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Autore: Em_    29/05/2015    5 recensioni
[TEMPORANEAMENTE SOSPESA, riprenderò il prima possibile]
Sequel di "Cosa mi riserva il futuro?"
Ian e Nina sono diventati genitori di una bellissima bambina: Hayley.
Sono passati circa tre anni e mezzo dalla nascita della piccola e finalmente sono pronti per andare in vacanza con i loro amici.
Anche Paul, Phoebe e Candice hanno avuto dei figli e non vedono l'ora di trascorrere del tempo tutti insieme come non facevano da un sacco di tempo.
Ma la vita da genitori non è sempre rose e fiori, tra pianti, pannolini e litigate ce la faranno i nostri protagonisti a superare tutto?
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. Nessuna scusa, nessuna giustificazione

 

Come risolverò questa situazione proprio non ne ho idea, l’unica cosa a cui penso ora come ora è “spiega a Nina come stanno davvero le cose” anche se effettivamente lei sa già tutto. Non credo proverò a giustificarmi perché sarebbe del tutto inutile, non ho scuse è colpa mia e basta. So che non vorrà parlarmi, forse avrei dovuto semplicemente esaudire il suo desiderio e farmi da parte almeno per stanotte ma non ho resistito, devo vederla. Ho bisogno di sapere se sta bene anche se logicamente la risposta sarà “no”. Odio questa situazione, odio il fatto che potrei avere un figlio che non sia suo, odio doverle mentire in questo modo quando ci eravamo ripromessi di non nascondermi mai più nulla. Percorro le strade di Atlanta alla velocità della luce nonostante ci vogliano pochi minuti ad arrivare a casa di Paul, lascio l’auto vicino al marciapiede senza preoccuparmi minimamente di come ho parcheggiato e suono al citofono. Il cancello più piccolo si apre e senza pensarci due volte mi avvio verso la porta di casa. E’ il mio amico ad aprirmi e mi scruta con un’aria che è tutto tranne che amichevole, sicuramente Nina deve aver raccontato loro tutto e non la biasimo, di certo avrà avuto bisogno di sfogarsi dopo una notizia come questa. Aspetto che mi faccia entrare ma non accade nulla, Paul continua a fissarmi aspettando forse una qualche sorta di spiegazione da parte mia.

«Nina è in casa?» chiedo.

«Sì, non vuole vederti.» mi risponde freddo.

«Puoi chiamarla, per favore?»

«No, non penso sia una buona idea. Lascia che sia lei a decidere cosa fare, Ian. Almeno fino a domani lasciala stare, te lo chiedo gentilmente.»

«Paul, senza offesa ma sono affari che non ti riguardano.»

«No, certo. Ma questa è casa mia fino a prova contraria e ho chiesto io a Nina di restare per la notte, quindi se non ti dispiace ci vediamo domani.»

«D’accordo, come ti pare. Almeno dimmi se sta bene…» lo supplico quasi.

«E’ arrabbiata, questo è certo ma starà bene. Buonanotte, Ian.»

«Buonanotte…» dico sospirando.

Un po’ deluso dall’accaduto ritorno alla mia auto e riparto verso casa, è inutile discutere con Paul quando si mette in testa qualcosa dev’essere quella. E, a parte lui, forse è meglio se lascio riflettere Nina fino a domani, infondo se lo merita, ha il diritto di stare per conto suo e decidere come comportarsi, io agirò di conseguenza.

 

[…]

 

La mattina seguente mi sveglio quasi di soprassalto, pian piano sollevo la testa dal cuscino e mi guardo intorno, sono ancora da Paul e Phoebe, bene, è tutto normale era solamente un sogno. Sospiro sapendo ciò che mi aspetta oggi, non ho nessuna voglia di affrontare Ian ma alla fine so che devo. Il sogno che ho fatto mi porta alla mente immagini non del tutto piacevoli e sono davvero felice fosse solo fantasia. Sembrava tutto molto reale a dir la verità ma per fortuna nel punto più brutto il mio subconscio ha deciso di darmi tregua. Ricordo che ero a casa con Hayley, stavamo giocando tranquillamente con le sue bambole quando ad un certo punto Ian si presenta dicendomi che vuole parlarmi urgentemente. Io senza dire nulla l’avevo seguito in camera nostra e da lì era cominciato il vero disastro, mi diceva che Nikki Reed lo rivoleva con sé e che avevano un bambino insieme, che non sarebbe mai dovuto tornare con me perché amava lei, che il giorno successivo avrebbe portato via le sue cose. Io ero rimasta a bocca aperta, non ricordo se avevo detto qualcosa perché in quel momento mi sono svegliata. E’ davvero stato terribile, un incubo vero e proprio. Mi passo una mano tra i capelli cercando di dimenticare quelle cose orribili e scendo in cucina. Phoebe sta servendo la colazione ai gemelli prima di accompagnarli all’asilo, anche Hayley sarà sicuramente sveglia e si starà chiedendo dov’è finita la sua mamma. La mia amica mi porge un toast con la marmellata che accetto volentieri sedendomi a tavola.

«Zia Nina! C’è anche Hayley?» mi domanda Lucas gustandosi i suoi cereali.

«No, tesoro. Vi vedrete dopo all’asilo di sicuro.» rispondo con un sorriso.

«Mamma! Lo sai che Luke ha la fidanzata!» dice Sophia ricevendo uno schiaffo dal fratello.

«E chi sarebbe?» chiede Phoebe scambiando un’occhiata divertita con me.

«Beh, Hayley.» replica la bimba.

«Io non ho la fidanzata.» ribatte Lucas incrociando le braccia.

«Andate a vestirvi che poi papà vi accompagna, su.»

