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Autore: smile_tears    24/05/2015    4 recensioni
«Scusami James, non è che potresti darmi le foto che abbiamo scattato oggi?»
Il ragazzo sorrise di fronte alle mie guance rosse e annuì. «Sapevo già che me lo avresti chiesto. Domani se vieni qui puoi prenderle»
Arrossii ancora di più, perché avevo capito di essere davvero prevedibile, poi lo ringraziai e mi avviai per raggiungere Louis. «Harry aspetta»
La sua voce mi fece fermare e poi voltare. «Diglielo, mi raccomando»
Stavolta invece di negare sorrisi e annuii. «Si, James. Ti prometto che lo farò»
Sixteen!Harry
Eighteen!Louis
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B. Non sono una larry shipper.


We keep this love in a photograph


 
Era una calda giornata di sole a Doncaster. Monotona per tutti, tranne che per Louis Tomlinson, il mio migliore amico.
Mesi prima aveva fatto un provino per diventare modello di una rivista locale. E, solo dopo un paio di settimane, gli era stato comunicato che era stato scelto e che lo avrebbero chiamato al più presto per il primo servizio. Bene, suddetto giorno era arrivato, ed era per questo che mi trovavo a casa di Louis per aiutarlo. «Haaz» piagnucolò «Non so cosa mettermi, non ho niente!»
Alzai un sopracciglio, scettico, e guardai l’enorme pila di vestiti accanto a me e gli altri rimasti nell’armadio. «Louis, hai più vestiti tu che io, Gemma e mia madre messi insieme. E poi non capisco perché sei così ossessionato, non userai i tuoi vestiti per le foto»
Louis si degnò finalmente di guardarmi, posando le mani sui fianchi, privandomi della vista del suo fondoschiena fasciato solo dai boxer. «Devo fare il modello Harry, devo indossare dei vestiti. Se mi presentassi lì conciato come un barbone cosa penserebbero? Cambierebbero immediatamente idea!»
Ruotai gli occhi al cielo esasperato, poi scesi dal letto e feci spostare Louis da davanti all’armadio con un colpo d’anca, che lo fece gemere dalla sorpresa. «Vuoi qualcosa di colorato?»
Louis si sedette sul letto, continuando a massaggiarsi il fianco dove lo avevo colpito. «No, preferirei qualcosa di più serio, diciamo»
Annuii distrattamente alle sue parole e ripresi a frugare nell’armadio. Recuperai un paio di skinny jeans neri e una maglietta grigia a mezze maniche e glieli porsi. «Indossali, così vedi se ti piacciono»
Iniziò a cambiarsi e poi si spostò davanti allo specchio. Lo vidi fissare il suo riflesso a lungo, prima di fronte e poi di lato, facendosi scappare un piccolo sorriso. «Sembro quasi carino così»
Lo guardai, mentre ero seduto sul letto alle sue spalle e sorrisi, arrossendo come una quindicenne alla prima cotta (che poi era ciò che ero). «Non sei carino, Lou. Sei bellissimo»
Si voltò verso di me sorridendo ampiamente; al lato dei suoi occhi si formarono due bellissime rughette di espressione e i suoi occhi azzurri risaltavano sulla sua pelle abbronzata. «Grazie Haz. E sappi che se non ti conoscessi penserei che sei innamorato di me»
Arrossii fino alla punta dei piedi per le sue parole, perché beh, si vedeva che non mi conosceva bene, perché io ero davvero innamorato di lui. «Tranquillo Lou» mi sforzai di ridere «Non corri questo rischio»
Lui rise con me, ma per un istante mi parve di vedere un barlume di tristezza nei suoi occhi, ma probabilmente me l’ero solo immaginato. «Dai muoviti, altrimenti facciamo tardi» lo rimproverai.
Louis mi sorrise e mi scompigliò i capelli, poi sparì nel bagno per finire di prepararsi.
Il fatto che il mio cuore stesse per scoppiare non era una cosa buona, vero?
 
Raggiungemmo lo studio dopo quindici minuti buoni di macchina. Appena entrati una donna bionda ci condusse nella sala dove avrebbero scattato le foto e li trovammo James, il fotografo che aveva fatto il provino al mio migliore amico. «Louis! Sono felice di rivederti!»
