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Autore: Saritac1987    05/01/2009    2 recensioni
Una serie di one-shot incentrate sul tema della solitudine, dal punto di vista di ogni personaggio della serie.
[Spoiler 2x05 - The Serena also rises]
[Spoiler 2x13 - Oh Brother, where Bart thou?]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Blair

“Mio padre se n’è andato con un uomo.”

Erano queste le prime parole che Blair aveva detto a Serena riguardo alla sua vita, quando era tornata.

Detestava Roman, era convinta che le avesse portato via una parte di se stessa, l’unica persona con cui poteva parlare.

Però, l’anno prima si era resa conto che quel modello non era poi così male, aveva passato un Natale ed un’estate fantastica con loro; anche se mancava lui.

Seduta sul proprio letto in camera sua, Blair sospirò.

Le mancava Chuck. Ora che finalmente si era decisa a dirgli tutto quello che provava per lui, quanto lo amava… era sparito.

Si era davvero illusa che il ragazzo la amasse allo stesso modo in cui lo amava lei, ma evidentemente non era così; a lui andava bene essere solo Chuck e Blair, e nulla più… ecco perché le aveva detto che per lei sarebbe stato meglio qualcun altro.

Pensare al Natale precedente, e a quello che invece stava passando ora era piuttosto frustrante: anche l’anno prima lui non c’era. Era a Monaco con Nate, via, lontano da lei.

A Blair scappò un sorrisino.

L’anno prima la sua unica preoccupazione era quella di non far sapere a Nate di tutta la storia della limousine di Chuck. Dio, quanto era stupida. Aveva sempre amato Chuck, e aveva scelto di stare con Nate. Che sciocca.

Magari, se invece di chiedergli quelle tre parole, otto lettere non avesse fatto storie, a quest’ora avrebbe saputo dov’era. O, magari, sarebbe scappata con lui.

Non aveva nemmeno qualcuno con cui parlare.

Suo padre era rimasto a Lione, sarebbe arrivato per il Capodanno.

C’era sua madre, ma non se la sentiva di parlarne con lei, non voleva rovinarle l’euforia delle nozze e l’allegria che aveva sempre sotto Natale.

E poi c’era Cyrus: era un buon patrigno, ma… non era Harold. Blair aveva bisogno di suo padre.

O magari…

Dorota!”

La domestica arrivò quasi subito.

“Sì, signorina Blair?”

“Usciamo. Non ho voglia di stare in casa.”

Prese il giacchetto, prima di andare in strada, senza nemmeno salutare.

Senza nemmeno parlare, seguita dalla fedele Dorota, continuava a camminare per i luoghi che conosceva così bene, e nei quali, sicuramente, era stata anche con lui, fin da quando giocavano insieme da bambini. Blair, Chuck, Nate e Serena.

Se fissava un punto qualsiasi del parco, riusciva quasi a vederli: lei stessa, vestita bene, con il suo immancabile cerchietto; sotto Natale ne metteva solo di rossi, diceva che così dimostrava di essere festosa. Nate, il suo già allora fidanzatino, chissà se per obbligo del padre o perché le voleva davvero un po’ di bene. Serena, la sua migliore amica da sempre: non si erano mai separate, si erano sempre raccontate tutto, senza problemi nel dire all’altra anche solo un suo difetto; lei aveva sempre detestato i suoi cerchietti, glielo diceva anche allora. E infine Chuck: da migliore amico di Nate, non poteva mancare. Era sempre stato un dandy, dannatamente strano e dannatamente ribelle; tranne che sotto le feste. Si incupiva sempre, ogni anno. Li invidiava, perché avevano tutti una madre, dei genitori che li amavano. Lui era solo, aveva solo suo padre che faticava anche a guardarlo e che era sempre in viaggio. Ogni anno, i genitori di Nate erano così inteneriti che lo invitavano a passare le feste da loro; invito che a Chuck aveva sempre fatto piacere.

Blair sospirò. Aveva appena intravisto la panchina sulla quale si fermavano sempre, loro quattro.

Sospirò, prima di sedersi. Poteva quasi sentire le loro discussioni, le loro chiacchierate. Quelle di quattro bambini, di quattro ragazzi che non si erano mai separati.

“Tutto bene, signorina Blair?”

“Non sei autorizzata a chiedermi queste cose, Dorota.” Mormorò la ragazza. Non era vero, Dorota sapeva tutto di lei, la capiva anche solo guardandola in faccia; ma quando era nervosa, non poteva fare a meno di trattare male qualcuno.

Perché Harold non era lì? Cosa gli costava partire qualche giorno prima? Si era dimenticato di avere una figlia? A quanto pare sì.

Passò qualche minuto così, immersa nei suoi ricordi, quando, all’improvviso, il suo telefono squillò. La ragazza fissò lo schermo per qualche secondo, prima di rendersi conto di chi la stava chiamando.

Papà.

Blair sorrise, prima di rispondere.

“Ciao papà!”

“Ehi tesoro! Ti ho chiamata solo per farti gli auguri… come stai? Tutto bene?”

Blair sorrise.

“Sì.” Mormorò. “Ora va tutto bene.”

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Finito anche con Blair ^^ non potevo non metterli vicini *_*

Allora, che ve ne pare? Fatemi sapere ^^

Alla prossima one-shot!

_olly_

   
 
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