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Autore: _valentina96_    27/05/2015    1 recensioni
Ciao ragazzi, ho dovuto riscrivere la storia con questo account perché ho perso la password con l'altro e non sono riuscita a riavere la password :(
Va be dai continuiamo,ciao a tutti, questa è la mia prima storia in Shugo Chara, ma spero che sia venuta bene, e un occ.
La storia è incentrata sulla coppia Amu e Ikuto, spero che vi piaccia
U: sono sicura che il mio famiglio sarà bello è forte.
K: per me sarà il mio il più bello è forte.
R: sapete chi non avrà un famiglio (disse iniziando a ridere).
U: sì (disse guardando una ragazza) Amu, puoi venire un attimo?
A: s-sì (disse agitata)
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Legenda:
Am: Amu    Ik: Ikuto    Na: Nagihiko    Ku: Kukai     Ri: Rima     Ut: Utau     Ikk: Ikki      Is: Isako     Ha: Haru   Mi: Miiko   Pr: professoressa    Pre: preside   Pq: persona qualunque   Pt: principe Tadase  Tr: troll   Pa: papà Amu
Mid: Midori    Mic: Michi    Min: Minotauro   Ac: acqua    An: Anna


 

Il primo potere

< flash back>
Am: Ikuto, dove sei? “uffa, ma dove cavolo è andato”
Stava camminando per i corridoi in cerca d’Ikuto da circa mezz’ora, ma non riusciva a trovarlo, andò nel giardino come sempre pulito e pieno di fiori d’ogni tipo quando vide Ikuto con Utau.
Ut: Ikuto, come sei carino
Era appiccicata ad Ikuto, e quando dico appiccicata dico incollata come una sanguisuga, e Ikuto non reagiva per niente, e questo succedeva da più di un mese ormai
Ik: stasera per te va bene
Si avvicinò alla faccia d’Utau facendola arrossire
Am: “stupido di un Ikuto, me la pagherai!”
Ut: ma certo
Quello fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso per così dire alla nostra Amu, sì fece coraggio e arrabbiata andò da loro
Am: Ikutooooooo
Stava iniziando a piangere, Ikuto sorpreso sì avvicinò a lei e cerco di toccarla
Am: non toccarmi
Arrabbiata e continuando a piangere
Am: perché, perché fai il maniaco con tutte
Grido con tutte le sue forze le ultime parole
Ik: ecco…Amu…
Cerco di scusarsi, ma Amu lo fermò prima che potesse finire la frase e lo guardò con ancora le lacrime agli occhi.
Am: io me ne vado, non c’è la faccio più, sei libero di fare tutto quello che vuoi
Appena disse quelle parole si girò e iniziò a correre
Ik: Amuuuuuu
Cercò di inseguirla, ma quando stava per raggiungerla lei salì su una carrozza trainata da dei cavalli bianchi e se n’andò.
Ik: Amuuuuuuuuuu
Am: “addio Ikuto”
< fine flash back>
Ik: per fortuna il preside sapeva dove abitava, però che gran casa anzi direi una reggia
Di fronte a lui, infatti, c’era un’immensa reggia coninterno persino un laghetto, con moltissimi alberi intorno.
An: ben arrivata signorina, vostro padre vi attende nel suo ufficio.
Am: grazie Anna
Lei è la nostra governante, anzi dovrei dire una delle tante, ma Anna mi ha sempre consolato, quando gli stavo male, e come se fosse una seconda mamma. Entrai nella villa e percorsi quasi quattro corridoi fino a, quando arrivai davanti all’ufficio di mio padre, bussai due volte aspettando una risposta.
Pa: prego, entrate pure
Entrai dentro lo studio, era grande con molte librerie che contenevano un’immensa quantità di libri, c’era una scrivania davanti alla finestra che era spalancata ed entrava una luce accecante e sulla sedia c’era un uomo sulla quarantina d’anni.