Louis sorrise al ragazzo, che venne ad abbracciarlo. «Ciao James! Ti presento Harry, il mio migliore amico»
James allungò una mano per stringere la mia e mi regalò un grande sorriso. «Però» ammiccò «Devo dire che anche lui non è niente male»
Arrossii, imbarazzato dalla sua schiettezza, e iniziai a balbettare come un idiota. «Oh, ehm, grazie credo»
I due si presero gioco del mio imbarazzo e iniziarono a ridere, peggiorando la situazione. «Stavo pensando che dopo potreste fare qualche scatto insieme»
Spalancai occhi e bocca a quelle parole e, paradossalmente, sbiancai. «Cosa? No, non ci pensate proprio! Io non voglio e poi sono minorenne»
«Dai Harry!» insistette James «Sono solo un paio di scatti e non ho intenzione di pubblicarli. Voglio solo farvi vedere che insieme lavorereste bene»
Lo guardai scettico, poi scossi energicamente la testa. «La mia risposta rimane sempre e comunque no»
Il braccio di Louis mi circondò la vita e io finii spalmato contro il suo corpo. «Dai Haz, che ti costa? Almeno avremo qualche foto insieme, no? Fallo per me!»
Maledetto Louis, maledetta la mia cotta per lui e maledetta la mia scarsa capacità di resistere ai suoi occhi dolci. «E va bene, va bene»
Il mio migliore amico lanciò un urletto isterico e mi saltò al collo, rischiando quasi di soffocarmi. «Grazie Haz, sei il migliore»
James sorrise teneramente, poi fece cenno a Louis di andare a prepararsi per il servizio. «Harry, tu vieni qui accanto a me»
Annuii e mi andai a sedere sulla sedia blu, proprio di fronte al set.
Dopo un buon quarto d’ora Louis tornò da noi vestito di tutto punto. Indossava un paio di skinny jeans neri con dei grossi strappi sulle ginocchia che gli facevano un culo da pau… ehm, un bel sedere, si; aveva una maglia bianca con delle stampe nere e sopra un giubbino di jeans. I capelli erano acconciati in un piccolo ciuffo e sul viso era stato applicato un lieve strato di fondotinta. «Porca…»
Fui costretto a mordermi la lingua per non dire qualcosa di inappropriato ad alta voce, ma a giudicare dal sorrisino divertito di James doveva avermi sentito comunque. Beh, poco importava, Louis  era ancora più bello del solito, era da stupro.
«Bene Louis» lo richiamò James raggiungendo la macchinetta fotografica  «Posizionati lì e iniziamo»
Si mise in posa e James iniziò a scattargli decine e decine di foto. Era nato per fare quel lavoro, usciva benissimo in tutti gli scatti, nonostante facesse svariate pose. Il fotografo sorrideva soddisfatto, perché sembrava sempre a suo agio e si comportava sempre in maniera naturale.
Anche il mio sorriso da ebete lasciava intendere quanto mi piacesse quella situazione, potevo ammirare Louis in tutta la sua bellezza senza dare spiegazioni a nessuno e ne stavo approfittando.
Passò un’ora mezza tra foto, flash e risate, poi James si allontanò dalla macchinetta sorridendo soddisfatto. «Per oggi abbiamo finito Louis, sei stato bravissimo. Ora fai un quarto d’ora di pausa, poi farai gli scatti insieme ad Harry»
Deglutii a quelle parole, speravo che se fossero dimenticati. Non ero a mio agio con una macchinetta fotografica puntata contro, mi sentivo in soggezione. Se poi dovevo posare con Louis peggio ancora. Di peggio c’era solo che ero fermamente  convinto che James avesse capito che io e Louis eravamo gay. E questa non era una buona cosa.
Il famoso quarto d’ora di pausa passò velocissimo, così fui costretto a cambiarmi e raggiungere Louis sul set. Mi avevano letteralmente costretto a mettere un paio di skinny jeans neri, simili a quelli di Louis, che erano talmente stretti da impedirmi di respirare; sopra indossavo una semplice maglietta bianca a mezze maniche e una giacca nera. Come se non bastasse, mi avevano scompigliato tutti i capelli, rendendo i miei ricci più disordinati del solito. Sembrava fossi appena sceso dal letto. Avevano provato a mettermi il fondotinta, per coprire l’acne, ma mi sono categoricamente rifiutato, non ero mica una bambola! Dio, mi facevo schifo. «Sai» sussurrò James al mio orecchio «Stavolta il “porca miseria” se l’è fatto scappare Louis, non appena ti ha visto»
Mi allontanai di scatto da lui, mostrando le mie gote completamente rosse e iniziai a balbettare. «C-cosa stai dicendo?»
