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Autore: SakueSasu    29/05/2015    1 recensioni
Vi racconto una storia che ha dell'incredibile,vi racconto di una giovane donna di 25 anni con un futuro davanti. Lei con un grande sogno diventare stilista.Stà per sposarsi con un magnate Gaara. Anche lui e negli affari di moda. Vivono felici a Suna. Tra 12 giorni esatti si dovranno sposare e vivere Felici.
Ora passiamo a Sasuke.
Sas'kè un ragazzo di 28 anni vive nella foresta con il padre adottivo Kakashi Hatake. Non ricorda il suo passato. Nella foresta è il re sa combattere con le tigri e pantere. Ed è selvaggio come un puma. Bellissimo occhi neri e capelli dello stesso colore. Il bel tenebroso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Karin, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: Lime, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La mattina seguente Sakura si svegliò in un letto non suo, dapprima era confusa poi voltò lo sguardo e lo vide.
Sembrava un bambino, era così sereno, poi ripensò alla notte trascorsa:
*Che vergogna!!*
Cercò di alzarsi ma la mano di Sas'ke era ancorata sul suo fianco, così gli sfiorò la mano.
Sas'ke si era svegliato sentendola muovere ma ancorò ancora di più la mano.
"Buongiorno."-Sussurrò lei.
"Buongiorno."-Le sfiorò il viso.
Si guardarono intensamente, si sentivano in pace.
Fu lei che si strinse nelle sue braccia.
"Quando partite?"
"Domani mattina, oggi è il nostro ultimo giorno."-Disse triste.
"Sai vorrei tenerti qui con me."
"E io vorrei tanto rimanere, ma ho un lavoro."
"Credo che sia ora che tu ritorni dalla tua amica."
"Già."-Non volevano separarsi.
Sas'ke si alzò e si rivestì aprendo la porta della stanza scoprirono che era entrato un ghepardo.
Sakura iniziò a tremare e disse piano:
"Fallo uscire."
"La mia piccola amica non fa nulla vieni toccala."-Disse facendosi abbracciare dall'enorme gattone.
Sakura si immaginò di venir mangiata dal felino e disse:
"No grazie ci tengo alla mia vita."
"Tsk"-Disse lui facendo uscire il gattone.
"Credo che sia ora di andare."-Disse dopo essersi rivestita.
Era un'addio lo sapevano entrambi e con il cuore a pezzi Sakura non sarebbe stato facile superare la cosa.
Si girò e fissò il letto e si rivide con lui mentre si amavano.
Sospirando prese la mano di Sas'ke portandola vicino al suo stallone Sharingan che era stato portato da Naruto all'alba.
"Vieni sali."
"Ehm scusa ma io come faccio?"
"Vediamo."-Le guardò il vestito e con il suo coltellino tranciò la stoffa.
"Ma sei matto l'ho fatto io."
"Senti vuoi andare a piedi ed essere mangiata dal ghepardo o preferisci salire e rifarti di nuovo il vestito?"
Sakura ci ripensò un pò.
"Va bene hai vinto."- e prese la sua mano e salì sul cavallo.
Sas'ke incitò l'animale a partire.
"Dimmi una cosa Sas'ke mi hai detto che vivi qui ma dove?"
"Vieni che ti faccio vedere."-Rispose.
Sakura lo fece per ritardare la loro separazione.
Arrivarono in una casetta gialla e Sasuke scese e poi fece altrettanto con lei e mano nella mano si diressero a casa Hatake.
"Papà, Naruto dove siete?"
"Qui."-Disse comparendo dal nulla Kakashi.
"Papà lei è Sakura. Sakura lui è mio padre."-Disse con orgoglio.
"Piacere."-Dissero all'unisono.
"Dov'è quella testa quadra di Naruto?"-Domandò.
"In giro. Ma dovrebbe arrivare tra 3...2...1..."- E fece la sua entrata il diavolo biondo.
"Sas'keeee."-Urlò.
"Calmati idiota."-Gli urlò lui.
Sakura li guardava e poi rise, rise di gusto ma non per prenderli in giro, ma perché lo aveva visto sorridere.
"Scu..sa..te"-Disse asciugandosi gli occhi.
Gaara era diverso, era più pacato e serio ed era per questo che certe volte si annoiava.
Vedere quell'uomo così bello e affascinante litigare e poi far pace col fratello le riempì il cuore di gioia. Voleva fermare il tempo e restare lì.
"Credo che sia ora che vada."-Disse a malincuore.
"Ragazza mia fermati a pranzo con noi."-Disse il capo famiglia.
"Ecco...molto volentieri però dopo devo andare."-Disse sorridendo.
"Va bene, Naruto apparecchia, io vado a fare l'insalata di pomodori e il ramen. Tu cosa mangi cara?"-Chiese
"Ecco va bene qualunque cosa."-Rispose per la gioia dell'uomo.
Kakashi era un uomo dai capelli grigi e una mascherina davanti alla faccia, per il resto era un bell'uomo, Naruto era biondo occhi profondi e azzurri e fisico portante.
Ma Sas'ke li batteva, lui era un pò abbronzato per via delle ore passate al sole, i capelli neri e gli occhi neri e la corporatura muscolosa.

