Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: La_Folie    23/05/2015    0 recensioni
Che cosa succederebbe se una giovane ragazza italiana vincesse una borsa di studio per andare a studiare in Inghilterra e realizzare il suo sogno?
Questo è il caso di Giulia che decide di accettare il suo destino e di mettersi alla prova andando a vivere a Londra e di Jamie, la cui vita verrà stravolta da qualcosa di inaspettato.
Amici, alcool, feste, premiere, viaggi, sfilate di moda, musica e cinema sono all'ordine del giorno per Jamie.
Musica, danza, cinema, teatro e scuola sono la vita di Giulia.
Ma allora come faranno a scontrarsi due mondi così differenti, ma anche così simili?
Che cosa li porterà ad odiarsi e poi ad amarsi?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I
Cucina, shopping e... Londra


Samuel era davvero simpatico e mi sentivo già a mio agio con lui, il che era un miracolo visto i rapporti che avevo sempre avuto con i ragazzi: mi intimidivano troppo e quindi non riuscivo mai a parlare con loro se non quando si trattava di argomenti scolastici o di insopportabili lavori di gruppo imposti dai professori a scuola. Strano per una che studia musical, vero? Dovrei essere più aperta, mi dovrei lasciar andare e dovrei essere molto più loquace. Eppure per me non è così. Il teatro ti può far dimenticare chi sei per quelle due o tre ore facendoti vivere la storia di qualcun altro, ma finito lo spettacolo torni ad essere inevitabilmente te stessa e ad essere ignorata da tutto il mondo che ti circonda. Tutto quello che ho appreso in tutti questi anni di accademia, di stage e di master class mi sono serviti per riuscire a creare una maschera, la mia maschera.

Tutti indossano una maschera, chi più visibile e chi più nascosta, perchè tutti noi abbiamo degli scheletri nell'armadio che ci tormentano e facciamo di tutto affinchè essi non vengano scoperti dagli altri. Tutti noi vogliamo dimostrare al mondo di stare bene anche se in quel momento tutto va male e vogliamo sempre dimostrarci forti e indifferenti alle cattiverie gratuite che ogni giorno ci sommergono e quindi nasconderci dietro un'immagine che non è la realtà.
La nostra è la società della doppia medaglia: da un lato si è ciò che si aspetta di vedere la gente, mentre dall'altro siamo noi stessi e rimaniamo nascosti finchè qualcuno non cerca di scoprirci come siamo realmente.

Nonostante questo piccolo particolare, avevo passato uno splendido pomeriggio insieme al giovane Bower.
Mi aveva mostrato casa sua, la quale era enorme, e dopo aveva provato a cucinare qualcosa per entrambi e dopo aver bruciato tutto ciò che aveva provato a riscaldare, decise di portarmi a mangiare qualcosa in un McDonald, anche se io non ne avevo molta voglia perchè non mi piacciono i fast food, e poi proseguimmo verso vari Super Market per aiutarmi ad acquistare tutto il necessario per potermi sfamare e per cucinare qualcosa, perché a lungo andare mi sarebbe sicuramente mancata tantissimo la pasta.
Così gli proposi di aiutarmi a comprare le pentole necessarie e adatte alla cottura dei cibi italiani e io il giorno dopo avrei cucinato per lui.

A questa mia idea Samuel reagì immediatamente, poiché si mise a cercare immediatamente la sezione delle pentole e mi aiutò a trasportarle tutte quante fino a casa.
Usciti dal Market ci dirigemmo verso l'Accademia, che mi colpì molto per la sua grandezza e maestosità.
Ma quello che attirò il mio sguardo fu che vicino all'istituto c'era una piccola via che cominciava con una libreria che all'apparenza sembrava piccola, ma che in realtà nascondeva ben cinque piani colmi di libri, mentre affianco vi era un negozio di dischi.
Così pregai Samuel di poter andare in quei due negozi e di aspettarmi fuori insieme a tutta la spesa già fatta e, quando entrai all'interno della libreria, mi persi letteralmente tra i libri disposti ordinatamente in librerie e sui tavoli.
Il risultato, quando uscì anche dal negozio di dischi, fu la faccia sconvolta di Samuel per queste mie compere e quaranta sterline lasciate all'interno della libreria per l'acquisto di sei libri in lingua e altrettante sterline spese per l'acquisto di alcuni cd.
Quando il cielo cominciò ad inscurirsi mostrando i primi colori della sera tornammo a casa, ma a causa di tutte le buste che avevamo in mano, decidemmo di chiamare un taxi che ci condusse davanti al cancello di casa Bower.
Una volta arrivati, mi toccò anche discutere per chi avrebbe dovuto pagare la corsa, ma alla fine vinse Samuel perchè a lui non andava bene il fatto che una ragazza dovesse pagare sia per lei che per un ragazzo, sarebbe stato umiliante veder pagare una donna.

