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Autore: DoctoRose91    23/05/2015    2 recensioni
AU Rumbelle
Mini-long ispirata al film C’è posta per te.
La storia tratta di una semplice ragazza di nome Belle che lavora nella biblioteca di Storybrooke e desidera comprare ad un’ asta su internet una particolare tazza da tè per completare il set della sua cara madre, ma purtroppo ha dei rivali che la mettono alle strette, tra cui un certo DarkOne. Ha bisogno di un lavoro extra per poter proseguire quell’asta e per sua fortuna si imbatte nella figura misteriosa ed affascinante di Mr. Gold. Cosa accadrà ai due durante quel periodo di lavoro insieme? E come si evolverà quella relazione lavorativa? Ma soprattutto cosa succederà a Belle e a DarkOne? Si incontreranno mai fuori dal mondo dell’asta su internet? Beh chissà ;)
Dal testo:
[Fece per avvicinarsi quando vide la tenda muoversi e mostrare un uomo con i capelli lunghi fino alle spalle vestito con un abito nero e con un bastone dal manico d’oro. Appena vide l’intera figura ripensò alle parole di Ruby, la ragazza lo aveva descritto troppo vecchio per i suoi gusti.
Anzi per lei era fin troppo affascinante e di bell’aspetto.]
Genere: Fluff, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Internet Café
 
Talmente dallo shock della scoperta non partecipò nemmeno all’asta finale, si era completamente dimenticato. Non fece altro che pensare a Belle e a cercare di collegarla a quel nickname, addirittura dallo stress si addormentò sul divano del salotto.
 
 
 
Belle intanto aveva partecipato all’asta e per tutta la durata aveva tenuto testa a tutti i partecipanti, ma all’ultimo a tutto prima che questa venisse chiusa Game of the Throne aveva fatto una offerta che nemmeno lei e tutti i suoi stipendi avrebbero potuto competere. A malincuore dovette desistere insieme a EvilQueen.  Ormai aveva perso e con lei era svanito anche il suo sogno di completare il set di tazze.
In preda alla scontentezza contattò DarkOne per fargli sapere che ormai l’asta si era conclusa.
 
 
 
 
 
La mattina seguente Gold accese il  pc e andò a guardare chi avesse vinto. Si era ricordato troppo tardi dell’asta ed oramai era fatta. Vide l’icona dei messaggi lampeggiare, aprì il file e rimase scioccato dal nome del mittente, era MissBook.
 
“Ciao DarkOne volevo informarti che ha vinto Game of the Throne con una somma stratosferica! A dire la verità avrei tanto voluto vincere io, ma se devo essere sincera se non fossi stata io avrei preferito che fossi stato tu!
Sei stato un valido avversario e avrei tanto voluto scontrarmi con te fino alla fine…. Ma pazienza sarà per la prossima!



A presto MB!”
 
Sorrise. Dopo aver letto quel messaggio non aveva nessun dubbio, in quelle parole vi era iscritto il nome di Belle ovunque. Mai nessuno aveva una grazia e una grinta come lei, lo avrebbe dovuto subito immaginare che Belle era MissBook.
Sorrise digitando la risposta, non poteva finire così.
 
“Vorrà dire che non era nel nostro destino, ma sono sicuro che tu hai lottato fino alla fine per ottenere quello che volevi quindi non darti per vinta! Prima o poi raggiungerai il tuo scopo, cosa che non posso dire di me!
Sì non vedo l’ora di competere nuovamente con te e di vincere! 
A presto DarkOne!”

 
Premette il tasto Invio e si preparò per una nuova giornata di lavoro. Non vedeva l’ora di incontrare Belle, sicuramente era delusa e rammaricata per come erano andate le cose. Chissà come avrebbe reagito se avesse scoperto chi lui fosse.
Per il momento decise di non confessarglielo, avrebbe atteso che le acque si fossero calmate e poi le avrebbe fatto quella sorpresa. Voleva proseguire quel rapporto o qualunque cosa esso sia, prima di rivelargli quel suo lato “oscuro”, non voleva allontanarla prima di essersi conosciuti meglio.
 