Il fotografo sorrise divertito, probabilmente ero talmente rosso da fare concorrenza a Marte. «Sto dicendo che ho capito che hai una cotta per Louis, Harry. E ho capito che anche lui ha una cotta per te. Sono gay anch’io, le capisco certe cose»
A quelle parole mi bloccai: possibile che la mia cotta per il mio migliore amico fosse così evidente?
«T-ti stai sbagliando James. Io non ho una cotta per Louis così come Louis non ne ha una per me. E ora sbrighiamoci a fare questi scatti che devo tornare a casa»
James scosse la testa sconsolato, ma si diresse verso la macchinetta fotografica senza fiatare. «Dai ragazzi, venite. È tutto pronto»
Io e Louis annuimmo e andammo a prepararci sul set. «Ehm, cosa dovrei fare precisamente?»
Louis scoppiò a ridere prendendosi gioco di me, mentre James provò a contenersi senza riuscirci. «Niente di che Harry. Tu rilassati e comportati naturalmente, al resto penserà Louis»
Non feci in tempo ad annuire che quell’ idiota del mio migliore amico mi si buttò addosso, rischiando di farmi cadere. Fui costretto a reggerlo per le gambe per non farlo cadere, mentre lui aveva le mani allacciate intorno al mio collo e rideva come un pazzo, trascinando anche me.
Sentii uno scatto e mi voltai immediatamente verso James. «Siete perfetti ragazzi! Ora capisci che intendevo, Harry?»
Si che avevo capito, ed ora sarebbero stati guai per Louis.
Lo feci scendere dalla mia schiena e, senza dargli nemmeno il tempo di toccare terra, lo feci sdraiare. Mi sedetti sul suo bacino e iniziai a fargli il solletico, mentre lui si contorceva sotto di me per le troppe risate. Lo lasciai in pace solo quando iniziò a supplicarmi di smetterla e quando fui certo che James avesse scattato la foto, poi mi alzai e, ghignando, lo aiutai a rialzarsi.
Continuammo a stuzzicarci e a farci scattare foto per non so quanto tempo, finché James non ci interruppe facendo una strana richiesta. «Di solito non mi piace dettare io le pose da assumere, ma stavolta avrei una richiesta da farvi. Non è che vi dispiacerebbe, uhm, baciarvi?»
Baciarvi. Mi aveva chiesto se potevo baciare Louis.
Rimasi letteralmente spiazzato, tanto che spalancai gli occhi e la bocca.
Da una parte avrei voluto baciarlo, parlavamo sempre di Louis, ragazzo per una avevo una cotta, ma non potevo. Non potevo perché quello sarebbe stato il mio primo bacio e non volevo che fosse dato senza sentimenti, solo per uno stupido servizio fotografico. «Harry? Ehi Harry, stai bene?»
La voce del mio migliore amico mi risvegliò dai miei pensieri malsani e scossi la testa per riprendermi. «Si, Lou, tutto ok»
Lui continuava a guardarmi preoccupato, prendendosi cura di me come era abituato a fare da quando io avevo cinque anni e lui sette. «Sei sicuro? Se è per questa cosa del bacio non preoccuparti, ok? Non sei obbligato»
Sorrisi teneramente alle sue attenzioni e decisi che forse non sarebbe stato tanto male baciare Louis, anche se eravamo su un set. «Davvero Louis, tranquillo. Voglio farlo»
Annuì, capendo che dicevo sul serio, e fece un cenno a James che si riposizionò dietro la fotocamera.
Avevo un’ansia assurda, tanto che mi ritrovai a deglutire un groppo che mi si era formato in gola.
Louis sorrise incoraggiante, poi mi avvicinò verso di se mettendomi le mani sui fianchi. Lentamente fece avvicinare i nostri visi, facendomi arrossire vistosamente, ma quando ci separavano solo pochi centimetri si fermò. «Haz, so che questo è il tuo primo bacio. Giuro che farò di tutto per renderlo speciale, ma se non sei sicuro fermami»
Quel sussurro mi fece mancare un battito e spalancare gli occhi, non era possibile che Louis fosse così perfetto.
Non aspettai un secondo di più, annullai i pochi centimetri che ci dividevano e appoggiai le labbra sulle sue. Non appena le nostre labbra si toccarono riuscii finalmente a rilassarmi e lasciarmi andare, così allacciai le braccia dietro il suo collo e mi lasciai trasportare dalle mie emozioni.