«Sei sicura che non vuoi una mano con la cucina?» Mi domandò Samuel, mentre cominciavo a tagliare i pomodori per preparare il sugo semplice.
Sentendo quella sua domanda, un tenero sorriso mi spuntò sulle labbra.
Sapevo perfettamente che gli inglesi non erano in grado di cucinare la pasta e quella domanda mi aveva fatto tenerezza perchè sapevo che Samuel voleva davvero darmi una mano d'aiuto.
Una volta pagato il tassista avevo deciso di ringraziarlo cucinando per lui un piatto italiano, una semplice pasta al sugo con delle foglie di basilico, e così in quel momento ci trovavamo entrambi nella cucina della mia nuova casa con me che cucinavo e lui che mi aiutava mettendo a posto la spesa.
«Sicura.» Dissi voltandomi per un secondo verso di lui e poi tornando a tagliare gli ingredienti da inserire nel sugo, ma notando uno strano silenzio e non volendo ipotizzare che si fosse offeso, pensai a qualcosa per farlo rendere utile in qualche modo.
«Se ne hai voglia, puoi cominciare ad apparecchiare questo tavolo.» Gli proposi indicandogli, con il cucchiaio di legno in mano, il tavolo alle mie spalle.
Samuel, capendo che ero riuscita ad interpretare i suoi pensieri, mi rivolse un grande sorriso e si alzò per andare a prendere due tovagliette da uno dei tanti cassetti che si trovavano in quella stanza.
Mentre il sugo si cuoceva, cominciai a preparare un po' di insalata per accompagnarla ad un paio di semplici fettine di carne di vitello che avrei cucinato per secondo e come dolce avevo comprato del gelato al cioccolato in vaschetta, perchè conoscendomi nei momenti nostalgici e di sconforto mi sarebbe potuto tornare utile mangiarne un po'.
Non appena la pasta fu cotta e il sugo altrettanto, servì i due piatti che avevo preparato a tavola. Samuel guardò i la pasta e poi mi disse ridendo: «Se ciò che hai cucinato è commestibile, sarai ufficialmente nominata cuoca della famiglia.»
Sorrisi di rimando e gli risposi: «Se ciò che ho preparato sarà commestibile, il mio caro bel critico di buona cucina, dovrai imparare a cucinare da solo perchè non ci sarò sempre io a prepararti il pranzo e la cena. Non tornerò sempre a casa.»
Samuel tornò immediatamente serio. Sicuramente non si aspettava questa mia risposta. «Cosa vuol dire che non tornerai sempre a casa?»
«Vuol dire che potrà capitare che a volte dovrò rimanere in accademia anche all'ora di pranzo oppure può succedere che io esca la sera con gli amici che spero di trovare qui a Londra. In più io qualche volta salto qualche pasto quando non ho fame.» Gli spiegai. «E poi ogni tanto dovrò tornare a trovare la mia famiglia in Italia e io non sarò qui per farti da cuoca, a meno che tu non voglia farti un bel viaggetto in aereo in mia compagnia.»
«Premettendo che fare un viaggetto non mi dispiacerebbe» cominciò a dire con un gran sorriso che nascondeva un po' di malizia celata «io rientro automaticamente nella tua lista di amici londinesi e, visto che abitiamo nella stessa casa, quando ti serve qualcosa basta chiedere al tuo amico Sam.» Mi disse con un sorrisetto furbo.
«Grazie Sam. Per me significa moltissimo.» Sorrisi riconoscente.
Lui mise in bocca una forchettata di pasta e cominciò ad assaporarla e una volta mandato giù il boccone disse: «È ufficiale: sei la nuova cuoca della casa.»
Io risi di cuore per l'espressione buffa che aveva in viso.
«No, davvero. È ottima. Non pensavo che la vera pasta italiana dovesse essere cotta in questo modo e avesse questo sapore così buono.» Disse pensando che non avessi inteso il suo complimento.
«Questo perchè sei inglese e voi inglesi non riuscite a comprendere la differenza tra pasta scotta e pasta cotta oppure tra piatto all'italiana e piatto italiano.» Gli spiegai. «Comunque, sono contenta che ti piaccia. Un giorno ti insegnerò a cucinarla in questo modo se ti fa piacere.»
«Certamente!» Si illuminò.