Prima di uscire notò che la ragazza l’aveva risposto. Sorrise contento.
 
“Perché dici una cosa simile?
Vedrai che anche tu riuscirai ad ottenere quello che vuoi!
Sono sicura che non ti interessava solo quella tazzina, mi sembri un tipo che ama tante cose e sono sicura che questa piccola sconfitta non potrà nuocerti più di tanto!
Avrai sicuramente un nuovo obiettivo in testa! Dico bene?!”

 
Infondeva gioia e calore anche con un semplice messaggio, come poteva essere così coinvolgente?
 
“Per ora non ho ancora pensato, ma ti ringrazio per la fiducia!
Mi guarderò in giro e ti farò sapere se ho trovato qualcosa di interessante!
Ci teniamo in contatto?”

 
Attese pochi istanti e subito ebbe la risposta.
 
“Ma certo…volentieri! Mi fa piacere discutere di queste cose! Allora ci sentiamo presto!!
MB”

 
“A presto!” chiuse la conversazione avviandosi al negozio.
 
 
 
 
 
Si sentirono molto spesso in quell’ultima settimana quasi da diventare amici. Belle gli confidava tantissime cose  e molte di queste erano fuori dai classici argomenti di oggetti antichi e preziosi. Ormai stavano anche entrando nel personale e questo non poteva che renderlo felice.
Anche  al negozio le cose procedevano bene, ma sentiva sempre che nella ragazza c’era qualcosa che  non andava e non capiva il motivo. Cercò anche di indagare con quelle chat, ma non ci era riuscito. Chissà cosa aveva?
 
Anche lui però non stava molto bene,  da giorni ormai si sentiva un peso nel petto e non fu difficile capire il motivo, era Belle. Non riusciva più a mantenere quel segreto e spesso aveva avuto anche l’intenzione di confessarglielo, ma non ci era mai riuscito. Non sapeva cosa fare e quindi aveva deciso di rimandare fino all’ultimo, fino alla sera prima della fine della loro collaborazione.
Tra una chat ed un’altra aveva confessato alla ragazza che viveva nella sua stessa città cercando di capire se lei era propensa a volerlo conoscere, ed infatti fu così. Decisero dunque di prendere appuntamento e di incontrarsi, forse quella sarebbe stata la volta giusta per confessargli la sua identità.
 
 
 
Da qualche giorno Belle era triste, non si sentiva molto bene, aveva il morale a terra e questo stato d’animo era iniziato da quando aveva perso quella tazzina. Per lei era diventata importante e pensare che non l’avrebbe mai avuta le dispiaceva, ma la cosa che le dispiaceva ancora di più era che non avrebbe più lavorato per Gold. Ormai ci andava con il sorriso sulle labbra e non vedeva l’ora di prendere servizio, ma adesso con il contratto concluso sarebbe stato difficile vedersi tutti i giorni. Ma non era solo questo quello che la turbava, da un po’ di tempo stava chattando con DarkOne e man mano stava iniziando a provare qualcosa per lui, lo stesso qualcosa che stava provando per Gold. Era confusa e non sapeva veramente cosa pensare. Da quando aveva scoperto che DarkOne viveva nella sua stessa città aveva deciso di combinare un incontro, e l’aveva organizzato nell’internet café che l’aveva accolta in un momento di crisi della sua vita. 
 
Quella sera aveva chiesto la possibilità a Gold di poter evitare di venire al negozio promettendogli che avrebbe recuperato le ore perse la giornata seguente. Sembrò che per il proprietario non ci fossero problemi e quindi poté andare più tranquillamente a quell’incontro.
 
“Ci vediamo al Cappellaio Matto verso le 22:00 e ci prendiamo un caffè!
Avrò una rosa in un libro!
A presto MB!”

 
“Perfetto! Io invece un fazzoletto da taschino blu decorato con delle piccole camelie bianche!
A domani
DarkOne!”

 
Ripensò all’ultima conversazione avuta con lui, era così agitata. Chissà come era, che aspetto aveva e come era la sua voce. Per un istante mentre se lo immaginava  focalizzò l’immagine di Gold. Avevano molto in comune quei due. Sorrise arrossendo le gote per l’imbarazzo. Stava troppo fantasticando con la mente.
 