Sentii Louis sorridere, ma non feci in tempo a ricambiarlo che iniziò a muovere le labbra sulle mie, per farmele dischiudere. Così feci e Louis fece incontrare le nostre lingue. Ero sempre stato convinto che mi avrebbe fatto schifo e invece era la sensazione più bella che avessi mai provato. Condividere la stessa aria di Louis, le mani di Louis sui miei fianchi, sotto la maglietta, le mie mani tra i suoi capelli: era tutto così perfetto.
Quando ci separammo non riuscii a non sorridere come un’idiota, facendo comparire le fossette che il mio migliore amico tanto amava. «Grazie»
Louis ricambiò il sorriso, facendo così formare le rughette agli angoli degli occhi, e mi scompigliò i capelli. «Niente Haz, lo meritavi»
La finta tosse di James ci riportò alla realtà e solo allora ci ricordammo della sua presenza. «Bene ragazzi, direi che potete andare a cambiarvi, qui abbiamo finito»
Entrambi annuimmo, poi fermai Louis per un braccio e notai che aveva gli occhi lucidi, ma decisi di non darci peso. «Lou tu vai avanti, io ti raggiungo subito»
Annuì, anche se un po’ confuso, e andò verso i camerini, mentre io mi avvicinai a James per parlargli. «Scusami James, non è che potresti darmi le foto che abbiamo scattato oggi?»
Il ragazzo sorrise di fronte alle mie guance rosse e annuì. «Sapevo già che me lo avresti chiesto. Domani se vieni qui puoi prenderle»
Arrossii ancora di più, perché avevo capito di essere davvero prevedibile, poi lo ringraziai e mi avviai per raggiungere Louis. «Harry aspetta»
La sua voce mi fece fermare e poi voltare. «Diglielo, mi raccomando»
Stavolta invece di negare sorrisi e annuii. «Si, James. Ti prometto che lo farò»
 
Il pomeriggio seguente mi fiondai allo studio subito dopo pranzo. Quando arrivai James mi stava aspettando. «Per essere arrivato così presto presumo tu vada di fretta. Tieni»
Mi porse una busta gialla e l’aprii immediatamente. Al suo interno c’erano almeno una ventina di scatti e tutti ritraevano me e Louis. Sorrisi istintivamente, amavo quelle foto, nonostante all’inizio non volessi farle. Le avrei fatte sicuramente incorniciare.
 Mi bloccai quando arrivai all’ultima foto, quella dove io e Louis ci stavamo baciando. Era di sicuro la mia preferita. Sembrava tutto così giusto, perfetto. Non volevo che quello fosse il nostro primo e unico bacio. Così mi decisi: sarei corso a casa di Louis e glielo avrei detto. «James hai carta e penna?»
Il ragazzo annuì e recuperò dal cassetto della scrivania ciò che gli avevo detto. Dietro alla foto del nostro bacio scrissi “We keep this love in a photograph” poi tra questa e la foto precedente misi un foglio con su scritto “Gira l’ultima foto”.
Ringraziai James per la millesima volta, poi corsi fuori dallo studio e mi diressi a casa di Louis, intenzionato a dirgli tutto una volta per tutte.
Corsi come un pazzo fino a casa sua. Avevo il fiatone e probabilmente ero anche sudato, ma non me ne importai, avevo qualcosa di più importante da fare. Stavo per suonare al campanello con un sorriso da ebete sul viso. Sorriso che sparì immediatamente, quando la porta si aprì senza che io suonassi e vidi Louis in compagnia di un ragazzo moro. Quest’ultimo stava lasciando un succhiotto sul collo di Louis, che invece ridacchiava cercando di allontanarlo. Il mio migliore amico alzò lo sguardo e quando mi vide spalancò gli occhi, allontanando definitivamente il ragazzo dal suo corpo. I miei occhi erano pieni di lacrime, ero disgustato e ferito da quella scena, mi ero illuso un’altra volta. «Ero venuto a portarti queste» dissi mostrandogli la busta «ma vedo che sei impegnato con cose più importanti. È meglio che me ne vada»
Scaraventai la busta a terra e corsi via, lontano da quella casa, lontano da Louis che chiamava il mio nome. Lontano dal mio amore.
 
Si era fatta sera ormai. Ero chiuso in camera mia da ore a piangere come un cretino. Non riuscivo a credere di essere stato così sciocco da aver creduto che davvero Louis potesse provare qualcosa per me, che ci sarebbe potuto essere un noi.
La testa pulsava da morire per il troppo piangere e il mio corpo era ancora scosso dai singhiozzi, non riuscivo a smettere, la scena a cui avevo assistito mi aveva sconvolto.
