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Autore: emychan    05/01/2009    1 recensioni
-Corretta e completa!- Futura Spike/OC.AU.Al posto di Kendra viene attivata un'altra cacciatrice,Julien Moore. In seguito a diversi eventi julien finisce a Sunnydale definitivamente,tra l'iniziativa e il chip di Spike gli eventi si sviluppano così come li conosciamo...oppure no??
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: William Spike
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap 13: Litigi

Si svegliò nel cuore della notte con la gola secca e il corpo sudato, ovviamente non ricordava nulla, ma a giudicare dal dolore che provava in ogni osso del corpo non era stata una bella esperienza.

Stette immobile a fissare nel buio per chissà quanto, forse se fosse riuscita a non pensare a niente avrebbe potuto riaddormentarsi.

Quando le mani cominciarono a tremarle senza controllo ci rinunciò.

Si alzò lentamente e andò a sciacquarsi il viso in bagno.

Il suo riflesso allo specchio la mostrava mortalmente pallida, con gli occhi gonfi e rossi come se avesse pianto per ore.

Doveva essere una visione davvero terribile, Julien era felice di non averla vista.

La nausea la raggiunse inaspettata e improvvisa, un crampo le rivoltò lo stomaco costringendola a svuotarlo... sui propri vestiti.

Nel vedersi ricoperta da quella roba disgustosa e nel sentirne l’odore acre si ritrovò inginocchiata davanti alla toilette a vomitare per la seconda volta.

A causa dello sforzo anche la testa cominciò a dolerle.

Come in trance si cambiò il pigiama e si sciacquò di nuovo il viso, lavando per bene i denti nel tentativo di cancellare il sapore amaro.

Scese al piano di sotto rannicchiandosi sul divano, con le ginocchia strette al petto.

Poteva fingere che qualcuno la stesse abbracciando, ormai non ricordava nemmeno più cosa si provasse ad avere un corpo caldo stretto contro al proprio, ad essere confortati da qualcuno.

Il dolore ad un tratto non fu più solo fisico, rimase così... nella stanza buia e silenziosa, piangendo e singhiozzando per un dolore che adesso proveniva da qualche parte dentro di lei.

Un dolore di cui non poteva parlare a nessuno... e che nessuno mai avrebbe potuto capire.

“Bene, direi che possiamo ricominciare da dove siamo stati interrotti ieri pomeriggio… ecco...”

Giles le passò il libro di latino, sembrava che dovesse ricominciare a vedersela con il suo amico Cicerone... il suo mal di testa sarebbe presto peggiorato, sembrava.

“Stai bene? Sembri un po’ pallida.”

“No, tutto bene… sono solo un po’ stanca… sa dopo la missione di ieri.”

“Se lo dici tu. Vado a fare del tè, ne vuoi?”

Julien annuì assente mentre tutte le sue energie erano concentrate sul libro che aveva davanti.

La verità era che si sentiva uno straccio, le capitava spesso di svegliarsi e sentirsi male, ma gli effetti non erano mai durati così a lungo, non capiva cosa potesse significare, il pericolo era più grande del solito? O il suo corpo iniziava a risentire dell’uso costante della diasila? Aveva già raggiunto il limite?

Il peggio era che non aveva nessuno a cui chiederlo, Sam era l’unico a sapere delle sue visioni… ma adesso anche lui non c’era più.

Forse era destino che le tenesse nascoste, tutti quelli che ne erano a conoscenza finivano col disprezzarla o col morire… un motivo doveva pur esserci.

Forse c’era davvero una specie di maledizione su di lei... come le aveva detto sua madre.

I suoi tristi pensieri vennero interrotti dall’improvvisa comparsa di Spike che irruppe in casa dell’osservatore, col fiato corto e una coperta fumante sulla testa.

Non appena vide Julien gettò la coperta a terra e si avvicinò al tavolo.

“Che ci fai qui?” chiese la moretta diffidente.

Era strano che Spike andasse a disturbare Giles, in genere lo faceva per soldi, ma adesso non ne aveva più bisogno... a meno che non avesse già speso tutto.

“Devo parlare all’inglese... ho un affare importante per la cacciatrice… quella vera... studi latino?” chiese studiando con aria disgustata il vocabolario.

“Si… è uno strazio.”

“Cosa ci fai qui? Di nuovo…”Giles uscì dalla cucina con due tazze fumanti, ne posò una sul tavolo davanti alla moretta e tenne l’altra per sé.

“Devo parlare con la cacciatrice, sai dov’è?”

“Puoi parlarne con me.”

“Non credo proprio, questa è roba importante. Lo dirò solo all’ape regina in persona e se il patto va in porto vi procurerò informazioni di prima classe.”