I bambini corrono di sopra in camera loro mentre io aiuto Phoebe a sparecchiare la tavola. Sto cercando di prendere tempo, non ho nessunissima voglia di litigare con Ian anche se so che è inevitabile purtroppo. Non posso evitarlo anche oggi, devo affrontarlo, parlargli e cercare in qualche modo di chiarire la questione. Poco dopo abbraccio Phoebe, la ringrazio per l’ospitalità e guido molto lentamente fino a casa mia. Tremando parcheggio la macchina in garage ed entro in casa prendendo due grandi respiri. Ian fortunatamente non c’è ancora, di sicuro è andato ad accompagnare Hayley all’asilo quindi ho ancora cinque/dieci minuti per prepararmi psicologicamente. Appoggio la borsa sul divano e mi cambio con qualcosa di più comodo, sono davvero agitata ma devo tentare in tutti i modi di mantenere la calma o verrà fuori un disastro. Mi siedo in cucina con un bicchiere d’acqua tra le mani, ne sorseggio metà finché non sento la chiave girare nella serratura: è arrivato. Il cuore continua a martellarmi nel petto ma credo di essere in grado di reggere, lui mi nota subito e se prima aveva un’aria stupida adesso è decisamente colpevole.

«Ehi.» mi saluta.

«Ehi.» replico senza guardarlo negli occhi.

«Hayley è all’asilo, possiamo parlare?»

«Non ho nulla da dirti sinceramente, ma se tu vuoi va bene.»

«Nina, mi dispiace, credimi, ci sto veramente malissimo.»

«Non ho messo in dubbio questo.»

«Ti prego non fare così. Nemmeno mi aspettavo una cosa del genere, che cosa posso farci?»

«Semplice, potevi dirmi la verità fin dall’inizio.» rispondo fredda.

«Lo so, ho sbagliato! Ma avevo paura, come pensi che avrei potuto dirti una cosa del genere? Mi sembra irreale ancora adesso figurati se avessi dovuto dirtelo subito.»

«Avresti evitato un sacco di problemi, sai?»

«Che vuoi dire?»

«Pensi davvero che sarei scappata di fronte alla verità? Pensi davvero che ti avrei odiato o cose simili? Ian, cristo santo, mi conosci da più di dieci anni!»

«E allora perché sei scappata da Paul e Phoebe?»

«Davvero non ci arrivi? E’ perché mi hai mentito per giorni non per il fatto che tu possa avere un altro figlio!» dico alzando la voce.

Lui sta zitto per un attimo, forse non si aspettava una reazione del genere da parte mia «Scusami, Nina. Sono un’idiota, mi farò perdonare lo prometto, ma ti prego parliamone, io non voglio, e non posso, vivere senza di te.»

«Ci vorrà del tempo, Ian… Non credere sia una cosa facile per me…»

«Non l’ho mai pensato… Non ti chiedo di starmi vicina perché è una cosa mia alla fine, solo non distruggiamo il nostro rapporto per questo, okay?»

«Okay, a me sta bene… Ma ti avverto che non sarà semplice far finta di nulla, insomma la settimana scorsa progettavamo di avere un altro bambino e adesso effettivamente tu potresti averne uno, capisci che per me è davvero dura?»

«Lo capisco benissimo, ma ascolta» mi prende il viso tra le mani «io un bambino con te lo vorrò sempre indipendentemente da quello che risulterà con il test di paternità, va bene?»

«Sì, va bene. Penso che dovremmo solo pazientare e vedere cosa succederà in futuro, non credi?»

«Certo. Però ti posso giurare che non me ne andrò, che ti amerò come ho sempre fatto. Per sempre.»

«Grazie di essere stato sincero adesso, lo appezzo.»

«Andrà tutto bene, Nina. Farò il test la settimana prossima e poi sarà tutto finito. Anche se il figlio fosse mio non cambierà le cose tra noi.»

«Lo spero, Ian. Con tutto il cuore…» “ma non ne sono troppo convinta…” penso senza dirglielo.

Sarà dura, nonostante le buone intenzioni di entrambi io credo che sarà davvero difficile per me accettare un suo eventuale figlio con Nikki. E’ giusto il ragionamento di lei, insomma chi non lo farebbe per il proprio bambino? Ma personalmente penso proprio che questa cosa non gioverebbe alla nostra famiglia, soprattutto ad Hayley. Come dovrei spiegarle che suo padre ha fatto un bambino con una che non sia io? Di certo non potrei tenerglielo nascosto dicendo che è figlia unica quando non è così quindi sarebbe un vero problema spiegarle questa cosa se mai dovesse essere vera… Purtroppo è inutile farmi tanti viaggi mentali, saprò tutto la settimana prossima.
 

Quando lo shock si esaurisce, quando il corpo riesce ad accettare che c’è stato un trauma,
quando non può abbassare le difese… È un momento che fa paura. È un momento di vulnerabilità.
È così che la risposta di shock ci protegge… e potrebbe anche averci salvato la vita.
- Grey's Anatomy

 

 





Angolo autrice
Scusate il ritardo ma sto capitolo è stato un parto cesareo, sul serio. Non sapevo come scriverlo, cosa inventarmi di preciso, ci ho messo giorni per tirar fuori qualcosa. Non sono neanche tanto convinta che sia venuto decentemente ma vabbè...
Ian e Nina finalmente si parlano, lei è piuttosto fredda e non sa come sarà il futuro mentre Ian è fiducioso... Nel prossimo capitolo credo parlerò del test di paternità :)

Grazie a tutte quelle che mi recensiscono, siete dei tesori sul serio! Spero di leggere qualche vostro parere! ^^

Un abbraccio,
Anna
   
 
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