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Autore: Katonoffirecrow    26/05/2015    3 recensioni
La trama parla di ciò che potrebbe accadere se l'armonia fosse l'unica forza regnante ad Equestria, senza lasciare più traccia di alcun genere di pensiero negativo, il che è contro ogni legge fisica e magica poichè dove c'è luce deve per forza esistere oscurità, e la storia narra proprio di ciò che potrebbe accadere se ciò accadesse.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò qualche minuto dal crollo della caverna, che venne udito in tutte le piccole cittadine nei dintorni, che senza perdere tempo inviarono squadre esplorative nell'Everfree forest, per cercare di comprendere cosa fossa accaduto.

Non potevano di certo sospettare che ciò che cercavano si trovava a diverse miglia di distanza sul monte fumoso, un tempo dimora di un drago prima dell'intervento delle portatrici dell'amicizia.

All'interno infatti, dove fino a pochi minuti prima regnava la pace più profonda rotta soltanto dal vento che filtrava dall'esterno, ora si udivano soltanto le parole della creatura per nulla soddisfatta, intenta a spostare con la magia tonnellate d'oro accumulate nel tempo dalla bestia sputa fuoco, ora abbandonate all'interno.

« Uff, non ci sono più i fieri dragoni di una volta !! Posso capire che si sia fatto intenerire da quelle pony, però accidenti, avrebbe almeno potuto portarsi via tutto questo inutile ciarpame !! Chissà quanto diamine mi ci vorrà per spostare tutto questo tesoro !! » disse la creatura, spostando il proprio bastone a destra e sinistra, puntando la parte con la sfera magica verso l'immenso cumulo dorato il quale, veniva di volta in volta smontato di alcune parti che senza alcuna preoccupazione venivano gettate a destra e sinistra contro i muri.

« Uff...mi si sta stancando il braccio. E sto pure perdendo tempo, e questo è grave. Il tempo è tutto !! » disse l'essere, osservando coi propri occhi azzurri l'esterno della grotta dalla quale entrava forte la luce del sole giunta ormai allo zenit di mezzogiorno.

« Oh finalmente !! Questa è fortuna !! » disse con tono soddisfatto l'essere, ghignando leggermente quando, dopo aver spostato un altra porzione d'oro apparve sul pavimento un grosso simbolo inciso nella roccia del tutto identico a quello sul proprio copricapo.

« Spero solo che mi abbiano preparato una bella sorpresa di bentornato, sarà di certo fantastico !! » disse elettrizzato l'individuo dalle lunghe vesti, facendo palpitare la sfera sul proprio bastone, che fece di colpo illuminare il simbolo sul pavimento, facendo tremare l'intera grotta, mentre un il pensiero che anche questa potesse venir già si fece vivo nella mente del mago, che istintivamente si allargò di poco il colletto che stringeva il suo collo cadaverico.

Fortunatamente stavolta la struttura resse l'immenso tremore, e nel pavimento dopo un lungo cigolio si aprì una grande botolo dalla quale partiva una lunghissima rampa di scale che pareva addentrarsi in profondità nella montagna.

« Oh bene, bene !! Meglio muovermi, non vedo l'ora di vedere cosa staranno preparando !! » disse con voce fremente facendo girare il bastone nella mano destra con un abile gioco delle dita.

« Meh, casualmente questo mi riesce solo quando sono da solo. Poco male. » pensò l'essere cominciando a discendere lungo la scala, facendosi luce col proprio bastone incantato senza produrre il minimo suono di passi.

Mentre procedeva lungo la rampa, la creatura ebbe modo di notare come anche lungo le pareti di questo passaggio fossero incise alcune delle sue prodezze svolte al servizio dell'equilibrio e del proprio Signore, facendolo sorridere leggermente quando vide una delle sue scene preferite, l'inganno che aveva perpetuato ai danni di Sunset Shimmer, facendo si che decidesse di abbandonare il regno visto che non sarebbe ancora stata degna del titolo di principessa dell'amicizia, mettendola così contro Celestia.

« Ahh che bei ricordi. Riesco ancora a sentire il pianto di quella piccola puledra quando Celestia le disse che non era ancora pronta a causa della sua mancanza di credenza nell'amicizia.

