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Autore: egypta    05/01/2009    3 recensioni
"Ormai erano ore che camminavo per il bosco, con gli occhi consumati della lacrime che ancora adesso continuano a scendere, solcandomi le guance ormai arrossate e scheletriche.
Non mangiavo, non bevevo, mi limitavo solo a continuare a esistere, sperando che l’angelo della morte si accorga di quest’anima in pena e la porti con se, in un mondo fatto di felicità e spensieratezza, dove mi auguro possa essere più felice.
Ma ormai anche la felicità è voltata via, con il nome di Edward Cullen, che se l’è portata via con se. La mia vita, si è portato via con se. E ormai non c’è modo di riprendermela."
Una Bella consumata dalla perdita di Edward, si ritroverà nel filo di una parentela di vampiri molto speciali, che perfino i vampiri stessi credevano fossero leggenda, o solo un altro modo per identificare i Volturi... Ma forse le cose stavano diversamente...
Mia seconda ficcy su Twilight... Spero che vi possa piacere^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hunters


<< Bellaaaaaaaa!!! >>, un improvviso vociare mi svegliò dal mio sonnellino pomeridiano, facendomi sobbalzare.
Ancora mezza addormentata cercai di focalizzare chi era quel pazzo che strillava a squarciagola, e manco fossi un indovina, arrivai alla conclusione più ovvia: Kellmett.

Quel pazzo di mio fratello che ad ogni occasione faceva saltare i nervi alla mia cara e sadica sorellina RoseMary, facendo battutine sceme nel momento e nel posto sbagliato... Manco non lo sapesse com’era lei...

<< Bellaaaaaaa!!! Aiuttttooooooo!!!! Ti prego salvamiiii!!! >>.
Uff, sempre lo stesso... Litigavano, si scannavano, le facevano di tutti i colori (Ovviamente era Rosie che gliene suonava ) e chi è che interveniva sempre a salvargli la faccia? Ma ovviamente Bella.... E certo, tanto Alicia e Jason li lasciavano, anzi lasciavano Kellmett, che lo ammazzasse.
Uff... Meglio separarli prima che Rose mi faccia in mille pezzettini quel orso di mio fratello.


Con un balzo tanto aggraziato quanto veloce mi frapposi tra i due, e presi RoseMary per la vita tenendola ferma. Poi gli afferrai la tesa e la portai all’incavo del mio collo e gli feci respirare il mio odore.
Smise di dimenarsi e inspirò più forte, chiudendo gli occhi. Era un bene che bastasse solo il mio odore per calmarla, sennò...

<< Brava Rose.. respira.. Respira >>, la incitai, sussurrandogli nell’orecchio,  per essere sicura che si calmasse completamente.
Guardai di sbieco Kellmett, e gli rivolsi uno sguardo alquanto omicida, e lui mi rispose con uno da cane bastonato, anzi, da orso bastonato.

<< Se ci riprova giuro che lo... >>, non riuscì a finire la frase che gli schiacciai la faccia contro il mio petto. A quanto pare questa volta doveva avergli detto, o fatto, qualcosa di alquanto stupido per averla fatta infuriare così...

<< Kellmett... Che hai combinato stavolta?? >>, ormai mi ero arresa, era inutile continuare a fargli la predica, tanto gli entrava da una parte e gli usciva dall’altra. Come nostro fratello Jason... Identici.

<< Niente! Non ho combinato proprio niente! Solo che aveva lasciato le sue armi incustodite per terra e io mi stavo piegando per prenderle e riportargliele... E allora è arrivata lei e si è messa a berciare e corrermi dietro con una pazza! >>, protestò lui.

<< Non è vero tu volevi prendertele e poi usarle come uno dei tuoi tanti trofei di “caccia” come fai con i tuoi aggeggi... Ti giuro che se provi a ritoccare le mie Bambine ti faccio morire e resuscitare per l’eternità!! >>. È si, questa volta era proprio arrabbiata! Nessuno aveva il permesso di toccare le sue “Bambine”, come le chiama lei.

Sarebbero delle armi fatte a cerchio di un materiale molto più resistente di qualsiasi ferro che si trovi sulla terra. Infatti gli umani non lo conoscevano, è fatto apposta per tranciare la pelle dei vampiri.

