Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.2
The old saiyan witch
“Credevo
non fossi tipa da follie del
genere” disse l’anziana. Teneva la schiena curva e
si trascinò fino al letto.
Mise una pezza bagnata sulla fronte del giovane incosciente, che
boccheggiava
ansimando.
“Ti
riferisci all’essere uscita dalla
città o di averlo portato qui?” chiese Kamy.
Dimenò la coda rosa, sfiorando una
serie di ampolle e vasi adagiati su dei ripiani di legno. Il vento
entrava
dalle fessure tra le pareti metalliche, facendole ondeggiare i lunghi
capelli
rossi e facendo sbriciolare le foglie secche dei rametti aromatici
appesi al
soffitto. L’anziana schioccò la lingua sul palato.
“Entrambe.
Il mio piccolo allievo Nappa me
lo diceva che sotto sotto sei una testa calda” si
lamentò l’anziana. Passò
accanto alla battle suit bucata e sporca di sangue del giovane adagiata
per
terra, accanto a dei sacchi colmi di polvere. Si piegò in
avanti e con le dita
tremanti e raggrinzite passò dell’unguento sulla
ferita del ragazzo, che gemette
di dolore.
“Sei
tale e quale a mia sorella Leanna.
Quando era giovane ne ha fatte di follie” borbottò
l’anziana. Ad ogni suo
movimento il pendaglio dorato a forma di triangolo le sbatteva contro i
seni
rugosi e cadenti.
“Non
l’ho mai conosciuta. È strano non
sia ancora morta” sussurrò Kamy. Si
appoggiò contro una parete di ferro, l’odore
delle spezie le pungeva le narici.
“Lo
è, ma lei e suo marito Aedon non sono
finiti agl’inferi. Sono dall’altra parte.
È per questo che mi occupo io di mio
nipote Ren e di sua moglie Deira, che invece, come gli altri saiyan
divenuti
biondi del loro gruppo, sono agl’inferi”
spiegò la vecchia. La pelle cadente e
giallastra che le ricadeva dalle braccia sfiorò il petto
muscoloso e abbronzato
del ferito. Kamy si mise una ciocca rossa dietro l’orecchio e
annuì.
“Ti
lamenti delle mie follie e tu nascondi
i saiyan considerati maledetti” ribatté.
L’anziana ridacchiò e si massaggiò il
collo rugoso.
“Sono
l’unica strega saiyan ad essere
arrivata alla mia età, posso permettermi delle follie. E poi
ringrazia, se non
fosse per me, tu, la principessa e la sua serva Lory non potreste
permettervi
il lusso di crescere anche se morte” ribatté.
Aprì le labbra del giovane
utilizzando la punta del dito e strisciò fino a un tavolo di
pietra, da cui
prese una boccetta colma di un liquido oleoso bluastro.
Tornò dal ragazzo e gli
verso delle gocce di liquido in bocca. Il giovane sgranò gli
occhi e si alzò
seduto, guardando a destra e a sinistra, boccheggiando.
“Dov… dove sono?” chiese. La sua voce
tremò e il suo battito cardiaco accelerò.
L’anziana si deterse le labbra
screpolate e ripiegate su se stesse con la lingua, appoggiò
una mano sul capo
del giovane e lo spinse, facendolo stendere di nuovo.
“Sei
alla cittadella saiyan, giovane
sconosciuto. Dicci piuttosto chi sei” ribatté. Il
ragazzo osservò l’anziana,
quest’ultima aveva i capelli grigi raccolti in due chignon ai
lati della testa,
da cui pendevano dei veli violetti agitati dal vento.
“Io
sono il principe John, figlio di Re
Vegeta” spiegò. Abbassò lo sguardo e
vide la coda saiyan dalla peluria candida
della donna, dimenando la propria dalla scura peluria marrone.
“Ho
sentito parlare di te. Sei stato
esiliato perché sei nato agl’inferi e quindi sei
un demone” biascicò l’anziana.
Richiuse la boccetta dell’olio e si trascinò fino
al tavolino, appoggiandovela
di sopra.
“Non
ne sapevo niente” sussurrò Kamy. Il
ragazzo si rizzò sentendo la voce della giovane, fu colto da
un capogiro e
ricadde con un tonfo sul letto.
“Non
sono stato esiliato. Sono stato
venduto a Lord Freezer per evitare attaccasse la cittadella
saiyan” spiegò. Un
rivolo di sudore scese lungo la guancia di Kamy che guardò
l’anziana.
“Saggia
Altea... questo vuol dire che ho attirato
qui quel mostro? La sua rabbia potrebbe travolgerci”
sussurrò. John boccheggiò
e strinse un pugno.
“Se
temete quella minaccia, me ne andrò”
sussurrò.
“No,
non puoi andare da nessuna parte in
quelle condizioni. Sei pur sempre uno dei principi e come guerriera al
vostro
servizio, è mio dovere impedirlo”
ribatté Kamy. Prese una sedia, la mise vicino
al letto e si sedette accanto al ragazzo. John alzò lo
sguardo, la osservò in
viso e le fattezze della giovane si rifletterono nelle sue iridi color
ebano.
“Chi
sei?” chiese. Socchiuse gli occhi e
perse i sensi.
“Sarà
meglio non far sapere a nessuno che
è qui” sussurrò la vecchia strega.