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Autore: __Lunatica    23/05/2015    2 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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Ringrazio di cuore la mia  nevertrustaduck per aver corretto il capitolo.



Pygmy Puff 
 

Rientrai in casa presto, le uniche persone già sveglie erano Arthur, che stava per uscire per andare a lavoro, e Molly che stava preparando la colazione per tutti. Remus si sedette a tavola mentre io decisi di andare prima a farmi una doccia approfittando del silenzio e della pace che avrebbe popolato ancora per poco la casa. 
Salii le scale e passando davanti alla stanza dei gemelli notai che la porta era aperta, così mi affacciai per vedere all'interno e mi accorsi che i letti erano vuoti e sfatti e mi ricordai che si dovevano svegliare presto per andare a lavoro. Non indugiai oltre, andai in camera per prendere il cambio e mi diressi dritta in bagno per farmi la doccia. 
Una volta finita la doccia e rivestita, con i capelli ancora leggermente umidi e raccolti in una coda alta uscii dal bagno e una volta tornata in camera vidi che Ginny ed Hermione si erano finalmente svegliate che vedendomi, già sveglia e preparata avevano un'espressione allibita in volto. Non ero mai stata una persona molto mattiniera, ero sempre stata l'ultima persona a svegliarsi la mattina e mai facilmente o piacevolmente. 
-Dove sei andata?- chiese Hermione interpretando una perfetta versione dell'ispettore Watson 
-Si infatti, dove sei stata?- ed ecco anche Sherlock interpretato da Ginny
Alzai gli occhi al cielo e mentre rifacevo il letto dissi -sono andata a farmi una doccia - 
-E da quando ti svegli così presto?- tornò all'attacco Watson 
-Si, da quando ti svegli così presto?- calcò Sherlock
-La smetti di fare l'eco ad Hermione Ginny?- dissi seccata -E poi è da questa estate che mi sveglio presto, ho preso l'abitudine di fare anche un po' di esercizio fisico dai miei lontani cugini- 
Le loro faccie mi fecero ridere come una pazza, sembrava avessero visto un basilisco nella loro stanza, le sentii bisbigliare tra loro e poi senza ascoltare le loro stupidaggini uscii dalla stanza per andare a fare colazione. 
Quando arrivai Molly mi mise subito davanti una quantità indefinita di cibo e bibite e io iniziai subito a mangiare. Subito dopo Molly salì qualche gradino delle scale per poi urlare -Harry, Ron alzatevi oppure non verrete a Diagon Alley con noi-. 
Per le mutande più consumate di Merlino, mi ero dimenticata che oggi saremmo andati a Diagon Alley, l'allenamento mi aveva talmente impegnato che avevo dimenticato tutto il resto. Oggi avrei visto per la prima volta il negozio dei gemelli e, ne ero sicura, lo avrei saccheggiato. 
Finii velocemente la colazione, e salii di corsa le scale, incrociai Ginny ed Hermione già pronte che stavano andando a fare colazione, le superai e mi fiondai in camera di Harry e Ron. 
Incredibile, stavano ancora dormendo beatamente, dovevo svegliarli. Senza pensarci due volte saltai sul letto di Harry iniziando a saltare come una bambina la mattina di Natale impaziente di aprire il regalo. Harry si svegliò e urlò, Ron sobbalzò urlando -Andate via ragni assassini- io smisi di saltare e iniziai a ridere di gusto. 
-Ma sei una pazza?- mi urlò Harry 
-Si, lo so, mi sei mancato tanto anche tu Harry- dissi sorridendo e facendogli una linguaccia. 
Lui, senza preavviso, mi tirò per il braccio facendomi cadere sdraiata al suo fianco e iniziò a farmi il solletico con Ron che lo incitava a continuare. 
-Smettila Harry, smettila o giuro che ti affatturo- riuscii a dire tra una risata e l'altra -Harry per amor di Merlino, smettila ti prego-
-La smetterò solo se chiederai scusa per averci svegliato in quel modo- 
-Ok va bene- dissi e lui si fermò -Mi dispiace... che voi siate così dannatamente vecchi da voler solo dormire- e quando terminai di parlare Harry provò a ricominciare a farmi il solletico ma io riuscii a sfuggire alla sua presa evitando anche Ron che provò a bloccarmi sulla porta. Corsi giu dalle scale inseguita da entrambi e sentii Molly urlare -Non correte per le scale, vi comportate come bambini- arrivai in cucina con Harry alle spalle e quando credetti di essere in salvo lui riuscì ad acchiapparmi alle spalle. Ron, che cercava di aiutare l'amico, fu bloccato da una minacciosa Ginny che lo tratteneva ed Hermione cercò in qualche modo di aiutarmi a liberarmi dalla presa di Harry, invano. Harry riprese a farmi il solletico e io ricominciai a dimenarmi senza un minimo di grazia. 
Molly ci guardava con uno sguardo tra il disperato e il divertito ma decise di non intervenire. 
Per liberarmi dalla presa del Prescelto gli rifilai una gomitata nello stomaco, forse un po' troppo forte, e Ginny riuscì ad atterrare il fratello mentre Hermione urlò soddisfatta -E le ragazze vincono- sotto lo sguardo divertito di me e Ginny. 
Mi avvicinai ad un Harry ancora agonizzante e iniziai a ridacchiare -Non mi sfidare più Potter, sono pericolosa- 
-Questo non lo metterò mai più in dubbio mia cara Burke- e ci abbracciammo mentre Ron guardava ancora di sottecchi la sorella minore. 
-Ok adesso basta fare i bambini.- decretò la signora Weasley -Ragazzi sbrigatevi a fare colazione che siamo già in ritardo.-

