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Autore: Phoenix12    24/05/2015    2 recensioni
Ok, l’avevo promesso a Jason.
Avrei passato qualche giorno al Campo Mezzosangue.
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Poi c’è Will.
Lui non è semplicemente un amico, è strano.
**
Una manticora mi attacca.
Paro il colpo con il piatto della spada e la respingo, subito ne arriva una seconda e insieme mi attaccano.
**
Vedo Hazael piangere e Reyna gridare.
**
“Va tutto bene Raggio di Sole, ci sono qua io. Resisti.”
**
Dopo la battaglia contro Gea le cose sembrano andare meglio per Nico.
Quando decide di rimanere a campo per un po' viene attaccato da due manticore, un segno del destino?
Ma verrà fuori il suo rapporto per una persona importante, molto importante, Will Solace.
##
Spero di avervi incuriositi un po'.
Buona lettura, fatemi sapere cosa ve ne pare^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Quasi tutti, Reyna, Will Solace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP 3, INCUBO E REALTà
POV NICO
Buio.
È l’unica cosa che riesco a vedere.
Un luogo opprimente, in cui non riesco ad orientarmi.
Io vivo nel buio, io sono il buio, non puoi spaventarmi, qualsiasi cosa tu sia.
“Peccato che ci sto riuscendo..”
Chi ha parlato? Sono solo qui, è tutto un’illusione.
“Quello che vedi è la realtà, la pura e semplice realtà.”
Come..? Mi ha letto nel pensiero.
“Non ti leggo nel pensiero Nico, non ne ho bisogno.”
“Chi sei?” la mia voce mi sembra lontana, un flebile suono
“Io sono tutto e niente. Io sono te, Nico Di Angelo. Sono il tuo pensiero, i tuoi timori e le tue incertezze. Sono ciò che ti spaventa di più..”
Le tenebre si disperdono e riesco a vedere il Capo Mezzosangue che va avanti come al solito, i ragazzi parlano e scherzano, svolgono le solite attività, le ninfe ridono al laghetto e nel bosco.
Vedo Percy e Jason nell’arena che si allenano a colpi di spada, Annabeth e Piper che li guardano chiaccherando; Frank si allena a tiro con l’arco; Hazael e Reyna parlano del campo Giove e Leo collauda una nuova invenzione aiutato da Calipso.
Sembra una giornata normale.
All’improvviso il sole si oscura e palle di fuoco cominciano a bombardare il campo, incendiandolo.
Tutti gridano e scappano cercando rifugio, invano.
I corpi dei miei amici sono a terra in una pozza di sangue, con il terrore negli occhi e un urlo soffocato sulle labbra, la pelle bianca e fredda.
Cercai di raggiungerli ma non riesco a muovermi. Gridai ma non uscì nessun suono.
Il campo bruciava, i miei amici morivano e io non riuscivo a far niente per aiutarli.
“È tutta colpa tua.” Mi girai di scatto ma non vidi nessuno, nessuno aveva parlato, nessuno poteva parlare.
L’Athena Parthenos in cima alla collina mi guardava con quei gelidi occhi bianchi, emanava un’aurea minacciosa e arrabbiata.
“Non dovevi portarmi qui, figlio di Ade.” Disse con voce fredda senza neanche muovere le labbra “Dovevi portarmi in Grecia e impedire il risveglio di Gea! Ci sarebbero state meno perdite.”
“Non potevo portarti i Grecia! Gea ti avrebbe distrutta e Greci e Romani non avrebbero mai fatto pace.” Cercai di dire ma mi interruppe “Allora avresti dovuto essere più veloce, sei arrivato troppo tardi, i Romani avevano già troppi alleati che poi vi si sono ritorti contro. Per la tua debolezza continuavate a fermarvi ed essere attaccati dai mostri! In quella guerra sei stato solo un intralcio, una palla al piede! Un peso inutile che ti trascina a fondo. Sono persino dovuti venire a salvarti!” le sue parole erano dure e taglienti, come la pietra scheggiata.
Il campo scomparve, come le fiamme e la statua; ma il senso di colpa e il rimorso no, come quel vuoto che sentivo dentro.
“Nico..” mi voltai  e vidi Will a poche metri di distanza da me.
Mi guardava con i suoi occhi azzurro cielo, ma sembravano spenti.
Era pallido e aveva la voce roca, come se non avesse fatto atro che urlare.
Mi guardava inespressivo e apatico.
“Che ci fai qui Nico? Non te n’eri andato?” mi chiese debolmente.
Non potevo crederci, mi aveva appena detto che gli ero mancato. 
No aspetta, questo non è Will, questa è un’illusione, non è reale.
“Perché mi scacci sempre Nico, ti faccio schifo?”
“No! Perché dovrei..”
“Tu si Nico. Mi fai schifo. Io ti odio.” disse sofferente e distante. Sentii improvvisamente un freddo glaciale nel petto, come se qualcosa si fosse rotto.
“Will..”
“Non parlare. Non voglio sentirti. Non voglio vederti, non voglio avere niente a che fare con te. Tu per me non sei nulla.”
Eccolo il colpo di grazia. Un freddo così raggelante che neanche Chione sarebbe riuscita a creare.
Perché soffriva? Era tutta una finzione. Un incubo. Ma sembrava tutto così reale.. il dolore e la paura che provava erano davvero reali.
“Che cos’è la realtà secondo te?”
Will era scomparso. Al suo posto c’era un ragazzo più basso e magro, pallido con occhi e capelli neri.
Aveva una spada di ferro dello Stige  legata al fianco e un anello a teschio sul dito.
