Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Laix    23/05/2015    5 recensioni
Lo scopo di questa raccolta di one-shot è di sperimentare varie coppie (non solo love couples) sia tra le più conosciute che tra le più impensabili. Alcune delle presenti sono già state suggerite da voi: con diversi personaggi e couple sperimentate, si vede cosa ne esce e si cerca di accontentare tutti! Non siete vincolati alla lettura dell'ultima shot pubblicata... Ogni shot è una storia a sé, quindi liberi di aprire la tendina dei capitoli e scegliere i duetti favoriti! ;) I contesti possono essere dei più svariati, anche passando per l'assurdo :D
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35. Mary Sera e Shuichi Akai ~ [Sei dura, donna. Dura come la pietra, il ghiaccio, sei cemento. Io con te divento calce ma tu non ti rompi mai, una corrente salata che viaggia al contrario e apre le onde. Eppure guarda cosa hai nascosto lì sotto. Dietro le botte, gli insulti, lo sguardo, l'odio, ti stai solo preoccupando per me e per il destino avverso che inseguo. Hai già visto tutto coi tuoi occhi e su un altro uomo.]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. Conan e Ai ~

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Post-it multicolor


- Professore, che schiappa! L'ha inventato lei questo gioco, eppure non dovrebbe perdere ogni partita contro di me -
- Sei imbattibile, eh! -
- Accolgo l'affermazione! -
Conan e Agasa ridevano e parlavano ad alta voce sopra alla colonna sonora incessante di un videogame, mentre lei cercava di lavorare al computer. Era sempre così. Gente che urlava e rideva nello stesso momento in cui lei tentava di portare a termine un lavoro che, in fin dei conti, interessava anche ad altri.
Sentendoli, ad Ai vennero in mente due scimmiette ammaestrate apposta per qualche show. Con quest'immagine parodistica riuscì a contrastare l'irritazione che le montava dentro, liberando anche una risatina divertita.
- Ehi, Haibara, che ridi? -
- Pensavo a te con le sembianze di una scimmia pidocchiosa -
- Oh. In effetti è divertente -
Conan appoggiò le mani sulla scrivania di Ai e con le gambe si diede una spinta verso l'alto, per potervisi accomodare sopra accanto a fogli, appunti e cartelle.
- Kudo, scendi da lì -
- Perché? Ti do fastidio? -
- Parecchio -
- Ma in questo modo non ti ricordo maggiormente una scimmia? -
- Sì, ma di quelle che ti tirano i capelli e non ti lasciano in pace -
- Avanti, giuro che me ne sto zitto -
- Se sposti anche solo di qualche centimetro un singolo foglio, giuro che... -
Il detective, appena dopo essersi guadagnato un'occhiataccia dalla scienziata avente la funzione di completare eloquentemente la sua frase, si infilò un'auricolare nell'orecchio per ascoltare un file audio dal proprio cellulare. Ai bevve un sorso di tè dalla tazza che amava tenere di fianco al computer ad ogni ora, guardandolo curiosa.
- Cosa ascolti? -
- La chiamata che credo di essere riuscito ad intercettare. Tra Bourbon e un interlocutore non ancora identificato, che voglio scoprire adesso -

