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Autore: babi_londongirl    27/05/2015    0 recensioni
Melanie si è appena trasferita a Londra riuscire il suo vero amore e trovare lavoro?....
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Dovremmo uscire a festeggiare>>
Non mi sorprese le parole della mia coinquilina. Per Anna Smith qualunque cosa era buona per festeggiare. << È il nostro primo giorno ufficiale a Londra, dobbiamo festeggiarlo, su indossa qualcosa di elegante e andiamo a divertirci >>.
C’eravamo trasferite a Londra da qualche giorno ma nei giorni c’eravamo sistemante nel nostro nuovo appartamento, e fatto alcune pratiche per lavorare in futuro.
<< Dai Melanie >> disse Anna, io per non sentirla ancora la accontentai.
 
Ci preparammo a questa nuova avventura. Dopo aver preso la metro, ci trovammo nel pieno centro di Londra. In quel momento mi sentivo spaesata tra folla, persone che correvamo per prendere la metro, turisti che scattavano foto qua e la e soprattutto le mille luci che i pannelli di un edificio emanavano. Anna mi portò in un piccolo localino che si trovava in un angolino di Piccadilly Circus.
Entrammo e ci ritrovammo subito accolte con molta allegria, ci sedemmo vicino al bancone del bar e il barman disse << che vi porto, belle fanciulle? >> arrossimmo insieme << Due mojto, per favore >> disse Anna con molta spensieratezza, dopo qualche minuto arrivarono i drink che avevamo ordinato, << Grazie >> dissi.
<< Da domani dovremo andare in giro per cercare lavoro >> dissi << Sì, assolutamente, io ho già visto qualche annuncio su internet >> disse Anna << Ma ora divertiamoci! >> replicò e ci buttammo tra la mischia e ci scatenammo.
 
*DRIIN**DRIIN*
 
La sveglia suonò alle 9:00. La sera prima eravamo tornate alle 2:00.
Preparai la colazione mentre Anna ancora dormiva, quando fini di preparare la colazione << Dormigliona, svegliati che oggi, me lo sento sarà un giorno speciale per tutte e due >> dissi, dopo pochi minuti Anna si presentò in cucina ancora mezza addormentata.
Mi sorrise, soffiandosi via un ciuffo di capelli dal volto. << Abbiamo una cucina che farebbe invidia a molti ristoranti. >> , Non troppo convinta, la salutai con un cenno della mano e uscii. Scesi con l’ascensore al pianterreno e sorrisi al portiere, quando mi spalancò la porta d’ingresso con un gesto plateale. Non appena misi piede in strada, fui avvolta dagli odori e dai suoni di Londra, che mi fecero venire voglia di andare in esplorazione. Non solo ero in nuovo paese, ma mi sembrava di essere in un’altra galassia. Nei miei sogni immaginavo di vivere in un cottage inglese, ma per il momento mi ero invece sistemata nella zona Mayfair di Londra a pochi passi da Hyde Park . L’appartamento nel quale c’eravamo sistemate Anna ed io era normale, per essere un appartamento al centro di Londra, non avevamo un giardino come un cottage inglese ma bastava affacciarsi dalla finestra che potevi ammirare il bellissimo Hyde Park. Presi l’ascensore e scesi al primo piano il portiere si rivolse a me togliendosi il berretto. << Buonasera, Miss Cook ha bisogno di un taxi? >> << No, grazie, Paul. >> Mi dondolai sulle scarpe da ginnastica. << Andrò a piedi. >> Lui sorrise. << La temperatura è più fresca, da oggi pomeriggio. Si dovrebbe stare bene. >> << Mi hanno detto di godermi il clima di giugno, prima che diventi terribilmente caldo. >> << È un ottimo consiglio, Miss Cook. >>.
Uscendo da sotto la tettoia di vetro dell’entrata, che per quanto moderna non stonava con il palazzo d’epoca, m’incamminai, godendomi la relativa quiete della via alberata, prima di raggiungere il centro di Londra. Per ora continuavo a sentirmi una finta Londra, anche se speravo che, presto, sarei riuscita ad ambientarmi meglio. Possedevo una casa e un futuro lavoro , ma diffidavo ancora della metropolitana e fermare un taxi con la mano mi creava qualche problema. Cercavo di non andarmene in giro con gli occhi sgranati e l’aria stupita, ma era difficile. C’era così da vedere e provare ancora!
 
