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Autore: Bunny05    27/05/2015    3 recensioni
Martina Stoessel - Jorge Blanco
" 《 Dice una calda e sensuale voce maschile. Alzo lo sguardo e vedo due grandi occhi verdi. 》"
Cosa succede quando due regazzi tanto diversi si incontrano? Tutto può cambiare la realtà, una ragazza forte e passionale si scontra con il classico ragazzo che non prova sentimenti, ma cosa succede quando i sentimenti entrano in gioco, quando il destino fa di tutto per avvicinarli. L'amore è il sentimento più forte e più pericoloso di tutti, l'amore gli cambierà la vita.
Amicizia, divertimento, pericoli, tensioni e amore si concentrano in questa storia di due ragazzi destinati ad incontrarsi.
"L'amore è un fulmine, non si sa dove cade finchè non è caduto "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Preoccupazioni
 
 
Sono nel mio letto e mi giro e rigiro e rigiro, facevo fatica prima a dormire figuriamoci ora, è notte fonda e l’ansia inizia a salire piano piano, pensavo di potercela fare a stare qui, nella mia stanza. Sento la porta della mia camera aprirsi, poi vedo Jorge arrivare, indossa una semplice maglietta bianca e sotto i pantaloni della tuta << Che ci fai qui? >> domando mentre lui si avvicina al mio letto per sedersi e guardarmi, << So che non riesci a dormire qua dentro! >> mi dice alzando le spalle e poi si mette sotto le coperte con me, << Vuoi dormire qui? >> chiedo guardandolo un po’ torva, << Esatto, non ti lascerò sola, mai più! >> mi rannicchio in parte a lui, << Quindi dormirai con me per sempre? >> lo guardo e sorrido << Se serve per farti stare tranquilla si, ci puoi giurare >> il suo tono sembra frustrato e io so a cosa sta pensando, << Jorge non è colpa tua! >> esclamo alzandomi sorreggendomi con il braccio per guardarlo nei suoi occhi, dentro di me mi invade la voglia di baciarlo ma non mi sembra il caso, << Certo che lo è! Io lo sapevo che ti avrebbe fatto del male, lo sentivo dentro di me e quando tu ne avevi bisogno io non c’ero >>, gli poggio una mano sulla guancia come per accarezzarlo e nei suoi occhi una piccola luce si accende << Senti sono stata io la stupida a stare con lui, devo anche chiederti scusa, per tutto perché non ti ho creduto quando lui ha finto di essere stato attaccato da te, per non averti ascoltato e per non essermi fidata di te >> faccio un sospiro profondo, lui doveva avercela con me non con se stesso, mi afferra il viso tra le mani << Io non ti lascerò mai più sola, che tu lo voglia o meno io starò sempre vicino a te, è una cosa che sento dentro proteggerti >> dice lui fissandomi, io mi sdraio di nuovo in parte a lui e mi dà un bacio sulla fronte. Ho bisogno di lui, con lui riesco a stare dentro a questa stanza senza pensare a quel che è successo, niente ansia, niente preoccupazioni, solo io e Jorge che dormiamo insieme e per quello che mi ha detto lui starà con me tutte le notti.
 