- Sì, come no... e in che modo intenderesti scoprirlo? Per me corri troppo con la fantasia... -
- Eccola, dovrebbe essere questa... -
- Non si tratta di una conversazione tra due pettegole al bar, cerca di tornare sulla terra -
- Shhhhht! -
Ai per tutta risposta sbuffò, cogliendo l'occasione per continuare a lavorare al computer. Finalmente lui aveva un pretesto per starsene muto, e finalmente lei poteva proseguire.
Conan assottigliò gli occhi e rimase ad ascoltare con estrema concentrazione quel file, fino al momento in cui, contro ogni aspettativa, scoppiò a ridere.
- Ops, ho sbagliato file... questa è la registrazione stupida che hai fatto l'altro giorno con i ragazzi -
- Q-quale registrazione? -
- Quella in cui cantate a squarciagola una canzone strappalacrime -
- CANCELLALA! -
- Wow, ma che ambizioni avete sulla musica?? Ma senti qua, senti con che sentimento canti questa canzone difficilissima! -
- Ma veramente è Ayumi! E ti ho detto di... -
- No no, io dico che sei tu! Ma poi perché mai l'avete registrata col mio telefono? -
- ...CANCELLARLA! -
Ai allungò le mani verso di lui presumibilmente per strangolarlo, al che lui cercò di accontentarla, divenuto un po' inquieto.
- D'accordo, va bene... va bene! Adesso cercherò di trovare il file giusto... okay? -
- Certo che ce ne vuole di stupidità, per scambiare un file di intercettazione dell'organizzazione con uno di canto sguaiato -
- Sì, sono davvero una scimmia pulciosa -
- Ma le scimmie sono intelligenti. -
- Non ti posso contraddire... oh! Eccolo -
- Ah, che bello. Ora ti puoi intrattenere ed io posso lavorare, forse... -
Con un lieve sorriso di sollievo la scienziata riportò lo sguardo sul PC, re-immergendosi nell'intricata rete di schemi che aveva davanti. Ok, ora bisognava riprendere il filo. Dunque, dove diavolo era rimasta...?
- Pfff... ahahah! Quanto è idiota questo programma radio. L'hai mai sentito a quest'ora, sul canale 2? -
Ai abbassò lo sguardo e sospirò con pesantezza, a dir poco seccata. D'istinto guardò la propria tazza quasi vuotata, con l'ultimo strato di tè sul fondo. E pensò che stava per finire il momento del tè, perché adesso era l'ora del caffè, forte.
- Dannazione, Kudo. Non so cosa ti prenda oggi, ma non fai altro che distrarmi -
- Non hai risposto alla mia domanda -
- Perché è una domanda cretina -
- In poche parole sono sceneggiati radio di genere giallo, in cui alcuni interpretano gli assassini ed altri i detective. Ma sono casi banali, si risolvono ancora prima che finiscano di raccontare i dettagli! -
- Oh, ma è inconcepibile, davvero -
- E' inconcepibile eccome, visto che è così seguito -
- Ma non dovevi lavorare anche tu, al fine di proteggere la nostra pellaccia? Com'è che sei finito in radio? -
- Lo so, hai ragione. Sicura di non volere una cuffia per ascoltare? -
- E' una delle poche cose al mondo di cui sono sicura -
- Non so, magari sono io ad essere esagerato... -
Ai lo ignorò totalmente e riprese il lavoro il più rapidamente possibile, con sguardo concentrato e attento.
- Posso continuare a lavorare adesso? -
- Accidenti, ma prenditi una pausa -
- Cosa? -

- Guarda che cos'hai qui... la scrivania e il muro sono pieni di post-it! -
- Non posso mica ricordarmi tutto a memoria... -
- Sì, ma sono davvero tante cose, tante nozioni da tenere a mente. Sembra la stanza di una psicotica -
Ai lo fissò assottigliando gli occhi, al pari di un serpente che ha individuato la propria preda e si accinge ad attaccare.
- Haibara, ogni tanto avvertimi se hai bisogno di una mano, okay? -
- Non ne ho bisogno -
- Beh, però nel caso in cui capitasse. Nell'eventualità che tu ti senta un essere umano normale -
- Non capiterà -
- Non avevo dubbi -
Lui ridacchiò continuando a trafficare con i tasti del cellulare, alla ricerca di qualcosa che, evidentemente, era ignoto.
Ai sperò intensamente che gli elementi di disturbo si fossero esauriti. Kudo normalmente la lasciava lavorare in pace, ma magari quel giorno si stava annoiando, chi poteva saperlo. Riprese a premere i tasti del computer con accuratezza e controllo, studiando i procedimenti che prendevano vita sullo schermo e annotando a mente i dati che ne uscivano. Percepiva però una lieve ombra d'agitazione all'altezza dello stomaco, in perenne movimento: vedere costantemente accanto alle proprie mani, con la coda dell'occhio, la sagoma del detective seduto – anzi, appollaiato - sulla sua scrivania, così vicino e così disinvolto, la distraeva in ogni caso, anche se il soggetto in questione restava zitto. Non sapeva spiegarsi il perché sotto un punto di vista conscio, ma una cosa la sapeva per certo: non era un fatto negativo. Metteva agitazione, ma era quasi gradevole.

