amico? Quel ragazzino adorabile?” Mikey annuì e Gerard non si mosse. Era troppo in imbarazzo.
“Mikey vaffanculo.” Disse infine, alzandosi da tavola e chiudendosi in camera sua.
Odiava suo fratello, soprattutto in quel periodo che non faceva altro che portargli guai e ansie inutili. Si addormentò dopo un bel po’, perchè la rabbia non voleva dargli neanche un briciolo di pace.
Quando si svegliò al mattino il suo primo pensiero fu che con la questione cena e Mikey non era riuscito a trovare una frase per Frank.
Cazzo. Si preannunciava una giornata di merda.
Si alzò controvoglia e fece per prendere il cellulare dal comodino, quando la sua mano si posò su qualcosa che non assomigliava affatto ad un telefono: era un pezzo di carta. Appena lo lesse non potè evitare di ridere come un idiota.
Posso venire a casa con te? I miei genitori mi hanno sempre detto di seguire i miei sogni.”
“Mikey?” Chiamò non smettendo di ridere.
“Piaciuta?” Chiese lui con voce assonnata spuntando immediatamente sulla porta della camera. Gerard lo raggiunse e lo abbracciò stretto a sè.
“Graziegraziegrazie.” Sussurrò al suo orecchio non perdendo il sorriso e facendo ridere il fratello a sua volta. Si dimenticò subito della sera prima e della bastardata di Mikey e pensò ad un modo per mettere il biglietto nell’armadietto di Frank senza che pensasse che fosse stato Mikey.
Gli venne un’idea “brillante”.
“Mikes aiuteresti un’altra volta il tuo fratellone?” Sospirò scoraggiato.
“Ho scelta per caso?” Avrebbe funzionato, stavolta sarebbe andato tutto liscio, ne era sicuro.
Appena arrivò a scuola mise subito il foglietto al suo posto per poi cercare Frank. Quando i suoi occhi si posarono sul sorriso del ragazzo il suo cuore perse un colpo.
Lo amava alla follia.
“Hey Frankie!” Chiamò lui e quando i loro sguardi si incontrarono per poco non cascò a terra, visto che le sue gambe si erano trasformate in gelatina.
Dovette autoconvincersi del fatto che aveva diciannove anni e non tredici.
“Ciao Gerard...” disse lui intimidito e col batticuore “Mikey è a scuola?” chiese come prima cosa, con lo sguardo basso e le guance rosa.
“No” disse Gerard col sorriso “È malato, oggi non è venuto.”
Era dunque stata quella la sua brillante idea.
Mikey e Frank seguivano due corsi soltanto assieme e per fortuna non in quel giorno, così che Gerard aveva praticamente obbligato il fratello a nascondersi da Frank tutto il giorno, poichè Mikey si era rifiutato di bigiare scuola e prendersi una mattina libera. Era uno studente modello lui, non poteva permettersi di saltare una giornata e così decise di nascondersi tutto il tempo dal suo migliore amico.
Sarebbe stata una giornata lunga.
“Oh, mi dispiace...” Disse Frank sempre con lo sguardo basso, decidendo che che era meglio fissarsi le scarpe che i bellissimi occhi di Gerard. Aveva gli occhi più meravigliosi che si potessero immaginare: verdi ma contornati di castano e marrone un po’ più scuro vicino alla pupilla. Frank pensò che non potessero esistere occhi più belli.
“Non preoccuparti, guarirà presto.” Detto questo, gli prese piano la mano nella sua e stette a fissare le guance arrossate di Frank, il quale invece non poteva distogliere lo sguardo dalle loro mani unite.
Era una sensazione così bella ed era da così tanto che tempo Gerard non lo faceva più.
Sorrisero entrambi come bambini.
Cominciarono a parlare e continuarono fino a quando raggiunsero l’armadietto di Frank che, nonostante l’assenza di Mikey, non potè fare a meno di andare a controllare. Era troppo curioso.
Quando l’aprì e vi trovò l’ennesimo biglietto gli cadde il mondo addosso.
Era la frase più dolce e tenera che avesse mai letto.
Sorrise così come sorrise Gerard nel vedere la sua reazione. Almeno una cosa buona Mikey l’aveva fatta.
“Buone notizie?” Chiese non riuscendo a frenare la curiosità.
“Buonissime.” Disse Frank con un sorriso ancora più luminoso del precedente. Quello difatti voleva dire che Mikey non era il suo ammiratore e in più Gerard si stava di nuovo interessando a lui. Non era mai stato così felice in vita sua.
Sapeva benissimo che Gerard l’aveva fatto stare malissimo e che le lacrime che aveva versato per lui erano innumerevoli ma, Dio mio, non poteva resistere a quel sorriso.
La giornata passò veloce e Frank non riuscì a togliersi un sorriso stupido dalle labbra e la gioia di avere scoperto che il suo migliore amico era quello e non di più non fece che migliorare ancora la situazione.
Quando però finalmente suonò l’ultima campana ed uscì, pregò il cielo di mandare un fulmine ad ucciderlo: Mikey era fuori da scuola, con lo zaino sulle spalle e stava parlando tranquillamente con Gerard. La gioia scomparve e lo sconforto lo schiacciò.
Gli avevano mentito e lui ci era cascato come un idiota.
La famiglia Way sarebbe stata la sua rovina.
*****

