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Autore: Role    27/05/2015    4 recensioni
John diede una rapida scorsa al paragrafo, per un breve ripasso.
"L’osmosi indica la diffusione di un solvente attraverso la membrana semipermeabile dal compartimento a concentrazione minore di soluto a quello a concentrazione maggiore. Sebbene gli altri tipi di diffusione operi- "
Il biondo interruppe la lettura, distratto da qualcosa di ben più interessante.
Una nota, scritta in una calligrafia elegante e flessuosa, accompagnava la definizione.
Errato. Sono compartimenti a minore o maggiore potenziale chimico idrico, è improprio definirli in base alla concentrazione. Idiota.
[Raccolta di Flashfic] [AU]
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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5.

Nei giorni seguenti, John aveva trascorso ore intere a cercare di comprendere quali emozioni lo stessero attraversando.

Non era mai stato popolare.

Non era uno sportivo e le ragazze non sembravano molto interessate a lui…

A volte era stato perfino definito un secchione!

Eppure, come mai aveva avuto quella reazione nello scoprire che Sherlock Holmes era il suo misterioso interlocutore?

Delusione? Si, forse un po’.

Nella sua scuola giravano voci strane su quel ragazzo.

Era quasi certo che la maggior parte fossero dicerie, soprattutto quella in cui si cibava di topi…

Non poteva fare a meno, però, di chiedersi come mai una persona del genere si fosse interessata a lui.

Era perfettamente consapevole di essere preda del pregiudizio.

La più meschina piaga della società.

Quell’orribile serpente velenoso che, di bocca in bocca, si diffondeva, portando discordia.

Sapeva di essere superiore. Non ne aveva dubbi.

Le chiacchiere di qualche cheerleader senza scrupoli non lo avrebbero condizionato.

No, e poi no.

Un giorno sarebbe stato un medico, avrebbe affrontato tante realtà diverse dalla sua e non poteva farsi fermare dalle apparenze.

Sherlock lo aveva praticamente salvato da morte certa, o da un brutto voto in biologia, che dir si voglia.

Glielo doveva.

                                                                            ***

Dal canto suo, Sherlock Holmes era rimasto segretamente divertito dalla curiosità di Watson.

Forse il ragazzo non era stupido come sembrava…

Era stato quasi sorprendente rendersi conto che non tutti i suoi compagni di scuola erano dei completi idioti.

Avrebbe quasi potuto riiniziare a credere nell’umanità.

Quasi. Non esageriamo.

C’era soltanto un piccolo dettaglio che, in un attimo, era stato capace di spazzare via le sue speranze.

La faccia sorpresa, non in bene, che John non era riuscito a trattenere, quando lo aveva visto.

Confusione, realizzazione e, infine, disgusto.

Era il freak della scuola. Ormai associava quell’espressione al volto di chiunque.

Forse aveva delle manie di persecuzione, ma era certo che almeno il novantanove percento degli studenti la pensasse così.

Le parole che suo fratello, fin dalla prima volta in cui qualcuno si era rifiutato di sedergli accanto, gli aveva rivolto come incoraggiamento, facevano parte di ciò che era.

Caring is not an advantage, Sherlock.

Se non si fosse legato a nessuno, non avrebbe sofferto.

Sulla carta sembrava l’equazione ottimale.

Sospirò tornando ad ascoltare la lezione.

Avrebbe dato qualunque cosa per non essere umano…

Lasciarsi alle spalle la variabile della solitudine, giungere al risultato perfetto.

Avrebbe tenuto John Watson fuori dalla sua vita, per il bene di entrambi.

Il biondino avrebbe mantenuto il suo status sociale, senza essere minimamente danneggiato dallo zimbello della scuola.

Il professore aveva smesso di farneticare in modo estremamente poco competente sui procarioti, Sherlock se ne era a malapena accorto.

Eppure, come mai i suoi, solitamente irrequieti e fastidiosi, compagni stavano in silenzio?

Soprattutto, perché lo fissavano tutti?

-Holmes…stavi prestando attenzione? –

No, che non stava prestando attenzione.

Domanda stupida.

-Ovviamente. –

Di cosa stava parlando? Andiamo, doveva aver sentito qualcosa…

Progetto di biologia…giusto…quello di metà semestre.

Quello a coppie, che finiva per fare da solo.

-Bene, dicevo. John Watson ha richiesto di essere il tuo compagno. Va bene? –

Era ovvio che non andava bene, ma non aveva altra scelta.

Non è che ci fosse la fila per collaborare con lui…

-Come vuole professore. – asserì impassibile.

-…Bene. Dunque, per gli altri, se potete definire le coppie entro giovedì per…-

Il professore continuò il suo vagheggiamento.

Sherlock era pervaso da diverse sensazioni.

Era irritato. Odiava collaborare.

Eppure, una parte di se, una piccolissima parte, nascosta sotto anni di indifferenza, era invasa dalla curiosità.

Era arrivato il momento di chiarire il mistero John Watson.

 

 

 

Angolo autrice.

E…incredibile ma vero. Ho scritto questo capitolo! Non ci speravo più!

Volevo ringraziare tutti coloro che recensiscono, seguono o semplicemente leggono questa fanfiction u.u siete stupendi.

Ho da fare un piccolo annuncio. In seguito al periodo un po’ pesante, pubblicherò, fino a nuovo avviso, una volta per settimana u.u

                                                                                                                    Alla prossima, Role.

  
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