Presi la metro che mi portò fino a Oxford Street, doveva si trovava Topshop un noto negozio di moda, aveva messo pochi giorni prima un annuncio di lavoro ed io avevo subito presa l’occasione e chiamai per prendere un appuntamento di lavoro.
Appena girai l’angolo, vidi il negozio di moda del quale ero interessata. Entrai con molta disinvoltura, anche se dentro di me tremavo come una foglia.
Andai vicino a un commesso e chiesi della direzione e lui con molto garbo m’indico la strada.
Bussai alla porta e una voce mi disse di entrare << Salve >> dissi << Sono Melanie Cook, sono qui per quell’annuncio sulla rivista Top Magazine >> << ah salve, mi ricordo di lei, prego si accomodi >>.
Mi sedetti su una sedia ancora tremante e m’inizio a fare alcune domande.
Uscii dal negozio e chiamai subito Anna, << Anna, ho trovato un lavoro >> dissi << anch’io, l’ho trovato, poi tutti i dettagli ce li raccontiamo da vicino >> disse quasi urlando.
 
 
Mi ero appena accovacciata per recuperare una monetina accanto all’ingresso quando m’imbattei di stivali di pelle che spuntavano da un paio di pantaloni impeccabili anch’essi neri. Aspettai un attimo che il loro proprietario si spostasse di lato e, poiché non lo fece, alzai lo sguardo. Aveva una semplice camicia e dei normali jeans, ma quella che mi colpì ma era il corpo alto e straordinariamente in forma che lo indossava a renderlo sensazionale. Eppure, per quanto sexy e virile fosse quel magnifico esemplare di maschio, fu solo quando arrivai al suo volto che andai letteralmente al tappeto. Wow. Cioè… Wow. Lui si accucciò elegantemente davanti a me, all’altezza dei miei occhi. Ipnotizzata, non potei fare a meno di fissare sbalordita quel fulgido esempio di virilità. Ero pietrificata. Poi qualcosa nell’atmosfera fra noi cambiò. Mentre lui contraccambiava il mio sguardo, la sua espressione mutò… come se un velo fosse caduto dai suoi occhi, rivelando una forza di volontà rovente, che mi tolse il fiato. Il forte magnetismo che emanava crebbe d’intensità, diventando un’impressione quasi tangibile di vibrante e inesorabile potere. Istintivamente mi ritrassi, perdendo l’equilibrio. E caddi. I gomiti mi pulsavano per l’impatto violento con il pavimento, ma avvertii a malapena il dolore. Ero troppo occupata a fissare l’uomo che mi stava di fronte. Capelli castani incorniciavano un volto mozzafiato. I suoi lineamenti avrebbero reso felice qualunque scultore, mentre la bocca ben sagomata, il naso sottile come una lama e un paio d’intensi occhi verdi che rendevano quell’uomo selvaggiamente bello. Le sue palpebre si socchiusero appena, mentre il resto del viso rimaneva studiatamente impassibile. Il suo sguardo acuto, penetrante e indagatore mi trapassò. Sentii il cuore accelerare i battiti e schiusi le labbra per respirare più velocemente. Mi tese una mano, mettendo in mostra un orologio dall’aria molto costosa. Con un sospiro misi la mano nella sua. Le mie pulsazioni accelerarono bruscamente, quando lui serrò la presa. Il suo tocco era elettrico e mi trasmise lungo il braccio, una scossa che mi fece venire la pelle d’oca. Per un momento, lui non si mosse, la fronte aggrottata tra le sopracciglia dal taglio arrogante. << Tutto bene? >> Il suo accento era colto e privo d’inflessione e la sua voce aveva un sottofondo roco che mi causò una stretta allo stomaco. Mi passai la lingua sulle labbra secche prima di rispondere: << Sto bene >>. Lui si rialzò con facilità e naturalezza, facendo rialzare anche me. Continuammo a guardarci, anche perché io ero incapace di distogliere lo sguardo. Lui sembrava più giovane rispetto alla primissima impressione. Poteva avere massimo ventiquattro anni, credo, ma i suoi occhi erano smaliziati. Duri, taglienti e intelligenti. Mi sentivo attratta da quell’uomo, come se avessi una corda legata alla vita e lui la stesse lentamente, inesorabilmente tirando. Sbattei le palpebre per uscire dallo stato di semistordimento in cui ero piombata e lasciai la sua mano.
Lui mi lanciò un’occhiata e la sua postura – quasi in ginocchio di fronte a me – mi destabilizzò ulteriormente. Nel rialzarsi mantenne gli occhi nei miei. << È sicura di stare bene? Dovrebbe sedersi un attimo. >> Avvampai. Che fortuna apparire goffa e impacciata di fronte all’uomo più bello e sicuro di sé che avessi mai incontrato! << Ho solo perso l’equilibrio. Sto bene. >> continuai << grazie per avermi preso, mi ero distratta un attimo >>
<< È stato un piacere incontrarla >> disse andandosene, io arrossii << anche per me >> dissi.
 