Dopo che i principini si furono preparati ci mettemmo in viaggio. Un viaggio passò velocemente tra i battibecchi di Ginny e Ron ed Hermione che difendeva la più piccola dei Weasley mentre io continuavo a prendere in giro Ron e a scusarmi con Harry per avergli fatto, senza volerlo, realmente male. Almeno una cosa era certa, gli allenamenti fatti durante l'Estate erano serviti a qualcosa, ora ero anche fisicamente più forte. 
Senza perdere altro tempo una volta arrivati a Diagon Alley ci dividemmo, appositamente accompagnati dai nostri accompagnatori speciali, nel mio caso Remus Lupin, per sbrigarci a comprare il necessario. 
Io, dato che i miei genitori avevano già provveduto a comprarmi il necessario per la scuola, decisi di passare da Olivander per fargli controllare lo stato della mia bacchetta, che risultò essere ottimo, e poi mi diressi direttamente nel negozio più vistoso di tutti. 
Quando arrivai davanti alla vetrina e lessi 'Perchè hai paura di Tu-Sai-Chi? Meglio aver paura di No-Pupù No-Pipì, la sensazione di occlusione che stringe la Nazione!' non riuscii a trattenere un risata e Remus con me. 
I quel periodo i rapporti tra me e i miei addestratori era diventato un ottimo rapporto di rispetto e quasi di amicizia, anche con Severus Piton, cosa che non avrei mai detto fosse possibile. Eppure in quel periodo avevo conosciuto la storia di ognuno di loro. 
Io avevo bisogno di fidarmi di loro e loro di me, sapevo cose che nessuno sapeva. Severus, nonostante i suoi modi burberi e inaffettivi, aveva cercato a modo suo di consolarmi e per guadagnarsi la mia fiducia mi aveva raccontato la sua storia facendomi però giurare di non dirla a nessuno e facendomi giurare di continuare a trattarlo davanti agli altri con la solita indifferenza e odio, anche se mi riusciva difficile. Oltre a lui non sapevo chi altro sapesse la verità e chi invece ne sapeva solo una parte, quindi quando avevo bisogno di parlare potevo rivolgermi solo al preside, al professore di pozioni o a mio padre, dato che neanche mia madre, seppur a conoscenza di una grande parte del piano sapeva tutto.
Ma in Remus, oltre ad avere conferma della sua immensa generosità, avevo trovato una persona con cui poter piangere senza dover rispondere ad alcuna domanda e questo valeva davvero tanto per me. 
Tonks invece era diventata una vera e propria amica, riusciva a distrarmi e a farmi sorridere anche nei momenti più difficili. 
Malocchio, seppur conservando il suo atteggiamento austero e burbero, riusciuva a capire quando non ce la facevo più e quando invece avevo bisogno di essere spronata a fare di più. 
Avvolta nei miei pensieri, spintonando non poca gente, riuscii a farmi largo tra la folla ed ad intravedere una testa rossa, non riuscii però a distinguere se fosse Fred o George. Con Remus alle spalle cercai di richiamare l'attenzione di uno dei gemelli -George- urlai senza sapere se fosse realmente lui o Fred. Fortunatamente lui si girò e mi vide, mi sorrise e lasciando il cliente da solo mi venne incontro. 
-Mi ritengo offeso. Non vedi che io sono molto più bello della mia brutta copia?- disse però continuando a sorridere. 
Dietro di me sentii Remus ridacchiare sommessamente e io ridacchiai con lui. 
-Scusami bella copia della tua copia brutta, chiedo perdono per aver sbagliato- risposi ironica e questa volta fu Fred a ridere. 
-Ragazzi- intervenne Remus -Io aspetto Ester qua fuori. Fred credi di poterla tener d'occhio o devo rimanere?- 
Guardai offesa Remus, stava forse insinuando che io non fossi in grado di difendermi da sola? 
-Tranquillo,-rispose Fred -La proteggerò io, dovesse costare la mia vita.- Gli diedi un pugno sul braccio borbottando -Smettila di fare l'idiota- e Remus annuendo uscì dal negozio. Sapevo quanto poco gli piacesse stare in posti troppo affollati e dopotutto sapeva bene che in caso di pericolo sarei stata in grado di difendermi benissimo. 