Intanto a Konoha nella capitale Laila o Karin si intratteneva con Orochimaru, il suo intento era sposare il fratello e diventare ricca.
Peccato che l'uomo peggiorava di giorno in giorno.
"Karin."-Disse l'uomo dai capelli lunghi e neri.
"Orochimaru a cosa devo la visita."-Rispose lei con tono canzonatorio.
"Sai che tu sei la mia donna e schiava e ciò che voglio me lo sa dare il tuo corpo."-Rispose lui.
"Ma dimmi tua moglie non è gelosa."
"Mia moglie è pazza e poi è impegnata con il suo lavoro."
"Mmm allora vieni."-Disse lei baciandolo.
Orochimaru la sbattè sul letto e le si mise sopra.
Presto si spogliarono per "amarsi" ma tra loro quella parola era vietata.


A Suna intanto Kat cercava di scappare e per farlo doveva andarsene da lì.
Presto avrebbe conosciuto Miave89 l'aveva conosciuto in chat e si erano trovati subito d'accordo.
Il suo nick invece era Lai109.
"Ehi figliola che hai?"-Chiese la madre.
"Nulla penso alla mia sorellina, lei è Konoha e io voglio raggiungerla."
"Sai che io lì non voglio andarci."
"Perchè c'è il nonno."
"Esatto e non ne voglio più parlare."
"Ok tanto si fa sempre come dici tu."-Disse alzandosi
Isa si prese la testa tra le mani, era disperata a Konoha aveva il suo passato, c'era Minato che non vedeva da venticinque anni, c'era suo padre che non vedeva da dieci anni.
E tornare dove c'era quel viscido schifoso le veniva la pelle d'oca.
Le mancava la sua amica Kushina, chissà se lei stava bene, si era separata da suo figlio subito dopo l'arresto di Minako.

Ino era preoccupata per l'amica, non la vedeva da quasi dieci ore e il suo sesto senso le diceva che presto l'avrebbe persa, ne era sicura.
Era talmente assorta che non si accorse che lei le era davanti.
"A ma brava sei tornata"
"Sì."-Rispose solamente.
"Dove sei stata?"
"Ho passato la notte con lui."
"Con quel bruto. Hi passato la notte con lui?!"
"Sì. Ne avevo bisogno visto che non sono più legata a nessuno."
"Ma Gaa...."-Non finì la frase che lei le lanciò il cuscino.
"Non me lo nominare mai più"-Disse incavolata.
"Va bene."
"Ora vado un po in giro, voglio disegnare."
Spero che tu non sia stupida ad innamorarti di lui."
"No io non amerò mai più nessuno."-Quelle parole erano sbagliate anche per le sue di orecchie.
Detto ciò prese l'occorrente, la borsa e se ne andò.

Arrivata nella foresta non si accorse che in mezzo al fogliame c'era una trappola e lei mise un piede male e si ritrovò intrappolata.
*Ma questa è sfiga."-Pensò ormai rassegnata.
"Aiuto!."
Sas'ke che era in giro per la foresta sentì delle urla e come un deja-vu lo riportò al giorno prima.
Ma invece dell'acqua trovò Sakura appesa come un salame.
"Sas'ke per favore fammi scendere."
"Va bene ma voglio guardarti un pò."-Ma vide la sua disperazione e tagliò la rete.
La prese al volo visto che lui era al cavallo.
"Grazie."-Disse abbracciandolo.
"Stai bene?"
"Sì... no mi fà male il piede."-Disse dolorante.
"Vieni andiamo, ti curerò io."
La riportò nel posto della sera prima e scese direttamente con lei in braccio e la depositò sul letto.
Sensa fiatare la curò la sua caviglia che era diventata gonfia, sfiorava la sua pelle e nella loro mente si rividero in quel letto a fare l'amore.
"Ecco, domani puoi ritornare a camminare."-Disse.
"Grazie."-E le sfiorò le labbra.
"Di nulla."-Disse lui baciandola.
Sakura ripensò alle parole dell'amica e troppo tardi si accorse che ormai era persa.
In un giorno e dopo tante sventure si era innamorata e per davvero e al pensiero di dirgli addio le faceva male.
Stesso pensiero era per Sas'ke, anche lui pensava che dopo Ana non avrebbe mai più amato nessuno e invece eccolo lì tra le braccia di una sconosciuta perché erano questi sia per l'uno che per l'altra.
Si addormentarono abbracciati.
 
   
 
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