Sono già passate due settimane da quando sono uscita dall’ospedale e tutti si aspettano il mio ritorno all’accademia, ma la realtà è che credo che non riuscirò mai più a cantare, qualcosa mi blocca, mio padre è ripartito due giorni fa perché non poteva più restare qua per motivi di lavoro ma mi ha promesso che sarebbe tornato presto e finalmente lui e Clara stanno insieme anche se sono alquanto imbarazzati nell’ammetterlo. Jorge dorme sempre con me, ormai è un abitudine ma nessuno lo sa. Siamo tutti in giardino e i ragazzi stanno giocando a basket, << Come vanno le costole? >> domanda Alba, << Bene! Non sento quasi più nulla >>, << Ci manchi all’accademia! >> mi guarda Cande con un faccino triste, << Lo so ma non sono ancora pronta a tornare, io ho bisogno di tempo credo >> dico abbassando lo sguardo per non far capire il vero problema. Diego da lontano arriva e va ad abbracciare la sua Lodo, sono più uniti che mai anche se hanno ripreso a bisticciare, << Oh Diego sei tutto sudato non mi abbracciare così! >> esclama lei irritata << Non ti dà fastidio però quando siamo a letto >> dice lui dandogli una pacca sul sedere per poi dirigersi verso il tavolo per prendere da bere, Lodo è a bocca aperta per le parole di Diego << Sei uno stupido, come puoi dire queste cose! >> e Diego inizia a ridere mentre la faccia di Lodo è sempre più sconcertata e ad un tratto inizia a inseguirlo. Tutte ridiamo e i ragazzi da lontano osservano la scena. << Tini vieni con me a prendere da mangiare >> dice Mechi guardandomi, ho già capito che vuole parlarmi, ci dirigiamo verso la casetta in piscina << Allora come va con Jorge? >> chiede lei, << Sinceramente non ci ho pensato molto, anche se dormiamo insieme… >>, << Come scusa? >> chiede lei stupita << Dormite insieme? >> sgrana gl’occhi, non avrei dovuto dirglielo mi è sfuggito, << Beh sì, ma solo perché non riesco a dormire e lui lo sa e quindi dorme con me >> cerco di giustificarmi un po’ confusa, << E vorresti dirmi che non ti piace questa cosa e la fai solo perché non riesci a dormire? >> dice alzando un sopracciglio << e poi Jorge non dorme neanche con sua sorella e dorme con te! Lui è cotto di te Martina e tu di lui! >> continua lei. << Non credo che lui voglia stare con me e poi si sente in colpa per quello che è successo, non si dà pace crede sia colpa sua e io non riesco a fargli cambiare idea, è per quello che dorme con me perché aiutandomi si sente meno in colpa >> gli dico lei mi afferra una mano << Senti metti da parte quello che è successo, è finita bene, ma ora devi pensare a te e a quello che vuoi, torna all’accademia e parla con Jorge di quello che senti, devi andare avanti, non puoi fermarti qua per sempre in questa situazione che ti fa solo male >>, << Si ma io ho bisogno di tempo >>, << Allora portate il cibo o no? >> chiede Cande entrando in casetta con Alba e Lodo che a quanto pare ha smesso di rincorrere Diego. Siamo al tavolo e stiamo facendo merenda, guardo Jorge e poi vedo che Lodo mi sta guardando allora distolgo lo sguardo velocemente, lui si siede in parte a me << Stai bene? >> chiede posandomi una mano sulla spalla, << Si, davvero! >> e gli sorrido, ridiamo e scherziamo per un po’ poi i ragazzi tornano a giocare, << Allora Tini… >> parla Lodo ad un tratto << Com’è dormire con mio fratello? >> a quelle parole spalanco gl’occhi, << C-cosa? >> dico io nervosa, << Lo so non sono stupida, vedo lui uscire da camera tua o tu dalla sua, mi fa strano, devo abituarmici però ho sempre sospettato che a mio fratello piacessi e che a te piacesse lui! >> dice lei alzando le spalle, << Non è come credi noi non stiamo insieme! >> dico a lei mentre le altre ci guardano, Alba non riesce a contenere la gioia, a lei piacciono queste storie romantiche, Cande mi fissa a bocca aperta, << Allora com’è? >> domanda poi Lodo, << Lui mi aiuta, non riesco più a dormire da quando sono tornata qui >> dico giustificandomi da questa situazione, << Si e il fatto che Jorge ti abbia baciato non conta? >> dice Mechi con un sorrisetto << COSA? >> dicono loro tutte insieme e i ragazzi si girano tutti a guardarci, << Shh, Mechi che ti salta in mente? >> gli dico confusa, << Dovevano saperlo prima o poi >> afferma Mechi, << E quindi tu lo sapevi? >> chiede Cande rivolta a lei, mentre Alba appoggia i gomiti al tavolo e si regge la testa con due occhi sognanti, << Mio fratello ti ha baciato? >> parla Lodo ancora confusa da tutto questo, << Si ma prima che succedesse tutto questo, quando è tornato ubriaco, appunto per questo mi ha baciato. L’alcool. >>, << E cosa aspettavi a dircelo? >> chiede Cande, << Io ero confusa e poi lui mi ha detto che non doveva farlo quindi ho lasciato perdere tutto >>, << Ascoltate me… >> dice Mechi << A Jorge è sempre piaciuta Tini e a lei lui anche se non lo ammetterà mai, l’ho capito la sera che ci siamo incontrate per andare al music bar che lei è scesa dalle scale e lui la fissava come un cane che guarda una bistecca al sangue, lui si è ubriacato, l’ha baciata poi l’ha vista confusa e gli ha detto che non doveva farlo solo per quello e ora lui si sente in colpa per quello che è successo, dobbiamo fare qualcosa per fare in modo che stiano insieme >> tutte la guardano << Io sono qui! >> gli dico << e comunque no io non voglio che facciate niente, perché io e Jorge non staremo insieme non adesso! >>, << Ok come vuoi! >> dice Lodo alzando le spalle anche se è poco convincete, ho già capito che nulla le fermerà e gli farà cambiare idea. Dopo un po’ i ragazzi tornano al tavolo, << Che avete ragazze? >> chiede Xabi mentre si abbassa per dare un bacio a Mechi, << Nulla >> dicono all’unisono per poi guardare Jorge e sorridere, << Siete strane! >> dice lui confuso dalle ragazze che lo fissano, << No per niente >> afferma Lodo, << Già non c’è nulla che non va! >> scuote la testa Cande, << Già siamo tranquillissime, noi… noi… non dobbiamo fare nulla!! >> continua Alba con un grande e finto sorriso. Dentro di me sono un po’ in imbarazzo ma mi viene da ridere se penso alle mie amiche che sembrano dei pesci fuor d’acqua in questo momento.
 