Un lieve bussare alla porta mi riportò alla realtà e mi misi in ascolto per capire chi fosse. «Harry! Harry ti prego aprimi!»
Louis, era Louis. Non riuscivo a credere che avesse avuto la faccia tosta di presentarsi a casa mia dopo tutto quello era successo. «Harry, ti prego»
Continuava a chiamare il mio nome, ma io decisi di fare finta di niente, lo avrei ignorato, anche se sarebbe stato difficile.
Seguirono dieci minuti di silenzio, in cui piansi lacrime silenziose, in attesa della prossima mossa di Louis. «Haz…»
La sua voce mi giunse debole, spezzata dai singhiozzi e, Dio, davvero stava piangendo? In dieci anni non lo avevo mai visto o sentito piangere. «Aprimi, ti prego. So di aver rovinato tutto, ma almeno lasciami spiegare»
Mi sedetti sul letto, mordendomi il labbro inferiore a causa dell’indecisione. Da una parte avrei voluto ignorarlo, ma ero sicurissimo che non ci sarei mai riuscito.
Mi alzai sospirando e andai ad aprire la porta. Trovai Louis raggomitolato a terra, vicino alla parete di fronte alla mia camera e stava piangendo. «Louis»
Sentendo la mia voce alzò lo sguardo e quando mi vide si alzò immediatamente in piedi sgranando gli occhi. «Haz, finalmente. Ho bisogno di spiegarti»
Lo fissai, cercando di essere il più freddo e distaccato possibile, e gli feci segno di sedersi sul letto. «Parla»
Rimase visibilmente deluso dal tono che avevo usato, ma dopo aver sospirato si decise a parlare. «Non so neanche da dove patire, ma ok. Quello che hai visto non era voluto, o meglio si, ma non come credi tu. Mamma mia è complicato da spiegare»
Si passò le mani su tutto il viso sospirando frustrato. «A parole tue, tranquillo»
«L’ho fatto per dimenticarti, Harry»
Cosa? Lo fissai ad occhi spalancati, mi aveva ucciso in con una sola frase. «C-come?»
Louis sospirò, conoscendolo stava facendo una grande fatica ad aprirsi con me. «Sono innamorato di te da non so quanto tempo, Harry. Fino ad oggi ero convinto che tu non provassi niente per me, per questo volevo dimenticarti. Ma dopo quel bacio avevo capito che non ci sarei mai riuscito, che non avrei mai amato nessuno come amo te. Ho avuto paura e per questo ho preso il primo ragazzo che ho visto e me lo sono portato a letto. Ma non è servito a niente, ti ho fatto solo stare male»
Ero rimasto totalmente spiazzato, mai e poi mai avrei pensato che Louis provasse tutto quello per me. «Dio Lou, non credevi tu stessi così male. Mi dispiace»
Louis sorrise triste. «Non dispiacerti Harry, non hai fatto niente. L’unico che deve chiedere scusa sono io»
Vidi altre lacrime rigare le sue guance e le asciugai con i pollici. «Non importa Louis, non lo volevi davvero»
Louis annuì, mantenendo lo sguardo basso. «Sai cosa vorrei davvero invece?»
Scossi la testa, aspettando una sua risposta che non tardò ad arrivare. «Baciarti. E amarti ovviamente»
Sorrisi e gli alzai il viso con due dita, facendo finalmente incontrare i nostri guardi. «Lo voglio anch’io, Louis. Ora e per sempre»  
A quel punto mi sorrise e mi baciò, mi amò con tutto il cuore. E allora capii che l’amore racchiuso in quella fotografia era finalmente sbocciato in tutto il suo splendore. 




Hola!
Buonasera a tutti. 
Dopo giorni di scleri e ripensamenti, sono finalmente riuscita a portare a termine questa one shot. 
Non è niente di che in realtà, ma avevo voglia di scriverla e quindi eccola qui.
L'idea mi è nata guardando vecchie repliche del film "Carabinieri 5" che andava prima in onda su canale 5.
Comunque, immagino che anche voi, così come la mia migliore amica, vi starete chiedendo perchè ho scritto una Larry se non sono una Larry shipper.
Bene, vi avviso che non lo so neanche io. So solo che mi piaceva l'idea e quindi l'ho scritta.
Non ho niente da dirvi. Spero che la storia vi sia piaciuta e fatemi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione se vi va.
A presto, si spera.
Miky.

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Di solito non lo faccio, ma stavolta s può fare un'eccezione.
Vi lascio qui il link di un'originale, molto bella a mio parere, di Clouds_Jas. Date un'occhiata se vi va.
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