Pa: tesorooooooo
Si lanciò sulla figlia, abbracciandola con fare affettuoso
Pa: finalmente sei a casa
Am: p-papà, mi stai s-strozzando
Pa: bambine, Amu è tornata
Si sentirono dei passi al di la della porta, quando sì spalanco e rivelo una bambina che aveva sette anni, aveva i capelli di un rosso scarlatto e gli occhi color nocciola, aveva un vestito lungo fino ai piedi di colore rosso e bianco con fiocchi bianchi
Mid: sorellina, finalmente sei tornata
Am: Midori, tutto ok?
Mid: io sì ma Michi sta un po’ male
Disse triste e trattenendo le lacrime
Am: cosa! Che cos’ha?
Pa: ha un po’ di febbre, è per questo che ti ho fatto ritornare.
Am: ok, vado da lei
Uscì dall’ufficio e mi diressi nella camera della mia sorellina più piccola, quando fui arrivata apri la porta piano ed entrai dentro.
Am: Michi, stai bene?
Mic: sorellona
Quella che mi rispose era una bambina di cinque anni, capelli sul castano e occhi anch’essi castani, indossava un pigiama arancione
Am: non ti annoi a restare qui? E poi restando qui non guarirai mai
Mic: l-lo so
Am: vuoi uscire con me a prendere un po’ d’aria pura?
Mic: s-sì
Sì alzò e andò a cambiarsi, come brava sorella Amu l’aiutò, indosso un abito anche lei come la sorella ma il suo arancione, uscirono e andarono vicino al lago sotto un albero di ciliegio.
Am: ti senti meglio ora?
Mic: sì sorellona
Stavano seduti sotto l’albero, quando si sentì un grosso rumore che proveniva dall’ingresso della villa, in quell’istante Anna stava correndo verso di noi urlando.
An: signorine, signorine ritornate dentro casa
Am: ma che cos’ha?
An: signorine c’è un Minotauro
In quel momento un Minotauro grosso quasi due metri correva verso di noi ridendo malignamente
Am: u-un Minotauro
Disse spaventata, in quell’istante Michi sì aggrappo alla maglietta d’Amu piangendo.
Mic: ho paura sorellona
Am: “oh cavolo, ora che faccio”
Penso spaventata, poi vedendo Michi tremare prese un respiro e con coraggio disse
Michi, vai dietro a quell’albero
Disse seria, non voleva che la sua sorellina si facesse del male.
Mic: nooooo, ho paura, resta con me
Spaventata, continuò a tirarle la maglietta, ma Amu con sguardo rassicurante e con voce dolce
Am: fidati di me, ritornerò subito
Mic: o-ok
E si andò a nascondere dietro l’albero di ciliegio
Am: Minotauro, non permetterò che tu faccia del male alla mia sorellina
Cercò di fermare il Minotauro con le parole, ma Minotauro non sì fermò
Min: ahahah cosa vuoi fare eh?
Am: “è ora che faccio” i-io
Min: ahahah niente eh! Ora ti uccido e dopo mi mangio tua sorella
Li diede una manata e la fece volare nel laghetto, in quell’istante Ikuto uscì allo scoperto.
Ik: nooooooooooooo
E si tuffo nel lago, nuotò per prendere Amu ma ogni volta che sì avvicino a lei più lei sì allontanava
Ik: “Amu, Amu”
Am: “oh no, non ho mantenuto la promessa fatta a Michi”
In quell’istante una luce azzurra comparve vicino ad Amu.
Ac: ciao, tu sei Ama vero?
Am: sì, è tu chi sei?
Ac: è da tanto tempo che ti aspetto, io sono l’acqua, sono il tuo potere.
Am: i-il mio potere?
La luce sì avvicinò ed entrò dentro ad Amu
Ik: “A-Amu”
Svenne, Amu lo vide ed sì avvicinò a lui e lo prese
Am: “Ikuto, mi dispiace e colpa mia”
E iniziò a salire verso la superficie, in superficie intanto il Minotauro stava per prendere Michi
