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Autore: Directioner_810    27/05/2015    0 recensioni
Cosa fareste se da un momento all’altro vi ritrovaste catapultati in una realtà completamente diversa dalla vostra? Cosa fareste se vi ritrovaste in una nuova scuola, con nuove persone e completamente senza amici? Cosa fareste se un ragazzo vi perseguitasse notte e giorno senza lasciarvi in pace? Beh, questo se lo chiede anche Chanel ma purtroppo non sempre c’è una risposta a tutto, forse.
Genere: Comico, Dark, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~The Reason Why~



I suoi occhi erano privi di vita ma pieni di terrore





Correvo ormai da 10 minuti buoni verso casa. Harry mi aveva messo un brutto presentimento in testa e finchè non avrei visto con i miei occhi mio padre sorridente non sarei stata tranquilla.
Oggi faceva la notte quindi la mattina sarebbe rimasto a casa. Arrivata d’avanti al cancelletto estrassi le chiavi e senza pensarci due volte entrai in casa.
Non c’era nessuno, o almeno così sembrava.
“Papà?” urlai, non rispose nessuno “papà ci sei?” ancora niente. Magari era uscito per far spesa, pensai. Per sicurezza controllai tutte le camere della casa, dalla cucina allo sgabuzzino, ma niente. L’ultima porta che rimaneva era quella del bagno. Entrai e quello che vidi mi fece rabbrividire. Mio padre steso a terra in una pozza di sangue, con gli occhi sbarrati. I suoi occhi erano privi di vita ma pieni di terrore.
Mi accasciai su di lui iniziando a scuoterlo per una spalla “papà rispondi” piangevo ormai a dirotto. Prima mia madre e adesso mio padre. Non potevo crederci, non poteva essere vero. La mia vita era un disastro. Sarei rimasta sola, sola in questo mondo orribile. “papà...” ormai ero andata completamente, le lacrime scendevano da sole e non riuscivo a fermarle. Mi accasciai su di lui continuando a singhiozzare. “papà papà, oddio adesso come farò senza di te, mi ammazzo, mi prostituisco, mi butto da un ponte!” mi girai di scatto in direzione di quella voce. Appoggiato alla porta del bagno c’era Mr bastardo per eccellenza. Chi? Niall. “tu!” urlai “siete stati voi! Tu e quei bastardi dei tuoi amici” fece un sorrisetto e mi guardò divertito. Gli arrivai a nemmeno cinque centimetri dal viso “oh oh, cos’è sono così irresistibile dolcezza?” disse iniziando a ridere. “tu mi fai solo schifo” e senza pensarci due volte gli sputai in faccia. Le merde si meritano solo questo. Corsi superandolo e scendendo le scale. Presi il telefono intenta a chiamare la polizia. Quei figli di puttana non l’avrebbero passata liscia. Composi il numero, ma prima che riuscissi a premere il pulsante verde, venni scagliata contro la parete e il telefono mi cadde dalle mani.
 Questa volta era Niall ad essere a nemmeno cinque centimetri da me e la sua vicinanze mi faceva totalmente ribrezzo. “senti bambolina, tu dovresti capire che sei viva solo perchè servi, se no saresti già affianco a tuo padre, ma fidati, non piangeresti” poi ci pensò “e in realtà non respireresti nemmeno” disse toccandomi i capelli e iniziando ad arrotolare una ciocca col dito.
“meglio per te se mi togli le mani di dosso” dissi digrignando i denti “uh, attenzione, la gatta ha glii artigli affilati. E sentiamo,che fai se non le tolgo?” sorrisi e senza pensarci due volte alzai il ginocchio in direzione dei suoi gioielli. La sua mano fermò il mio ginocchio, portandoselo alla vita. Mi schiacciò ancora di più contro il muro e la situazione stava diventando insostenibile.