-Venga signorina- disse Fred porgendomi il braccio come un vero gentiluomo -se vuole seguirmi sarò la sua guida personale-
Io lo presi sotto braccio molto volentieri, ero famosa per il mio scarso senso dell'orientamento e probabilmente con tutta quella gente sarei riuscita anche a perdermi in un negozio. 
Fred, con tono orgoglioso, mi fece vedere tutte le loro creazioni, quelle che già conoscevo e anche quelle nuove. 
Ad un certo punto mi ritrovai davanti ad una piccola gabbia con degli affarini pelosi dentro. Li guardai curiosa per qualche secondo e poi Fred disse -Queste sono puffole pigmee. Importate direttamente dal Perù-
-Sembrano dolci- sussurrai, una fra tutte mi colpì. Era di due sfumature diverse di azzurro, era diversa dalle altre che erano di un solo colore -Posso prenderne una?- chiesi con un tono che, me ne accorsi solo dopo, sembrava appartenere ad una bambina. 
Lui mi guardò ed annuì sorridendo. Aprì la gabbia e mi fece gesto di scergliene una. Presi direttamente la puffola che mi aveva colpito e la sollevai appena.
Era morbidissima al tatto e si muoveva appena tra me mie mani. 
-Le stai simpatica- disse lui guardandomi divertito. Avevo sicuramente un'espressione stupida, ma non era colpa mia, non avevo mai visto niente di simile in vita mia. 
-Profuma- riuscii a dire e lui annuì -Ognuna di loro ha un profumo diverso, serve anche a riconoscerla e ognuno di noi percepisce l'odore riconducendolo a qualcosa di famigliare o che troviamo particolarmente piacevole. Per esempio, Ron se dovesse scegliere una puffola pigmea ne sceglierebbe una che ha l'odore di cioccolata- e io sorrisi per la battuta -Che ne dici se andiamo un attimo in ufficio così ti dico cosa ti serve per nutrirla e tenerla in salute dato che qui c'è un rumore infernale- disse. 
Non aveva tutti i torti in effetti, riuscivo a malapena a sentire la sua voce, quindi annuii. 
Quando entrammo in ufficio, incredibile ma vero Fred e George Weasley avevano un ufficio e anche ben ordinato, mi sedetti su una sedia e iniziai a giocherellare con quel tenero animaletto. 
-Devi darle un nome- disse lui prendendo una sedia e trascinandola davanti a me prima di sedersi. Ci pensai per qualche secondo e poi decisi -La chiamerò Forge- 
-Forge?- chiese lui divertito
-Ehi non ridere- dissi fingendomi offesa -questo è il mio sesto anno a scuola ed il primo senza avere te e George con me. Quindi Forge vi sostituirà.-
-Grandioso- esclamò lui -Sostituito da una puffola pigmea- e sorrise 
-Pensavo di fare qualcosa di dolce- risposi acida e sulla difensiva -ma evidentemente devo cambiare nome se ti dà così fastidio- 
-No, non cambiarlo. Volevo parlarti proprio di questo in realtà. Non siamo mai stati per più di un paio di mesi lontani e sono sicuro che ci mancherai molto-
-Parla per te Fred, sono sicura che George starà benissimo senza i miei pugni assassini- cercai di ridere ma sapevo bene che aveva ragione, anche a me sarebbero mancati tanto. Nonostante il mio, forse debole, tentativo di fare una battuta lui rimase con la sua espressione seria.
-Non fare la stupida, mancherai ad entrambi, mi mancherai davvero tanto- Ok, fermi tutti dove voleva andare a parare con quel discorso? -So che forse avrei dovuto dirtelo prima e non due giorni prima della tua partenza per Hogwarts, in realtà volevo parlartene questa estate ma poi... beh sei scomparsa nel nulla. So che durante un anno scolastico può succedere di tutto ma ho bisogno che tu sappia che io ci sono per te per tutto e per sempre. Io...-
-Ehi fratello- George e il suo tempismo perfetto ci face sobbalzare entrambi -Che fate?- ci guardò curioso.
-Guarda- attirai la sua attenzione -Ho preso una puffola pigmea- dissi alzando appena le braccia e facendogli vedere il piccolo esserino che stava dormendo tra le mie mani
-Guarda già ti assomiglia, sta dormendo- mi prese in giro e io gli feci una linguaccia
-Comunque volevo dirvi che sono arrivati anche gli altri e vi stanno cercando- 