Oggi è un giorno no, perché devo andare davanti ad un giudice a parlare di ciò che è successo, mi sto vestendo, indosso una maglia morbida senza maniche blu, dei pantaloni lunghi neri e un paio di scarpe con il tacco basso e il cinturino alla caviglia, nere anche quelle. Mi sto mettendo una giacchetta elegante quando Jorge entra nella stanza, lo vedo nel riflesso dello specchio e mi sta guardando, si avvicina e io fisso ancora la sua immagine riflessa, mi poggia le mani sulle braccia all’altezza delle spalle, << Stai bene? >>, << Non lo so >> e piego la testa da un lato chiudendo gl’occhi, << Andra tutto bene, io sarò lì con te! >>. Sento un rumore, dei tacchi che camminano arrivano dal corridoio per poi entrare nella mia stanza, Lodo fa capolino e noi la guardiamo stupiti girandoci a guardarla, << Che c’è? >> domanda lei, è vestita come un avvocato, camicia bianca, gonna stretta che arriva poco sopra le sue ginocchia, giacca e un paio di decolté nere che la slanciano, i capelli neri sono raccolti in uno chignon ordinato, io guardo Jorge e inizio a ridere e lui fa lo stesso, << Perché sei vestita così? Sei il mio avvocato? >> dico tra le risate, << Che ridete a fare? Se il tuo avvocato non saprà dire le cose come stanno ci penso io! >> dice lei serissima, io e Jorge smettiamo di ridere per un secondo, sicuramente Lodo sarebbe un perfetto avvocato, uno dei migliori penso io, poi ricominciamo a ridere ancora, << Ragazzi dove siete? >> sento la voce di Diego che appena entra in camera mia fissa Lodo, << Wow, Mi piace! >>, << Io cerco di fare la seria e voi sapete solo ridere e dirmi WOW! >> si gira irritata poi verso Diego, << Scusa amore >> risponde lui alzando le mani e avvicinandosi piano per avere il suo permesso di darle un bacio e lei se lo fa dare. Siamo in tribunale, ci siamo tutti, i ragazzi, le ragazze, Clara, Vittorio e Isabella, ques'ultima sta parlando con il mio avvocato, una donna molto seria ma anche molto alla mano, con me è sempre stata gentile e pacata, è alta, mora con un taglio corto che le sta divinamente, indossa un completo grigio a vita alta con una camicetta bianca infilata dentro, mi giro di scatto perché sento delle voci e ad un tratto nel corridoio arrivano delle persone, tra di loro riconosco Alex, il mio cuore per un secondo si ferma, intorno a lui ci sono delle persone, il suo avvocato, i suoi genitori sicuramente e poche altre persone. Lui mi nota e mi guarda, con la stessa luce negl’occhi che aveva quel giorno, sento Jorge stringermi la vita, << Non guardarlo! >> dice, tutti i miei amici si si mettono davanti a me come per difendermi e a quel movimento il mio avvocato, Samantha si gira di scatto, lei va verso l’avvocato di Alex per parlargli. Loro entrano direttamente nell’aula e noi poco dopo veniamo chiamati, delle guardie ci accompagnano ai nostri posti. E’ stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto, dopo due ore lì dentro, con lui e con tutte quelle domande finalmente sono libera, lui verrà mandato in un centro per ragazzi instabili e non può avvicinarsi a me o a dove abito. Clara mi sta abbracciando ed è al telefono con papà e gli raccontiamo insieme cosa è successo, sono contenta di non dover rivederlo mai più. Siamo a casa e stiamo cenando, sono più tranquilla ora anche se appena sarò sola credo che ricomincerò a pensare a tutto, raccontarlo un'altra volta non è stato poi così semplice. Rosa per l’occasione ha fatto i miei piatti preferiti, quando sono tornata mi ha abbracciato per dieci minuti di fila non mi lasciava più, quando porta la torta al cioccolato sul tavolo io le faccio un gran sorriso, non ce niente di meglio di una torta al cioccolato per tirarmi su il morale. << Oh brava Rosa, la torta al cioccolato! >> esclama Jorge, << L’ha fatta per me! >> gli dico io con uno sguardo buffo, << Si ok Tinita ma per la torta al cioccolato sono disposto a tutto! >>, << Anche io! >> dico sfidandolo, << Tranquilli ne ho fatte due! >> dice Rosa portando la seconda torta in tavola.
 