Certo se lei glielo avesse detto in modo più gentile forse non sarei dovuto agire io, guidandola in quel mondo dopo aver modificato le informazioni su quel libro secondo cui la sarebbe potuto diventare una principessa, senza specificare che lo sarebbe stato di un patetico ballo. Poco male, ciò che è fatto è fatto, e poi riesco già a vedere la porta, chissà le grida di gioia che faranno quando mi vedranno !! » disse la creatura, mettendosi dritto con la schiena, ponendosi la mano sinistra dietro la schiena ed assumendo un espressione facciale il più seria possibile, seppur non cambiasse molto vista la conformazione quasi scheletrica del volto del tutto irrigidito.

Una volta giunto all'ultimo scalino, dinnanzi a se costatò la presenza di un immenso portone in pietra, su la cui facciata era inciso nuovamente il simbolo dell'equilibrio che ricopriva completamente il punto di accesso.

« Uhm...vediamo come potrei esibirmi nel mio ingresso...è difficile, vediamo..uhm..si penso di-» di colpo il mago cessò di parlare quando si accorse che nel suo gesticolare aveva per errore colpito la porta col proprio bastone e questa, dopo un lungo cigolio sprofondò in avanti, abbattendosi al suolo con fragore tremendo che venne udito fino alla cima della montagna dalla cui grotta fuoriuscirono a flotte i pipistrelli disturbati dal rumore.

Nel medesimo istante, mentre la grande massa di polvere sollevata cominciava a riposarsi al suolo, la creatura, facendo del tutto finta che nulla fosse successo si addentrò nella stanza, illuminata da un sofisticato sistema di specchi che riflettevano la luce del sole esterno all'interno donando una illuminazione più che sufficiente.

« Ehm, ragazzi ? Ci siete ? Scusate per la porta, ma dovreste fare un po' di manutenzione e pulizia nel rifugio, sapete quanto ho dovuto faticare per entrare ?? » disse con tono scocciato il mago, osservandosi attorno, vedendo con piacere il vecchio tavolo di pietra dell'equilibrio ancora posto al centro della stanza, che era stato salvato dalla caduta della porta solo per pochi centimetri di distanza.

Ma oltre ciò, non vi era alcuna presenza nella stanza, se non quella del nuovo arrivato e di qualche topo e pipistrello in giro.

« Cos'è non vi sarete mica nascosti eh ?! Avete una certa età sapete !! Coraggio su fatevi vedere !! » disse leggermente irritato lo stregone, incrociando le braccia dinnanzi al petto, cominciando a procedere all'interno, aggirando il grande tavolo, dirigendosi nella sala secondaria, dove solitamente i suoi “colleghi” si riunivano per il loro sonno millenario.

« Che non si siano ancora svegliati ? Meglio controllare, così potrò dirgliene quattro a quei dormiglioni. Qui dobbiamo lavorare non poltrire !! » pensò scocciato, addentrandosi all'interno della seconda sala, dove tre cilindri in cristallo, totalmente neri posti in verticale sembravano essere stati abbandonati in quel luogo da molto tempo.

« Mmm strano, non ricordavo che l'energia risanante avesse questo colore, beh in ogni caso, è ora che usciate da li. » disse la creatura, sbattendo a terra la base del proprio bastone, generando una forte onda magica concentrica azzurra che fece esplodere in frantumi le tre celle di cristallo, facendo istantaneamente cambiare l'espressione sul volto del mago da soddisfatto a cupo.

« Oh...ora capisco. Avete preferito la strada più facile. Bravi, proprio bravi...» disse con voce laconica lo stregone, osservando con sguardo magico le ossa sparse che si erano sparse sul pavimento assieme ad antichi resti di tessuto.

Lentamente con un illuminazione della sfera sul proprio bastone l'essere fece levitare in aria il cranio equino che giaceva a terra, afferrandolo con la mano sinistra, fissandolo con una certa nota afflitta.

« Mio vecchio Arthas, tu si che eri un vero pony, amante della magia e dell'equilibrio, non vedo come tu abbia potuto arrivare a questo, dunque che ne dici di donarmi una risposta ? » chiese l'essere, facendo fuoriuscire una piccola scintilla azzurra dalla sfera del bastone, che entrò all'interno del teschio.

Quest'ultimo dopo qualche istante cominciò ad illuminarsi, facendo apparire due bulbi oculari magici rossi, che si puntarono verso il mago.