Mentre attendeva si era presa una bella tazza di caffè per ammazzare il tempo, anche se quell’infuso non era esattamente quello indicato per calmare la sua agitazione, ma ormai quella bibita nera l’aveva rapito l’anima, esattamente come Gold.
 
Dopo qualche minuto vide Gold entrare nel locale sorridendole. Aveva ancora il cappotto addosso e camminava con molta eleganza poggiandosi al bastone.
In quel momento il cuore fece un piccolo sussulto. Era lui? No, non poteva essere.
 
-Ciao!- disse rimanendo in piedi davanti a lei.
 
-Posso?-chiese poi indicando la sedia.
 
Belle era ancora soprappensiero per potergli rispondere quindi optò per un gesto, annuì indicandogli la sedia.
 
Appena lo vide sbottonarsi il cappotto iniziò a sudare freddo.
E se era lui come doveva comportarsi? E poi lo sapeva o era stato uno shock anche per lui?
A giudicare dal suo comportamento sembrava molto tranquillo come tutti i giorni.
 
Appena si tolse il cappotto subito puntò gli occhi sul taschino e per sua meraviglia indossava un fazzoletto rosso ben piegato al suo interno.
Riprese a respirare.
In quell’istante di attesa aveva sofferto così tanto.
Sorrise ristabilendosi.
 
-Come mai qui …non puoi fare a meno del caffè di Jefferson?-disse poi per rompere il ghiaccio.
 
-Beh a dire il vero…sì!-ammise chiamando il cameriere.
 
-Allora Belle la persona che aspettavi è in ritardo oppure sei tu in anticipo?- chiese l’uomo dopo che aveva fatto la sua ordinazione.
 
Belle spostò lo sguardo dall’ingresso al suo interlocutore rimanendo di stucco.
 
-Beh immagino che tu abbia un appuntamento, perché se così non fosse ci rimarrei male scoprendo che non volevi venire a lavorare questa sera!- continuò notando il volto interrogativo della ragazza.
 
Sorrise prendendo a bere il suo caffè.
 
-Sì sto aspettando una persona e non è in ritardo!-
 
Lui annuì mentre prese a girare il caffè.
 
-Lo conosci già?-
 
-No…beh sì…diciamo che è una via di mezzo!- era difficile rispondere a quella domanda.
 
-Vedo che hai le idee ben chiare!-
 
-Ci siamo conosciuti in un’asta su internet e abbiamo stretto amicizia. Poi abbiamo scoperto che abitavamo nella stessa città e abbiamo deciso di incontrarci! Sono molto nervosa perché spero di fare una bella impressione, sai non vorrei che si immagini una persona e poi ne vede completamente un’altra!-si confidò, era talmente ansiosa che si lasciò andare.
 
-Sei proprio come ti immaginerà! Non deluderai le sue aspettative!-
 
Quella frase colpì particolarmente la ragazza. Gold era serissimo. Quanto era bello ed affascinante, come poteva essere così attraente?
Distolse lo sguardo da lui non riuscendo a resistere oltre. Si sentiva sempre a disagio quando si fissavano intensamente negli occhi; in quei momenti a Belle sembrava che le stesse leggendo dentro e probabilmente era così. Erano troppe le emozioni che Gold le suscitava e non riusciva a controllarle tutte.
 
-Grazie! Lo spero!-
 
Rimasero a chiacchierare tutta la serata ma di DarkOne non vi fu traccia. Sembrava che ci avesse rinunciato a presentarsi e Belle, anche se non dava a vederlo, ci rimase davvero male per quella azione.
Per quale motivo non era venuto? Forse gli era successo qualcosa, oppure non voleva vederla? Per fortuna che rimase a farle compagnia Gold.
 
Purtroppo Jefferson doveva chiudere e Gold e Belle furono gli ultimi a lasciare il locale. Si incamminarono per le strade di Storybrooke continuando a parlare di tantissime cose. Grazie alla sua presenza Belle si sentì meno sola quella sera, soprattutto quella sera.
 