All'improvviso fu costretta a distogliere lo sguardo per l'ennesima volta dallo schermo, la sua attenzione catturata da una fatto inspiegabile: Kudo aveva afferrato un post-it ancora vuoto, di colore blu, scrivendoci sopra qualcosa sulla base di ciò che leggeva sullo schermo del computer.
- Kudo... che fai? -
- Ti aiuto. Ti scrivo due appunti su questo post-it -
- Non mi serve. E poi è probabile tu trascriva i dati errati, non puoi conoscere esattamente il linguaggio che sto utilizzando in questi programmi -
- Nah, un po' li conosco. Ho studiato anche io tempo addietro, ti ricordo. Forse hai ragione, non sarà una trascrizione perfetta ma magari ti farà risparmiare una mezz'ora di lavoro -
- Perché lo fai...? -
- Perché ne hai già tanta, di roba da fare. La quantità di post-it appiccicati qui dentro mi opprime -
- Ma sono miei, la stanza è mia. E a me non da fastidio -

- Ma poi come faccio a venire a trovarti o ad assisterti, se attacchi ovunque questi foglietti tanto colorati quanto minacciosi?? -
- Ti fanno così paura? -
- Credo che se io fossi un vampiro, li vedrei come tanti spicchi d'aglio -
- Oh... ti allontanerebbero. Questo significa che grazie ai post-it mi assicurerei la tua assenza, e perciò la possibilità di lavorare in santa pace? -
- Quante storie! Ringraziami piuttosto, ti sto facendo un favore -
- Un favore che non ho chiesto -
- Uff, sempre la solita... -
Conan finì di scrivere a penna le ultime espressioni alfa-numeriche e appiccicò con veemenza il foglietto blu alla parete di fronte.
- Visto? Non sono poi così male -
- Hai scritto un paio di simboli che non esistono... -
- E-ehm, ecco... no, in realtà sei tu che ancora devi scoprirli! -
- Certo, immagino -
Il detective ridacchiò imbarazzato, togliendosi poi l'auricolare dall'orecchio e infilando il cellulare in tasca.
- Però ho apprezzato il gesto – sentenziò Ai, appoggiandosi le mani sulle ginocchia e guardandolo in volto. Il detective, ancora seduto sulla scrivania, la guardò stupito.
- Davvero? Meno male. Pensavo di averti dato solo fastidio -
- Mi hai dato anche quello, infatti -
- Ti pareva... -
- Ti accomodi sulla mia scrivania come un maleducato, mi disturbi di continuo con scemenze assurde, intralci il mio lavoro con trascrizioni di simboli geroglifici completamente inventati... ma, tutto sommato, ho apprezzato qualcosa in questo -
- Notevole. Tipo che cosa? -
Tipo la vicinanza. Lo starmi accanto, il rivolgermi la parola per portarmi la mente da un'altra parte anche solo per alcuni istanti... e la compagnia di qualcuno che non sia un post-it pieno zeppo di nozioni e formule complicate. So che lo fai apposta, e non solo perché non hai nient'altro da fare che disturbarmi.
Ma queste considerazioni, forse, era meglio tenersele per sé.


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Angolino:
Questa shot mi è stata ispirata da un'immagine vista diverso tempo fa, dove appunto Conan se ne stava appollaiato sulla scrivania di Ai mentre lei lavorava... :P In questo caso il “segreto” è un poco sottile e si riferisce agli ultimi pensieri della scienziata, la quale infatti preferisce tenerli nascosti. Fatemi sapere! Alla prossima ^.- 

  
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