« Rea-reason...? Cosa diavolo stai facendo qui...? E perché sei ancora vivo...?» chiese con voce gracchiante il resto osseo, osservando il volto del mago, che se avesse potuto avrebbe sollevato un sopracciglio.

« Come che ci faccio qui ?! Sono io che dovrei chiedere a te, ed a loro cosa fate ridotti a degli scheletri !! »

« Forse perché non ti sei mai visto allo specchio...» rispose con un certo tono ironico il cranio, facendo leggermente accigliare il proprio interlocutore, che gli diede una leggera botta col bastone sul capo.

« Vedi di restare serio. Forza ora vi sistemo io, con uno dei miei incantesimi da negromante vi rimetterò in piedi in men che non si dica, dammi so-»

« NO. »

« Come scusa ? »

« Ho detto di no. Non ho intenzione di tornare a vivere una falsa esistenza come un ghoul o un lich. Non voglio divenire come te. E poi per quale scopo ? »

« Secondo me devi esserti bevuto il cervello amico mio. Non ricordi noi siamo i guardiani dell'equilibrio ed in questo momento esso è completamente fuori controllo pendendo completamente dalla parte dell'armonia. »

« E non pensi che sia un bene ? »

« Pensare non è una cosa che dovremmo fare. Noi dobbiamo semplicemente obbedire, e sai che quando uno dei due potere è soverchiante dobbiamo agire per ristabilire l'ordine naturale delle cose. » disse con tono certo e serio Reason, osservando coi propri magici occhi azzurri il non più vivo, che stette per qualche istante in silenzio.

« Se hai intenzione di rovinare questa armonia, sappi che non ho intenzione di aiutarti, e come me neppure gli altri, per questo ci siamo chiusi spontaneamente nelle camere di rigenerazione senza attivarle, in questo modo abbiamo pagato per tutte le volte in cui l'armonia è stata rovinata dal nostro intervento.

Sai, dovresti provare a pensare con la tua testa. » disse Arthas, creando nuovamente un silenzio ancor più profondo di quello che aleggiava nella grotta prima dell'ingresso dello stregone.

Quest'ultimo, rimase immobile qualche istante, sorreggendo il cranio dello stallone, tenendo lo sguardo fisso su di esso, tenendo la bocca chiusa, come in pausa di riflessione.

« Sai, non è così male morire. Una volta che smetti trapassi comprendi quale sia il vero significato del nostro antico compito e di quanto fosse sbagliato. Quindi cosa ne pensi se or-» provò a dire Arthas senza poter terminare la frase venendo letteralmente sbriciolato dalla mano sinistra del mago, che dopo aver agitato leggermente la mano per pulirla dalla polvere ossea diede le spalle ai resti dei propri compagni con un espressione delusa in volto.

« Eh sia, farò tutto da solo. Non mi serve il vostro aiuto. Tanto sono certo che troverò altri compagni migliori di voi.

Dunque...addio. » disse Reason, battendo nuovamente il proprio bastone a terra facendo scaturire da esso una grande fiammata bluastra, che cominciò ad avvolgere l'intera sala, propagandosi presto in tutto l'ambiente, mentre lo stregone, continuando a procedere verso la rampa di scale, muovendosi tra il fuoco che pareva discostarsi al suo passaggio diede un ultimo sguardo al grande tavolo, dove un tempo coi suoi compagni si era accomodato per diversi secoli.

« Immagino che a questo punto...non esista più alcun ordine dell'equilibrio. E che dunque dovrò occuparmi io di tutto. Del bene e del male, di come causarlo e di come farlo cessare.

In altre parole...» disse facendo una breve pausa, mentre le fiamme raggiunsero un accumolo gassoso nella caverna generando una grande esplosione, che squarciò di netto una parete distruggendo l'interno delle due sale.

«...di morte e nascita dovrò esser la ragione. » concluse Reason, comparendo sano e salvo tra le fiamme, protetto da una barriera protettiva azzurra, mentre col suo sguardo magico osservava l'esterno della montagna sotto la quale si stagliava per chilometri la Everfree Forest, fino a giungere a Ponyville ed infine a Canterlot, dove un brivido corse lungo la groppa di Celestia, che volse quasi istantaneamente il proprio sguardo magenta in direzione della montagna, dove dal foro aperto, dal quale usciva fumo e fuoco lo stregone era già scomparso.

  
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