Arrivarono davanti al portone della casa di lei.
 
-Grazie per avermi fatto compagnia spero di non averti scombussolato i piani della serata!- si sentiva in colpa per averlo legato a sé, forse aveva altri programmi.
 
-Non ti preoccupare, mi ha fatto piacere trascorrere del tempo in tua compagnia!-
 
Belle sorrise imbarazzata, abbassò lo sguardo ripensando a DarkOne.
 
Gold notò un velo di tristezza sul suo viso e capì a cosa stesse pensando. Per tutta la serata aveva voluto dirle la verità, stringeva ossessivamente quel fazzoletto da taschino blu nella sua tasca con il desiderio di estrarlo e dirgli tutto, ma la codardia fu più forte di lui. Non poteva, non doveva legare a sé quella dolce fanciulla. Era troppo bella per stare con lui, non poteva rovinarle la sua gioventù e la sua vita. Ed anche se era dura ammetterlo lui non era la persona giusta per lei. Fu questo il reale motivo che fermò Gold più volte da dirle la verità.
Aveva deciso di tenersi per lui questo amore anche perché non sapeva cosa la ragazza provasse nei suoi confronti, quindi sarebbe stato solo un rischio inutile confessargli i suoi sentimenti. Dovevano separarsi. Era arrivato il tempo esatto per cui le loro vite dovevano prendere strade diverse.
 
-Senti Belle non…ecco…non rimanerci troppo male per il tuo amico. Forse non era la persona adatta a te!- ruppe quel momento di silenzio.
 
-Forse hai ragione, mi sono solo illusa. Pensavo che per lui fossi un’amica ed invece mi ha solo…beh basta non voglio parlare di lui! Va bene così! Grazie di tutto Rumple!- disse per poi gettarsi tra le sue braccia.
 
In quel momento Gold spalancò gli occhi emozionandosi nel aver sentito il suo nome pronunciato per la prima volta dalla ragazza. La strinse a sé nascondendo il viso nei suoi capelli ispirando quel dolce profumo di lavanda. Era bellissimo stringerla a sé, in quel momento Gold si sentì l’uomo più felice del mondo.
 
Si distaccarono lentamente guardandosi negli occhi.
 
-Buonanotte Belle!- disse poi lasciando completamente la presa.
 
-A domani!-rispose lei rincasando.
 
Avrebbe voluto baciarlo, ma forse sarebbe stato troppo avventato. E poi non sapeva nemmeno cosa provasse nei suoi confronti, non poteva esporsi così tanto, nonostante stesse diventando un amico lui rimaneva pur sempre il suo datore di lavoro.
 
 
 
 
L’indomani Belle si presentò di buon ora al negozio. Gold l’accolse con tanta dolcezza elencandogli le sue mansioni. Per tutta la giornata Belle e Gold non parlarono molto, erano molto indaffarati che non ebbero nemmeno il tempo di fermarsi un attimo e chiacchierare.
Belle si sentiva un po’ giù di corda, non solo per la buca di DarkOne, ma anche perché quella giornata sarebbe stata l’ultima con Gold. Doveva farsi forza, ormai erano diventati amici e forse potevano anche prendere a frequentarsi come tali e chissà forse un giorno sarebbero diventati più che amici. Ma Belle non doveva farsi troppe illusioni, quelle stesse illusioni le avevano dato molti dispiaceri, un esempio era proprio  DarkOne. Non poteva cadere nuovamente nella stessa trappola, se il destino voleva le cose sarebbero venute da sé.
 
Si fece tarda sera e ormai era arrivato il tempo dei saluti. Belle aveva sperato con tutta sé stessa che quella giornata non si concludesse mai ed invece era giunta l’ora di chiudere quel rapporto di lavoro. Appena posò l’ultimo oggetto si recò dal proprietario che era nel negozio a finire di aggiornare l’inventario.
 
Nel momento che varcò la soglia lo vide firmare un assegno.
 
-Io ho finito!-lo distolse dai suoi affari.
 
-Perfetto!-staccò l’assegno e glielo consegnò.
 