“Su Adam?” si intromise la moretta guardandolo storto.

Non aveva una specie di contratto con lei? Le sembrava di pagarlo per questo, non per andare a vendere informazioni a terze parti.

“Probabilmente. Ci sono dei dischetti all’organizzazione, so dove sono e come procurarmeli, ma in cambio voglio essere pagato bene… protezione, sangue per un anno e altre cose.”

“Fatto.” disse Giles pulendosi gli occhiali, ma Spike rise divertito “Come se mi fidassi della tua parola, voglio parlare con Buffy.”

“La avvertirò io.”

“Come se ti ascoltasse.”
Julien era sempre più confusa, non solo Spike cercava di scavalcarla così palesemente, ma adesso voleva anche farsi impalettare da Giles… era sempre più strano… forse il chip gli stava friggendo il cervello… almeno questo avrebbe dimostrato che il vampiro ne possedeva uno.

“Ti tratta come un vecchio bibliotecario in pensione e...”

“Spike perché non ci procuri quei dischetti e basta? A Buffy lo diremo noi.”

Il biondino la studiò pensieroso, forse ricordando la loro discussione della notte precedente, forse rendendosi finalmente conto che il suo comportamento era strano.

“Va bene, ma voglio essere pagato dopo.” concluse infine, tirò su la sua coperta ed uscì senza guardarsi indietro.

Giles tutto ad un tratto sembrò depresso, mise giù la tazza di tè e la rimpiazzò con una di brandy… che succedeva? Forse se l’era presa per il commento sul bibliotecario in pensione... doveva rassicurarlo… confortarlo... “nah”… tanto non ne era capace, meglio fare finta di nulla e poi Giles era un adulto, non aveva bisogno di cose così infantili.

“Dovrei chiamare Buffy? O Xander?”

“Si… si.” rispose senza nemmeno ascoltarla “Faremo così.” si mise sul divano a fissare nel vuoto e a riempirsi un altro bicchiere di liquore... e un altro ancora.

“Ah si... è proprio un adulto non c’è che dire...”

“Non dovrebbe bere così tanto.” si limitò ad esprimere ad alta voce, ma l’uomo non sembrò ascoltarla minimamente.

“Allora fai un po’ come ti pare…”

”Xander dovrebbe avere una divisa, digli di portarla a Spike per la sua missione.”

Julien sperò vivamente che qualcuno andasse presto a trarla in salvo.

“Altro che bibliotecario in pensione, qui siamo già allo stadio di mummificazione... “pensò tra sé.

Almeno con Giles sbronzo sul divano la sua lezione di storia saltò per l’ennesima volta.

Willow e Tara la raggiunsero quel pomeriggio col portatile.

Avrebbero controllato il contenuto dei dischetti.

”Come mai il signor Giles sta bevendo?”

“Credo sia un po’ depresso per via di un commento poco azzeccato di Spike.”

“Spike? Ma lo sappiamo tutti che fa così solo perché non può più mordere… è il suo modo di sfogarsi.” Willow sembrava quasi giustificare il vampiro, era davvero troppo dolce, ma a Julien quella storia sembrava sempre meno probabile.

Okay era Spike… e lui per divertirsi irritava la gente, ma andare a casa di Giles solo per insultarlo era un po’ fuori dai limiti anche per lui, no?

E la storia dei dischetti?

Fino alla sera prima non sapeva niente di niente ed ora… tadaan… dischetti con le informazioni che cercavano… era davvero troppo assurdo.

In poche ore le cose in casa Giles invece di migliorare sembrarono peggiorare ancora di più.

L’osservatore ormai completamente ubriaco se la prendeva un po’ con tutti, Tara e Willow cercavano coraggiosamente di ignorarlo, ma erano ovviamente al limite della sopportazione, e l’arrivo di Spike sembrò la catalisi del dramma.

Il vampiro entrò correndo e ansimando come se avesse alle spalle un mostro...”Da quando i vampiri ansimano? Cosa è? Un’altra stranezza alla Spike?”

Diede una manciata di dischetti a Willow e si lamentò per la sua paga.

“Sono criptati.” sentenziò poco dopo la rossina passandoli al computer e arricciando il naso irritata.

Giles sospirò e andò al piano di sopra “Puoi aprirlo?” chiese Tara a Willow nel vano tentativo di alleggerire l’umore, impresa persa in partenza in modesta opinione della moretta.

“Oh certo… decriptare un codice del governo col mio computer portatile… praticamente impossibile.”

“Ti pareva...”

E allora il biondino decise di compiere un’altra delle sue stupidate...”Evidentemente oggi è in vena” pensò la moretta guardandolo storto.

