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Autore: DirceMichelaRivetti    23/05/2015    0 recensioni
Questa storia è ambientata nel corso dell'ottava stagione di Bones, potrebbe considerarsi un missing moment tra l'11 e il 12 episodio, oppure un What If, visto che sarà abbastanza presente anche un personaggio ideato da me.
Cercherò di attenermi allo stile del telefilm e a raccontare una storia come se fosse uno degli episodi.
Benché cercherò di dare spazio a tutti i personaggi principali della serie, probabilmente mi concentrerò spesso su Sweets.
La trama non ce l'ho ben presente neanch'io, per il momento, quel che posso dirvi è che presto il Jeffersonian cercherà di risolvere un delitto del passato.
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Hodgins, Lance Sweets, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Booth era di ritorno dalla scena del crimine, aveva lasciato Bones in laboratorio e lui stava andando nel suo ufficio all’FBI per scrivere il rapporto sul rinvenimento dei cadaveri e cercare di formulare qualche ipotesi, basandosi sulle foto scattate. Erano stati ritrovati ben otto cadaveri e, effettivamente, non pareva l’opera di un serial killer, dal momento che ogni corpo mostrava una morte differente. I primi accertamenti avevano appurato che il primo cadavere era in quel cinema abbandonato da circa dieci anni, mentre il più recente si trovava là da meno di una settimana.

Booth era piuttosto sconcertato: tanti omicidi diversi l’uno dall’altro, ma avvenuti tutti nello stesso posto. Sì, a quanto pareva, gli omicidi erano stati commessi proprio in quel luogo; sperava, dunque, che i suoi amici cervelloni potessero trovare qualche impronta di piede. Forse l’assassino, o uno degli assassini, era stato abbastanza incauto da pestare del sangue e, quindi, lasciare qualche orma, allontanandosi dalla scena del delitto.

Booth arrivò finalmente nel proprio ufficio e cominciò a compilare il rapporto. Non passò molto e sopraggiunse Sweets a chiedere se potesse essere utile.

“Non so.” disse Booth “Non abbiamo ancora ricostruzioni facciali, nomi o qualche indizio da cui partire … tranne i cadaveri, ovviamente. Pensi di poter fare i tuoi bula-bula psicologici, guardando le foto scattate dalla scientifica?”

Sweets ignorò il solito scetticismo rivolto al suo mestiere e disse: “Mi han detto che è una scena del crimine piuttosto particolare, vorrei proprio dare un’occhiata.”

“Bene.”

Booth ormai si fidava abbastanza del modo di indagare di Sweets, anche se poco lo comprendeva e anche se non lo avrebbe mai ammesso apertamente. L’agente aprì nel computer i file con le foto degli otto cadaveri e girò lo schermo verso l’amico, dicendogli: “È tutto tuo, accomodati.”

Il giovane psicologo guardò le immagini e poté constatare a propria volta che il killer, se era uno solo, era stato molto fantasioso e vario nell’uccidere le vittime.

“Allora?” lo incalzò Booth, dopo qualche minuto.

“Beh, è difficile. Il fatto che i corpi siano stati trovati in un unico luogo fa pensare ad un serial killer che lascia la sua firma non tramite uno stile uniforme e ricorrente nel modo di uccidere, ma seguendo un altro filo conduttore. Dev’esserci qualcosa di ricorrente.”

“Cosa?”

“Non lo so. Potrebbe essere una sorta di marchio che troveranno al Jeffersonian analizzando i resti; oppure potrebbe esserci un collegamento tra le vittime. Forse il killer si sente una sorta di giustiziere e uccide persone che, almeno ai suoi occhi, sono colpevoli di qualcosa e i diversi metodi di uccisione potrebbero essere relativi alla personalità delle vittime … come una sorta di contrappasso.”

“Quindi siamo esattamente al punto di partenza: senza l’identificazione o le cause del decesso, non abbiamo basi da cui far partire le indagini. Il tuo bula-bula non è servito a molto.”

“La psicologia è una scienza, non inventiamo nulla. Dal momento che non abbiamo niente a parte le foto, neanch’io posso fare accurate deduzioni. Almeno del morto più recente, si conosce la causa della morte?”

“Pare di sì, a meno che non ci sia qualche colpo di scena in laboratorio. Sembra certa che prima gli sia stato dato fuoco e poi, prima ancora che potesse morire, è stato fulminato.”

“Prima le fiamme e poi una scossa? Dimostra una certa furia, un risentimento personale da parte dell’assassino verso la vittima. Il desiderio di infliggere un castigo esemplare. Fuoco e fulmine … mi ricorda qualcosa …”

Sweets si soffermò a ragionare, a cercare qualcosa nei propri ricordi.

“Allora?” lo incalzò Booth “Che cosa ti ricorda?”