Belle lo prese tremando leggermente appena vide la somma che gli aveva dato.
 
-Ma…ma è di più di quanto avessimo pattuito!-ammise poi.
 
-Sì è vero, ma hai fatto uno splendido lavoro qui e nel retro, e quella paga era miserabile! Questa è degna di tutto il lavoro faticoso che ti ho costretta a fare!-confessò chiudendo l’inventario.
 
-Ma l’ho fatto con molto piacere!-
 
-Sono contento di sentirtelo dire!-
 
-Ti va se prendessimo un caffè o una bella tazza di tè da Jefferson?-chiese indicando la porta.
 
-Mi piacerebbe, ma domani devo partire per un viaggio di lavoro e vorrei riposare!-
 
-Ah…e quando torni?-chiese rimanendo sbalordita da quella notizia, non gli aveva mai parlato di un viaggio di lavoro.
 
-Non so dirti quando…ma  appena torno ti passo a trovare alla biblioteca!- sorrise.
 
Belle in quel momento si sentì sola, anche Gold la stava lasciando esattamente come aveva fatto DarkOne.
Non dissero più nulla, anzi Belle non chiese più nulla e Gold non proseguì oltre il suo discorso. Si salutarono da buoni amici promettendosi di rimanere in contatto.
 
 
 
Trascorsero quasi due settimane e di Gold nessuna notizia. Ogni giorno passava davanti al negozio nella speranza di vederlo aperto ed invece puntualmente rimaneva delusa. Era scomparso nell’ombra esattamente come DarkOne. Perché tutte a lei? Che cosa aveva fatto di male nel meritarsi di incontrare gente così? Eppure non riusciva ad avercela né con DarkOne né con Gold.
Anche  Ruby e Jefferson notarono il suo stato d’animo triste e malinconico, ma nessuno dei due sapeva darsi una spiegazione. Belle aveva tenuto gelosamente nascosto la sua cotta per Gold, aveva preferito vivere in solitudine quel sentimento che giorno dopo giorno aumentava sempre di più.


I suoi amici non avrebbero capito, nessuno avrebbe capito quello che provava per lui.
 
I giorni passavano e Belle si rassegnò all’idea di non vederlo così presto, ma un giorno, mentre passeggiava con Ruby, vide il negozio di Gold aperto. Liquidò la ragazza con una scusa inventata sul momento e si precipitò nella bottega.
 
Spalancò la porta sorridendo felice. Non c’era nessuno. Sentì dei rumori nel retro e le sembrò di vivere esattamente la prima volta che ci mise piede. Spostò la tenda e fu lì che lo vide. Dava le spalle all’entrata ed era in piedi vicino alla tavola che svuotava uno scatolone pieno di oggetti.
 
-Ciao!-
 
Quella frase fece bloccare Gold, non si voltò subito convinto che era stato uno dei suoi soliti giochi mentali, ma quel profumo di lavanda rese tutto più reale. Si voltò verso di lei scioccato di vederla nel suo negozio dopo tutto quel tempo. Non si aspettava di incontrarla il giorno stesso che aveva riaperto il negozio.
 
-Ciao Belle…come…come mai qui?- chiese poi posando l’oggetto che aveva in mano voltandosi completamente dalla sua parte.
 
Belle sorrise avvicinandosi.
 
-Beh ecco io…-
 
Abbassò lo sguardo verso il petto di lui arrossendo. Solo in quel momento focalizzò il fazzoletto che aveva nel taschino. Era lo stesso che gli aveva descritto DarkOne per farsi riconoscere all’appuntamento.
 
Non poteva essere, non lui. Perché le aveva fatto una cosa simile? Perché non gliel’aveva detto?
 
Indietreggiò rimanendo lo sguardo sul fazzoletto. In quel momento Gold abbassò gli occhi e notò il fazzoletto nella tasca e capì cosa stesse pensando Belle.
 
-Belle aspetta!-
 
-No!-
 
Corse via senza dargli il tempo di spiegare.
Le corse dietro facendo molta fatica, era troppo veloce per lui. La vide imbucarsi in una strada e capì dove era diretta. Quella via portava solo ad un posto: alla spiaggia.
 