Quando aprii la porta di casa Anna stava guardando un film, mi guardò e mi disse << allora, come è andata la giornata? >>
<< beh >> dissi << è stata una giornata memorabile. Ho avuto un lavoro fantastico e >> << e cosa? >> disse Anna << ho incontrato un ragazzo favoloso, non so esattamente il suo nome, ma so solo che è MR Perfezione >>. Anna per tutta la sera mi fece mille domande su quest’uomo misterioso, ma neanche io sapevo chi fosse. Ti troverò MR Perfezione!
Quando mi svegliai, avevo un’energia in più, era il mio primo giorno di lavoro e dovevo prenderlo con tutte le energie che avevo. Feci colazione in fretta e mi diressi subito nella stazione della metro e presi il treno che mi portò a Oxford Street. Prima di entrare da TopShop feci un lungo respiro e affrontai il mio primo giorno di lavoro.
La giornata proseguì benissimo i miei colleghi erano molto simpatici e mi spiegarono tutto quello che dovevo sapere e su cosa fare. Come primo giorno mi affidarono di sistemare i vestiti e aiutare i clienti nei propri acquisti. Quando terminò la giornata, i miei colleghi m’invitarono a bere un caffè con loro, io accettai.
Quando raggiungemmo la piccola caffetteria che avevano scelto per quell’occasione, ci sedemmo in un tavolino e ordinammo un caffè. Questa caffetteria era molto spaziosa ma aveva tante fotografie dell’Italia, quanto mi mancava e vederla in quelle foto mi rese ancora più felice, talmente tanto che mi scappo un sorriso, allora uno di loro disse << A che dobbiamo questo splendido sorriso? >> ed io replicai << Io sono italiana, vedere quelle foto mi ha fatto ricordare l’Italia >>. E così chiacchierammo dell’Italia e delle loro esperienze passate.
Uscimmo dalla caffetteria e lo vidi, un’altra volta stava lì con dei suoi amici a chiacchierare, in quel momento non capii più niente, ad un certo punto girò la testa e mi vide pure lui, non sono sicura su quanto tempo rimanemmo a guardarci l’uno con l’altra ma nessuno dei due stacco dall’altro gli occhi di dosso. Quando gli passai vicino lui mi sfiorò la mano e mi lasciò un bigliettino, li per li non capii bene ma quando aprii il bigliettino che mi aveva consegnato lo lessi c’era scritto “ VEDIAMOCI DOMANI ALLE 8 E 30 P.M A PICCADILLY CIRCUS, TI VOGLIO CONOSCERE”.
Mi girai di scatto e Mr Perfezione mi fece un sorriso e torno a chiacchierare con dei suoi amici, per ricordarmelo meglio gli scattai una foto, io amavo fotografare, senza che lui se ne accorgesse. Ritornai tra i miei colleghi del lavoro, uno di loro mi disse << A chi hai fotografato? >> e io dissi un po’ imbarazzata << Io adoro fotografare e quando ho l’opportunità scatto sempre qualche foto >>. Poi venne Jack, un altro mio collega di TopShop e disse a tutto il gruppo <<  è stato una serata splendida ma domani dobbiamo lavorare quindi, su, a nanna >> tutti si fecero una grossa risata e tornammo tutti a casa.