Il giovane si sentiva un poco incerto: gli era venuta in mente una teoria, ma non poteva esserne certo, non ancora almeno, aveva bisogno di qualche prova  in più per suffragarla. Decise comunque di esporla: “Molière scrisse varie opere teatrali, una di esse è Il don Giovanni o il convitato di pietra; alla fine dell’ultimo atto, una statua animata condanna don Giovanni per la sua condotta e lui, dunque, inizia a bruciare e poi un fulmine lo colpisce. Esattamente com’è accaduto alla nostra vittima.”

Booth, scettico, lo guardò storto e borbottò: “Dunque, secondo te, il nostro assassino è una statua.”

“No. Non intendevo questo.”

“Ma è quello che hai detto.”

“No, ascoltami. Guarda quest’altro cadavere e leggi le osservazioni fatte dopo l’esame sul campo: è una donna, presumibilmente soffocata, siccome ha lo ioide rotto. Vedi il fazzoletto attorno al collo? Io scommetto che è stata strangolata con quello, proprio come avviene a Desdemona nella maggior parte delle rappresentazioni dell’Otello di Shakespeare. Passa all’immagine del penultimo morto in ordine cronologico. Ecco, vedi? La causa della morte non è ancora accertata, ma hanno già potuto affermare con certezza che è un uomo i cui occhi sono stati schiacciati con forza coi pollici, causando l’accecamento. Scommetto che l’esame delle ossa accerterà che è stato pugnalato come il conte di Glouchester nel Re Lear.

Booth si accigliò e chiese: “Un serial killer amante del teatro, quindi?”

“Sembrerebbe. Ecco, mi è venuto in mente un altro collegamento: vedi quest’altro scheletro?”

“Sì, sembra uno dei più vecchi, per ora hanno potuto solo constatare che era un uomo sui trent’anni.”

“Sì, ma guarda i simboli strani tracciati per terra. Sono riconducibili al satanismo e, quindi, questo mi fa pensare che il morto sia stato ucciso con una lama da duello, proprio come Valentino è stato ucciso da Faust.”

“Faust quello che ha venduto l’anima al diavolo? Wow, Sweets, se hai indovinato, ti faccio un regalo! Riesci a collegare anche gli altri morti con delle opere teatrali?”

“Beh, senza sapere le esatte cause del decesso, è difficile stabilirlo. Il tizio decapitato potrebbe essere ricollegato al Riccardo III, ma potrebbe anche riferirsi a qualche altra opera.”

“Su Sweets, sei a cinque su otto: battiamo i cervelloni, dimostriamogli che anche l’intuito può competere con i loro macchinari.”

Booth, ti ricordo che anch’io ho un quoziente intellettivo superiore a 150, a 22 anni avevo già il  mio dottorato; semplicemente applico la mia intelligenza in un settore diverso.”

“Grazie di avermi ricordato di essere il più normale del gruppo. Allora riesci a dedurre qualcos’altro sì o no?”

“Non mi pare ci siano elementi significativi, visibili anche a noi. Sono piuttosto sicuro, però, che almeno uno sia stato avvelenato.”

“Cosa te lo fa pensare?”

“Ci sono parecchi avvelenati nelle opere teatrali.”

Squillò il telefono e l’agente rispose: “Booth! Ciao Bones, dimmi tutto. Davvero? Ottimo! … Come? … Sì, credo ci sia molto utile, mandami i dati sul computer, ho qui Sweets con una splendida teoria che, forse, tu ci hai appena confermato. … Te ne parlerò dopo, se è esatta. Grazie, a dopo!”

Booth chiuse la chiamata, appoggiò il telefono sulla scrivania, guardò l’amico con un sorriso entusiasta ed esclamò: “Sweets, a quanto pare, il tuo bula-bula ci ha azzeccato.”

“Non è che servisse la psicologia per cogliere i riferimenti teatrali.”

“Allora le psicoballe sono davvero inutili … Comunque, Angela ha fatto la ricostruzione facciale e ha identificato la nostra vittima più recente, quella fulminata: si chiamava Donald Fillmore ed era un attore. È scomparso da tre giorni e l’ultima volta è stato visto al Round House Theatre. Andiamo a fare qualche domanda?”

“Vuoi andare sul campo con me, spontaneamente?”

Bones ha otto cadaveri da analizzare, anche con l’aiuto di un tirocinante, ha bisogno di tempo per esaminarli tutti e non può lasciare il laboratorio, al momento, quindi devi venire tu.”

“Comunque, prima di andare, voglio verificare una cosa. Collegati a internet e cerca il sito del Round House.”

Booth lo accontentò e si accigliò, vedendo l’homepage del sito, mentre Sweets annuì, soddisfatto di aver avuto l’intuizione giusta.

Don Giovanni o il commensale di pietra di Molière.” Booth lesse il titolo sulla locandina digitale “A quanto pare non si sono sforzati molto a cercare l’ispirazione per l’omicidio.”

“La nostra vittima era tra gli interpreti, vero?”

“Sì, a quanto pare era proprio Don Giovanni. Beh, se non altro aveva provato parecchie volte la propria morte, prima della messa in scena definitiva. Che dici, uno spettatore che non ha gradito lo spettacolo?”

“No, ma mi è venuto un dubbio. Possiamo controllare, negli archivi, se ci sono altre scomparse di attori, connessi con il Round House?”