Min: ahahah, tua sorella sarà già bella che morta
Mic: n-no, sorellonaaaaaaa
Min: e ora sarai mangiata dal sottoscritto   
Cercò di prenderla mai n quell’istante Amu ritornò in superficie e gridò.
Am: non provare a toccare mia sorellina
Mic: sorellona
Min: come hai fatto?
Sorpreso, Amu appoggiò Ikuto sul terreno che riuscì a dire solo una parola
Ik: A-Amu
Am: mi dispiace Ikuto, per colpa mia stavi per morire, ma non preoccuparti ci penso io ora.
Min: ah ah ah  vuoi riprovarci, e va bene ma questa volta ti ucciderò con le mie mani
Allungò la mano e la prese e iniziò a stritolarla
Am: “acqua”
E sì dissolse in acqua e così riuscì a liberarsi
Min: come?
Amu ritornò normale e andò al centro del lago fluttuandoci sopra
Am: ora vedrai i miei poteri
Alzò le mani, in quel momento l’acqua sì alzò, formò una bolla che lanciò contro il Minotauro che rinchiuse dentro alla bolla
Min: umm
Non riusciva a respirare e con fatica disse
Min: t-ti prego, non uccidimi, non farò più male a nessuno, anzi proteggerò la tua famiglia
Am: perché dovresti proteggerla?
Min: tu ora hai il controllo dell’acqua e tutti i demoni e mostri vorranno il tuo potere, non avranno scrupoli, attaccheranno sia te sia la tua famiglia, io la potrei proteggere
Am: “se avesse ragione” ok
Lo liberò e lo guardò con sguardo serio
Min: ti ringrazio
Mic: sorellona
Am: Michi, stai bene?
Mic: perché lo hai lasciato?
Am: perché sarà la vostra guardia del corpo
Mic: cosa?
Il Minotauro si trasformò in un umano, alto, muscoloso, capelli di un color carbone e gli occhi anch’essi neri
Min: è un vero piacere essere la vostra guardia del corpo
Mic: tu prima volevi mangiarmi!
Min: scusami
Sì inginocchio per chiedere scusa
Mic: ok
Am: ok, io ritorno all’accademia, andiamo Ikuto
Ik: m-ma tu, non te ne eri andata
Am: ma che dici? Io andarmene, mai
Ik: allora, sono venuto qua per niente
Am: sei venuto qua per me
L’abbracciò, e si dirigessero alla carrozza, entrarono dentro e partirono verso all’accademia
Ik: me la paghi per quello che hai fatto
Am: e cosa vorresti fare eh?
Ikuto a quella risposta la bacio con passione
Am: “ma che fa? Però non riesco a resistere”
E lo bacio anche lei, restarono così fino a quando non avevano più fiato
Ik: sapevo che mi amavi
E iniziò a baciarle il collo e con le mani sbottonarle la camicia
Am: n-no, Ikuto
Disse imbarazzata, cercò di toglierlo, ma non ci riuscì.
Ik: non resisto, sei troppo bell’Amu
An: signori siamo arrivati
Apri la portiera della carrozza e sì trovò davanti una scena imbarazzante
An: scusate, ho per caso disturbato
Am: n-no Anna
Spinse via Ikuto e cercò di ricomporsi
Am: ecco, io vado
Stava per andare, quando Ikuto la fermò
Ik: forza vieni con me
La prese e si trasformò in un drago
Am: I-Ikuto, dove stiamo andando?
Ik: dove nessuno ci possa disturbare
E iniziò a volare verso la camera
Am: cosa?
< in camera>
Am: l-lasciami
La spinse sul letto e salì sopra di lui
Ik: forza Amu iniziamo
E iniziò a sbottonarle la camicetta
Am: maniaco sei sempre il solito
E lo picchiò, buttandolo giù dal letto
Am: “perché finisce sempre così”

AUTORE
Ciao ragazzi sperò che vi piaccia questo capitolo, lo so che all’inizio della storia era uguale a zero no tsukaima però ho cercato di renderlo più diverso 

 

   
 
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