Mentre stavo per tornare a casa vidi Anna sotto al palazzo con un ragazzo abbastanza grande, lei mi vide e io feci un segno approvo. Quando sali a casa mi disse << si chiama Alex ha venticinque anni è lavora in agenzia con me, siamo diventati amici e questa sera mi ha accompagnato a casa ed è successo >> << Cosa? >> dissi << ci siamo baciati e lui è dolcissimo >> l’abbracciai e le dissi << sono molto felice per te >>. Mentre stavamo cenando all’improvviso Anna disse << ma l’uomo misterioso che mi raccontasti, lo hai rivisto? >>, presi il biglietto che mi aveva dato poco fa l’uomo misterioso e lo porsi ad Anna, appena lo fini di leggere scattò in piedi e disse <<  domani devi essere la ragazza più sexy di tutta Londra >> << come se fosse possibile >> replicai e feci una linguaccia, poco dopo andammo a dormire.
Il giorno seguente a lavoro andò tutto bene, pensavo in continuazione all’incontro con MR Perfezione, le cose che avrei potuto dire e fare.
La sera Anna mi aiutò a prepararmi, mi misi uno short nero e una maglietta bianca che risaltava molto la mia abbronzatura e i miei capelli castani, poi mi misi dei tacchi più o meno alti e il profumo dell’Abercrombie & Fitch. Quando fui pronta Anna disse << sei stupenda >> io arrossii.
Quando arrivai a Piccadilly Circus, le mie gambe tremavano come foglie, non sapevo cosa aspettarmi di quell’incontro, all’inizio pensavo che fosse uno scherzo, ad un certo punto appoggiato ad un lampione ci stava lui mentre giocava poi si voltò la luce gli cadeva sulla faccia e subito notai i suoi occhi verdi smeraldo che guardavano, si avvicinò e mi disse << Ciao, piacere Harry>> << Piacere, Melanie>> dissi.
Mi portò in un ristorante li vicino, ordinammo lui improvvisamente disse << ti trovo molto bella questa sera >> arrossii improvvisamente poi continuò <<  ti ho scritto quel bigliettino perché l’altro giorno, non mi presentai e volevo sapere più di te, raccontami un po’ di te >> << beh che dire di me sono un italiana sbarcata a Londra da poche settimane e l’altro giorno quando ci incontrammo avevo appena avuto un lavoro >> lui fece un sorriso << ecco perché eri su tutti i giri >> rise e quel sorriso mi uccise era troppo per un ragazzo del genere << ora raccontami di te >> dissi titubante << beh, io vengo da una cittadina vicino a Londra e faccio il cantautore >> disse.
Mi riaccompagno a casa e mentre stavo per entrare lui sfiorò il viso e mi baciò e disse << è stata un splendida serata >> trasalii << a domani piccola >>.
Entrai in casa e sorrisi e scivolai sul divano << mi sa che la serata sia andata benissimo >> disse Anna mentre faceva un occhiolino << allora come si chiama questo ragazzo misterioso? >> << si chiama Harry >> dissi << dammi 5 minuti e ti dirò tutto >>. Gli raccontai tutto quello che era successo quella sera,i suoi sguardi, quando mi baciò.
 
1 anno dopo


Le cose tra me ed Harry andavano benissimo ci eravamo trovati e fidanzati, a lavoro andava tutto bene mi avevano promosso come un co-direttrice di Topshop. La mia vita stava prendendo una splendida piega.
 
Harry aveva affittato un appartamento vicino al mio, in modo da stare più vicini.
Ed ecco che ci troviamo ad oggi per Harry era un grande giorno, con un mio suggerimento si era iscritto per partecipare alle audizione per XFactor.
Chissà che cosa ci mostrerà il futuro, solo il tempo lo può sapere.
  
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