Crossover
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Autore: Suikotsu    04/01/2009    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 54: IL RE DEGLI ORCHI

Come avrete intuito dal titolo, questo capitolo sarà piuttosto interessante.
Ringrazio:
XIllidan: Infatti volevo proprio che assomigliasse a quello!
XBankotsu: Micidiale quella tecnica, he?
 

"Presto! Corriamo!" 
Munenori e Decio fuggirono salendo le scale fino al decimo piano.
“Soldati!” - ordinò quest’ultimo - “Bloccate chiunque tenti di passare!”
Detto questo entrò nella stanza col ninja e chiuse a chiave la porta.
I soldati si prepararono.
“Vedo qualcuno laggiù, in basso…”
“Ha ha! Ci vorrà un po’ prima che ci raggiungano…”
Dopo un minuto i guerrieri, grazie ad una sfera volante generata da Illius raggiunsero i soldati.
“Accidenti!"
“Palla di fuoco!”
I nemici furono sbaragliati.
“Giù la porta!”- gridò Rannek sfondandola con un pugno.
“Ho dannazione…io vi saluto!”
Decio fuggì verso un portale di teletrasporto con la gemma in pugno.
“Fermo!”- urlò Illius scagliando una saetta, ma ormai era tardi: il generale fuggì e il portale fu distrutto.
“NO! NO! Con tutta la fatica che abbiamo fatto…”
Dall’altra parte del portale, in una sua base militare, Decio stava ridendo soddisfatto.
“Ha ha! Avrei venduto la gemma a quel ninja, ma pazienza: la terrò per me!"
Decio si mise la mano nella tasca dove
la teneva: lì trovò una mela.
Impiegò un minuto a riprendersi dallo shock.
“U…una mela?! Ma allora…”
Si voltò verso il portale.
“MUNENORI!”
“HAHAHAHAHA!” - rise il ninja giocherellando con la gemma - “Chi è che ha la gemma ora, he?” “Ti ricordo che siamo in cinque contro uno!”
“HAHAHAhaha…hem…avete ragione…meglio svignarsela!”
Munenori si voltò sui due soldati rimasti.
“Non temete! Vi salverò io!”
Detto questo li prese e li gettò dalla finestra.
“Ci vediamo! Buahahaha!”
Muto fece per seguirlo, ma Rannek lo bloccò.
“Aspetta! Sembra si sia appena dimenticato che siamo al decimo piano di una torre!”
In quel momento sentirono le grida dei soldati.
I cinque si affacciarono.
“E lui dov’è?”
“Sono qui!”
I guerrieri videro il ninja comodamente seduto su un corvo gigantesco.
“Sono furbo, vero?”
“Fulmine magico!”
Un fulmine splendente partì dalle mani di Illius.
Il corvo sputò una vampata di fuoco, deviando il colpo.
“Ciao ciao, amici! Ci vediamo!”
Il ninja fuggì con la gemma.
“Bastardo! Ce l’ha fatta!”
“Ci sono ancora altre due gemme, Rannek.”- intervenne Drizzt -“Non dobbiamo perdere la speranza."
“Sì, hai ragione. Ora cerchiamo se ci sono altri prigionieri.”
I guerrieri scesero dalla torre fino ai sotterranei: le guardie di Decio erano state sconfitte e i prigionieri, ormai liberi, si stavano abbracciando ed esultavano.
“Sono tutti liberi?” - chiese Illius ad un uomo.
“Sì, tutti! A parte…”
“Chi?”
L'uomo indicò una scalinata alle sue spalle.
“Lì sono tenuti prigionieri degli orchi. Meglio lasciarli crepare.”
“Orchi?!” - ringhiò Rannek mettendo mano alla spada.
“Aspetta” - tentò di calmarlo Illius - “Non agire di impulso!”
“Come si fa a non agire d’impulso? Odio quelle bestie! Loro erano con i troll che hanno devastato la mia città ed ucciso tutti i miei concittadini!”
“Capisco Rannek, ma…lasciami andare.”
“Tsk! Se vuoi!”
Illius sospirò: il guerriero non aveva poi tutti i torti ad odiare gli orchi, ma non li poteva abbandonare.
I due e Drizzt scesero le scale, mentre Goshiro trattenne Zhai.
“Non l’ho mai visto così. Che gli è preso?”
L’elfa spiegò brevemente il tutto.
“Capisco. Lo capisco fin troppo bene.”
Nel frattempo i tre erano arrivati nelle  carceri, dalle quali provenivano alcuni grugniti.
"Orchi..." - disse lo spadaccino fissando i prigionieri - "Dannata feccia!"
"Feccia sarai tu, umano!" - ribatté un grosso esemplare incatenato al muro - "Ci tenete prigionieri!"
"E voi uccidete le nostre famiglie!"
"Voi vi comportate diversamente? Quando siamo stati sconfitti sul fronte, ci siamo dispersi, ma ora siamo pronti a contrattaccare! Vedrai che presto i miei compagni verranno a liberarci!"