Prima insultò Willow sulla sua mancanza di abilità col computer… e nessuno osava mai fare una cosa simile.

Poi, siccome i suoi dolci commenti sembravano cadere nel vuoto pensò di andare colpire anche i suoi gusti. Gusti di cui Julien non era neanche a conoscenza.

”Anche i tuoi amici ne parlavano, dicevano che questa nuova cosa ti distrae, ma che è solo passeggera.” se ne uscì con l’aria di uno che parla del tempo.

“Quale cosa?” balbettò la rossina in evidente imbarazzo.

“Quella fra voi due.”

A quel punto Julien tossì e strabuzzò gli occhi… fra loro due? Willow e Tara? Tara e Willow?…Cioè..... Tara e Willow?

Ed era l’unica a non saperlo? Perché era l’unica a non saperlo? Perché Spike lo sapeva e lei no? Non era simpatica? Non ispirava fiducia?

Pensava di stare simpatica a Willow… ma forse si sbagliava... ma a Willow stava simpatico Spike! A Willow stava simpatico chiunque!

“Xander diceva che era solo una moda.”

Quindi anche Xander lo sapeva, e se lui ne era al corrente anche Anya lo era... era triste, molto triste… pensava di essere parte del gruppo, l’amicona , invece era solo l’estranea, quella in più... “bene… grandioso…” allora potevano anche ammazzarsi tutti tra di loro, non le importava, per niente… affatto.

“Bene, chiamatemi quando sarete riusciti a ricavarne qualcosa e assicuratevi di avere pronto il mio pagamento.” concluse il vampiro stranamente soddisfatto di sé prima di andarsene lasciando un’atmosfera decisamente pesante.

Con l'arrivo di Anya e Xander, poco dopo, le cose non migliorarono.

Xander non aveva un’espressione migliore di quella di Willow… forse Spike aveva avuto qualcosa da rivelare anche a lui… “che sorpresa...”

Alla fine arrivò anche Buffy, aveva avuto un brutto incontro con Adam in una grotta, il robot l’aveva presa a calci per bene sembrava…

“I dischetti non mi servono così.” brontolò chiaramente di pessimo umore verso Willow.

“Bene..” pensò Julien avvertendo la tensione salire vertiginosamente, “oggi hanno tutti la Pms… deve essere una specie di virus contagioso...”

“Okay… forse se io e Julien tornassimo in quella grotta...”

“A farvi ammazzare.” brontolò Xander dal divano su cui sedeva imbronciato.

“Ehi!” si lamentò Julien.

“Adam vi staccherà le braccia.” rincarò Willow.

Qui si stava esagerando, non ci aveva mai neanche combattuto con questo Adam e già la davano perdente? La stavano decisamente sottovalutando.

“Non potete venire, è troppo pericoloso.” sentenziò la biondina.

“Certo, allora quando tornerete entrambe a pezzi potremo consolarci del fatto di non essere venuti.”

“Ehi!” provò di nuovo la moretta, ma tanto nessuno le prestava attenzione.

Anya la tirò via per un braccio.

“Che succede?”

“È meglio levarci di torno prima che scoppi la battaglia.” spiegò Tara infilandosi con loro nel bagno di Giles.

Così adesso se ne stava appollaiata sul bordo della vaca ad ascoltare il magnifico trio che gridava uno contro l’altro.

”Pensate che resteremo chiuse qui per molto?” chiese Anya dopo un po’.

“Spero di no… ho un film importante da vedere.”

Qualche minuto dopo le grida si fermarono all’improvviso “Credete che sia morto qualcuno?”

Tara la guardò preoccupata, Anya invece sembrò pensarci seriamente “Non credo… avremmo sentito qualcuno cadere a terra.”

La porta di casa venne chiusa rumorosamente… qualcuno se ne era andato.

Provarono ad uscire in silenzio, in soggiorno erano rimasti solo Willow e Xander chiaramente in collera e senza alcuna voglia di parlare dell’accaduto.

“Andiamo.” sibilarono all’unisono verso le rispettive compagne che li seguirono salutando Julien.

Rimasta sola, dato che Giles non era più sceso di sotto, Julien decise di andarsene a casa sua.

Spike ovviamente non c’era e nel frigo non era stato toccato nulla… non era passato neanche per il sangue allora... sospirò.

Forse la sera prima aveva sbagliato ad accusarlo così apertamente. Forse davvero il vampiro non nascondeva niente.

“E forse Babbo Natale esiste.”

Un po’ triste la moretta bevve la sua medicina e andò a dormire anche se era presto… sperando che l’indomani andasse meglio.

   
 
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