Ero scandalizzata. Ok che non tiravo ginocchiate ogni giorno, ma aveva dei riflessi incredibili. Sbarrai gli occhi per la sorpresa “cos’è mocciosa non parli più?” disse avvicinando il suo viso al mio orecchio. “ti devi staccare, non voglio le merde addosso, poi rischio di puzzare” dissi sorridendo falsamente. “tu dovresti solo ringraziare Dio. Se potessi non sai cosa ti farei” mi stava annusando il collo? Ma cos’era un cinghiale in astinenza? “la pianti di annusarmi? Sai non è da persone normali, sempre che tu possa essere considerate tale. Mio padre è stato ucciso da voi bastardi e io in questo momento vorrei ucciderti. Non sai quanto vorrei. Per questo, te lo chiedo gentilmente. Lasciami o chiamo la polizia.” Iniziò a ridere “ ma pensate sia un gioco? Cosa pensati di dire quando la polizia inizierà ad indagare? Pensate non vi troveranno?” non ce la facevo più. L’assassino di mio padre era a nemmeno due millimetri da me e io non riuscivo a scollarmelo in nessun modo “ mocciosa, quella che non ha capito che questo non è un gioco sei solo te. Se la polizia indagherà tu dirai che è stato un incidente. Il pavimento era bagnato e lui non vedendolo è scivolato sbattendo la testa contro la vasca” ci pensai su “e come pensi di coprirle le tracce dell’aggressione eh?” io non riuscivo a capirlo, come poteva essere così sicuro che non sarebbe stato scoperto? “e chi lo dice che io gli abbia lasciato segni?” “beh un coltello infilzato, una pistola, un pugno, che ne so.” Sorrise divertito scuotendo la testa “tu ora farai quello che dico io intesi?” io suoi occhi tutto ad un tratto divennero rossi, proprio come quelli di... Harry. “certamente, farò tutto quello che mi dirai” oddio ma che dicevo? Non riuscivo a controllarmi mentre parlavo, ma stiamo scherzando? Che cazzo sta facendo? “chiunque ti chiederà della morte di tuo padre tu dirai che è stata solo una tremenda tragedia. Intesi?” non riuscivo a comandarmi. Il mio corpo e la mia mente erano sotto il suo controllo. “stai tranquillo, farò come tu mi hai ordinato” come tu mi hai che?.. ma che cazz.. “benissimo, au revoir mademoiselle” detto questo uscì da casa tranquillamente, come se non fosse successo niente. La cosa strana però era che anche forzandomi di dire il contrario, dalla mia bocca uscivano solo testuali parole:”mio padre ha avuto un tragico incidente, ha sbattuto la testa contro la vasca scivolando e ha avuto un immediato trauma cranico.” In questi giorni, tutte le persone che mi erano venute a far le condoglianze ricevevano la stessa risposta. Persino Abby, alla quale non sarei riuscita mai a mentire, quando mi aveva chiamata aveva ricevuto la stessa farsa.
Questa cosa doveva finire. Mio padre era ormai seppellito e quei bastardi dei suoi assassini erano a piede libero per la città. Era una cosa che non potevo accettare. Avevo provato più di una volta a chiamare la polizia per spifferare tutto, ma era come se una forza sovraumana mi frenasse dal farlo.
Ormai era deciso, l’indomani ci sarebbe stata scuola e io avrei chiarito una volta per tutte questa cosa. Quei ragazzi erano diventati il mio incubo. Nemmeno una settimana che li conoscevo e già avevano scombussolato totalmente la mia vita.
E poi dovevo capire questa cosa della mente, anche se mi faceva totalmente paura. C’era qualcosa sotto. Non riuscivo a capire però cosa potesse essere. Non erano semplici ragazzi, questo l’avevo capito. Ma volevo saperne di più e quant’è vero che mi chiamo Chanel Evans, l’avrei scoperto, forse anche a costo della vita, forse per mio padre, forse per vendicare una volta per tutte la sua morte a me ancora del tutto incompresa.












 

Note Autrice

Ed ecco il 4° capitoloooo. Giuro, non vedo l’ora finisca la scuola. Non ne posso più ahahahah.
Riguardo al capitolo, come sempre gradirei una recenzione se volte, se no amen ahahah
Ci vediamo al prossimo capitolo, ciao ciao <3 <3 <3

 

  
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