Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: Astrid lover    29/05/2015    6 recensioni
Hiccup ha diciott'anni e si ritrova assillato dal padre che gli parla costantemente dei doveri futuri di capo. In più il ragazzo è a capo dell'accademia dei draghi, che di certo non lo aiuta a rilassarsi. Ma solo una cosa gli stravolgerà completamente la vita. Un qualcosa di mai visto, un qualcosa che proviene dal profondo di un grazioso boschetto. Una creatura magica, divina riuscirà ad aiutarlo. Anzi, riuscirà a fargli capire che cos'è il vero amore. Ma purtroppo molteplici insidie ostacoleranno questo forte sentimento che con il tempo è cresciuto tra i giovani. Questa storia dimostra quanto l'amore possa essere potente, tanto da sconfiggere tutto quello che gli si pone dinanzi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV. ASTRID
 “C-come scusa?” domando, guardandomi la pancia e toccandola.
“Sì cara, sei incinta. Hai un odore ancora lieve. Perciò ti dico che aspetti un bambino da due settimane.” Spiega con disgusto. Sta disprezzando MIO figlio?! Ma quella deve starsene attenta.
“L’abbiamo concepito la notte dell’incidente.” Sussurro voltandomi verso Hiccup, con una mano sulla bocca. Lui annuisce, senza parole. “Ma mi avevi detto che le ninfe non possono procreare!” protesto arrabbiata.
“Lo so. Invece certo che possono. È che non volevo che tu provassi ad unirti con un uomo, tutto qui.”. La guardo confusa ed esterrefatta poi mi metto seduta, sotto shock. “Quello che hai visto prima nelle fiamme non è altro che il momento del termine della gestazione. Avrai un parto difficile e doloroso e rimarrai priva di sensi per due giorni. Vostro figlio si chiamerà Stefan e sarà un vero orgoglio per voi. Per il resto vi lascio la sorpresa.” Spiega. Io guardo Hiccup, un po’ stordita e abbozzo un sorriso che viene ricambiato da lui.
“Io… non so cosa dire sono… felicissima di aspettare un bambino dall’uomo che amo e… wow.” Balbetto fissando imbambolata il muro e ingrandendo il sorriso man mano procedo con la frase. Ma poi ritorno alla realtà e mi immergo negli occhi verdissimi della regina, con aria seria e graffiante. “Parliamo d’altro. Potresti svelarmi a quale misteriosa età a me ignota sono diventata ninfa?” chiedo con un sorrisetto malizioso in volto, sapendo benissimo di non dover toccare questo tasto. Infatti la reazione di Erin da conferma a tutto ciò che penso.
“Tu non dovresti farmi queste domande!” tuona lei.
“E invece sì, perché mi serve sapere la verità! O potrei mandarti nel Valhalla al posto mio!!” grido più arrabbiata di lei.
“Non azzardarti a parlare così alla tua regina!”
“Ah-ah. Risposta sbagliata, non lo sei più. Avanti Erin, sputa il rospo.” La esorto, rivolgendole un’occhiata di attesa.
“E va bene. Eri una bellissima ragazza di 14 anni. Mio fratello Jeremy della tua stessa età voleva avere una fidanzata ma nel mondo fatato non trovava nessuna. Un giorno uscì dal lago e ti vide da lontano, mentre ti allenavi nell’Arena, insieme a tutti gli altri. Si innamorò perdutamente di te e mi chiese a tutti i costi di farti diventare ninfa per corteggiarti. Io ero titubante ma volevo la felicità di mio fratello e quindi una notte ti rapii e ti feci diventare una ninfa. Non centra nessuna Iris né tantomeno qualche storia di compassione per una piccola bambina di 4 anni. Era tutto falso.” Spiega, lasciandomi a bocca aperta, con la rabbia ribollente come un giovane fuoco dentro di me.
“Mi hai solo raccontato bugie!!!” urlo, sedata da Hiccup, che mi fa una dolce carezza. Aspetto un attimo, giusto il tempo per sbollirmi. Non riesco a credere: una vita passata nella menzogna… “E come mai non ho mai visto questo Jeremy di cui parli?