La raggiunse poco dopo e la vide seduta su un grande tronco a piangere disperata. L’aveva ferita, l’aveva delusa ed erano le cose che lui aveva deciso di non farle vivere, ed invece aveva nuovamente commesso un errore. Era stato per questo che non l’aveva cercata per tutto quel tempo. Era partito per quelle due settimane nella speranza di dimenticarsela e di allontanarla da lui ed invece era stato tutto vano. Non era passato giorno che non la pensasse, che non la desiderasse, che non l’amasse.



Le si avvicinò facendosi coraggio.
 
-Belle!-
 
Lei sollevò lo sguardo su di lui fermando le lacrime, si alzò con l’intenzione di andarsene, ma non lo fece.
 
-Perché? Perché non me l’hai detto? Perché hai mandato avanti quella farsa? Immagino che per te era diventato un gioco. Quante risate ti sei fatto alle mie spalle?- iniziò ad inveire contro di lui.
 
Se lo aspettava una reazione del genere, dopotutto era anche normale.
 
-No…non ti ho mai presa in giro! Tutto quello che ti ho scritto era vero, Belle credimi non sei mai stata un gioco per me. Non volevo ferirti!-
 
-Allora perché non me lo hai detto?-
 
-Ho…ho avuto paura! Temevo che nel rivelandoti chi ero non mi avresti accettato!-
 
-Accettato? E adesso invece pensi che le cose sono messe in un modo migliore?!-
 
-Ho pensato che fosse meglio chiudere lì quell’amicizia!-
 
-E perché mai? Che cosa non ti andava di me che hai preferito scaricarmi per ben due volte!-
 
-Perché…perché…- era agitato e nervoso, Belle meritava di sapere la verità, ma era troppo difficile ammetterla.
 
-Cosa? Cosa? Voglio sentirmelo dire in faccia che non mi consideri un’amica, ma solo una semplice ragazzina! Dimmelo…dimmelo!-lo incitò  animandosi.
 
Era furiosa, era ferita, si sentiva tradita per ben due volte.
 
-Perché TI AMO…perché ti amo Belle!-
 
Quella frase bloccò il respiro di entrambi. La leggera brezza fu l’unica cosa che si mosse in quel momento, anche il mare aveva cessato il suo scorrere non appena il vento aveva preso con sé quelle profonde parole.
 
-Non…non volevo e non voglio che tu ti senta legata a me perché io provo questo sentimento nei tuoi confronti. Ti volevo risparmiare questa imbarazzante situazione! Ecco tutto!- abbassò lo sguardo, non riusciva più a reggere quegli occhi così chiari e così limpidi.
 
-Sei stato uno sciocco!-ammise la ragazza.
 
-Hai ragione…non…non dovevo dirtelo! Scusami!- teneva ancora lo sguardo abbassato.
 
Gli aveva confessato i suoi sentimenti ed aveva sbagliato, di nuovo.
 
-No…sei stato uno sciocco a non pensare che forse anche io provo lo stesso per te!-
 
Quella frase gli fece spalancare gli occhi, li alzò su di lei rimanendo sbalordito per ciò che aveva detto.
 
Gli si avvicinò lentamente poggiando una mano sul suo petto ed accarezzò quel fazzoletto. Senza di esso non avrebbe mai scoperto chi fosse DarkOne.
 
-Ti amo Rumple!-
 
-Ma…-
 
Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Belle gli catturò le labbra trascinandolo in un passionale ed intenso bacio.
La strinse a sé approfondendo quel dolce momento. Belle lo amava e non poteva desiderare di meglio. Ogni cosa in quel momento acquistò colore, valore. Con Belle era tutto meraviglioso perché era lei a renderlo tale.
 
-Ho desiderato così tanto che lui fosse te!-
 
-Davvero?-
 
-Amo tutto di te…anche il tuo lato oscuro!-
 
Sorrisero e ripresero da dove avevano interrotto. Si baciarono con tutto il desiderio e la passione che avevano in corpo. Avevano scoperto l’amore e d’ora in poi non ci avrebbero mai più rinunciato.
 
