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Autore: mokona anto    25/05/2015    2 recensioni
Voglio raccontarvi di un incontro che mi ha cambiata. Potrò sembrarvi banale, ma è così. Non lamentatevi. Oh, che sbadata che sono non mi sono presentata. Mi chiamo Kim Hye-jin, ho sedici anni, ho una folta chioma riccia castana e dei grandi e teneri occhi verdi , anche se sono negata nel fare le pose pucciose. Come è che si chiamano? A sì aegyo. Vivo a Seul, città che io adoro per le sue bellezze capaci di affascinarmi sempre di più. Bando alle ciance, tutto è iniziato in un caldo giorno di ottobre, la luce penetrava da quella piccola finestra in camera mia, un leggero venticello faceva ondeggiare la bianca tendina ornata di fiori colorati che mettono allegria e un tepore avvolgeva tutta la stanza. Io, come tutte le mattine, ero molto calma e in perfetto orario per l’inizio della scuola ….
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Youngjae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Mi ritrovai sull’asfalto umido. Cavolo non pensavo che il paradiso fosse così. Ma in quel momento mi venne un dubbio. Forse non ero morte, oppure quella era la mia anima che appena avrebbe aperto gli occhi si sarebbe ritrovata il suo corpo disteso a terra insanguinato?
“Stai bene?” . Fu una voce maschile a farmi questa domanda. Così con un po’ di timore aprii gli occhi e mi ritrovai seduta sulla strada e un braccio mi stringeva. Cercai di individuare l’interlocutore , ma i raggi del sole mi impedivano di vedere attentamente i particolari del volto. Dopo un po’ mi accorsi che non avevo ancora risposto alla domanda. Figure del cavolo parte 1.
“Oh sì sì sto bene, grazie mille per avermi salvata!”.
Quel ragazzo gentilissimo mi porse una mano per aiutarmi a rialzare, anche perché nel salvataggio mi ero sbucciata un ginocchio. Grazie asfalto, tu si che mi aiuti! Quando ripresi la mia normale posizione eretta, o quasi perché barcollavo un po’ per il dolore al ginocchio, i raggi del sole diminuirono e io potetti ammirare il volto del mio salvatore.  Avete presente il principe azzurro delle fiabe che avete sempre sognato, con occhi grandi azzurri come il cielo e con una chioma perfetta folta e dorata? ….. Beh dimenticatevelo, perché nella mia mente entrò un nuovo stereotipo di principe dei sogni. Aveva i tratti tipicamente coreani, gli occhi erano abbastanza sottili e molto felini, ma erano due occhi dolcissimi. Quelli di un cucciolino! Mi faceva tenerezza ! Era abbastanza alto, sicuramente più alto di me, e aveva dei tratti del volto molto delicati. Poi aveva delle guance tenerissime e dei capelli perfettamente lisci neri alzati .Insomma un figone tenerone. Doveva avere circa la mia età. Punti a favore per la sottoscritta! L’abbigliamento era fantastico! Aveva una camicia bordeux/ viola, una cravatta nera, una giacca bellissima lunga bianca con piccoli scacchi neri, dei pantaloni di pelle neri e degli anfibi neri. Insomma oltre ad essere strabello aveva anche buon gusto nel vestire. Un particolare mi colpì: una collanina argentata con un ciondolo con una Y incisa. Era veramente graziosa!
“Come ti chiami?” mi chiese all’improvviso per cercare di rompere il silenzio. Quel ragazzo aveva una voce bellissima. Era molto dolce, ma aveva uno strano accento. Non sembrava tipico coreano , ma sembrava più….. europeo! Passarono circa due minuti abbondanti da quando mi aveva fatto quella domanda, ma io ero troppo concentrata a fissarlo e ammirarlo, con la bocca aperta e la bava, tipo nei cartoni animati. Poi mi ricordai che dovevo rispondere anche a quella domanda. Figure del cavolo parte 2, la vendetta.
“Oh si scusa sono ancora un po’ scombussolata dall’incidente. Mi chiamo Kim Hye-jin, davvero non so come ringraziarti per avermi salvata. Ti sarò debitrice ! Non ho visto quella macchina e quella macchina non ha visto me. Io volevo soltanto andare a prendere la palla a quel bambino, ma avevo le cuffie alle orecchie e non mi sono accorta di quel pazzo che sfrecciava a tutta velocità infuriato nero. Ade gli avrebbe fatto un baffo. Davvero non so come ringraziarti…..”
“Ahaha non ti preoccupare non mi devi ringraziare. Era mio dovere salvarti. Quel pazzo stava anche parlando al telefono. Non hai bisogno di giustificarti!”
Quel giorno mi salì sicuramente il diabete a quanta dolcezza ispirava quel ragazzo. Ero più che convinta che  in quel momento avevo le guance rosso fuoco a quanto fossi imbarazzata. Avevo parlato troppo. Forse lo avrete capito, ma io parlo tanto,anzi MOLTISSIMO quando sono nervosa. E’ un mio difetto che ho fin da quando ero piccola.