“Un teatro un po’ sfortunato, se tutte le vittime venissero da lì, non credi?”

“Beh, dato che le vittime sono sia maschi che femmine e di differenti età, penso che il luogo da cui provengono, per così dire, possa essere una costante utile per il serial killer.”

“Non sarebbe più cauto se prendesse attori, ammesso e non concesso che siano tutti attori, da posti diversi?”

“Non sappiamo ancora quale sia la causa che fa scattare nell’assassino il bisogno di uccidere. Gli omicidi sono connessi con opere che non hanno molto in comune, nemmeno l’autore. Proviamo a vedere se possono essere collegate tutte e quante al teatro, altrimenti formulerò altre ipotesi, non appena conosceremo le loro identità.”

“D’accordo, verifico nel database, ma se troviamo qualcosa, occorrerà recuperare i fascicoli cartacei.”

Booth digitò le parole chiave: Round House e persone scomparse e attese qualche momento che il computer individuasse i file al riguardo.

Strabuzzando gli occhi, l’agente annunciò: “Forse hai fatto bingo, Sweets. A quanto pare, compreso il signor Fillmore, sono scomparse otto persone. Fammi controllare qual è la loro connessione col teatro … Sono stati tutti visti per l’ultima volta all’interno del Round House. Va a prendere i loro fascicoli, io, intanto, segnalo ad Angela queste persone scomparse, forse potrà velocizzare i tempi della ricostruzione facciale.”

Lo psicologo impiegò almeno una mezz’ora per recuperare tutti e sette gli altri fascicoli, poi tornò da Booth per esaminarli assieme a lui. L’agente, intanto, aveva avuto la conferma che i crani dei cadaveri corrispondevano ai volti delle persone scomparse: confrontare un teschio con una foto era molto più semplice che ricostruire l’intero volto.

“Allora, dobbiamo cercare un qualche collegamento tra le vittime, oltre al luogo della scomparsa.” disse Booth “Il fatto che siano tutte sparite dal teatro ci indica che l’assassino probabilmente lavora all’interno del Round House o, per lo meno, che abita lì vicino, tuttavia non ci spiega perché, tra tutti gli attori che sono passati da lì in dieci anni, ne abbia uccisi solo otto. Dobbiamo capire che cosa avessero in comune queste persone, quindi voglio sapere tutto sulle loro vite: scuole frequentate, accademie, premi vinti, competizioni, casting … tutto! Su, al lavoro Sweets.”

“Certamente. Prima, però, possiamo verificare un’altra cosa, forse un po’ più semplice?”

“Quale?”

Fillmore è stato ucciso nella stessa maniera in cui è stato assassinato il personaggio che interpretava in questo periodo, potremmo controllare se anche per gli altri è avvenuta la stessa cosa. Per esempio, prova a cercare su google Amy Barrie e Desdemona.”

Booth eseguì e trovò alcuni articoli e recensioni su blog che parlavano del successo che aveva avuto l’attrice con la sua interpretazione nell’Otello, proprio appena prima di scomparire. Verificarono, allora, anche gli altri due attori i cui personaggi erano riusciti ad intuire tramite la morte ed ebbero conferma che anch’essi erano stati uccisi nel medesimo modo in cui i loro personaggi venivano assassinati in scena.

“Interessante …” osservò Sweets “È come se, anziché gli attori, il killer volesse uccidere i personaggi.”

“Questo è assurdo.”

“No, da un punto di vista psicologico potrebbe avere senso, certo in un soggetto altamente disturbato e che viva momenti di alienazione della realtà … è strano, però, che un individuo simile in dieci anni sia rimasto libero.”

“Lasciamo le psicoballe come riserva, prima prova a trovare un movente e un nemico più credibile e reale. Magari l’omicida è un attore che aveva fatto l’audizioni per delle parti che hanno poi avuto le vittime.”

“Dubito che la stessa persona potesse concorrere per il ruolo di un’attrice di ventitré anni e quello di uno di oltre sessanta.”

Dev’esserci una connessione e tu devi trovarla. Hai tutti i fascicoli che ti occorrono, hai internet per approfondire le loro vite e, sicuramente, Angela e l’Angelatron ti aiuteranno a saperne di più.”

“Giusto, erano attori, dunque avevano tendenze narcisistiche, più o meno latenti, o comunque desiderio di rivalsa, di mostrare il proprio successo, per cui avranno sicuramente riempito i social network di foto, performance e altre informazioni.”

“Bravo, hai un bel po’ di lavoro da fare. Io, intanto, vado a prendere Bones e andiamo in teatro a fare qualche domanda.”

“Ehi, mi avevi detto che ti avrei accompagnato io!”

“Ho cambiato idea. Bones ha a disposizione tre o quattro dei tirocinanti, per cui può prendersi una pausa. Ci vediamo più tardi, tu fammi trovare qualche pista concreta e basata su fatti e non sulle tue teorie astratte!”

Sweets sbuffò e si rassegnò alle scartoffie.

   
 
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