 
 
 
 
 
 
-E vissero felici e contenti…-
 
-Mamma e la tazza che fine ha fatto?- chiese una piccola voce.
 
-Beh… vieni con me!-le disse la donna prendendola per mano.
 
La piccolina si alzò dal letto, indossò le pantofole e la vestaglia e seguì la madre giù per il salotto.
 
Seduto sul divano c’era Gold che stava leggendo un libro con in mano un bicchiere di vino rosso.
 
Appena vide le due chiuse il volume e poggiò il bicchiere sul tavolino davanti.
 
-Hey ma tu non dovresti essere a letto?!-disse poi aprendo le braccia invitando la piccolina ad avvicinarsi.
 
Corse contro di lui sedendosi sulle gambe.
 
-Allora principessa come mai ancora alzata?- chiese poi.
 
-Mamma…mamma mi ha raccontato una bella favola e volevo…volevo sapere della tazzina!-
 
Gold incuriosito guardò verso Belle che era vicino alla vetrinetta della stanza. Appena la vide prendere l’oggetto in questione sorrise capendo a quale favola si riferisse la bambina.
 
-Eccola qui!-disse la donna avvicinandosi alla bambina.
Si sedette al fianco del marito dandole la tazzina.
 
-Ma…ma come ce l’hai tu?-chiese la piccolina non capendo.
 
-Beh vedi scoprimmo che quel Game of the Throne era il nonno che aveva vinto una gran bella somma di denaro ed aveva deciso di comprare questa tazzina in onore della nonna Colette!- spiegò la donna.
 
-Poi appena venne a sapere che anche io e papà la volevamo acquistare ce la regalò come dono di nozze!- continuò accarezzando la bruna chioma della bambina.
 
Gold poggiò la bocca sulla testa della piccolina baciandola dolcemente. Quella bambina era stata la sua gioia più grande, gli aveva insegnato che nella vita c’era sempre speranza anche quando si crede di averla persa.
 
-Mamma qual era il tuo terzo desiderio?- domandò incuriosita rigirandosi tra le mani la delicata tazzina.
 
-Era proprio questa tazzina! Alla mamma le richiamava la sua cara madre e voleva avere qualcosa che la ricordasse!-questa volta fu Gold a rispondere.
 
La piccolina sorrise osservando con entusiasmo quell’oggetto.
 
-E a te papà quali sono i tuoi tre desideri?-
 
-Sei tu, tua madre e tuo fratello Neal!- ammise l’uomo stringendola di più a sé.
 
La piccolina si voltò di scatto verso di lui abbracciandolo forte a sé, ma talmente fu veloce che le scappò dalle piccole mani la tazzina facendola precipitare sul pavimento.
 
Tutti abbassarono lo sguardo per terra, Belle si alzò preoccupata. La piccolina portò una mano alla bocca profondamente dispiaciuta per quello che aveva fatto.
 
-Mi…mi dispiace non…non volevo farlo!- disse poi stringendosi a suo padre.
 
Belle prese l’oggetto sorridendole.
 
-Hey tesoro è solo una tazza!- disse Gold rassicurando la figlia.
 
-E poi si è solo scheggiata sul bordo…non si vede nemmeno!-  continuò Belle.
 
-Dai su, ora va a dormire che è tardi, domani andrai a fare visita alla mamma nel suo negozio con tutti i tuoi amici, e mica vuoi addormentarti mentre vi leggerà una favola?- la poggiò a terra sorridendole.
 
-NOOOO!! Io adoro il Miss Book della mamma…corro subito a letto!-disse la piccolina.
 
Baciò suo padre e poi la madre.
 
-Buonanotte principessa!-
 
-Buonanotte!-rispose la bambina avviandosi in camera.
 
Belle prese la tazzina e la posò nuovamente nella vetrinetta vicino ai mille souvenirs che si era comprata durante i viaggi che avevano fatto insieme.


 
Gold trovò per terra il pezzettino mancante della tazza, lo raccolse e si avvicinò alla moglie.
 