“ Ora scusami Hye-jin devo andare. E’ stato un piacere conoscerti ! Spero di rivederti presto! E medicati il ginocchio! Non vorrei che ti facesse troppo male!”. OK, gli sarei saltata addosso all’istante. Era la tenerezza in persona. Risposi al saluto con un timido ciao, ma quando si allontanò un po’ mi accorsi di non avergli chiesto il nome.
“Ehi scusami .Come ti chiami?”. Quel tentativo fu vano perché ormai si era allontanato troppo e non riusciva a sentirmi. Figure del cavolo parte 3. Certo che stupida che ero. Avevo incontrato un ragazzo bellissimo che poteva esser considerato un attore di un drama, che per altro mi aveva salvata, e non gli avevo chiesto il nome. Mi vennero dei dubbi sul fatto di capire chi fosse il vero idiota tra me e Himchan. In quel momento avevo stravinto io. Meritavo una coppa per la stupidaggine più grande della storia. Mi venne il sospetto però che la Y incisa sulla collanina fosse l’iniziale del suo nome. Ma quanti milioni di nomi potevano esistere che iniziavano con la Y! Ero senza speranze! Così facendomi un esame di coscienza e domande esistenziali, tornai a casa.
……….
Appena rientrai nel mio caldo appartamento ricevetti un caloroso saluto da mia madre, che subito dopo si trasformò in preoccupazione vedendo il ginocchio sbucciato .
“O CAVOLO CHE TI SEI FATTA TESORO! HIMCHAN PORTAMI LA VALIGETTA DEL PRONTO SOCCORSO!”
Per non farla preoccupare troppo non le dissi che stavo quasi per morire e che ero stata salvata da un ragazzo fantastico. Così mi inventai una banale scusa.
“Non ti preoccupare mamma! Non avevo visto una pietra e sono caduta sul marciapiede. Niente di che!” Fu la balla più grossa che avessi detto durante la mia vita, ma mamma aveva già perso papà con un incidente stradale. Ebbene si io sono orfana di mio padre! Morì quando avevo 12 anni . Andò a sbattere contro un auto guidata da dei ragazzini deficienti ubriachi. Ciò che mi fece arrabbiare di più, però, fu che a rimetterci la vita fu solo mio padre. Era una persona molto importante nella mia vita, e lo è tutt’ora perché mi guida nelle mie scelte da un posto migliore, lontano da questo mondo fatto di ipocrisia e falsità. Comunque tornando alla storia Himchan arrivò subito con un po’ di alcol e dell’ovatta.
“Ecco a te idiota!” . Il rovescio stava per partire, ma placai la mia indole selvaggia all’istante. Quella giornata era stata troppo bella e brutta per rovinarla per quell’imbecille di mio fratello . Il resto della domenica passò tranquillamente e arrivò sera. Ero particolarmente stanca quel giorno così andai a dormire presto. Strano a dirsi!
……..
Il giorno dopo mi svegliai in orario e, credeteci, SENZA IL SUONO DELLA SVEGLIA. Andare a dormire presto mi era servito parecchio. Così con grande sorpresa di Himchan mi sbrigai presto e arrivammo a scola in orario. Volevo parlare con Daehyun dell’accaduto.
“O CAVOLO. QUALE GRAZIA DIVINA TI HA FATTA ARRIVARE PUNTUALE A SCUOLA OGGI!”
“Grazie Dae. Anche io sono felice di vederti! Comunque sono arrivata presto perché volevo parlarti di una cosa importante che non ho detto nemmeno a Himchan”
“Uh. Allora deve essere una cosa tremenda!”
“Sì e no. Ieri praticamente stavo per essere investita da una macchina, ma un ragazzo mi ha salvato. Come puoi notare ho una benda alla gambe, ma solo perché nel salv….”
“O CAVOLO .COME STAI. PERCHE’ SEI SEMPRE LA SOLITA SBADATA. NON TI AVREI POTUTA RIVEDERE. COME STA IL GINOCCHIO? COME STA? PERCHE’ NON MI RISPONDI!!”
Era impazzito!!
“Mi dovevi far finire la frase. Mi sono solo sbucciata il ginocchio niente di che. Shhh aspetta. Parliamo dopo. Sta arrivando il professore.”
Il professore entrò in classe. Noi ci alzammo educatamente facendo le riverenze e il professore ci disse di accomodarci. Subito dopo entrò un ragazzo, quello che sarebbe dovuto essere il nostro nuovo compagno di scuola……


ANGOLO AUTRICE
Ehilà! Ecco a voi il terzo capitolo! Spero vi piaccia! Chi sarà mai questo misterioso ragazzo? Lo scoprirete al prossimo capitolo.
PS: Ringrazio ancora chi ha recensito la storia. Tanti kiss (?)
  
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