Frank, non appena arrivò a casa, si chiuse in camera sua e cominciò a riflettere sulla sua situazione: da una parte c’era Mikey, il suo migliore amico e c’erano anche i suoi stupidi bigliettini sdolcinati su cui più volte aveva fantasticato durante la notte e dall’altra c’era Gerard, il suo amore storico e c’erano i suoi occhi, il suo nasino all’insù, la sua bocca con il labbro alzato verso destra in quella maniera così dolce e la sua risata perennemente imbarazzata.
Da una parte un fratello Way e dall’altra l’altro fratello Way.
Cosa doveva fare?
Era ovvio che lui amava Gerard e non Mikey, ma non era ovvio che fosse lo stesso per lui, anzi, sembrava il contrario...
Mikey era davvero innamorato di lui!? Che cavolo era successo, come poteva essere?
Si sdraiò sul letto ed abbracciò il suo cuscino stretto al petto. Sin da quando era bambino l’aveva sempre tranquillizzato e lo aveva fatto addormentare dopo un litigio, un problema coi suoi, un momento brutto e così fece anche stavolta. Chiuse gli occhi e si addormentò, così che i suoi problemi di cuore lo lasciassero in pace almeno per un po’...
Sognò comunque il sorriso di Gerard.
*****

Mikey si sentiva uno schifo. Sapeva che Frank l’aveva visto fuori da scuola e sapeva che anche quel bigliettino era stato automaticamente associato a lui.
Perchè suo fratello lo metteva sempre in quelle situazioni orribili? Perchè non si comportava da diciannovenne che era? Perchè non limonava con Frank e la finiva lì?
Perchè!?
Era inutile farsi domande, ormai c’era immerso fino al collo e l’unica cosa che poteva fare era aspettare... Solo che non ne poteva più di aspettare, di star lì ad attendere che la situazione peggiorasse e basta. Si decise del fatto che per una volta avrebbe dovuto tirare fuori la sua parte “cattiva” e dire le cose a Gerard come stavano, perchè era stufo di quel teatrino durato decisamente troppo ed era stufo di essere considerato gay dal suo migliore amico.
Era comuqnue sicuro che se avesse detto a Gerard di ripigliarsi, lui non l’avrebbe ascoltato. Era bloccato dunque, nella merda fino al collo. Si buttò di faccia sul letto ed urlò contro il cuscino.
Odiava suo fratello.
*****
Gerard si sentiva una ragazzina (come sempre ultimamente). Era tutto sorrisi, risatine e morsi al labbro, per non parlare del suo stomaco in subbuglio.
Che bello essere innamorati!
Si sedette alla scrivania e poggiò i gomiti sul tavolo, per posare a sua volta la testa tra le mani e sognare ad occhi aperti, tanto per essere un po’ più ragazzina.
Sapeva che quel giochino non poteva durare per sempre, perchè A) voleva che Frank stesse con lui una volta per tutte, B) voleva fare sesso con lui al più presto possibile e C) Mikey era leggermente stanco ed abbattutto, poi dopo quel giorno la situazione era peggiorata ancora di più... Doveva sbrigarsi e anche in fretta, ma per ora non voleva pensarci.
Prese i libri dalla mensola e si mise a studiare.
Pensare al sedere di Frank equivaleva a studiare, giusto?
 
  
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