Dopo più di un'ora passata dentro al negozio tra scherzare, fare scorta di scherzi, di merendine marinare e dopo aver convinto anche Ginny a prendere una puffola pigmea era arrivato il tempo di tornare a casa. 
Harry, Ron, Hermione e Ginny ed io eravamo fuori da Tiri Vispi Weasley quando mi sentii chiamare da qualcuno. Mi girai e vidi Fred correre verso di me con delle copertine in mano.
-Queste sono per Forge-  disse sorridendo timido. Da quando Fred era timido? -Per quando inizierà a fare freddo- spiegò. Io annuii e lo ringraziai abbracciandolo e lui mi promise che sarebbe venuto a salutarci al binario nove e trequarti insieme a George. 

Quando tornammo a casa eravamo tutti visibilmente stanchi eppure Harry mi chiese di raggiungerlo insieme ad Hermione nella stanza che condivideva con Ron per parlare di una cosa  che lui riteneva di estrema importanza. 
Quando Harry mi raccontò di aver visto Draco Malfoy a Diagon Alley quel giorno e dei sospetti che aveva iniziai a ridere seguita a ruota da Ron. 
-Lo avevo detto io che era una storia assurda- disse Ron guardando Harry
-Andiamo Harry- intervenne Hermione -Neanche Voldemort sarebbe così stupido da far diventare un ragazzino di sedici anni un mangiamorte- 
-E poi, neanche Voldemort sarebbe così stupido da voler un cretino senza cervello come Malfoy tra i suoi alleati- aggiunsi io mantenendo un sorriso divertito. 
Il mio cervello però stava elaborando l'informazione e anche se dall'esterno sembravo divertita in realtà era preoccupata. Davvero Malfoy era diventato un mangiamorte o era solo uno stupido dubbio di Harry? Dopotutto io mi ero salvata da quel destino solo grazie ad una supplica di mio padre mentre il padre di Malfoy ora era imprigionato e senza alcun potere e alcun diritto di fare richieste al Signore Oscuro dato come aveva miseramente fallito la sua missione lo scorso anno. 
Harry, imperterrito, continuava a dire che era vero, di averlo visto e di voler tenere sotto controllo quello stupido biondo ossigenato di un Malfoy e io, riguardo ai miei doveri futuri, iniziai ad qualche dubbio e qualche preoccupazione. Quando finimmo di discutere Hermione ed io tornammo in camera e quando sentii il respiro di Hermione farsi più pesante mi alzai dal letto e in fretta e furia presi una pergamena e scrissi una breve lettera
 
                                              Severus,
         Ho bisogno di parlare il prima possibile. Ho bisogno di informarla su un affare
urgente che riguarda un dubbio che è sorto nel corso della giornata.
               
                                                                                                                                       Ester

Il patto era che in caso di emergenza avrei sempre ed esclusivamente dovuto contattare il professor Piton dato che Voldemort lo aveva assegnato come mio controllore e guida ufficiale. 
Spedii la lettera con il gufo di Ron e mi rimisi a letto sperando di avere una risposta entro la mattina successiva.
Mi sdraiai e le parole di Fred mi tornarono in mente, non capivo che senso avesse quel discorso e non capivo perchè il profumo della mia puffola pigmea mi ricordasse così tanto il suo.



Angolo dell'autore-terrore
Salve gente, sperando che qualcuno sia riuscito ad arrivare a leggere fino alla fine, ecco a voi il secondo capitolo. 
Non c'è molto da dire in effetti. Sicuramente vi starete chiedendo che voleva dire Fred ad Ester ma da brava ragazza malefica non ve lo dirò, chissà se prima o poi si saprà oppure no.... Si vedrà.
Comunque, dato che faccio scrivere a scrivere queste note, e ormai lo avrete notato, vorrei solo ringraziare le persone che già seguono ed hanno messo tra le preferite questa storia e anche Kurama no yoko nevertrustaduck per aver recensito la storia. 
  
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