<< Ma.. ma.. Ma non è vero Rosie!! Riparliamone, anzi, prima ti calmi e poi ne riparliamo, okay? >>

<< Ma col caz.. >>

<< Oookay ragazzi, tutti calmi!>>, meglio troncare questa discussione sul nascere sennò non la finivano più, << Abbiamo ancora un ora di corsa prima di arrivare a Forks, e prima partiamo, prima facciamo presto. Quindi, smettetela di litigare e andiamo! >>

<< Bella? >>, mi chiamò mia sorella Alicia.

<< Si Alicia? >>

<< ma quando arriveremo a questa Forks, cosa faremo? E poi dove andremo a dormire? >>

<< Be’, prima di tutto, prima di andare via ho affittato uno dei castelli abbandonati che fecero i Liberum quando vennero. Vi piacerà, è molto... Spettrale. Dicono pure che ci siano i fantasmi. >>, dissi noncurante.

Dalla mia desta sentì un lungo fischio, di sicuro era Kell.
Poi proseguì: << Andremo ad abitare lì, Jenesis ha detto che era a nostra totale disposizione “ Tutto per i Crucis” >>, la imitai. Jenesis era la Liberum che preferivo: dolce, cordiale, gentile e molto materna. Faceva da madre a quegli scatenati dei suoi fratelli, un po’ come me.

<< E c’è anche la cucina? >>, mi chiese Jason, speranzoso.

<< Certo, sennò che mangiamo da umani? >>. Kell e Jass esultarono. Erano due pozzi senza fondo quei due.

<< Poi ci ho anche iscritti alla Forks High School >>

<< E che sarebbe? >>, ecco, questa ce mancava...

<< Una scuola Kell.. >>, dissi sconsolata. Sarà mai possibile che debba essere così ignorante??

<< Uuuh, e siamo tutti dello stesso anno?? >>, chiese Alicia emozionata. Lei adorava la scuola. Non era la classica secchiona con la tesa sempre e solo sopra i libri, ma era una secchiona a cui piaceva andarci e stupire gli insegnanti con il suo fantastico genio.

<< Si, tutti del penultimo, visto anche che abbiamo la stessa età >>, annunciai fiera. Chissà se erano cambiati dall’ultima volta che erano stati a scuola...

Mi ricordai che Kell e Jass non facevano altro che fare battutine ad ogni parola del professore, per infastidirlo e far ridere la classe, mentre Alicia prendeva continuamente appunti, infatti era diventata l’allieva modello di tutti gli istituti di Volterra, ed era estremamente intelligente. Rose invece si limitava a starsene in silenzio e annoiarsi, intervenendo proprio quando era strettamente necessario.. Era una noia stare in classe con lei..

Invece io ascoltavo e cercavo di prendere appunti, il più possibile. Non è che non mi piaccia la scuola... solo che preferirei fare altre cose, ecco.

<< Bene, direi che potremmo continuare il viaggio, che ne dite fratelli? >>, chiesi stiracchiandomi e alzando un po’ la voce, ma di poco.

<< Si, andiamo >>, rispose Rose per tutti. A quanto pare pensare ad altro l’aveva fatta calmare..

Cominciammo a correre, velocissimi, fulmini, nessuno ci vedeva, anche se passavamo nel bel mezzo di una piazza gremita di gente. Quando correvo mi sentivo libera e elegante. Il vento che entrava sotto i vestiti e che mi frustava il volto era una sensazione stupenda, indescrivibile.


Dall’Europa attraversammo L’atlantico correndo sull’acqua, è si, potevamo farlo. Poi arrivammo in America, passammo per il Canada e finalmente entrammo negli Stati Uniti. L’attraversammo tutto senza mai fermarci. Vedevamo cose bellissime, ma pur sempre ineguagliabili a quelli Italiani.

In Italia c’era storia, monumenti antichi mentre qui apparte dei determinati luoghi non c’era neanche un che di antico... Solo roba nuova, moderna: grattacieli, ferrovie ultramoderne, edifici con un architettura strana e contorta... Niente pietre, niente oggetti consumati dal tempo... niente di niente.
Questo mi sarebbe mancato molto dell’Italia, ma aimè, non si poteva più tornare indietro, avevamo una missione molto importante da compiere.


::Notine::

Che bello, già 6 preferiti ç___ç Che bello... Grazieeeeeee *.*
Sono felice che la storia vi abbia incuriosita, speriamo che nel continuo non vi deluda!!
Grazie molte chi ha commentato e grazie anche alle persone che l’ha inserita tra i preferiti!!! Ancora grazieeeeeeee^+^
Kiss Kiss Egypta




  
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