"Ma chi ti credi di essere per parlare così?"
L'orco dagli occhi infuocati e dai capelli corvini alzò la testa in segno di superiorità.
"Io sono Thrall, grande capo clan degli orchi, e figlio di Durotan, colui che ci comandò e che perì per colpa di un umano!"
Per Rannek quelle parole furono peggio di un pugno allo stomaco. Durotan...l'orco con cui si era battuto tempo fa, prima di iniziare la sua avventura. Con che diritto poteva criticare gli orchi?
"Ehi...un momento...ma quelli...sono i suoi guanti!"
L'orco tirò le catene, ma queste resistettero.
"Assassino! Tu hai ucciso mio padre!"
Rannek fece un passo indietro, poi ammise:
"È vero. La colpa è mia. Ma l'ho fatto per la mia gente. Tu e lui avete lottato per il vostro popolo, ed io ho fatto lo stesso."
"Se non fossi trattenuto da queste catene ti farei a pezzi!"
"Cosa credi? Anch'io ho perso tutto per mano dei troll e degli orchi!"
"Vedete che non siete poi così diversi?" - osservò Illius.
Umano ed orco si fissarono: così diversi, ma così simili.
"E va bene. Adesso vi liberiamo."
"Cosa?! Preferisco morire piuttosto che accettare l'aiuto di un umano!"
"Voi orchi...a cosa mirate?" - chiese il mago.
"He?"
"Quali sono i vostri obiettivi? Da anni vi battete con gli umani o con altre specie. Perché?"
"Perché abbiamo bisogno di terre. Noi orchi non siamo pochi, e il nostro luogo d'origine non ci basta più."
"Non vi guida un desiderio di distruzione?"
"Cosa? No. Su che cosa dovremmo regnare, su cumuli e cumuli di macerie?"
"Capisco, non avete gli stessi obiettivi degli orchetti?"
"Quelli? Non paragonarci a quelle creature infami. Sono sporchi e deboli, non valgono un decimo di noi! E ho sentito che si fanno comandare da degli umani...bah!"
"È la verità. Il nostro nemico è un essere potentissimo, e se non si farà qualcosa ridurrà in schiavitù tutte le razze del mondo. Bisogna fermarlo."
"Noi orchi non ci faremo soggiogare!"
"Ma non potete batterlo. Possiede armi e poteri più grandi di chiunque. Da soli non lo potete sconfiggere. E...e se facessimo un patto?"
"Un patto? E perché mai dovrei accettare?"
"Prima ascoltami."
"Illius! Non ti asc..."
"Calmati Rannek. Allora: potremmo unire i nostri eserciti nella resistenza contro Saddler, il nostro nemico. Se lo facciamo e vinciamo, potremmo convincere i nostri re a lasciarvi girovagare liberamente nei loro regni, oppure di fondare delle città."
"E perché mai dovremmo fidarci di voi?"
"Sei in grado di leggere nella mia mente?"
"Certo."
"Ed allora fallo."
L'orco, prima dubbioso, lo fece; esaminò i ricordi del mago, il suo passato, le sue vere sensazioni che provava in quel momento.
"Un umano che non odia gli orchi. Insolito."
"Il mio maestro mi ha insegnato a non giudicare."
"E sia. Per combattere il nemico comune, noi orchi siamo disposti a schierarci al vostro fianco. Ma chi ci garantisce che i vostri capi assentiranno?"
"Li convinceremo noi. E se lotterete per fermare il Male, sono certo che collaboreranno."
"Mi avete convinto. Ora liberateci."
Muto e Zhai arrivarono in quel momento.
"Allora?"
Come risposta Rannek scardinò la porta.
"Li liberi? Ma come mai..."
"Ho capito il mio errore."
L'umano entrò nella cella e con la sua spada d'argento tagliò facilmente le catene che bloccavano sia i polsi che i poteri magici dei prigionieri.
Gli orchi, una ventina, vennero liberati.
Thrall e Rannek si fissarono.
"Devo ringraziare un umano. Non avrei mai creduto che sarebbe venuto un giorno simile."
"Non farlo. Torna piuttosto nelle tue terre, e raduna i tuoi simili. Dovremo organizzare la resistenza."
"Noi ora andremo nell'armeria a riprenderci le nostre armi, poi torneremo a casa. Arrivederci."
Lo spadaccino fissò gli orchi che si allontanavano.
"Alleati con gli orchi...che cosa strana! Cos'altro succederà adesso?"




Già, cosa? Ci vediamo al prossimo capitolo, che arriverà non appena troverò dei commenti, intitolato "IL COMPITO DEI MERCENARI"




  
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