Durante la cena continuammo a chiacchierare di cose serie, ma anche stupide, giusto per conoscerci un po' di più e, a fine pasto, decidemmo di vedere un film nella sala cinema che la mia casa ospitava.
Dopo essere stati a lungo indecisi sul genere di film da guardare, optammo per uno d'avventura,  ma sfortunatamente mi addormentai quasi subito dopo aver visto una delle prime scene.


Jamie's POV. 

Non ne potevo più. Avevo bisogno di una pausa dalle telecamere, dalle premiere in tutto il mondo, dai paparazzi e dalla vita frenetica che da qualche anno a questa parte stavo vivendo di mia spontanea volontà.
Anche se mi trovavo a in una delle più belle città canadesi come Toronto, non riuscivo a vivere in pace con me stesso.
Sentivo che qualcosa stava cambiando sia dentro di me e sia all'esterno. Avevo come la sensazione che qualcosa stesse per accadere, ma non sapevo cosa.
Fino a qualche giorno fa avevo tutto ciò di cui avevo bisogno lì con me: la mia fidanzata, Lily. 
Questo perchè quando hai con te il tuo amore, hai tutto e  non hai bisogno di nient'altro, ma purtroppo con lei le cose non andavano molto bene qualche giorno fa abbiamo deciso di lasciarci, rimanendo però con la promessa che saremmo stati dei buoni amici l'uno per l'altra.
Quindi ora mi ritrovavo in un paese che, fondamentalmente, non conoscevo e senza qualcuno con cui poter sopravvivere a quest'avventura.
Non fraintendetemi, l'America è bellissima e piena di vita, ma Londra rimarrà per sempre la mia meravigliosa casa.
Ora, senza più Lily, riuscivo a sentire la mancanza dei miei genitori, di mio fratello e dei miei amici e avevo voglia di tornare a fare una vita che assomigliasse alla più normale e monotona che esistesse. Una vita che non prevedeva di dover scappare ai flash dei paparazzi che scattavano foto in qualunque momento e qualunque cosa tu stessi facendo solo per ottenere uno scoop.
Volevo essere libero di poter uscire con chiunque e di non dover inevitabilmente finire sulla prima pagina di una rivista per donne per un presunto flirt con una ragazza che in realtà era mia amica.
Fare l'attore di mestiere può sembrare tutto rose e fiori, ma la gente non sa come è in realtà quest'ambiente.
Avevo decisamente bisogno di un po' di tempo in cui poter staccare la spina e tornare a mia vera casa per riposarmi un po', uscire con il mio gruppo di amici e rivedere la mia amata famiglia.
Erano passati molti mesi da quando ero tornato a Londra e, anche se sentivo i miei genitori e mio fratello con costanza, avevo sempre la necessità di passare del tempo insieme a loro.

Pertanto quella mattina mi ero svegliato presto per poter preparare le valigie con calma e andare a lavorare un ultimo giorno sul set del nuovo film che stavo girando a Toronto per poi prendermi quelle tre settimane di pausa meritatissime, per poter tornare tranquillamente a casa.
Così quando quella sera uscì dal set, salutai tutto lo staff e tornai a casa.
La prima cosa che feci quando varcai la porta della mia casa fu prendere il mio iPhone e digitare il numero di mia madre, sperando che rispondesse, visto che sapevo che era impegnatissima per il suo lavoro, ma non ricevendo alcuna risposta le lasciai un messaggio nella segreteria telefonica: «Ciao mamma, sono Jamie. Volevo solamente avvisarti del fatto che sto tornando a casa. Ci sentiamo presto».

To be continued...

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Buona sera a tutti!
So che questo primo capitolo possa sembrare un po' noiosetto, ma vi servirà per capire che cosa succederà nei prossimi capitoli.
Spero che, nonostante ciò, il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire questa storia.

Vi ricordo la mia pagina facebook dove potete seguire e trovare news, curiosità e spoiler riguardanti le mie storie e i personaggi, così se avete delle domande da fare potrete scrivermele direttamente qui e non solo nelle recensioni: → https://www.facebook.com/pages/La_Folie/258082537697051?ref=hl


Ora vi lascio liberi
A presto!
La_Folie
   
 
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