-Tale madre…tale figlia!-disse poi sventolandole il pezzettino di ceramica davanti al naso.
 
Belle accigliò fingendosi offesa.
 
-Ti ricordo che caddi per causa dello straccio a terra!- affermò la bruna.
 
-Beh eri stata tu però a farlo cadere per terra e poi ad inciamparci!-precisò l’uomo.
 
-Quanto ti odio quando fai così!-ammise la donna picchiettando contro il suo petto.
 
Gold l’afferrò per i fianchi avvicinandola a sé.
 
-Se vuoi puoi sempre riattaccarlo!-
 
-No…mi piace così! Ora in lei si è aggiunto un nuovo ricordo, quello più importante, quello più raro!-
 
-Nostra figlia!- affermò lui avvicinando il volto al suo.
 
-Esattamente….la nostra dolcissima Angelica!-
 
Si baciarono dolcemente assaporandosi quell’intimo incontro proprio come fu la prima volta.
Belle non poté mai ringraziare abbastanza quell’internet café che le aveva dato la possibilità di conoscere il suo amore. E non poteva non essere grata a quella tazzina che aveva reso tutto quello possibile. Senza di lei non sarebbe mai iniziata tutta questa storia.
 
Ogni cosa nella vita è importante, una persona, una esperienza, ed anche un semplice oggetto come quello. Quando diamo loro dei significati, questi ci suscitano immense sensazioni e ci regalano momenti che porteremo sempre nel cuore e nei nostri ricordi.
Nella vita ci saranno sempre dei momenti bui, ma è proprio grazie ai ricordi dei momenti belli che quelle tenebre si potranno distruggere. E se non si perde la speranza tutto  potrà andare per il meglio, perché finché c’è vita c’è speranza, e questo Belle e soprattutto Gold lo avevano imparato.

 
 
 
Fine     
 
 
 
Angolo dell’autrice
 
E come promesso ecco la seconda ed ultima parte di questa AU Rumbelle!  :D
Non avete idea di quanto sia felice per aver scritto questa piccola storia, vedere Belle e Gold in nuovi panni fuori dal “magico”mondo di OUAT mi fa sempre uno strano effetto, ma mi piace!! ;)
 
Ebbene sì questa storia presentava anche un altro personaggio, ma ho deciso di non inserirlo nell’introduzione proprio per lasciarvi il colpo di scena finale.
Tutta questa storia è un racconto di Belle a sua figlia (come si può capire dalla prima frase del primo capitolo scritto in corsivo ;) ). Ho sempre pensato che un giorno Belle avrebbe raccontato a sua figlia (sì spero che sia una figlia, visto che Rumple ha già avuto un maschio e nessuno può sostituire Bae ;) ) come aveva conosciuto Rumple e ho voluto trasportare questo pensiero in questa AU! Spero che l’esperimento sia piaciuto ;)
 
E sì non è stata Belle a rompere la tazzina bensì sua figlia, volevo riportare questo momento simbolico in quella quotidianità Rumbelle.
 
Spero che sia stato un bel colpo di scena aver scoperto che Belle non si era aggiudicata la tazzina all’asta e che invece l’aveva comprata suo padre che poi gliel’ha regalata come dono di nozze! ;)
 
Spero che la storia  sia piaciuta!! :D
 
Non ho altro da dire se non grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia e chi l’ha inserita tra le preferite e seguite, e a chi ha commentato!  <3
Grazie a tutti coloro che hanno messo “Mi Piace”sotto il link che ho postato nella mia pagina facebook I will see you again Rumbelle !! Lo apprezzo molto :D
 
E un grazie speciale va a libellula.s e libellula.a (admin insieme a me di All crazy for Rumbelle; I will see you again Rumbelle) che seguono con affetto ogni cosa scrivo!! Vi voglio bene raga <3 <3
 
Ci rivediamo tra qualche giorno con la long Ricordati di Lei (che segue Ricordati di Me).
Ci saranno tante belle sorprese in serbo per voi, ma anche delle tragedie.
Non vi preoccupate i nostri Rumbelle supereranno tutto…come sempre!! ;)
 
À bientôt!! :)
DR

 
  
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