Era tutto vestito di nero, lo sguardo era apatico.
Era uguale identico a me, tranne per quello strano bagliore rosso sangue negli occhi.
“Cosa credi  che sia la realtà? Cosa la distingue dall’illusione? Mi sai rispondere?”
Perché me lo chiedeva? Cosa significava?
“Questa è un illusione.” Dissi cercando di essere sicuro e magari anche convincermi.
“Cosa te lo fa credere?”
“Tu non sei reale. Quell’orrenda visione era falsa. La realtà è viva, tu no, tu sei un’illusione.”
“Ne sei sicuro?” disse sorridendo freddamente “Cosa ne sai tu della realtà? Non sei nemmeno di quest’epoca, cosa vuoi saperne tu? Non è reale, giusto? E allora perché lo stai vivendo? Che cambia, allora? Cos’è , allora, la realtà? C’è una realtà vera e una falsa? Una in cui vivi e una in cui credi di vivere, giusto? Anche tu, dopotutto, non riesci mai a vivere completamente il presente, in quella che tu chiami realtà. Sei confinato nel tuo passato, nelle tue tenebre, in te stesso. Dal quale non riesci e non riuscirai mai a scappare. Ti sembra reale tutto questo? O credi sia ancora un’illusione? Rispondimi, dimmi chi sei realmente!”
Così dicendo scomparve tra le tenebre, inghiottito da esse.
“La realtà… un’illusione… realtà o menzogna, luce o ombra, ricordo dimenticato del passato o sbiadita immagine del presente, vero o falso… cosa sono io?” bisbigliai al vuoto.
Caddi a terra, inginocchiato. Tremavo. Piangevo. Era reale? Ero reale? Mi sembrava di essere tornato nel Tartaro.
Fasci di tenebre mi vorticavano intorno bisbigliando parole senza senso. Bisbigli assordanti.
Realtà. Scherzo del Fato. Illusione. Errore del destino. Menzogna della realtà.
Mi tappai le orecchie per cercare di non ascoltare, ma era tutto inutile.
Sentivo quelle parole rimbombarmi nella testa, nel cuore.
Iniziai a pensare cosa aveva detto quel fantasma con le mie fattezze.
Cos’era la realtà? Non me l’ero mai chiesto. Pensavo fosse quello che vivevo. Ma questo cos’è? Io lo sto vivendo, ma se non è reale..? Dove sono allora? In un sogno? Nella “realtà”? sto impazzendo, non ci capisco più niente.
Andate via..
“Tu sei uno di noi..” sussurravano le tenebre “Tu ci appartieni, sei uno di noi.”  “No..”  “Non scappare. Tu sei ombra. Tu sei tenebra. Tu sei solo. Tu sei uno di noi. Resta con noi.”  “Non. Non sono uno di voi. Non lo sono..”    Smettetela. Basta. State zitti.
“Chi sei? Sei o non sei vivo, reale?”  “Io.. io sono..”  “Chi sei? Un’anima senza volto e conoscenza, oppure..”
 “Io sono Nico Di Angelo! Figlio di Ade, signore e sovrano degli Inferi; ambasciatore di Plutone; semidio sia del Campo Mezzosangue sia del Campo Giove!” dissi mentre mi rimettevo in piedi, sentivo le guance bagnate, ma non me ne preoccupai. “E non sono solo! HO Hazael, Reyna, Jason, i sette, Lou, Cecil, Miranda, tutti i ragazzi del campo, io ho WI…” mi bloccai di colpo.
Potevo dire che avevo Will? Chi ero per lui? Un compagno? Un paziente molto problematico? Un..?
“Sono contento che tu sia qui Nico. Mi sei mancato in questi tre mesi.” Will… era sincero?
Era reale? Il suo sorriso.. la sua mano sulla mia testa.. quello strano calore nel petto.. era.. reale.
Will era lì per me ed era reale.
“Io ho Will!” gridai al buio “Fin che si saranno Will e gli altri, io non sarò mai solo!” e questa volta ne sono sicuro.
Dopo Gea, dopo le manticore e i mostri, loro erano lì per me, erano reali, lo sentivo, ne ero sicuro. Per una volta lo ero.
Degli spiragli di luce bianca si fecero largo tra le tenebre. La luce mi ferì gli occhi, ma non cercai di fuggirle.
“Sei questo dunque? Vuoi essere veramente questo?”
“Nico svegliati” Will.. “Apri gli occhi!”
“Si. Sono questo.”
Mi risvegliai di botto e vidi Will chinato sul mio letto che mi scuoteva per svegliarmi “Grazie al cielo.. ti agitavi e piangevi, ma non riuscivo a svegliarti..” sembrava preoccupato “Il veleno della manticora deve averti fatto salire la febbre.. stai tremando.” “Non è..” mi accorsi che aveva ragione, stavo tramando come una foglia e avevo le guance umide di lacrime.
Will mi stinse in un abbraccio caldo e confortevole. Era così reale
“Era solo un incubo, non preoccuparti, ci sono io qui..” com’era sincero, mi sentivo veramente al sicuro.
Mi fece stendere sul lettino sdraiandosi accanto a me e cominciò ad accarezzarmi i capelli e la schiena. Sentivo le guance andare a fuoco, ma avevo il viso affondato nella sua spalla quindi non mi vide.
“Stai tranquillo Raggio di Sole, è tutto finito.”
In quel momento mi resi conto di una cosa. Io mi ero preso una cotta per Percy. Poi avevo risolto tutto e mi era fatto degli amici, fratelli e sorelle. Ma ora, solo ora, mi resi conto che amavo Will.
 
   
 
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