Sono nel mio letto e sono triste, ripenso ad Alex e a quella strana luce nei suoi occhi e l’ansia inizia ad arrivare, mi alzo dal letto con il fiatone, non riesco a respirare, ho paura e faccio fatica a stare in piedi perché le gambe mi tremano, mi siedo in terra e mi rannicchio in un angolo, sento la porta aprirsi e vedo a malapena Jorge correre verso di me perché ho gl’occhi pieni di lacrime, mi prende in braccio e mi porta in camera sua, mi poggia sul letto << Ehi va tutto bene! Stai tranquilla! >> dice cullandomi tra le sue braccia e dandomi dei piccoli baci sulla testa. << Respira. Non potrà più farti nulla, ok? Fidati di me! >> e sembra proprio come nel sogno, i suoi occhi verdi che mi guardano e lui che dice, che devo fidarmi di lui, piano piano mi tranquillizzo e mi addormento quasi subito. Sono ancora in quel sentiero con Jorge e come sempre la voce di mia madre canta e io non riesco a trovarla, << Allora cosa facciamo, noi dobbiamo trovarla! >> dico a Jorge << Fidati di me, insieme c’è la faremo, ma non devi lasciare che qualcosa ci dividi >>. Perché ho bisogno di Jorge per cercare mia madre e perché mi sembra che lui sia l’unico modo che ho per trovarla, come se fosse la mia guida, come se solo con lui posso arrivare da lei e superare tutto questo.
 
Il ragazzo sta per essere trasferito in un istituto di un'altra citta, << Posso fare una chiamata, devo salutare una persona >> dice lui, ottenuto il consenso il ragazzo digita il numero di telefono, << Ciao, anche se io non ci sarò per un po’… tu devi tenerli divisi capito? >> ottenuta una risposta riaggancia, un sorriso maligno è stampato sul suo volto.
 
   
 
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