 “Perché non ha mai avuto il coraggio di venire da te. Incutevi paura: eri aggressiva, sempre con la tua ascia e non ne volevi sapere di stare con qualcuno.” Dice.
“Perciò sono diventata ninfa per niente?!” esclamo. Lei annuisce timidamente, impaurita dalla mia potenziale violenza. Infatti faccio per alzarmi e prenderla a pugni ma Hiccup mi blocca.
“Tesoro ferma. Lei ha agito per amore.” Sussurra, accarezzandomi la pancia. Sospiro e lo bacio. Se non ci fosse lui non saprei come fare.
“Vattene Erin. Hai solo reso la mia vita un disastro.” Dico, non riuscendo a guardarla negli occhi, per il troppo disprezzo che provo per lei. Ella abbassa il capo, in segno di scuse e poi se ne va svanendo nel nulla.

POV. HICCUP
Sono ancora un po’ in bambola per la notizia scioccante che starò per diventare padre e per le tante bugie inutili raccontate da Erin alla mia ragazza. La guardo e noto che sta piangendo, accucciata su se stessa e guardando la pancia. Mi abbasso su di lei, circondandola con le mie braccia e appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
“Non piangere amore… mi fai stare male.” Sussurro, baciandole la tempia sinistra.
“Non ci riesco Hic. Non sopporto di essere stata trattata come un oggetto. Io odio tutti, odio la mia vita!!” urla, piangendo più forte. Ci spostiamo in sala e ci accomodiamo vicino al caminetto. Lei si mette tra il mio petto e le mie braccia, seduta sulle mie gambe. “Odio tutti tranne te e il mio bambino. Il nostro bambino.” Mormora dolcemente dopo un po’,  prendendo la mia mano e spostandola sul suo ventre. Sorrido, pensando che fra qualche mese sentirò dei teneri calcetti.
“Ti amo troppo per vederti soffrire. Il tuo nome è una scritta indelebile sul mio cuore.” Dico aspirando il suo profumo.
“Sai Hic.. ho sempre pensato che il mio cuore fosse una candela spenta. Ma quando sei arrivato tu… l’hai accesa con il tuo amore e hai dato un senso alla mia esistenza. Più passano i giorni e più mi rendo conto d’amarti senza confine. Ma più passano i giorni più ho paura di perderti.” Dice singhiozzando.
“No no no Astrid. Non piangere tesoro mio. Che succede?” chiedo, ferito al cuore perché vederla addolorata mi uccide. Con la sua bellissima mano dipinta di ombreggiature dalla luce calorosa del fuoco scoppiettante, si asciuga le lacrime e tira su con il naso.
“Nulla… sono i frequenti sbalzi d’umore della gravidanza. Un’emozione che provo si amplifica notevolmente, anche se devo dire che questa è rimasta uguale alla realtà.” Dice girando il suo volto verso il mio, riuscendo a vedere il suo bellissimo sorriso che accarezzo, seguendo con un dito la linea delle sue labbra rosee. Lei mi mette una mano sul mento e mi sfiora l’impercettibile velo di barba che ho.
“Ti amo.” Diciamo all’unisono, baciandoci.
“Ma ci pensi Hic? Stiamo per diventare genitori io… non ci posso credere!!” esclama felicemente dopo un po’.
“Anche io sono felicissimo! Chissà però come la prenderà mio padre…” dico grattandomi la nuca.
“Che intendi dire?”
“Lo sai, mio padre è un uomo troppo attento alle leggi e quant’altro. Se mai venisse a sapere che ti ho messa incinta fuori dal matrimonio mi ucciderebbe. In più non riesco a capire perché non sia ancora tornato. Aveva detto che ci avrebbe messo cinque giorni mentre sono passate due settimane e non ha ancora fatto ritorno. Comincio a pensare che sia successo qualcosa…” spiego pensieroso.
“In effetti hai ragione… questa cosa preoccupa anche me. Cosa sarà successo?” mi chiede, osservandomi con i suoi bellissimi occhioni azzurri. Faccio spallucce. “E poi un’altra cosa. Tu vuoi questo bambino?” domanda.
“Sì, ovviamente.”  
“Io pure. Quello che conta più di tutto è se lo vogliamo noi. Al resto penseremo più avanti.” Risponde lei. La bacio ma in quel momento entra mio padre, impetuoso.
“Che cosa state facendo voi due?!” ci chiede. Mi stacco bruscamente da lei, dandole però una carezza per scusarmi.
“Ehm… papà, mentre eri via io e lei ci siamo fidanzati…” spiego impaurito dallo sguardo che mi rivolge.
“Non potete! Tu sei già promesso ad un’altra ragazza!” urla lui.

POV. ASTRID
In quel momento mi si frantuma il cuore in mille pezzi, come se lo avessero manipolato con grazia e leggerezza fino a prima e subito dopo lo avessero buttato a terra senza pietà. Ci alziamo da terra e Hiccup si mette subito sulle difensive.
“Cosa?! Non puoi farmi questo papà!” ribatte lui, stringendomi la mano.
“Invece sì! Stai per diventare capo di Berk figliolo e devi avere una principessa come degna moglie!”
“Ma se io non la amassi?”
“Non mi importa dei tuoi sentimenti Hiccup! Io sono tuo padre e tu fai quello che ti dico, intesi?!” urla Stoick, ponendosi davanti a lui. La stretta aumenta e io comincio a piangere, accasciata sulla spalla del mio ragazzo. Lui china la testa verso la mia e fa delle carezze al mio capo biondo.
“Io non sposerò MAI una persona che non amo. Il mio cuore appartiene a lei e nessuno glielo ruberà, NESSUNO.” Sentenzia, alzando subito dopo il mio volto verso il suo e sfiorandomi la guancia. Io prendo l’iniziativa, avvicinando il mio viso al suo e baciandolo con tutta la passione possibile. Riesco a dischiudergli la bocca e le nostre lingue danzano con amore, mentre verso altre lacrime. Non voglio perderlo, non voglio per niente. Non posso trasmettere al nostro bambino tristezza perché ho perso l’uomo che amo, rubatomi da una stupida principessa gallinella. Affondo le mie dita nelle sue spalle, con rabbia e allo stesso tempo possessività. HICCUP E’ MIO E NESSUN’ALTRA RAGAZZA ME LO TOGLIERA’. Ci stacchiamo con il fiatone e sprofondo la testa nel suo petto.
“Se ancora non ti è chiaro non ho intenzione nemmeno di conoscerla.” Aggiunge Hiccup, cingendomi i fianchi con un braccio. Suo padre sbuffa e ritorna fuori di casa, sbattendo la porta alle sue spalle.
“Che cosa farai Hic?” gli chiedo preoccupata.
“Non asseconderò mai mio padre, mai. Non gliela darò vinta, soprattutto adesso che stiamo per diventare genitori del nostro bellissimo bambino.” Risponde sorridendo.
“Ho paura di perderti, davvero…” ribadisco, abbracciandolo.
“Non devi averla. Ti prego Astrid.” Dice, scostandomi i capelli dolcemente. Acconsento, sfregando la mia maglia sulla pelle della sua tuta alare. Sbadiglio e mi stiracchio quando sciogliamo l’abbraccio.
“Sei stanca? Vuoi dormire?” chiede. Annuisco, stropicciandomi gli occhi. Ci alziamo in piedi e inaspettatamente mi prende in braccio, mentre rido di gusto e saliamo le scale. Mi appoggia delicatamente sul letto e mi lascia cambiare. Entrambi ci mettiamo sotto le coperte, una volta pronti.
“Buonanotte amore mio.” Mi dice, baciandomi. Sorrido sulle sue labbra e gli circondo il collo con le braccia.
“Buonanotte anche a te, tesoro.” Rispondo guardandolo dolcemente. Chiudo gli occhi e in poco sprofondo nel sonno, abbandonandomi alla culla della notte.

POV. HICCUP
Appena mi rendo conto che Astrid sta dormendo, mi alzo con più cautela possibile dal letto e mi vesto velocemente. Poi esco di casa e insieme a Sdentato cerco mio padre. Lo trovo dentro la Grande Sala seduto su una delle tante panche, con un carboncino in mano e una pergamena davanti a sé. Alza gli occhi verso di me e mi guarda impassibile, seguendo con lo sguardo il mio percorso verso di lui.
“Che cosa c’è ora Hiccup?” mi chiede paziente, appoggiando il carboncino sul tavolo. Mi siedo davanti a lui e sospiro.
“Volevo parlarti, papà.” Rispondo. Lui annuisce e apre la possenti braccia.
“Sono qui. Dimmi figliolo.”
“Beh ecco… per prima cosa volevo chiederti scusa. Prima non sono certamente stato gentile con te, ma avevo le mie ragioni. Secondo… ecco… tu non puoi separarmi da Astrid, è-è impensabile soprattutto in questo periodo.” Spiego con calma.
“Perché? Che succede in questo periodo?” chiede.
“Ehm… niente, nulla nulla. Comunque sia… chi è lei?” domando, riferendomi alla mia non futura sposa.
“Si chiama Merida del clan Dunbroch.” Risponde mio padre.
“Oh no. La figlia di quel tuo vecchio amico? Lo sai che la odio.” Dico sbuffando innervosito.
“Fidati che la amerai. E’ uno zuccherino ed è bellissima. E’ davvero molto simile a te.”
“NO.” Rispondo secco. “Mai e poi mai mi sposerò con Merida, che tu lo voglia o no.” Continuo, sbattendo le mani sul tavolo.
“Ma perché ti ostini a stare con Astrid?”
“Perché ci amiamo papà, lo vuoi capire? Perché lei è BELLA e sarebbe bella anche se fosse brutta. Perché mi fa sentire davvero ME STESSO quando sono con lei. Perché Astrid è MIA anche se fosse di qualcun altro. Perché io e lei, anche LONTANI, siamo sempre NOI.” Spiego con voce seria e autoritaria, marcando alcune parole.
“Capisco. Beh, pensaci su figliolo.” Conclude lui, dandomi un’affettuosa pacca sulla spalla. Gli lancio un sorrisino sforzato ed esco dalla Grande Sala, salutandolo.
“Avanti bello, torniamo a casa.” Sussurro salendo in sella a Sdentato che emette un verso di consenso, spiccando il volo. Il leggero venticello notturno che mi accarezza delicatamente i capelli, porta con sé un profumo di boschi e mare, ma anche odore di pioggia. Perciò sprono il mio migliore amico ad andare più veloce, se non vogliamo finire inghiottiti in una tempesta. Atterriamo davanti alla mia abitazione e, cercando di non fare rumore, varco la soglia e chiudo silenziosamente la porta. Poi salgo le scale e con mio immenso piacere noto che Astrid non si è svegliata. Le rivolgo un tenero sorriso e mi cambio in fretta, per raggiungerla. In poco mi infilo sotto le coperte e sbadiglio.
“Buonanotte tesoro mio.” Sussurro, baciando delicatamente la fronte di Astrid. “Buonanotte mio piccolo Stefan.”

ANGOLO AUTORE
Pensate che sia troppo cattiva? No, solo un pochino. Dai, io amo sti due ragazzi, perciò posso solo dirvi che tutto andrà per il meglio. Come se la caveranno i nostri eroi? Beh, lo scoprirete solo vivendo e leggendo. Perciò seguitemi e recensite, vi prego.
Un bacio
Astrid

P.S. Alcuni titoli dei capitoli sono titoli di canzoni. Vediamo da adesso in poi chi li indovina!!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: Astrid lover